Originariamente Scritto da Virulogo.88
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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza MessaggioDisastro.
Oltre al risultato, pure altri infortunati.
Finimo in 9 per dio......ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioL'Atalanta per me non rientra. L'Inter sta rientrando. Se domenica vince con la Lazio e, ipotesi, Roma e Milan pareggiano (ma anche se una delle due perde), è dentro un'altra volta.
Inviato dal mio SM-A202F utilizzando TapatalkI SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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La pecca dell'Atalanta è l'incostanza...di cui ha già dato prova in questo campionato.
Inoltre ne dovrebbe superare 2 per stare dentro...troppe. Cioè deve superarne 2 tra Roma, Milan e Inter, quelle attualmente più a tiro....ma di noi
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Il Milan al momento è quarto, dunque artefice del proprio destino.
Il problema è che un 7 partite si scontrerà contro Roma, Lazio e Juventus.
Inviato dal mio Samsung Galaxy S23 Ultra utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioForse era meglio non rischiarlo Dybala, in considerazione dei prossimi appuntamenti. Meglio una sconfitta che una ecatombe.
Non è stato muscolare...il problema è che se provi a tenerlo fuori, è un disastro. Lo metti per necessità e l'hai riaperta infatti, anche se entra sull'1-0 per loro e poi prendi il secondo.
Come fai, fai male tanto.
La prossima il centrale lo fa Aldair per dio.
E vabbè oh, la rosa è questa, se poi succede l'imponderabile n ce se po' fa niente.
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Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Lazio 61, Juve 59, Milan e Roma 56, Inter 54, Atalanta 52: al di sotto del Napoli però ci sono le sabbie mobili, sei squadre sono alla caccia del posto in Champions League. Dopo il ko della Lazio col Torino, anche la Roma è finita ko, facendo rientrare in corsa l’Atalanta. I punti adesso pesano il doppio e l’ansia fa brutti scherzi.
Le sabbie mobili sotto al Napoli
Il Napoli si è lasciato dietro le sabbie mobili. Un territorio infido di cui nessuno è padrone. 17 punti più sotto il campionato è aperto a qualsiasi soluzione e la qualificazione alla Champions League una lotteria. Con la vittoria netta sulla Roma, complice anche una super papera di Rui Patricio, si è rifatta sotto anche l’Atalanta. Sul campo la Roma ha lasciato non solo punti preziosi ma anche una caviglia di Dybala, campione su cui Mourinho può contare solo a intermittenza. L’Atalanta è la più staccata e la più periferica del gruppone, ma in fiducia e tutto sommato a soli 4 punti dal quarto posto.
A sette giornate dalla fine con 21 punti a disposizione nessuna ipotesi è esclusa. Di certo la Lazio ha qualche opportunità in più (5 punti sul quinto posto), ma intanto anche Sarri ha pagato pegno al Toro quando si pensava che non ci fossero più ostacoli. E comunque l’instabilità del gruppo è la caratteristica principale. Tre delle sei al di sotto del Napoli hanno perso, gli scontri diretti (nel prossimo turno Roma-Milan e Inter-Lazio) incidono tanto, i punti in questo momento pesano il doppio e l’ansia fa brutti scherzi.
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Luciano Spalletti e lo scudetto del Napoli: i 5 segreti del successo
L’allenatore regista dello scudetto: ha scelto di vivere nel centro sportivo, ha valorizzato ogni risorsa a disposizione, unito tutti sotto la sua bandiera. Ha creato un gruppo solido, motivato e a lui devoto. Raspadori? Lo ha voluto lui
Lui dice che allo scudetto ci è arrivato in autostop — una metafora anche emozionale per dire che è partito dal basso — ma il Napoli è una stazione deluxe per Luciano Spalletti, che sui quadernetti delle memorie, custoditi nei cassetti in ufficio, scrive la pagina più importante della sua carriera da allenatore. Va bene che in Russia ha conquistato due titoli nazionali (lì si esibì a dorso nudo in campo con temperatura sotto lo zero) ma il primo scudetto in Italia rappresenta un traguardo storico, per sé e per il club che rappresenta. Trentatrè anni dopo Maradona c’è Lucio da Certaldo, 64 anni, arrivato a Napoli dopo due anni vissuti lontano dal calcio. La fama di uomo spigoloso nel tempo si è rivelata una forza. Ha imposto il suo stile senza ipocrisie o infingimenti.
