Gazzetta dello Sport
"Sogno di essere una bandiera", "Voglio restare per sempre": tutti i 'Ti amo' di Tonali al Milan
"So cosa ho fatto per arrivare a questa maglia e non farei mai l'errore di andarmene", diceva nel 2021. Ora che il centrocampista è a un passo dall'addio, fa effetto rileggere certe parole
Lacrime, mani sul cuore, parole da leader, convinzioni (apparentemente) granitiche. Il mondo del pallone è zeppo di dichiarazioni d'amore che paiono inscalfibili, a prova di tentazione. Miele che cola sui pensieri dei tifosi e permette di immaginare che sì - anche se solo di tanto in tanto - può capitare qualche giocatore che mette lo stemma davanti a tutto. Poi succedono cose come quella che sta mandando sottosopra la vita di Sandro Tonali, e con lei pure le convinzioni della gente. La premessa è che nessuno ha il diritto di giudicare e probabilmente nessuno può spingersi ad affermare con certezza quale sia la cosa giusta. Qui non c'è giusto o sbagliato, ma scelte legittime. Semplicemente, può succedere che determinate scelte stridano con il proprio passato, se questo passato è infarcito di quelle dichiarazioni d'amore. Perché a rileggere adesso alcune frasi di Sandro, pare quasi impossibile che l'8 rossonero nel giro di pochi giorni stia passando dallo scenario di capitano rossonero del futuro a ceduto illustre del mercato estivo 2023.
Per i tifosi rossoneri - e intendiamo tutti, ma proprio tutti - Tonali è purismo milanista. Tifoso da bambino, uno capace di ridursi lo stipendio pur di vestire la maglia del suo cuore. E va sottolineato che il suo popolo non l'ha scaricato. Basta farsi un giro sui social: c'è soprattutto rassegnazione di fronte al fatto che anche uno innamorato del Diavolo come lui non possa dire di no di fronte a un'offerta simile (sei anni di contratto con stipendio più o meno triplicato). Per capirci: tutta un'altra storia rispetto a Donnarumma. Restano però, come dicevamo, certe frasi a bruciare sulla pelle dei tifosi. Come quella detta al Corriere della Sera un paio d'anni fa, rispondendo a una domanda visionaria: "E se il Milan ricevesse per lei una grossa offerta, magari dalla Premier?". Risposta: "So cosa ho fatto per arrivare a questa maglia e non farei mai l'errore di andarmene. So che è difficile, soprattutto nel calcio di oggi, ma il mio sogno è diventare una bandiera del Milan. E farò di tutto per riuscirci".
La sua buona fede non è ovviamente in dubbio, Sandro non è tipo da ipocrisie di sorta, soprattutto quando si parla di Milan. Eppure quelle parole oggi fanno effetto. Queste invece sono di un anno fa: "Non c’è stata la possibilità di arrivare al Milan a dieci anni. Ci sono arrivato al momento giusto. E ci voglio restare". Poi ci sono queste frasi arrivate durante lo scorso ritiro invernale a Dubai: "Voglio rimanere il più a lungo possibile. Se me lo chiedete oggi dico anche per tutto il resto della mia storia. Ma per lanciarsi in promesse del genere è troppo presto, nella nostra carriera non conta solo la voglia, incidono tanti altri fattori: la salute, gli infortuni, la famiglia. È impossibile fare previsioni così a lungo termine". E a maggio di un anno fa: "Ridurmi lo stipendio per il Milan era stato il mio ultimo pensiero, come lo sarà il rinnovo. Perché è certo che io voglio stare qui, contratto dopo contratto. Sarebbe bello diventare una bandiera, ma non guardo così tanto oltre per scaramanzia". Più che scaramanzia, qui s'è messa di mezzo una cascata di milioni per tutti.
"Sogno di essere una bandiera", "Voglio restare per sempre": tutti i 'Ti amo' di Tonali al Milan
"So cosa ho fatto per arrivare a questa maglia e non farei mai l'errore di andarmene", diceva nel 2021. Ora che il centrocampista è a un passo dall'addio, fa effetto rileggere certe parole
Lacrime, mani sul cuore, parole da leader, convinzioni (apparentemente) granitiche. Il mondo del pallone è zeppo di dichiarazioni d'amore che paiono inscalfibili, a prova di tentazione. Miele che cola sui pensieri dei tifosi e permette di immaginare che sì - anche se solo di tanto in tanto - può capitare qualche giocatore che mette lo stemma davanti a tutto. Poi succedono cose come quella che sta mandando sottosopra la vita di Sandro Tonali, e con lei pure le convinzioni della gente. La premessa è che nessuno ha il diritto di giudicare e probabilmente nessuno può spingersi ad affermare con certezza quale sia la cosa giusta. Qui non c'è giusto o sbagliato, ma scelte legittime. Semplicemente, può succedere che determinate scelte stridano con il proprio passato, se questo passato è infarcito di quelle dichiarazioni d'amore. Perché a rileggere adesso alcune frasi di Sandro, pare quasi impossibile che l'8 rossonero nel giro di pochi giorni stia passando dallo scenario di capitano rossonero del futuro a ceduto illustre del mercato estivo 2023.
Per i tifosi rossoneri - e intendiamo tutti, ma proprio tutti - Tonali è purismo milanista. Tifoso da bambino, uno capace di ridursi lo stipendio pur di vestire la maglia del suo cuore. E va sottolineato che il suo popolo non l'ha scaricato. Basta farsi un giro sui social: c'è soprattutto rassegnazione di fronte al fatto che anche uno innamorato del Diavolo come lui non possa dire di no di fronte a un'offerta simile (sei anni di contratto con stipendio più o meno triplicato). Per capirci: tutta un'altra storia rispetto a Donnarumma. Restano però, come dicevamo, certe frasi a bruciare sulla pelle dei tifosi. Come quella detta al Corriere della Sera un paio d'anni fa, rispondendo a una domanda visionaria: "E se il Milan ricevesse per lei una grossa offerta, magari dalla Premier?". Risposta: "So cosa ho fatto per arrivare a questa maglia e non farei mai l'errore di andarmene. So che è difficile, soprattutto nel calcio di oggi, ma il mio sogno è diventare una bandiera del Milan. E farò di tutto per riuscirci".
La sua buona fede non è ovviamente in dubbio, Sandro non è tipo da ipocrisie di sorta, soprattutto quando si parla di Milan. Eppure quelle parole oggi fanno effetto. Queste invece sono di un anno fa: "Non c’è stata la possibilità di arrivare al Milan a dieci anni. Ci sono arrivato al momento giusto. E ci voglio restare". Poi ci sono queste frasi arrivate durante lo scorso ritiro invernale a Dubai: "Voglio rimanere il più a lungo possibile. Se me lo chiedete oggi dico anche per tutto il resto della mia storia. Ma per lanciarsi in promesse del genere è troppo presto, nella nostra carriera non conta solo la voglia, incidono tanti altri fattori: la salute, gli infortuni, la famiglia. È impossibile fare previsioni così a lungo termine". E a maggio di un anno fa: "Ridurmi lo stipendio per il Milan era stato il mio ultimo pensiero, come lo sarà il rinnovo. Perché è certo che io voglio stare qui, contratto dopo contratto. Sarebbe bello diventare una bandiera, ma non guardo così tanto oltre per scaramanzia". Più che scaramanzia, qui s'è messa di mezzo una cascata di milioni per tutti.
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