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Pioli ogni fottuta volta sovrastima i suoi panchinari, e convinto di farcela ugualmente inserisce gente improponibile.
Ed ogni volta, puntualmente, si rivela una scelta sbagliata.
Ma lui non impara mai dai propri errori.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Mourinho e Chiffi
"Confesso che stasera sono sceso in campo con il microfono. Mi sono protetto... comunque sono stato zitto perché sabato volevo stare con i miei pochi giocatori in campo contro una super squadra come l'Inter. Anche per questo nel finale sono andato via, non lo volevo guardare"
(Gazzetta)
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
Haaland
"contro il west ham è arrivato a 35 gol stagionali in premier, il massimo di sempre. toglie il primato a andy cole e alan shearer, che lo avevano fissato a 34 nel 1993-94 e 1994-95 (stagioni da 42 partite, contro le 38 di oggi)"
(Gazzetta)
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
La Lazio non regala lo scudetto al Napoli. La squadra di Sarri batte il Sassuolo e quella di Spalletti deve ora conquistare l’ultimo punto a Udine per centrare il terzo scudetto della sua storia.
Grande show dell’Inter, ormai in netta risalita e con Inzaghi che ritrova sempre più fiducia: addirittura sei gol a Verona, con Dzeko e Lautaro scatenati. Inquietante invece la condizione del Milan che quasi rischia di perdere a San Siro con la Cremonese e agguanta un pareggio a malapena in extremis. Se il derby di Champions si dovesse giocare adesso l’esisto sarebbe assolutamente scontato.
La Juventus torna alla vittoria dopo tre sconfitte consecutive e un pareggio: vanno in gol Paredes e Vlahovic dati per scomparsi negli ultimi mesi. Ma le sofferenze e i dubbi sul gioco ci sono ancora.
L’Atalanta ha agganciato Milan e Roma al quinto posto. Insomma la lotta per la Champions League farà sicuramente vittime illustri
Per vincere lo scudetto il Napoli dovrà conquistarsi l’ultimo punto da solo. A Udine la squadra è accolta da un avamposto napoletano che riproduce Fuorigrotta nell’albergo che ospita la squadra di Spalletti prima del match decisivo. La Lazio di Sarri non ha fatto regali e ha fatto il suo dovere col Sassuolo, non senza qualche sofferenza.
L’Inter sale e il Milan scende, è la cosa che colpisce di più. Simone Inzaghi nel momento più difficile per lui stesso – lo avevano già condannato all’esilio – ha riconsolidato l’Inter intorno a lui stesso e agli attaccanti. A Verona addirittura una goleada tennistica con Dzeko e Lautaro scatenati. Mentre il Milan si è di nuovo infilato in uno di quei periodi in cui non riesce a capire chi è e dove andare. La Cremonese lo ha addirittura messo alle corde, Okereke ha fatto venire l’infarto a San Siro, e il pareggio è arrivato solo nel recupero evitando almeno l’umiliazione del ko con una squadra ormai in Serie B. Dovesse giocarsi adesso il derby di semifinale di Champions League non ci sarebbe proprio partita.
La Juventus è riuscita a frenare la caduta dopo tre sconfitte e un pareggio, ma le discussioni sul gioco e sulle sofferenze in campo restano tutte. La novità sono i gol segnati da Paredes e Vlahovic, finora praticamente dati per scomparsi e improvvisamente riapparsi non si sa come.
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Ma il vero show è tutto fuori dal campo e lo fa Mourinho, che dopo il pari di Monza e una classifica che peggiora, attacca l’arbitro come mai si era visto: “Un arbitro orribile, il peggiore mai visto nella mia vita. La società non ha la forza di dire: questo no”. E poi ha aggiunto: “Sono andato con un microfono in panchina”. Insomma siamo alla paranoia pura e alla preparazione del divorzio dalla Roma.
Roma e Milan si sono fatte agganciare dall’ Atalanta, in prepotente risalita. Da Monza giunge un Mourinho che, come ti sbagli, attacca l’arbitro Chiffi. Ma questa volta non è come le altre, lo fa in maniera furibonda e con parole che sollevano indignazione tra gli arbitri stessi e anche nella squadra avversaria. “Il peggior arbitro che ho trovato nella mia vita. La società non ha la forza per dire: questo non lo voglio, e anzi mi sembra che non ha nemmeno la voglia di avere la forza”. Insomma ce l’ha pure con la società che non lo supporta e non lo sostiene in questi suoi attacchi al mondo arbitrale.
Per poi arrivare alla paranoia pura, un livello lirico notevolissimo: “Sono andato in panchina con un microfono e ho registrato tutto, da quando sono entrato a quando sono uscito”. Detto che le ricusazioni fanno parte di un calcio medievale che solo la faccia tosta di Mourinho può invocare, mi sembra tutto molto in linea con la narrazione più classica. Si va veloci, ci scommetterei, verso il divorzio e l’addio alla Roma e all’Italia.
