Pioli: «Roma-Milan? Si è giocato troppo poco». Mourinho: «Noi poveri, due punti persi»
È stata una partita brutta, molto tattica, spezzettata, spigolosa, con poche vere occasioni da gol e davvero troppe interruzioni. Il mucchio selvaggio per la Champions continua. L’impressione è che i fuochi d’artificio li vedremo fino alle fine
Fuochi d’artificio finali, come all’andata. E, proprio come all’andata, finisce pari: non 2-2, ma 1-1, solo che stavolta l’amaro in bocca resta alla Roma, che s’era illusa con la rete di Abraham al 94’, un destro rasoterra sotto la curva Sud che ha fatto esplodere di gioia l’Olimpico giallorosso. Al 97’, quando ormai sembrava andata e sulla panchina di casa qualcuno già festeggiava, ecco che però è arrivato il tocco beffardo da due passi di Saelemaekers, con la palla che scivola fra le gambe di Rui Patricio, sotto la curva opposta, quella dei milanisti, a riequilibrare la serata, portando un punto preziosissimo e ormai insperato alla squadra di Pioli. Lo spareggio Champions finisce quindi senza vincitori e soprattutto senza vinti, ma col risultato probabilmente più giusto per quanto visto o meglio non visto in campo.
La verità è che è stata una brutta partita, molto tattica, spezzettata, spigolosa, con poche vere occasioni da gol e davvero troppe interruzioni. L’ha detto Pioli, a fine partita, lui che è da sempre un fautore del gioco effettivo: «Su 106 minuti, gli effettivi sono stati 49, difficile avere ritmo così, troppe pause. È un punto che ci fa migliorare, ma comunque non andiamo a casa felici e contenti. Non è il risultato che volevamo. Per qualificarci in Champions serve di più». All’andata il 2-2 con rimonta choc nel finale aveva aperto la crisi d’inverno dei suoi. Quei punti persi non tornano più, come quelli sciupati anche nelle ultime 4 gare: 3 pareggi e una sola vittoria. Punti che avrebbero fatto parecchio comodo adesso, col derby di Champions alle viste e lo sprint per il quarto posto tutto da vivere. Mercoledì arriva la Cremonese a San Siro: vietato fallire.
«Sono orgoglioso, ma sono due punti persi — ha sorriso amaro Mourinho —. Non siamo una rosa ricca e abbiamo perso altri due giocatori per infortunio. Chiederò un difensore alla squadra femminile, che ha vinto lo scudetto». Il piano Mou — difesa rinforzata a cinque e contropiede, per ovviare alle assenze pesantissime di Dybala e Smalling — alla fine ha funzionato: il Diavolo è rimasto imbrigliato, ha tenuto palla, ma sterilmente, non riuscendo mai a trovare lo spunto decisivo negli ultimi venti metri. Leao ed Hernandez hanno giocato sotto ritmo, accendendosi solo nei rari momenti in cui trovavano spazio. La Roma ha aspettato, scegliendo il momento giusto per provare il colpaccio, con Pellegrini e Matic a dettare i ritmi. Il Diavolo invece ha avuto il merito di non arrendersi dopo il gol a tempo scaduto, buttandosi avanti con lucidità nell’assalto disperato, con i secondi contati.
Equilibrio era ed equilibrio resta: giallorossi e rossoneri sono ora a quota 57, in condominio al quarto posto. Occhio all’Inter, che preme alle spalle e non sembra avere alcuna intenzione di arrendersi. Se domani batte la Lazio, aggancia proprio Roma e Milan. Il mucchio selvaggio continua. L’impressione è che i fuochi d’artificio li vedremo fino alle fine.
CorSera
È stata una partita brutta, molto tattica, spezzettata, spigolosa, con poche vere occasioni da gol e davvero troppe interruzioni. Il mucchio selvaggio per la Champions continua. L’impressione è che i fuochi d’artificio li vedremo fino alle fine
Fuochi d’artificio finali, come all’andata. E, proprio come all’andata, finisce pari: non 2-2, ma 1-1, solo che stavolta l’amaro in bocca resta alla Roma, che s’era illusa con la rete di Abraham al 94’, un destro rasoterra sotto la curva Sud che ha fatto esplodere di gioia l’Olimpico giallorosso. Al 97’, quando ormai sembrava andata e sulla panchina di casa qualcuno già festeggiava, ecco che però è arrivato il tocco beffardo da due passi di Saelemaekers, con la palla che scivola fra le gambe di Rui Patricio, sotto la curva opposta, quella dei milanisti, a riequilibrare la serata, portando un punto preziosissimo e ormai insperato alla squadra di Pioli. Lo spareggio Champions finisce quindi senza vincitori e soprattutto senza vinti, ma col risultato probabilmente più giusto per quanto visto o meglio non visto in campo.
La verità è che è stata una brutta partita, molto tattica, spezzettata, spigolosa, con poche vere occasioni da gol e davvero troppe interruzioni. L’ha detto Pioli, a fine partita, lui che è da sempre un fautore del gioco effettivo: «Su 106 minuti, gli effettivi sono stati 49, difficile avere ritmo così, troppe pause. È un punto che ci fa migliorare, ma comunque non andiamo a casa felici e contenti. Non è il risultato che volevamo. Per qualificarci in Champions serve di più». All’andata il 2-2 con rimonta choc nel finale aveva aperto la crisi d’inverno dei suoi. Quei punti persi non tornano più, come quelli sciupati anche nelle ultime 4 gare: 3 pareggi e una sola vittoria. Punti che avrebbero fatto parecchio comodo adesso, col derby di Champions alle viste e lo sprint per il quarto posto tutto da vivere. Mercoledì arriva la Cremonese a San Siro: vietato fallire.
«Sono orgoglioso, ma sono due punti persi — ha sorriso amaro Mourinho —. Non siamo una rosa ricca e abbiamo perso altri due giocatori per infortunio. Chiederò un difensore alla squadra femminile, che ha vinto lo scudetto». Il piano Mou — difesa rinforzata a cinque e contropiede, per ovviare alle assenze pesantissime di Dybala e Smalling — alla fine ha funzionato: il Diavolo è rimasto imbrigliato, ha tenuto palla, ma sterilmente, non riuscendo mai a trovare lo spunto decisivo negli ultimi venti metri. Leao ed Hernandez hanno giocato sotto ritmo, accendendosi solo nei rari momenti in cui trovavano spazio. La Roma ha aspettato, scegliendo il momento giusto per provare il colpaccio, con Pellegrini e Matic a dettare i ritmi. Il Diavolo invece ha avuto il merito di non arrendersi dopo il gol a tempo scaduto, buttandosi avanti con lucidità nell’assalto disperato, con i secondi contati.
Equilibrio era ed equilibrio resta: giallorossi e rossoneri sono ora a quota 57, in condominio al quarto posto. Occhio all’Inter, che preme alle spalle e non sembra avere alcuna intenzione di arrendersi. Se domani batte la Lazio, aggancia proprio Roma e Milan. Il mucchio selvaggio continua. L’impressione è che i fuochi d’artificio li vedremo fino alle fine.
CorSera
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