non avevo dubbi che qualcuno avrebbe tirato fuori qualcos'altro del genere, in questo caso passato inosservato
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggionon seguo più il calcio... ma questo kluivert è figlio di quello stupratore ex milan?
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Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggionon seguo più il calcio... ma questo kluivert è figlio di quello stupratore ex milan?Cura il tuo corpo come un tempio
Originariamente Scritto da M K KDesade grazie di esistereOriginariamente Scritto da AK_47si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioMa poi cosa centra il Milan? Ho letto di appoggio ai due club...Roma e Milan. Hahah...e l'Inter che fine ha fatto?
L'Inter (al pari della Fiorentina) ha emesso un tweet di condanna....ma di noi
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Originariamente Scritto da Pesca Visualizza Messaggionon avevo dubbi che qualcuno avrebbe tirato fuori qualcos'altro del genere, in questo caso passato inosservato
Vediamo se diventa di dominio pubblico e che risponde la Gazzetta....ma di noi
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Calcio italiano in forte fibrillazione, davvero il Napoli potrebbe licenziare Ancelotti, uno dei più apprezzati allenatori al mondo? E davvero il Milan per risolvere la sua crisi e tornare a fare gol riprenderà Ibraimovic, nella speranza di rilanciarsi?
In attesa del doppio scontro di alta classifica, Inter-Roma e Lazio-Juve ci sono due questioni che tengono banco: il caso Napoli e il calciomercato. L’ultima sconfitta del Napoli ha fatto sobbalzare forte il delicato equilibrio dello spogliatoio del Napoli, si parla di un Ancelotti in rotta con alcuni giocatori, De Laurentiis allo scontro col gruppo sulle note questioni. Insomma situazione quasi incontrollata e Napoli nel frattempo in profonda crisi almeno in campionato (in Champions League no, anzi). Il calciomercato invece gira intorno al nome di Ibrahimovic che a 38 anni e dopo un paio di stagioni nella MLS americana, vorrebbe chiudere la carriera in un grande club. Il Milan che che ha un forte deficit in attacco e in cui i gol di Piatek sono praticamente precipitati preoccupantemente (tre in tutto) potrebbe decidere di puntare su di lui, con una mossa che da un lato potrebbe essere anche tecnicamente valida e dall’altro rilancerebbe la propria immagine oggi molto stropicciata, a causa di una stagione non certo all’altezza del suo nome e della sua tradizione. Cosa succederà? Davvero presto vedremo un Napoli senza più Ancelotti – uno dei maggiori allenatori al mondo – in panchina e un Milan col ritorno di Ibrahimovic in attacco?
In attesa del doppio scontro di alta classifica, Inter-Roma e Lazio-Juve ci sono due questioni che tengono banco: il caso Napoli e il calciomercato. L'ultima sconfitta del Napoli ha fatto sobbalzare forte il delicato equilibrio dello spogliatoio del Napoli, si parla di un Ancelotti in rotta con alcuni giocatori, De Laurentiis allo scontro col gruppo sulle note questioni. Insomma situazione quasi incontrollata e Napoli nel frattempo in profonda crisi almeno in campionato (in Champions League no, anzi). Il calciomercato invece gira intorno al nome di Ibrahimovic che a 38 anni e dopo un paio di stagioni nella MLS americana, vorrebbe chiudere la carriera in un grande club. Il Milan che che ha un forte deficit in attacco e in cui i gol di Piatek sono praticamente precipitati preoccupantemente (tre in tutto) potrebbe decidere di puntare su di lui, con una mossa che da un lato potrebbe essere anche tecnicamente valida e dall'altro rilancerebbe la propria immagine oggi molto stropicciata, a...ma di noi
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Milan, i paletti del mercato: Ibrahimovic è l'eccezione
Lo svedese rappresenta l'occasione da prendere al volo, l'uomo che può dare la scossa non solo tecnica alla squadra. Dovesse dire no il club non potrà virare su Mandzukic che ha un ingaggio al momento fuori portata
- E' un sentiero molto stretto quello lungo il quale devono camminare i dirigenti rossoneri stando attenti a rispettare le indicazioni dettate dalla proprietà per non pesare troppo sui conti: una carreggiata che prevede solo giovani talenti o campioni vicini alla fine della carriera. Ibrahimovic rientra nella categoria: a 38 anni può avere davanti ancora un anno e mezzo da calciatore, difficilmente proseguirà oltre. Significa un ingaggio di 18 mesi per le casse del Milan, non di più. Per questo motivo, pesati i pro e i contro, Gazidis e il fondo Elliott hanno dato il via libera a Boban e Maldini per tentare l'assalto. L'ad rossonero inizialmente sembrava riluttante (le sue parole durante l'ultima assemblea dei soci a fine ottobre erano state chiarissime), poi ha cambiato idea consapevole della necessità di una scossa non solo tecnica per la squadra.