SERIE A 2022-2023 GIORNATA N. 33 Mercoledì 3 maggio 2023 Juventus - Lecce 2-1 (in corso) (15' Paredes J, 37' Ceesay rig. L, 40' Vlahovic J) Atalanta - Spezia 3-2 (in corso) (18' Gyasi S, 32' De Roon A, 48' Zappacosta A, 54' Muriel A, 64' Bourabia S) Sampdoria - Torino 0-2 (31' Buongiorno T,
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Mourinho contro Chiffi dopo Monza-Roma: «L'arbitro più scarso mai avuto». La polemica
José Mourinho furioso contro l'arbitro Chiffi dopo il pareggio della Roma sul campo del Monza
«È dura giocare con il peggior arbitro che ho visto nella mia carriera. E ne ho visti tanti di scarsi». Lo ha detto Josè Mourinho, dopo il pareggio della sua Roma sul campo del Monza, a proposito della direzione arbitrale di Chiffi. «Di solito quando si parla dell'arbitro è perché ha avuto un'influenza indiretta sul risultato — spiega a Dazn —. Non è questo il caso, ma è dura giocare con questo arbitro. È tecnicamente orribile, dal punto di vista umano non crea rapporto con nessuno. Ha dato un rosso ad un giocatore che scivola per stanchezza al 96' (Celik, ndr). È anche un limite della società Roma, non ha la forza che hanno altre società. Questo club deve crescere anche a questo livello, ci sono squadre che dicono "Questo arbitro non lo voglio". La Roma non ha questa capacità o dna». Poi ha aggiunto:«Non potevo prendere il rosso, ma avevo una voglia tremenda di prenderlo. Però sabato voglio stare con i miei ragazzi contro una squadra fortissima».
«Non abbiamo la rosa per stare fra le prime quattro»
Poi il discorso è scivolato anche sulla lotta al quarto posto: «C'è chi è uscito subito dall'Europa e chi non si è qualificato. Siamo l'unica squadra che non ha la rosa per stare dove si trova. Allo stesso tempo siamo ancora in Europa e lottiamo per i posti alti. Proviamo a fare una cosa senza avere il potenziale per farlo. Gli infortuni si spiegano con una stanchezza accumulata fino al limite. Per questo io sto con i miei ragazzi fino all'ultimo minuto di questa stagione», ha proseguito Mourinho. Stiamo giocando con l'orgoglio che è parte del dna di questa squadra. C'è anche chi non ha ancora la qualità per giocare a questo livello, mentre la panchina oggi era praticamente inesistente. I ragazzi hanno fatto il massimo, il risultato credo sia adatto alla partita».
CorSera
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Mourinho è sveglio. Consapevole di allenare una squadra che ha una tifoseria che vive in una bolla di eterna parte lesa, dà la colpa a società e arbitri. Senza prendersi nessuna responsabilità.
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Napoli, è il giorno dello scudetto? Le ultime notizie verso la partita con l’Udinese
Questa sera la sfida alla Dacia Arena contro la squadra di Sottil: alla banda Spalletti manca un solo punto per l’aritmetica certezza dello scudetto
Manca soltanto un punto per l’aritmetica certezza, l’attesa infinita dello scudetto non diventa però impazienza in casa Napoli. Anzi, Spalletti quasi ci prende gusto, e utilizza un modo di dire tutto napoletano («ce lo stiamo trezziando » ) per meglio spiegare quanto può essere anche piacevole arrivare al traguardo piano piano. Il terzo tricolore, 33 anni dopo il secondo, però, non è una tazzulella di caffè da sorseggiare e c’è da credere che tutti — squadra, staff, società — stiano affrontando una dura prova di resistenza tanta è la voglia di stappare il tappo delle emozioni e liberare una gioia coltivata durante una stagione straordinaria. Lucio insiste, però: «Voglio vincere sul campo, non mi piace fare il tifo contro». Il riferimento è proprio alla Lazio, arbitro del destino partenopeo, sia ieri sera battendo il Sassuolo, che sabato scorso, quando sconfitta dall’Inter aveva dato al Napoli il primo macht point.
Quindi stasera scenderà in campo alla Dacia Arena contro l’Udinese con la squadra dei titolari, escluso l’infortunato Mario Rui, per certificare la supremazia del gioco e tornare a Napoli con lo scudetto sul petto. La festa è già pronta da una settimana — isole pedonali e stadio Maradona aperto con cinquantamila tifosi che seguono l’evento sui maxi schermi — ormai è soltanto questione di ore e il Napoli entrerà nella storia con la conquista del terzo tricolore, il primo dopo Diego. «Non avevo altra scelta — ammette Spalletti —. Sono arrivato qui con un solo obiettivo e del resto non avevo via di scampo. Prima di me allenatori autorevoli ci erano andati vicino, mio figlio mi disse che dovevo accettare la proposta di De Laurentiis ma “solo per vincere”». Promessa mantenuta, traguardo che Lucio raggiunge per la prima volta in Italia (due campionati vinti in Russi) e che in qualche modo lo ripaga dei sacrifici e del lavoro fatto in piazze prestigiose come Roma e Milano. «Ma qui è una cosa diversa — dice — è uno scudetto extralusso». L’elogio a Partenope è il piatto che serve con dolcezza: «I napoletani sanno bene che la città è bella… Ma quanto lo sia veramente lo può dire meglio chi come me ne è ospite. Perché chi l’ha sempre avuta davanti agli occhi non può restarne folgorato come chi gli si presenta davanti un giorno all’improvviso».
