Vince il derby chi segna per primo: i precedenti di Inter-Milan
La differenza tra Inter e Milan, che si giocheranno la qualificazione alla finale di Champions, è nei primi delicatissimi minuti, decisivi per i nerazzurri, fatali per i rossoneri
Se non fossero acerrimi rivali per una partita che vale una carriera, Pioli potrebbe chiedere consiglio a Inzaghi: come si approccia una notte così? La differenza tra Inter e Milan è quasi tutta nei primi delicatissimi minuti, decisivi per i nerazzurri, fatali, invece, per i rossoneri. Simone, l’uomo delle finali, il re di Coppe, è passato in vantaggio sette volte su otto nei derby milanesi. Specialmente nelle ultime tre stracittadine, finite con la vittoria degli interisti, la partenza lanciata degli inzaghiani ha scavato un solco incolmabile, trasformandosi in un vero e proprio spartiacque. A Riad, in Supercoppa, l’Inter ha segnato i primi due gol del definitivo 3-0 in 21 minuti, ma il punteggio poteva essere subito più rotondo se Tatarusanu, titolare per l’infortunio di Maignan, non avesse sventato almeno altre due serie minacce sugli stessi cecchini.
Nell’andata dell’Euro derby l’Inter si è superata, scappando sul 2-0 in 11 minuti, colpendo un palo con Calhanoglu e costruendo almeno altre due occasioni, tanto che alla fine i tifosi se ne sono andati da San Siro con un retrogusto amarognolo, quasi un rimpianto: abbiamo lasciato il Milan in vita. Più equilibrata, ma solo nel risultato, la sfida di campionato del 5 febbraio, finita 1-0 grazie alla rete di Lautaro Martinez al 34’, ovviamente del primo tempo. Ma se andate a rivedervi quella partita, vi accorgerete che il dominio nerazzurro sino all’intervallo è stato totale, basti pensare che nel primo quarto d’ora la squadra di Inzaghi ha fatto registrare un possesso palla dell’85 per cento. Se il Milan stasera vuole avere una speranza di volare a Istanbul, deve darsi una mossa in fretta. Tocca al Diavolo saltare addosso alla partita.
Pioli sta cercando di recuperare Leao, ma non è realistico pensare che il portoghese faccia tutto da solo. In questa lunga e affannata vigilia, Pioli deve toccare le corde giuste e trovare il modo di invertire la tendenza di questo 2023. L’approccio sarà decisivo, stasera più che mai. Se il Milan ruberà l’idea all’Inter e saprà segnare un gol in fretta senza subirne, la semifinale potrebbe tornare in bilico. L’Inter, in questo momento, ha tutti gli assi in mano: una squadra più forte, più serena, più convinta, più in forma. Una squadra che sa solo vincere. Sette su sette nell’ultimo mese. Dall’inferno della paura al paradiso. Simone sembrava sull’orlo dell’esonero e oggi è incollato alla sua panchina, più di Pioli. Sulla carta non c’è storia. Ma è proprio questa aura di superiorità che deve mettere in allarme la favorita.
CorSera
La differenza tra Inter e Milan, che si giocheranno la qualificazione alla finale di Champions, è nei primi delicatissimi minuti, decisivi per i nerazzurri, fatali per i rossoneri
Se non fossero acerrimi rivali per una partita che vale una carriera, Pioli potrebbe chiedere consiglio a Inzaghi: come si approccia una notte così? La differenza tra Inter e Milan è quasi tutta nei primi delicatissimi minuti, decisivi per i nerazzurri, fatali, invece, per i rossoneri. Simone, l’uomo delle finali, il re di Coppe, è passato in vantaggio sette volte su otto nei derby milanesi. Specialmente nelle ultime tre stracittadine, finite con la vittoria degli interisti, la partenza lanciata degli inzaghiani ha scavato un solco incolmabile, trasformandosi in un vero e proprio spartiacque. A Riad, in Supercoppa, l’Inter ha segnato i primi due gol del definitivo 3-0 in 21 minuti, ma il punteggio poteva essere subito più rotondo se Tatarusanu, titolare per l’infortunio di Maignan, non avesse sventato almeno altre due serie minacce sugli stessi cecchini.
Nell’andata dell’Euro derby l’Inter si è superata, scappando sul 2-0 in 11 minuti, colpendo un palo con Calhanoglu e costruendo almeno altre due occasioni, tanto che alla fine i tifosi se ne sono andati da San Siro con un retrogusto amarognolo, quasi un rimpianto: abbiamo lasciato il Milan in vita. Più equilibrata, ma solo nel risultato, la sfida di campionato del 5 febbraio, finita 1-0 grazie alla rete di Lautaro Martinez al 34’, ovviamente del primo tempo. Ma se andate a rivedervi quella partita, vi accorgerete che il dominio nerazzurro sino all’intervallo è stato totale, basti pensare che nel primo quarto d’ora la squadra di Inzaghi ha fatto registrare un possesso palla dell’85 per cento. Se il Milan stasera vuole avere una speranza di volare a Istanbul, deve darsi una mossa in fretta. Tocca al Diavolo saltare addosso alla partita.
Pioli sta cercando di recuperare Leao, ma non è realistico pensare che il portoghese faccia tutto da solo. In questa lunga e affannata vigilia, Pioli deve toccare le corde giuste e trovare il modo di invertire la tendenza di questo 2023. L’approccio sarà decisivo, stasera più che mai. Se il Milan ruberà l’idea all’Inter e saprà segnare un gol in fretta senza subirne, la semifinale potrebbe tornare in bilico. L’Inter, in questo momento, ha tutti gli assi in mano: una squadra più forte, più serena, più convinta, più in forma. Una squadra che sa solo vincere. Sette su sette nell’ultimo mese. Dall’inferno della paura al paradiso. Simone sembrava sull’orlo dell’esonero e oggi è incollato alla sua panchina, più di Pioli. Sulla carta non c’è storia. Ma è proprio questa aura di superiorità che deve mettere in allarme la favorita.
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