Senza la fascia di mezzo
Il pendolo del mercato milanista può oscillare solo verso profili diametralmente opposti: giovani, in rampa di lancio, da valorizzare. Impossibile invece muoversi nel terreno compreso tra questi due estremi, ovvero la fascia dei calciatori già affermati nel pieno della carriera. L'esempio è rappresentato da questa circostanza: di fronte a un eventuale rifiuto di Ibrahimovic, il Milan non potrà virare su Mandzukic. Il 33enne attaccante croato guadagna 5 milioni e ha un contratto fino al 30 giugno 2021 con la Juventus. Quindi il Milan dovrebbe garantirgli uno stipendio quantomeno uguale, possibilmente per un periodo più lungo. Ecco perché gli uomini mercato rossoneri escludono che possa essere un obiettivo per gennaio. Elliott non darebbe il suo benestare. In questo modo resta scoperta la fascia più ampia e affidabile dalla quale attingere rinforzi. E' un sentiero molto stretto per la lunga traversata del Milan.
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B & B with a little weed
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Roma, esame da big contro la capolista
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - San Siro, ore 20,45: tocca all'Inter, da domenica nuova capolista del campionato, fare l'esame di maturità alla Roma. Che, in 14 gare del torneo, ha battuto solo le big decadute, il Milan ormai da anni e il Napoli dell'attuale stagione. Gli altri risultati in altalena: il pari sofferto contro la Lazio terza, il ko interno con l'Atalanta (adesso) sesta e il pari casalingo contro il Cagliari quarto (davanti ai giallorossi solo per la differenza reti: +1). Conte, rifiutata nella scorsa primavera l'offerta di Pallotta, pesa insomma il lavoro di Fonseca che, pur non essendo stato la prima scelta del management italiano della proprietà Usa, sta lasciando la sua impronta pure in serie A dopo aver festeggiato 7 titoli nei 3 anni in Ucraina con lo Shakhtar Donetsk. «È un onore se hanno parlato con lui e oggi il tecnico di questa squadra sono io» precisa il portoghese.
OLTRE L'EMERGENZA - La sfida, anche per il rendimento in rialzo della Roma (5 successi nelle ultime 6 partite), è da vertice. Entrambe le squadre, guardando al campionato scorso, hanno 8 punti in più. Non contano, dunque, i 9 che le separano in classifica. E, a sentire i diretti interessati, nemmeno chi è fuori per infortunio. L'allenatore nerazzurro non piange, e lo rimarca in pubblico, per le assenze. Gli mancano, oltre all'attaccante di lusso Sanchez, i centrocampisti azzurri Barella e Sensi. E Gagliardini. Nel bel mezzo del suo 3-5-2, userà i ricambi. Non sta messo meglio il collega giallorosso che, pur recuperando al fotofinish Dzeko (solo alla vigilia in campo dopo l'attacco influenzale), perde Fazio (risentimento all'adduttore: 22° infortunio stagionale) che si aggiunge a Zappacosta, Cristante, Pastore e Kluivert. Ma nemmeno il portoghese si lamenta. Anzi, avverte: «È il tipo di partita che noi vogliamo giocare. Contro queste squadre. Abbiamo la grande chance di dimostrare che siamo in un buon momento».
SHOW OFFENSIVO - «Daje bomber, copriti!». Dzeko sale sul treno a Termini, coccolato e protetto dalla sua gente. E da Fonseca che se lo tiene stretto: «È pronto, gioca». Davanti il portoghese vuole andare sul sicuro. È quindi la notte per ripresentare l'ex nerazzurro Zaniolo da esterno offensivo a destra e rilanciare Mkhitaryan, provato da centravanti (soluzione in corsa), sulla corsia sinistra (ballottaggio con Perotti). Scontate le 2 novità in attacco e probabile il ritorno di Spinazzola da terzino destro. Così Florenzi, il capitano, rischia di non avere nuovamente spazio dall'inizio, anche se fino all'ultimo si augura di essere preso in considerazione dal tecnico, dietro o avanti, dove i posti sono ancora in palio. Conte, invece, interviene forzatamente a centrocampo per sostituire Gagliardini: l'unico play disponibile è Borja Valero. Possibile anche il rientro di Biraghi sulla fascia sinistra. L'Inter da record (12 successi nelle prime 14 gare, mai successo nella storia nerazzurra: solo la Juve, in 4 tornei, ha contato fino a 13 in 15) è soprattutto Lautaro e Lukaku: l'attacco, da 10 match (Champions compresa), segna minimo 2 reti a partita. Merito del tandem e del collettivo (11° marcatori diversi in campionato, come la Roma e il Cagliari). I giallorossi, però, sanno che proprio a San Siro la capolista si è già fermata (ha perso punti solo in casa), cadendo contro i campioni d'Italia e pareggiando con il Parma. Fonseca anticipa alla platea il menù per la serata di gala: «Useremo il solito nostro coraggio, ma anche il rigore difensivo».
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Luci a San Siro
LEGGO (F. BALZANI) - E' quello che poteva essere (Conte) contro quello che è (Fonseca). E' la coppia terribile Lukaku-Lautaro contro il muro Smalling-Mancini. E' Zaniolo contro il suo recente passato. Ma soprattutto è la sfida, in attesa di Lazio-Juve, che può ribaltare il podio del campionato. E' Inter-Roma, una partita che non è mai stata banale e che vivrà stasera a San Siro uno dei suoi capitoli più caldi.
