Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Sean
    Csar
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    Napoli-Salernitana rinviata a domenica ore 15. Praticamente ufficiale.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • Sean
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      Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
      Ma Pogba e Chiesa che sono rotti non vedo che colpe possa avere Allegri.
      Oltretutto vi dimenticate che molti allenatori sarebbero andati di matto con la situazione societaria di quest'anno, nok voglio difendere Allegri che ha i suoi difetti per carità, però in questo momento il problema grosso è la rosa che è piena di rottami
      Mancano tante cose. Noi ora non abbiano nemmeno una società ma un direttorio di commercialisti e avvocati che riferisce direttamente ad Elkann sullo stato delle cose, dei conti e delle beghe legali. Ferrero e Scalvino non sanno nemmeno com'è fatto un pallone.

      La parte sportiva è praticamente azzerata, al netto di Allegri - che difatti cerca di fare tutto, allenatore, comunicazione esterna, pensare al campo ecc...

      Ci si deve però domandare se non si possa fare di più, come atteggiamento e gioco, con questa squadra. Ieri ok l'ha vinta l'Inter, ma l'hai anche persa tu, nel senso che proprio non hai giocato. Il golletto di Di Marco una mezza (nemmeno intera) squadra lo avrebbe recuperato: tu hai invece smesso di giocare, anzi non hai proprio iniziato.

      Vedremo come andrà a finire il tutto.
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      • KURTANGLE
        Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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        • Borgo D'io
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        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
        Napoli-Salernitana rinviata a domenica ore 15. Praticamente ufficiale.

        ottimo così sabato posso essere penetrato
        Last edited by KURTANGLE; 27-04-2023, 18:57:20.
        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
        Originariamente Scritto da GoodBoy!
        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


        grazie.




        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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        • Sean
          Csar
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          Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
          Crescere e maturare, non solo sul campo. Dopo i dovuti festeggiamenti la Roma Primavera, che martedì sera a Salerno ha alzato al cielo la Coppa Italia di categoria battendo 2-1 la Fiorentina, ha reso omaggio a un simbolo eterno come Agostino Di Bartolomei. I ragazzi, guidati dal direttore Vergine e dal tecnico Guidi, hanno visitato infatti il cimitero di Castellabate recandosi davanti la tomba dell'ex capitano giallorosso a 18 giorni dalla ricorrenza della sua nascita e a poco più di un mese dall'anniversario della sua scomparsa. La squadra in silenzio è entrata nella cappella e ha depositato la coppa proprio accanto al nome di Agostino. Poi una preghiera per suggellare un momento di grande emozione per Faticanti e compagni che peraltro si allenano e giocano proprio sul campo di Trigoria dedicato a Di Bartolomei. «Abbiamo portato la coppa ad Agostino», ha twittato la Roma ricevendo tantissimi complimenti da tutti i tifosi d'Italia. I più belli sono ovviamente quelli di Luca Di Bartolomei, figlio del capitano del 2° scudetto che si tolse la vita il 30 maggio 1994 nel decimo anniversario della sconfitta della Roma nella finale di Coppa Campioni col Liverpool: «La decisione del club e dei ragazzi della Primavera di portare il trofeo al cimitero da papà è di una dolcezza infinita». Suoi suoi canali social, inoltre, il club ha postato alcune foto di Marisa, moglie di Agostino, con in mano la coppa. Un gesto meraviglioso che vale più di tanti trofei

          Mi piace ricordare sempre le sue parole:”Esistono i tifosi di calcio e poi esistono i tifosi della Roma”
          Un gesto bello e significativo, in specie perchè fatto dai giovani.
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          • Sean
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            • In piedi tra le rovine
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            Originariamente Scritto da INCULAMELO Visualizza Messaggio
            ottimo così sabato posso essere penetrato


            Inter-Lazio è alle 12,30 se non sbaglio...quindi se la Lazio dovesse vincere ci sarà da rimandare la festa.
            ...ma di noi
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            popoli studiosi scriveranno
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            • Danielish
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              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio


              Inter-Lazio è alle 12,30 se non sbaglio...quindi se la Lazio dovesse vincere ci sarà da rimandare la festa.
              Esattamente quindi non sò perchè tanto scalpore nel dover per forza farla iniziare alla stessa ora

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              • robybaggio10
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                • Franciacorta
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                Originariamente Scritto da Danielish Visualizza Messaggio
                Esattamente quindi non sò perchè tanto scalpore nel dover per forza farla iniziare alla stessa ora
                Ma chi l'ha detto? Non frega niente a nessuno di farle giocare alla stessa ora! Lo vuole il Napoli per aver piu' tempo di fare la festa

                Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
                I SUOI goals:
                -Serie A: 189
                -Serie B: 6
                -Super League: 5
                -Coppa Italia: 13
                -Chinese FA Cup: 1
                -Coppa UEFA: 5
                -Champions League: 13
                -Nazionale Under 21: 19
                -Nazionale: 19
                TOTALE: 270

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                • marcu9
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                  Originariamente Scritto da Sean
                  Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                  • Steel77
                    Super Moderator
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                    Originariamente Scritto da INCULAMELO Visualizza Messaggio
                    ottimo così sabato posso essere penetrato

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                    • Sean
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                      Fiorentina-Cremonese 0-0: viola in finale di Coppa Italia

                      La squadra di Italiano, forte del successo dell'andata, stacca il biglietto per l'ultimo atto del trofeo tricolore: il 24 maggio all'Olimpico di Roma sarà sfida all'Inter

                      I 31 mila del Franchi possono festeggiare, la Fiorentina torna in finale di Coppa Italia nove anni dopo l'ultima volta. Era, quella, la squadra di Vincenzo Montella: plasmata per giocare un gran calcio, offensivo e spavaldo. Pieno di talenti e di carattere. E', questa, la Fiorentina dell'altro Vincenzo: Italiano, che soltanto pochi anni fa iniziava la salita dalla Serie D fino alla massima serie tra playoff e scontri decisivi mai falliti.

                      La squadra di Italiano, forte del successo dell'andata, stacca il biglietto per l'ultimo atto del trofeo tricolore: il 24 maggio all'Olimpico di Ro…
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                        Inzaghi (Inter): il futuro in tre mosse, cosa succede

                        Simone Inzaghi, l’allenatore dell’Inter ha ripreso quota e serenità. Fino a quando? Manda messaggi in codice, non fa caso alle critiche, spesso non fa conferenze stampa. Un uomo solo che lotta su tre fronti


                        Nell’oasi dove si ricarica Simone Inzaghi, nell’attico a due passi da Corso Garibaldi nel cuore di Milano, c’è anche un attaccante con la maglia nerazzurra che segna a raffica: è il piccolo Lorenzo, dieci anni da compiere tra poco e un senso per il gol con gli Esordienti dell’Inter che già fa venire in mente quello del padre e dello zio Pippo. Attorno a quell’oasi, dove Simone vive con la moglie Gaia e i due figli, il deserto sembra improvvisamente scomparso e forse è un miraggio, forse no: spuntano anche i funghi, portati da mamma Marina e papà Giancarlo, che da Piacenza ci mettono un attimo e rispetto alla lunghissima vita laziale del figlio minore possono essere molto più presenti, con i loro consigli e con quell’educazione inculcata ai figli, che «spesso nel calcio viene confusa per un difetto» come ha chiosato l’allenatore dell’Inter in uno dei momenti di crisi.

                        I messaggi di Simone

                        Perché Inzaghi parla poco, molto spesso non tiene la conferenza stampa pre partita, ma quando parla lancia dei messaggi in bottiglia: dalla frase di fine settembre su trofei e fatturati («Dove alleno io arrivano i primi e aumentano i secondi») all’ultima sulle critiche «suggerite», la parola d’ordine di Simone — resilienza — si è ormai trasformata in resistenza. Dura e pura. Perché quando il tecnico ha sentito il terreno mancargli sotto i piedi dopo le sconfitte in campionato e prima delle grandi notti da dentro o fuori, la squadra ha sempre rimesso il mantello con la «S» maiuscola, superando le difficoltà. E dimostrando che l’altra parola chiave («Insieme») sventolata come un manifesto dal tecnico nella pancia dell’immenso Da Luz di Lisbona, non è andata dispersa nel calendario folle di una stagione condizionata dal Mondiale, dagli infortuni di Lukaku e Brozovic e dal caso Skriniar.

                        Il cammino in stagione

                        Dopo la seconda finale di Coppa Italia di fila (all’Inter non accadeva dal 2011) che fa il paio con la semifinale di Champions contro il Milan, Inzaghi si sente un po’ meno solo, perché ha il conforto della famiglia, dello staff e della squadra. E anche il patto con la dirigenza, sempre molto presente, è consolidato in vista della volata e su tre fronti. Ma da qui a dire che Simone sarà l’allenatore nerazzurro anche l’anno prossimo — come da terzo e ultimo anno di contratto a 5,5 milioni netti (premi esclusi) —, il passo non sembra breve. Perché l’Inter è ancora in ritardo in A e ha un calendario tosto per entrare nelle prime quattro e salvare il prestigio e il bilancio (nonostante i 100 milioni già conquistati con le due Coppe) con una rosa giudicata da scudetto: la grandine di 11 sconfitte in 32 partite l’ha messa a dura prova, ma Inzaghi sa come farla rifiorire nelle grandi notti, quando non c’è una seconda opportunità.


