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Dopo quello che ha fatto al Napoli non può andare alla Juve.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Il risveglio del calcio italiano: tre nostri club nelle tre finali delle tre Coppe Europee. Dopo l’Inter in Champions League contro il Manchester City, la Roma di Mourinho va in finale di Europa League contro il Siviglia, e la Fiorentina di Italiano in quella di Conference League contro il West Ham. Resta fuori soltanto la Juventus, sconfitta dal Siviglia e ormai rassegnata a chiudere qui la sua stagione con nessun trofeo conquistato. Adesso bisogna raccogliere il più possibile, perché come dice quel gran leader di Mourinho: “Le finali non si giocano, si vincono”
Quasi da non credere. Tre italiane nelle tre finali delle tre Coppe europee. Dopo l’Inter in Champions League, ecco la Roma di Mourinho nella finale di Europa League contro il Siviglia, che ha eliminato la Juventus. Ed ecco anche la Fiorentina che ha vinto a Basilea e affronterà il West Ham nella finale di Conference League.
All’en plein manca solo la Juventus che a Siviglia gioca una delle sue solite partite europee senza arte né parte. Il Siviglia ci mette un gol in più, segnato da Erik Lamela, ex romanista, e amen. Rimbalzano da Siviglia, Leverkusen e Basilea scene e sentimenti completamente opposti. Mourinho chiude abbracciandosi tutti, sembra un tutt’uno con la Roma e con i suoi giocatori. La finale l’ha conquistata alla Mourinho, un gol all’andata se lo è fatto bastare per 180 minuti. Lo scorso anno ha portato alla Roma la prima Conference League dell’Uefa, quest’anno può regalarle la prima Europa League mai vinta dai club italiani. Se ci riuscisse, evviva il solito rissoso, irascibile, insopportabile, carissimo Mourinho.
La Fiorentina è esplosa al gol decisivo di Barak ai supplementari, arrivato dopo i due gol di Nico Gonzalez che hanno riequilibrato il controverso ko dell’andata. Anche Italiano con i viola ha attraversato una stagione infernale, con risultati alterni e perfino parecchie polemiche interne, e qualche punzecchiata rivoltagli dai suoi stessi giocatori. A conti fatti però è in finale di Conference League e in finale di Coppa Italia contro l’Inter. Stiamo parlando della Fiorentina, società abbastanza
piccola rispetto alle solite big, e che da meno di quattro anni è passata alla gestione dell’italo americano Rocco Commisso.
“Come dice Mourinho“le finali non si giocano, si vincono”. Inter, Roma e Fiorentina hanno possibilità di chiudere l’anno alla grandissima. La Juventus la stagione la chiude praticamente qui, in anticipo. A causa delle varie traversie Allegri ha definito la stagione “folcloristica”. E a voler essere pignoli non è nemmeno finita qui…
Quasi da non credere. Tre italiane nelle tre finali delle tre Coppe europee. Dopo l’Inter in Champions League, ecco la Roma di Mourinho nella finale di Europa League contro il Siviglia, che ha eliminato la Juventus. Ed ecco anche la Fiorentina che ha vinto a Basilea e affronterà il West Ham nella finale di Conference
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Spalletti-De Laurentiis, silenzio e gelo: cosa è successo
L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti e il presidente Aurelio De Laurentiis potrebbero sancire la separazione definitiva. Al momento è in corso una pausa di riflessione, non è un problema di soldi ma di carattere
Non c’è trattativa, c’è silenzio. E non è un silenzio innocente. Dice più di tutte le parole che né Spalletti né De Laurentiis dicono rispetto al futuro dell’allenatore del Napoli. In teoria c’è Luciano sulla panchina per un altro anno; in pratica lui è pronto a finire la stagione, a partire per la Corea del Sud per una mini tournée e soprattutto a non fare mai un torto ai napoletani. E poi? Una voce in questo momento non contemplata. La cena della settimana scorsa «era dovuta» dice De Laurentiis. «In amicizia e per ringraziamento», aggiunge il presidente durante la presentazione del ritiro estivo di Dimaro. Ma se Spalletti all’indomani era stato pronto a rispondere a chi gli chiedeva della chiacchierata a tavola «parlerà la società», vuol dire invece che il tema futuro era stato affrontato. L’enigma è risolto: l’intesa non c’è e l’ipotesi più probabile è quella di una riflessione molto intensa. Ciascuno per conto proprio. Chiamiamola pure pausa di riflessione, una messa in prova di un rapporto controverso sul piano umano.