I nerazzurri, infatti, ci arrivano da primi della classe nonostante il centrocampo dimezzato mentre i giallorossi sono rinfrancati dalle 6 vittorie nelle ultime 8 partite e dal recupero lampo di Dzeko che ha smaltito la febbre. «Potrà giocare - sentenzia Fonseca anche se poi scherza -. Mi chiedete se giocherà titolare? Vabbè allora dico di no». Sereno il portoghese ma estremamente concentrato anche quando si parla del contatto Conte-Roma in estate: «Non parlo del passato, ma per me è un onore se i dirigenti giallorossi hanno parlato di Conte per la Roma e oggi sono io qui ad allenare. È un grande tecnico. L'Inter ha un'idea di gioco molto precisa. Iniziano la costruzione con tre giocatori, ma hanno una dinamica molto interessante».
Conte da Milano ringrazia e ammette di essere stato vicino alla Roma: «Fonseca è bravissimo e si è adattato subito. In estate Totti mi ha chiamato per allenare la Roma. Ho fatto delle valutazioni in maniera molto serena e non ho sentito fosse il momento giusto pur sapendo che Roma è una grandissima piazza e sarebbe un'esperienza incredibile».
Ma torniamo a Fonseca e a una gara (con 3500 tifosi al seguito) che potrebbe riaccendere anche i sogni scudetto: «Non mi interessa Lazio-Juve. È il tipo di gara che noi vogliamo giocare. Per me è una grande opportunità per la nostra squadra di dimostrare che siamo in un buon momento. Dal punto di vista personale però non cambia niente: è vero che giochiamo contro una delle migliori squadre italiane in un grande stadio con tanti tifosi, ma non è speciale per me».
Non ci sarà Fazio, fermato da un problema all'adduttore, mentre davanti al posto di Kluivert sarà ballottaggio: «Perotti e Mkhitaryan stanno bene e sono pronti. Anche Florenzi può giocare alto. Under invece deve migliorare soprattutto in fase difensiva».
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«Black Friday»: giornalisti "daspati". Rappresaglia di Pallotta e del Milan
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Nelle intenzioni voleva essere «un titolo innocente, peraltro perfettamente argomentato nell’articolo», come ha spiegato il direttore del Corriere dello Sport, Zazzaroni. S'è rivelato invece un boomerang. La Roma ha così deciso di condannare pubblicamente il titolo “Black Friday” (con le foto di Smalling e Lukaku), apparso ieri in prima pagina sul quotidiano, negando ai giornalisti che vi lavorano «l’accesso ai centri di allenamento per il resto dell'anno» e stabilendo che «i giocatori non svolgeranno alcuna attività mediatica con il giornale durante questo periodo».Il comunicato è stato congiunto: al club giallorosso s'è unito anche il Milan che adotterà la stessa disposizione per quanto riguarda le strutture rossonere. Non è un caso. Le due proprietà sono entrambe statunitensi e negli Usa la rigidità nell'affrontare determinate tematiche è netta.
IRA DEI GIOCATORI - Sulla vicenda sono intervenuti anche i calciatori interessati: «Quanto accaduto è sbagliato e insensibile. Spero che (...) si prendano le proprie responsabilità e capiscano il potere che hanno attraverso le parole e l'impatto che potrebbero avere», il giudizio di Smalling. Duro Lukaku: «Uno dei titoli più stupidi che abbia mai visto. Così si alimenta il razzismo».
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Nelle intenzioni voleva essere « un titolo innocente, peraltro perfettamente argomentato nell’articolo », come ha spiegato il direttore del Corriere dello Sport , Zazzaroni. S'è rivelato invece un boomerang. La Roma ha così deciso di condannare pubblicamente il titol......ma di noi
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Napoli, si ferma Koulibaly: a rischio per Udine
Trama alla spalla sinistra per il difensore senegalese. Per la sfida in Friuli ancora out Milik, Allan e Ghoulam
Allarme Koulibaly in casa Napoli. Ancelotti rischia di perdere il difensore per la sfida di sabato contro l'Udinese, prima di due gare (la seconda è quella di martedì prossimo in Champions contro il Genk) in cui il tecnico si gioca la panchina. Koulibaly ha lavorato a parte nel pomeriggio in seguito ad un trauma contusivo alla spalla sinistra rimediato nell'allenamento mattutino. Le sue condizioni - fa sapere il club - verranno valutate domani. E' chiaro però che la presenza del senegalese per la partita della Dacia Arena è a forte rischio.
Non arrivano buone notizie neanche dagli altri giocatori ancora in infermeria. Anche oggi Milik ha svolto parte del lavoro in gruppo e parte differenziato, difficile vedere l'attaccante polacco nella lista dei convocati per il Friuli. Non saranno della partita anche Allan, Ghoulam e Tonelli che hanno svolto lavoro personalizzato.
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