                        Il futuro molto incerto

                        Lui, dopo lo scudetto gettato al vento un anno fa, la seconda chance l’ha avuta e in campionato non l’ha sfruttata, alimentando i dubbi sulla sua capacità di tenere sul pezzo il gruppo quando il calendario si intensifica. I 3 trofei vinti potrebbero però diventare 4, a Roma il 24 maggio. Forse anche 5, il 10 giugno a Istanbul. Prima dell’andata degli ottavi con il Porto, Inzaghi lo aveva detto («Possiamo puntare alla Champions») ma sembrava il solo a crederci. Se arriverà a giocarsela, la sua oasi potrà restare nel cuore di Milano. Senza più l’ombra di un deserto attorno.

                        CorSera
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
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                        • Sean
                          Csar
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                          Allegri ha perso il controllo, lo sfogo della squadra: «Siamo fisicamente a pezzi»

                          Massimiliano Allegri ha perso il controllo dei nervi e la fiducia della sua squadra. Il suo futuro non è in discussione: il club fa i casting per la nuova dirigenza, da Giuntoli a Berta a Ribalta i nomi sul taccuino


                          Perdere il controllo — della squadra prima, dei nervi subito dopo — dev’essere la cosa peggiore per uno che ha fatto dell’equilibrio una filosofia di calcio (e di vita). Sta capitando a Massimiliano Allegri, non senza umani motivi, tra una stagione triturata dagli infortuni e sincopata dalla penalizzazione prima e dall’ansia che ne arrivi un’altra ora. Come sempre, i risultati sono la colonna sonora che si fa sceneggiatura, anche se in questi casi la causa si mischia con l’effetto: una vittoria nelle ultime cinque partite, fino all’ultimo k.o. di San Siro, sull’uscio della finale di Coppa Italia, il bersaglio grosso, con l’Europa League.

                          È così che, finita la sfida, l’allenatore ha bisticciato con gli avversari, nel tunnel: prima la fatwa sportiva lanciata ai dirigenti nerazzurri — «Siete delle m..., tanto arriverete sesti» — poi l’esplosione nello spogliatoio: «Non dobbiamo mandarli in Champions». Solo che poi, il tecnico deve fare i conti con un gruppo che rischia di sbriciolarsi, nei muscoli non meno che nell’anima: «Fisicamente, siamo a pezzi», confidava l’altra sera un giocatore. Allegri lo sa, e per questo tenta di dosare le energie: «Ma cambiando sempre formazione, facciamo fatica ad avere un gioco». Ecco, è la voglia di giocare — se non un’idea di gioco — fin dall’inizio e non solo quando la Juve vi è costretta, che cercano diversi calciatori e invocano tribù di tifosi.

                          Di più davanti alla prestazione scabrosa con l’Inter, da far venire in mente la battuta di Bruno Pesaola: «Li avevo messi bene in campo, solo che poi si sono mossi». In fondo, l’ha fatto notare pure Leonardo Bonucci: «Molte volte abbiamo giocato palla lunga e con un riferimento come Chiesa fai più fatica». Complicato sostenere fosse una critica al numero 7 (un altro non proprio contento), abbandonato in territorio nemico senza il conforto della linea laterale: la sua coperta di Linus. Poi, al solito, quando i risultati borbottano capita lo facciano pure i giocatori: da Di Maria, che vorrebbe giocarle tutte, al buon Milik, che l’altra sera avrebbe meritato il line-up.

                          L’Europa, più del campionato, incomberà sul destino, anche se Allegri non è in discussione. «Rimane il punto di riferimento dell’area sportiva», disse John Elkann, già nel mezzo della tempesta. Non risulta che l’azionista di maggioranza abbia cambiato idea. Dunque sarà lui a tracciare la rotta, insieme a Francesco Calvo, dirottato al vertice dell’area football per fiducia e background bianconero, pur avendo dna e (grande) esperienza da uomo marketing. La missione è di identificare il direttore sportivo per la ricostruzione, vista la squalifica di Federico Cherubini: già partiti i casting, con in cima Cristiano Giuntoli, l’uomo che ha costruito il Napoli del miracolo e che, a Carpi, ne fece uno ancor più grande, portando il microscopico club dalla serie D alla A. Si guarda pure all’estero: Andrea Berta, dell’Atletico, e Javier Ribalta, ex bianconero, al Marsiglia.