La frattura tra presidente e allenatore non è improvvisa ed è un po’ un copione che si ripete in casa Napoli, nonostante siano soltanto nove i tecnici che si sono avvicendati sulla panchina in 19 anni. Da Reja a Mazzarri a Sarri e per finire a Gattuso e Ancelotti: tutte convivenze lunghe ma più o meno turbolente. Il problema stavolta è di natura relazionale, un aspetto sul quale nel calcio non ci si sofferma mai abbastanza ma che evidentemente per Spalletti può diventare un punto di non ritorno. Da oggi al 30 giugno c’è un altro pezzettino di strada da fare insieme e la prova del rispetto della persona diventa fondamentale per capire se è possibile spingersi ancora avanti.
La mancata telefonata di congratulazioni di De Laurentiis nel giorno della vittoria dello scudetto a Udine non è un dettaglio sul quale l’allenatore sorvola. Il presidente ha le sue di argomentazioni: «Volevo lasciare al gruppo squadra l’intimità di festeggiare da soli un grande traguardo». Sui cellulari di ciascuno dei protagonisti dell’impresa saranno arrivati centinaia di messaggi. Serate come quella non contemplano troppa privacy. Per ora tra i due c’è un rapporto di cordialità — si sono visti ieri negli uffici di Castel Volturno — la porta verso un futuro insieme resta socchiusa. Non c’è trattativa: De Laurentiis cerca convinzione, Spalletti vuole rispetto e condivisione. Strade parallele e silenzio. Come accade nei matrimoni l’uno aspetta che l’altro cambi e viceversa. Pausa. Via al rumore delle voci (esterne) sul possibile sostituto e le nuove destinazioni. Di certo De Laurentiis non si fa trovare scoperto.
CorSera
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Era abbastanza evidente dalle prime parole di Spalletti sull’argomento, ancora a scudetto caldo appena conquistato
Si è subito capito che aria tira in casa Napoli
ADL deve decidere che fare.. perché a scudetto vinto Spalletti giustamente avanza alcune pretese e sicurezze per il futuro
E di certo nn è con sceneggiate e clausole che ADL può tenerlo sotto scacco
Idem per i giocatori
Momblano ha fatto una lista dei preferiti di Giuntoli:
Spalletti
Gasperini
Tudor
Italiano
Juric
Il jolly e' Conte!
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Ci stanno dentro tutti, a fare le liste con 20 nomi sono capace anche io. Che sia una tipica momblanata per fare fumo nelle sue trasmissioni lo si capisce dal definire Conte "jolly": è il più importante tra tutti quelli, jolly de che?
Repubblica scrive stamane che Conte aleggia su Pioli.
Per quanto riguarda Allegri deciderà (se arriverà) il nuovo DS, e dunque anche sul sostituto.
Spalletti penso che alla fine resterà al Napoli con adeguato (in soldi) prolungamento, perchè i soldi sono una medicina che cura (quasi) tutto, pure le "divergenze caratteriali".
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3 italiane in 3 finali è sicuramente una bella cosa per il nostro calcio
La Fiorentina è quella sulla carta con più possibilità
Sulla Roma dico 50/50
Per l’Inter sarebbe una impresa storica ma ormai nn ha nulla da perdere
Godiamoci in generale il momento
Se vince la Roma scendo a festeggiare come un coatto
Era abbastanza evidente dalle prime parole di Spalletti sull’argomento, ancora a scudetto caldo appena conquistato
Si è subito capito che aria tira in casa Napoli
ADL deve decidere che fare.. perché a scudetto vinto Spalletti giustamente avanza alcune pretese e sicurezze per il futuro
E di certo nn è con sceneggiate e clausole che ADL può tenerlo sotto scacco
Idem per i giocatori
Lo scudetto ha esaltato De Laurentiis aggravando quel suo lato ego-narcisistico da nobile ottocentesco alla Marchese del Grillo, dove i dipendenti non sono collaboratori ma servitù.
Faccia attenzione a non dimenticare una cosa fondamentale: i successi sono frutto di un lavoro di squadra, giammai di un uomo solo al comando. Dirigenti, allenatore, giocatori, si crea questa alchimia. Non esiste nei successi un unico demiurgo.
