Attenzione: Calcio Inside! Parte III

[cesko92]

Attenzione: Calcio Inside! Parte III

Sean ti invito anche a soffermarti sul fatto che il Napoli assieme alla Juve è rimasta l’unica big della serie A a vincere con una proprietà italiana
In sto caso gli uomini chiave (DeLa, Giuntoli, Spalletti) son proprio tutti italiani
So che te badi molto a queste cose anche nelle tue analisi

[Sean]

E' vero ci bado molto. Però proprio questo rafforza la mia tesi nel pescare nella manovalanza manageriale italiana, perchè se ci fai caso i cinesi (proprio perchè digiuni di calcio) si sono affidati a Marotta ed Elliott (un fondo finanziario che col calcio c'entra niente) alla coppia Maldini-Massara, tutti italiani nonostante (e forse anzi proprio per quello) la proprietà straniera.

La Roma fa eccezione...non in quanto proprietà straniera (ormai comuni da noi) quanto perchè stranieri i proprietari e stranieri anche i dirigenti (o almeno il dirigente che fa mercato).

Anche la Fiorentina e il Bologna hanno proprietà straniere ma dirigenti apicali dell'area calcio italiani...perchè qua siamo in Italia, il campionato è quello italiano e non si capisce perchè un Monchi od un Pinto dovrebbero saperne più di chi qui ci lavora da una vita.

[marcu9]

Stima per Lazza.

https://youtube.com/shorts/nF10B9BAzUM?feature=share

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[KURTANGLE]

Credo che per fare il definitivo salto di qualità occorrerebbe non stare sempre a raccontarsi storie su arbitri, palazzi, disegni, trame, f.

naaah
queste so strunzate
per fare il definitivo salto di qualità andrebbero confermati i titolari, rinforzata la rosa aumentati il monte ingaggi ecc.
insomma spendere un bel pò......sempre con abilità ma spendere un bel pò

Stima per Lazza.

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cavolo non ci dormirò stanotte

[topscorer]

Il gruppo è forte ma il più grande colpo è stato liberare Insigne a parametro 0.
12 anni di insigne, con Mazzarri e Sarri con più punti arrivati secondi.
Via Insigne subito scudetto.
Ebbene si, è lui che porta sfig4.

[marcu9]

IMBARAZZANTI.




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[Sean]

700 euro nemmeno una maglietta autografata da uno dei giocatori.

[marcu9]

700 euro nemmeno una maglietta autografata da uno dei giocatori.

Ma anche fossero 10 euro...ma non ti fai pena? Ma come ti viene in mente una cosa del genere dopo che addirittura hai l'onore di entrare sul prato?

Sei proprio ignobile.

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[CRI PV]

Si può riassumere il tutto con la n word

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[Fabi Stone]

700 euro nemmeno una maglietta autografata da uno dei giocatori.

Ahahahahahahah.
Io ancora c'ho la zolla di Roma/Parma del 17/06/2001.
Cor cazz0 che la darei via...e quanno me ricapita?!

[robybaggio10]

Ahahahahahahah.
Io ancora c'ho la zolla di Roma/Parma del 17/06/2001.
Cor cazz0 che la darei via...e quanno me ricapita?!

Ti offro un quarto di Zico e tre quarti di Edinho!

[Fabi Stone]

Ti offro un quarto di Zico e tre quarti di Edinho!

Madooonaaa Benedeeettaaa

[Sean]

"Per me Spalletti resta ma il Napoli rischia di perdere Giuntoli, corteggiatissimo dalla Juventus e che potrebbe aver voglia di provare una nuova sfida. Se la Juve dovesse farsi avanti in maniera concreta il dirigente potrebbe chiedere a De Laurentiis di essere liberato [Di Marzio]

Cristiano Giuntoli ha un accordo con la Juventus. [Michele Criscitiello]

Cristiano #Giuntoli è la prima scelta della #Juventus: c’è già stato un mese e mezzo fa un primo incontro positivo con #Scanavino a Milano. [Schira]

[cesko92]