                          CorSera
                          ...ma di noi
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                          • Sean
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                            Napoli, festa scudetto: il piano sicurezza e le limitazioni

                            Il Napoli potrebbe festeggiare domenica il terzo scudetto della sua storia. Ecco tutte le misure adottate dal prefetto per le celebrazioni in città


                            Si giocherà domenica alle 15 Napoli-Salernitana, la partita che potrebbe proclamare aritmeticamente gli azzurri campioni d’Italia. Alla decisione manca ancora l’ufficialità ma appare ormai scontata, alla luce della determinazione adottata ieri dal prefetto di Napoli Claudio Palomba che per «questioni di necessità pubblica» («cosa diversa dall’ordine pubblico», ha tenuto a specificare) ha ritenuto di disporre il rinvio di un giorno della gara, prevista inizialmente per domani alle 15. In questo modo gli azzurri scenderanno in campo quando sarà già stato acquisito il risultato di Inter-Lazio:se quella gara dovesse chiudersi in parità o con un successo dei nerazzurri, al Napoli basterà battere la Salernitana per chiudere con largo anticipo i conti del campionato.

                            Napoli organizza la festa scudetto: ci sarà una «zona azzurra»

                            A quel punto — senza ovviamente attendere le celebrazioni ufficiali fissate dalla società e dalle autorità cittadine per il 4 giugno — scatteranno i festeggiamenti spontanei dei tifosi. Ed è per gestire in sicurezza questi momenti che è stato varato un piano che prevede innanzitutto la pedonalizzazione, dalle 12 di domenica alle 4 di lunedì, dell’intero centro della città. Una zona rossa, che il prefetto Palomba ha ribattezzato nell’occasione «zona azzurra» con 91 punti di controllo distribuiti nei vari quartieri coinvolti. Per agevolare gli spostamenti saranno potenziati i mezzi pubblici, con particolare riferimento a tutti quelli che viaggiano su rotaie.


                            Grande attenzione viene riservata a eventuali emergenze mediche che potranno verificarsi durante i festeggiamenti. La Asl Napoli 1 ha istituito lungo le strade che maggiormente saranno attraversate dai tifosi punti di primo soccorso, con medici e infermieri muniti di defibrillatori. Sul campo anche quaranta ambulanze, otto moto mediche, due golf car elettriche e sessantacinque coppie composte da un medico e un infermiere che si sposteranno a piedi qualora l’intervento dei sanitari si rendesse necessario in punti irraggiungibili dai mezzi di soccorso.

                            Presidi ospedalieri. Il consolato Usa avverte i propri cittadini

                            A queste iniziative fanno da contraltare le disposizioni fissate da una ordinanza comunale emessa ieri sera. Alla polizia municipale è stato dato incarico di allertare sei presidi ospedalieri sparsi sul territorio cittadino: per i Dea di secondo livello sono mobilitati i più importanti Pronto Soccorso: Cardarelli, Ospedale del Mare e Santobono, specializzato nell’assistenza pediatrica. Per i Dea di primo livello, invece, vengono attivati il Nuovo Pellegrini, il Cto e l’ospedale San Paolo. Inoltre il provvedimento stabilisce che dalle 10 di domani e fino a mezzogiorno di lunedì nessuna auto potrà sostare — pena la rimozione — in un raggio di trecento metri dagli ospedali Fatebenefratelli e Villa Betania, che si trovano in zone presumibilmente estranee al flusso dei tifosi, ma che comunque si è ritenuto di preservare dal rischio di intralci.

                            In questo scenario che prevede la chiamata generale di poliziotti, vigili urbani e volontari di protezione civile, il Consolato americano ha ritenuto, con un messaggio sul proprio sito, di avvertire i cittadini Usa presenti a Napoli di «usare cautela nelle vicinanze o nel prendere parte a un raduno che potrebbe potenzialmente diventare indisciplinato o violento; essere consapevoli della situazione, tenendo sotto controllo i propri effetti personali e cercando di allontanarsi immediatamente da aree in cui si verifichino violenze».

                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • KURTANGLE
                              Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
                              • Jun 2005
                              • 36382
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                              Originariamente Scritto da INCULAMELO Visualizza Messaggio
                              ottimo così sabato posso essere penetrato


                              hahahahah chi ha modificatoooooooooooooooooooooooooo
                              Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                              parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                              Originariamente Scritto da GoodBoy!
                              ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                              grazie.




                              PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                              • marcu9
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                                Originariamente Scritto da Sean
                                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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