Attenzione: Calcio Inside! Parte III

[marcu9]

Ok.



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[Sean]

@sscnapoli, prove di disgelo fra #Giuntoli e #DeLaurentiis: si va verso un via libera per il ds [Di Marzio]

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Per Alex Sandro offerte dall'Arabia.

A Bonucci è stato detto che "se vuole" può trovarsi un'altra squadra, perchè alla Juve verrà considerato il quinto difensore in gerarchia.

Si continua a discutere con la Lazio per Milinkovic, sul quale c'è anche l'Inter.

[Sean]

Rudi Garcia (Napoli) si presenta: «Non ho paura»

Rudi garcia, nuovo allenatore del Napoli, si è presentato ai tifosi accolto dai cori dei tifosi: «Non sono qui per fare rivoluzioni ma qualcosa di mio dovrò pur mettercelo»

Camicia azzurra, pantaloni grigi. Rudi Garcia in elegante spezzato si presenta per la prima volta alla città di Napoli, accolto nell’inedita cornice del Museo di Capodimonte da bandiere e tifosi in coro. Sette anni dopo in Italia, da Roma a Napoli con un’idea di calcio elettrica e libera: «Spero di avere più esperienza da mettere al servizio di una squadra forte che ha appena vinto lo scudetto», dice con estrema umiltà ma col piglio di chi sa già cosa fare e soprattutto da dove cominciare. L’ombra di Spalletti può essere pesante. «Ma non ho paura di niente», taglia corto Garcia. E Poi aggiunge: «Ho accettato questo progetto sportivo perché il presidente De Laurentiis è ambizioso e vuole continuare a vincere. Io sono qui per raccogliere trofei».

Il biglietto da visita è assai incoraggiante per una città che deve difendere lo scudetto e sa che forse è questa l’impresa più difficile. Le idee di Garcia sono chiare, ha visto e rivisto tante partite del Napoli (“«ha espresso un gioco di squadra, questa è stata la forza») e lui è consapevole che il volto del gruppo è suscettibile di cambiamenti: «De Laurentiis mi ha informato che potrebbero esserci offerte irrinunciabili per qualche giocatore. Ma il Napoli ha una rosa di grande valore e nessuno è insostituibile», la certezza di Garcia. Con il presidente è già al lavoro sul mercato — De Laurentiis rinuncia al suo viaggio a Los Angeles per questo — e adesso deve prioritariamente risolvere le questioni Kim e Osimhen.

Garcia studia le sue di mosse: «Questa squadra è stata costruita per vincere e lo ha fatto. Non sono qui per fare rivoluzioni ma qualcosa di mio dovrò pur mettercelo. Giocherò con il 4-3-3 ma la mia squadra dovrà sapersi adattare anche ad altre cose. Il rischio più alto che corriamo è quello di adagiarci sulla vittoria del tricolore. Questo è il passato è bisogna azzerarlo per continuare a vincere. Non è facile ripetersi ma noi ci proveremo anche in Europa». Garcia è sereno, risponde con chiarezza e non vede l’ora di immergersi nella nuova avventura e soprattutto di conoscere la città. Al fianco della sua compagna, la giornalista Francesca Brienza che ha seguito defilata la conferenza. Impossibile non notare il suo pancino al quale Rudi rivolgeva ogni tanto sguardi di tenerezza. La nuova vita: Napoli e tra tre mesi di nuovo papà.

CorSera

[Sean]

Milan, da non escludere la cessione di De Ketelaere

L’altra metà di Milano ha un altro nodo da risolvere. Un problema costoso, da 35 milioni, con la faccia pulita di Charles De Ketelaere. Se fino a poche settimane fa la permanenza del belga a Milano sembrava scontata, ora l’ipotesi di una cessione non sembra più un’eresia. Finché Maldini e Massara sono rimasti alla guida dell’area tecnica, prevaleva l’orientamento di trattenere il trequartista dopo l’anno appena trascorso, deludente, ma considerato necessario per l’ambientamento. Senza l’ombrello dei dirigenti che intendevano proteggere l’investimento, ora il futuro è un rebus. Pioli, che ha lasciato il belga in panchina nelle gare più importanti della stagione, ha intenzione di affidarsi ancora a lui? Nessuno in realtà esclude a priori l’idea di cedere in prestito il belga. Addirittura qualcuno comincia ad accarezzare l’idea di una cessione a titolo definitivo, a non meno di 28 milioni. Poi il Milan si tufferebbe sul sostituto, Arda Güler, classe 2005 del Fenerbahçe. Giovane, ma prospetto interessantissimo.

CorSera

[Sean]

Juve regina social È la prima in Italia

Il Cies ha analizzato la popolarità su 4 piattaforme

Il Real domina la classifica mondiale Bianconeri quinti con 144 milioni di follower: Milan e Inter doppiate
Le due milanesi sono fuori dalla top ten, dove ci sono cinque club inglesi
Ascolti tv 2022-23: la Juve è prima con 1,29 milioni di spettatori a partita



12) MILAN (Italia): 61,2 milioni di follower

• Twitter: 8,9 milioni
• Instagram: 13,3 milioni
• Facebook: 27,1 milioni
• Tik Tok: 11,9 milioni

13) INTER (Italia): 54,6 milioni di follower

• Twitter: 4,2 milioni
• Instagram: 9 milioni
• Facebook: 31,5 milioni
• Tik Tok: 9,9 milioni

LE ITALIANE FUORI DALLA TOP 20
22) ROMA: 29,3 milioni di follower
35) NAPOLI: 15,8 milioni di follower
91) FIORENTINA: 4,5 milioni di follower




https://sport.sky.it/calcio/squadre-calcio-follower-social-network#00

https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/storie/14-06-2023/classifica-club-piu-seguiti-social-domina-real-4602046567970/

[Irrlicht]

28 avanzano

[Sean]

28 avanzano

Da cedere imho. Non è ancora maturo e i soldi servono per comprare altro.