Prepariamoci ad altri 10 scudetti di fila della Juve

[Sean]

De Laurentiis: «Osimhen? Non lo vendo mai. Spalletti? C’è un contratto»

Il presidente del Napoli da Vespa: «Non cedo il mio centravanti. Voglio aprire un ciclo con l’allenatore, è un eroe. Ha un contratto e c’è una parola». Spalletti vuole un confronto: «Deve venire a parlare con me non con gli altri»

Aurelio De Laurentiis ha preso la sua di scena, distante dal cuore della festa sportiva, lontano da Luciano Spalletti e dai protagonisti del terzo scudetto del Napoli. Il presidentissimo ha scelto la gente, ha voluto l’abbraccio dei tifosi al centro dello stadio Maradona, a loro ha parlato con il cuore: «Voglio vincere ancora, voglio la Champions con Luciano». Una missiva inviata a 850 chilometri di distanza, arrivata giovedì sera nel bel mezzo della celebrazione sul campo di Udine, dove le maglie volano per aria, il sudore dei calciatori esprime in maniera tangibile la fatica di una stagione culminata con l’evento che segna la storia del club. Sotto i riflettori Spalletti abbraccia la sua di gente: dedica la vittoria al fratello Marcello, scomparso quattro anni fa, stringe forte, fortissimo i protagonisti della «battaglia», si lascia travolgere dalla commozione e resta per una manciata di secondi avvinghiato al team manager Giuseppe Santoro, diventato in questi due anni anche suo uomo di fiducia e riferimento nello spogliatoio, che nel Napoli è cresciuto facendo gavetta e poi carriera, andato via per altre esperienze in Italia e Premier League e poi tornato al Napoli, contemporaneamente a Luciano, per vincere

Spalletti e De Laurentiis, ciascuno con la propria festa, uniti da un contratto in essere per un altro anno (il patron azzurro ha già esercitato l’opzione per il rinnovo e vuole che sia rispettato), in attesa di un faccia a faccia. Non hanno litigato, ma mentre Aurelio gli giura amore sotto il cielo di Napoli, Lucio nella bolgia di Udine rispedisce al mittente: «Deve dirlo a me, non agli altri». «C’è un contratto — replica ancora Adl ospite di Bruno Vespa — e poi c’è una parola data. Luciano è un eroe innamorato di Napoli, lo ha detto lui». Scintille, a distanza. Spalletti vuole che l’«amore» sia nell’espressione degli occhi del proprietario del club («ho rifiutato 1 miliardo, oltre a 2,5 per il gruppo») che nella voce commossa del post vittoria o davanti alle telecamere Rai. Perché alla base di una ripartenza deve esserci un progetto, riconfermarsi può essere più difficile di vincere, e la squadra con cui ricominciare dev’essere forte almeno come quella che ha stravinto il campionato. E non ha certezza di ciò.

Spalletti è tornato da Udine nel primo pomeriggio di ieri, l’uomo (finto) spigoloso fa selfie con i bambini che lo aspettano da ore a Castel Volturno, sorride forse anche di più rispetto alla notte del trionfo e, metabolizzato l’effetto («fugace») della felicità, dà soddisfazione alla gente che lo ha sostenuto, che lo ha difeso quando Napoli si era messa di traverso. Aurelio ha l’agenda piena, da Napoli si è spostato a Milano per l’assemblea di Lega, poi è rientrato per un’altra serata di celebrazione in famiglia. Sempre sul pezzo, però: la programmazione e la ricerca di nuove pedine funzionali al suo club (se Giuntoli cedesse alla Juve, per esempio?). La finestra sul mercato è sempre aperta — ripete spesso — e c’è da essere preparati rispetto a offerte indecenti. Potrebbero arrivare per Osimhen, corteggiato da mezza Europa («non lo vendo mai» promette però ADL), per Kim che ha un contratto con clausola. Spalletti è un punto fermo. «Contratto», insiste il patron. Rapporto, vuole l’allenatore. Vedersi, parlarsi. Decidere. Non accade da un po’.

CorSera