Quando Agnelli credette di essere diventato infallibile e licenziò Marotta (regalandolo così alla concorrenza, con una mossa suicida) fu lì che iniziarono i guasti alla Juventus, pensando che uno vale uno, che tizio vale caio, che "chiunque assumo, chiunque prendo vinco comunque"...ma non è così, assolutamente non è così, perchè esistono le qualità, le doti, i talenti, gli incastri giusti.
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3 italiane in 3 finali è sicuramente una bella cosa per il nostro calcio
La Fiorentina è quella sulla carta con più possibilità
Sulla Roma dico 50/50
Per l’Inter sarebbe una impresa storica ma ormai nn ha nulla da perdere
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Se vince la Roma scendo a festeggiare come un coatto
L'Inter sulla carta è quella che ha meno chance perchè incontra un avversario formidabile, una delle squadre più forti del mondo con un alleantore che è un genio e giocatori che in Italia tutti si sognano.
Roma e Siviglia le metto sullo stesso piano, per cui non esiste una favorita.
Il West Ham ho visto che è quindicesimo in Premier...però in finale di conference ci è arrivato per cui la Fiorentina deve stare molto attenta, perchè quella comunque è una squadra inglese: 50 e 50 pure qui.
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Purtroppo Sean prima o poi al Pep toccherà vincere nuovamente la CL
Un paio di volte gli è sfuggita di poco ma a furia di tentare…
È un po’ come la nazionale francese, la divina provvidenza ha fatto evitare di fargli vincere anche il mondiale 2022 e l’europeo 2016.. ma nel 2018 nn c’è stato nulla da fare
Io spero che il pep sto anno nn vinca ma la vedo dura, ha tutti gli astri allineati
sono sincero, negli ultimi 8 minuti sono scappato a farmi una corsa, ero arrivato al limite: 90 minuti di sofferenza, di ansia, di agitazione, 90 minuti da romanisti.
Sono rientrato a casa sull'ultima punizione loro e conseguente ennesima spazzata difensiva. La gioia e' tanta e spero vivamente di poter recuperare tutti i giocatori per la finale di Budapest: che mettano Dybala in una teca di vetro fino a quella data
Rispetto alla partita di andata, ieri sera abbiamo avuto diverse occasioni nonostante l'atteggiamento difensivo. Se non le realizzi e gli avversari sì è giusto uscire. Nonostante le occasioni per vincerla avute ieri, è all'andata che abbiamo compromesso tanto.
Per la Roma la pronostico vincitrice della coppa da prima delle semifinali, più che per discorsi di valore della squadra è per il feeling di Mou con le coppe e con le finali. Avesse incontrato la Juve in finale ero ancora più sicuro avrebbero vinto i giallorossi, in questo caso credo ancora in loro nonostante abbiano un avversario che pure ha un legame con l'Europa League.
Resta fuori soltanto la Juventus, sconfitta dal Siviglia e ormai rassegnata a chiudere qui la sua stagione con nessun trofeo conquistato
tocca purtroppo correggere per l'ennesima volta questi signori col tesserino da giornalista che nasconde, evidentemente, quello da incompetente, perchè a me risulta che assieme alla Juventus dagli orizzonti dei trofei resti fuori anche il Milan: sono Juventus e Milan le due eliminate da questa tornata delle varie semifinali europee...o sbaglio? No perchè magari abito in una realtà distorta come gli specchi deformanti dei Luna Park...oppure a stare a giocare nel corridoio degli specchi deformati, e ad abitare realtà parallele, sono alcuni giornalisti.
Il Milan, specularmente alla Juventus, è uscito dalla corsa scudetto mesi fa, eliminato dalla coppa Italia, fuori alle semifinali di champions. In campionato è quinto, staccato di 4 punti dalla zona champions, per cui senza intervento del tavolino è attualmente - finisse qui il campionato - pure fuori dalla prossima champions. Un percorso identico a quello della Juve, con la differenza della corsa alla champions, dove la Juventus è per ora seconda con 69 punti...
...Però per Bocca l'unica eliminata è la Juve ed è anche l'unica che resterà a becco asciutto ("con nessun trofeo conquistato")...pure questa una affermazione non corrispondente al vero, perchè ci si dimentica che le finali devono essere ancora giocate, per cui, a meno che dopo il gioco degli specchi deformanti Bocca non sia passato anche dalla zingara a farsi leggere le carte, prima di portarsi avanti col lavoro e fare la conta di chi raccoglierà cosa, dovrebbe aspettare gli esiti di quelle partite.
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