[Irrlicht]

HO SMESSO UN ANNO PRIMA PER ALLEGRI
"Era stato Allegri a chiudere la mia carriera da giocatore. Io e il Milan, infatti, nella primavera del 2012 avevamo trovato un accordo per prolungare di un anno il mio contratto. Io sarei stato un importante collante nello spogliatoio che nel giro di poco tempo aveva perso Maldini, Pirlo, Nesta, Gattuso, Seedorf. Elementi di spessore che avevano lasciato un vuoto profondo. Non avrei accampato alcuna pretesa... Galliani era felice di aver trovato insieme a me questa soluzione. Allegri invece la bocciò, non mi voleva più nello spogliatoio e lo disse al dirigente chiedendo che non mi fosse rinnovato il contratto. Per me fu una mazzata"
F. Inzaghi
Estratto autobiografia "Il momento giusto"
Fonte: Gazzetta

[germanomosconi]

HO SMESSO UN ANNO PRIMA PER ALLEGRI
"Era stato Allegri a chiudere la mia carriera da giocatore. Io e il Milan, infatti, nella primavera del 2012 avevamo trovato un accordo per prolungare di un anno il mio contratto. Io sarei stato un importante collante nello spogliatoio che nel giro di poco tempo aveva perso Maldini, Pirlo, Nesta, Gattuso, Seedorf. Elementi di spessore che avevano lasciato un vuoto profondo. Non avrei accampato alcuna pretesa... Galliani era felice di aver trovato insieme a me questa soluzione. Allegri invece la bocciò, non mi voleva più nello spogliatoio e lo disse al dirigente chiedendo che non mi fosse rinnovato il contratto. Per me fu una mazzata"
F. Inzaghi
Estratto autobiografia "Il momento giusto"
Fonte: Gazzetta

era 2 anni che non giocava ...

[Sean]

HO SMESSO UN ANNO PRIMA PER ALLEGRI
"Era stato Allegri a chiudere la mia carriera da giocatore. Io e il Milan, infatti, nella primavera del 2012 avevamo trovato un accordo per prolungare di un anno il mio contratto. Io sarei stato un importante collante nello spogliatoio che nel giro di poco tempo aveva perso Maldini, Pirlo, Nesta, Gattuso, Seedorf. Elementi di spessore che avevano lasciato un vuoto profondo. Non avrei accampato alcuna pretesa... Galliani era felice di aver trovato insieme a me questa soluzione. Allegri invece la bocciò, non mi voleva più nello spogliatoio e lo disse al dirigente chiedendo che non mi fosse rinnovato il contratto. Per me fu una mazzata"
F. Inzaghi
Estratto autobiografia "Il momento giusto"
Fonte: Gazzetta

Mi permetto di aggiungere però un elemento che aiuti l'analisi, perchè Allegri è vero che aveva vinto lo scudetto dell'11 (dunque dell'anno precedente a quello a cui fa riferimento Inzaghi) ma era appena arrivato al Milan, non aveva lo spessore nè la forza per imporre a qualcuno alcunchè, tantomeno a Galliani...per cui può aver consigliato a Galliani di non prolungare il contratto di Inzaghi...ma con ogni evidenza Galliani ha accettato, altrimenti Galliani gli avrebbe risposto: "guarda, Inzaghi resta per questo e quest'altro motivo".

Voglio dire, non era ancora l'Allegri che adesso sta alla Juve e che in pratica fa tutto lui. Era giovane, preso dal Cagliari...e Inzaghi una bandiera del Milan...per cui sulle bandiere l'ultima parola stava comunque a Galliani.

[Sean]

era 2 anni che non giocava ...

Inzaghi non ne aveva più. L'errore non fu far fuori lui ma Pirlo...semplicemente perchè Pirlo era ancora un giocatore, Inzaghi ormai non più (tant'è che anche lui scrive che sarebbe dovuto restare come "collante" nello spogliatoio, mica come bomber di campo).

[KURTANGLE]

Ok.



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maignan
t. hernandez
upamecano
konate
kounde

tchoumeni
camavinga

coman
griezmann (nkunku)
mbappe

kolo muani (giroud)


scarsetti.....

[Fabi Stone]

Inzaghi non ne aveva più. L'errore non fu far fuori lui ma Pirlo...semplicemente perchè Pirlo era ancora un giocatore, Inzaghi ormai non più (tant'è che anche lui scrive che sarebbe dovuto restare come "collante" nello spogliatoio, mica come bomber di campo).

Vabbè un anno potevano darglielo.
Ibra è rimasto tre anni senza giocare...

[Sean]

Vabbè un anno potevano darglielo.
Ibra è rimasto tre anni senza giocare...

La politica del Milan in quel momento era tagliare tutte le ex bandiere (e quindi i costi da quelle derivanti)...difatti da lì a poco inizierà il periodo delle vacche magre e pure magrissime e poi dopo qualche anno la cessione del club da parte di Berlusconi.

Quello che voglio dire è che Inzaghi la fa troppo facile...perchè invece le dinamiche che hanno portato al suo taglio sono molto più ampie, articolate e coinvolgono non solo l'allenatore di quel momento ma la dirigenza e anche la proprietà.

[fede79]

Vabbè un anno potevano darglielo.
Ibra è rimasto tre anni senza giocare...

Io sarei anche d'accordo, ma se il tuo ruolo è fare da "collante", appendi gli scarpini al chiodo e diventa che ne so, team manager.

Sta cosa che i calciatori, dopo una certa età, non accettino il tempo che passa e vogliano rimanere attaccati (lautamente pagati) alla squadra, proprio non la capisco.