La vigilia di Udine è un misto di emozioni («mi sono innamorato») ma anche un primo approccio al futuro. Spalletti ha un altro anno di contratto — De Laurentiis ha già depositato l’opzione unilaterale per il rinnovo — ma l’allenatore ora vuole vivere solo il presente. Unica digressione sul tema: «Ho lavorato a testa bassa — aggiunge —, con amore. Ma una domanda poi dovrò farmela: sarò ancora in grado di dare a Napoli tutto quello che merita, sarò all’altezza? Se non dovessi esserne convinto dovrei fare un passo indietro. C’è l’estate, il mercato e tutta una serie di situazioni. La squadra ora ha una prospettiva importante e può dar seguito alle cose straordinarie che abbiamo fatto». Ci sarà ancora da raccontare, dopo la grande festa.
CorSera
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Il problema e' uno: la Roma non ha una rosa adatta a competere su piu fronti, o meglio, l'allenatore non ritiene la rosa adatta a giocare su piu fronti.
Hanno giocato sempre gli stessi e daje e ridaje alla fine gente tendente al fracico come Smalling, Dybala e El Sharaawy prima o poi ti abbandonano, anzi pure troppo hanno fatto considerando il loro storico. Nel momento in cui ti affidi a giocatori del genere devi avere una panchina degna, altrimenti rischi di rimanere scoperto. La sifiga c'entra poco (giusto in casi di infortuni traumatici come Kumbulla), il resto era ampiamente prevedibile, bastava andare su transfermarkt per vedere presenze e infortuni passati. L'11 titolare per me vale il terzo posto e non nego che ad un certo punto ho sognato difesa a 4 con Smalling e Llorente, i nostri due miglior difensori per distacco (ora entrambi fuori): purtroppo la storia insegna che se porti lo stesso 11 allo sfinimento (Elsha 31enne che si ritrova a giocare una quindicina di partite da laterale di centrocampo, smalling che le gioca tutte, dybala che non il feyenord gioca su un piede solo, etc.), alla fine perdi pezzi per strada e quando poi devi mettere le riserve, le stesse non sono abituate e giocano ancora peggio di quanto potrebbero.
Non so se restera' Mou, lo vedo difficile.... ma dovesse restare, urgono rinforzi. Vero e' che se non ti qualifichi in champions, te la prendi in cul0 ma in quel caso il De Zerbi di turno ci aspettera' al varco
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Sì però sono anche parole gravi in questo momento, nel senso verso l'interno. La parte più importante infatti non è tanto quella sull'arbitro quanto quella sulla società e la rosa non all'altezza del quarto posto...che sono un attacco a chi i soldi li sborsa (i Friedkin) e a chi la squadra la fa (Pinto).
In un momento in cui occorre essere tutti uniti verso il finale di stagione, e semmai parlare dopo la conclusione della stagione, Mourinho se ne esce con questo sfogo a freddo, perchè non penso che l'espulsione di Celik possa essere stata così grave da far scatenare questa furia: non si legge da nessuna parte di "pessimo arbitraggio" e non è stato inventato un rigore, per dire.
Questa uscita di Mourinho va a creare una tensione in un momento dove alla squadra non servirebbe: domenica c'è l'Inter, giovedì il Leverkusen, si decide la stagione.
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Non so se restera' Mou, lo vedo difficile.... ma dovesse restare, urgono rinforzi. Vero e' che se non ti qualifichi in champions, te la prendi in cul0 ma in quel caso il De Zerbi di turno ci aspettera' al varco
Un terzo anno te lo fa forse, ma non in queste condizioni di partenza, sarebbe inutile anche iniziarlo se non si cresce. Un terzo anno te lo fa se la società gli farà un mercato teso a rafforzare i titolari e allungare in quantità/qualità la panchina, altrimenti a ripetere il film già visto non penso ci stia.
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Napoli 79
Lazio 64
Juventus 63
Inter 60
Atalanta 58
Milan 58
Roma 58
Fiorentina 46
Bologna
Monza 45
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E mo contro la Lazio chi fa giocare Pioli? I titolari...che poi i stancheranno...o le riserve...che sono pippe e perderanno altri punti?
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I titolari. Meglio un uovo oggi che una gallina domani. Intanto ti devi assicurare il posto in champions, poi si pensa alla semifinale di champions.
Inzaghi ha ritrovato la squadra al momento giusto. In questo momento l'Inter ha i favori del pronostico in semifinale, non di molto perchè è sempre un derby ma diciamo 60 a 40.
Per il Milan conterà tantissimo la fantasia e l'imprevedibilità di Leao...e che le punte si sveglino.
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