Il percorso dal basso
Luciano al Napoli ha dato tutto se stesso, scegliendo a un certo punto di vivere, in simbiosi con la squadra e l’ambiente, nel centro sportivo di Castel Volturno. Due anni senza sosta, giorno e notte a studiare il percorso, a trovare la direzione: scarpette da calcio («le ho rimesse perché le prime facevo fatica anche a comprarle») e avanti in autostop, appunto. «Mai viaggiato al posto finestrino» insiste nella notte della festa, la prima di una serie che Napoli vivrà da sabato prossimo fino al 4 giugno, ultima gara di campionato, giorno in cui allo stadio Maradona è prevista la premiazione ufficiale mentre i tifosi si raduneranno nelle tre piazze della città deputate alle celebrazioni. Si andrà ad oltranza, ma l’antipasto della notte dello Stadium può dare l’idea di quello che accadrà a traguardo acquisito.
Una città in festa
Le immagini dei diecimila tifosi all’aeroporto di Capodichino ad aspettare la squadra che rientra da Torino sono virali sui social: i giocatori, molti in canotta sul tetto del bus, hanno postato ma anche (ri)postato gli scatti della festa fatti da altri. Osimhen documenta: dall’atterraggio al percorso in autobus seguiti dalla folla impazzita è il racconto dell’entusiasmo finalmente liberato dopo mesi trascorsi a confezionare striscioni e bandiere, a colorare la città con nastri azzurri e bianchi provando a non cedere all’euforia. L’argine si è rotto al fischio finale dello Stadium e dal silenzio si è passati all’esplosione di gioia. Il grande assente? Proprio Spalletti che tiene in frigo le bollicine («stapperò la bottiglia a scudetto acquisito» ha detto dopo la vittoria sulla Juventus).
La rivoluzione silenziosa
La prima festa, dunque, senza di lui, diretto in auto verso Milano per regalarsi due giorni in famiglia. Lontano dai riflettori prima di prendere parte da assoluto protagonista al gran finale da vivere tutto d’un fiato. Lucio è il regista dell’impresa perfetta, non riuscita ad allenatori di rango come Ancelotti, Benitez e Sarri che lo hanno preceduto. È suo il coraggio di ricominciare daccapo. Spalletti ha preso la responsabilità l’estate scorsa della rivoluzione dell’organico: ha salutato i bravi senatori — da Insigne a Mertens e Koulibaly — e accolto come mamma chioccia giovani dal talento riconosciuto ma acerbo. Ha valorizzato ogni risorsa a disposizione senza farsi accecare dalla luce delle stelle che potenzialmente potevano brillare da sole. Tutti uguali per Lucio, uniti sotto la sua bandiera: così ha creato un gruppo solido, motivato e a lui devoto (nelle dichiarazioni dei giocatori viene definito da maestro a genio). Ha vinto su tutti i fronti, il gol scudetto glielo ha regalato Jack Raspadori — lo ha voluto fortemente — ed è anche vicino a rivedere il «suo» Totti. Il capitano gli ha dato appuntamento a dopo lo scudetto. Le bollicine del cuore (finalmente) libere di far festa.
CorSera...ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Milan e Inter, derby in Champions e per il quarto posto: i fattori decisivi
Milan e Inter si giocheranno la finale di Champions e il quarto posto in campionato: uomini e calendario, chi e cosa deciderà la sfida
Scontro totale, derby totale. Due squadre, due missioni: da una parte la finale di Champions di Istanbul del 10 giugno, dall’altra la qualificazione alla prossima, di Champions. Gloria, bacheca, quattrini: in ballo c’è tanto, ci sono progetti e futuro, investimenti, contratti da rinnovare, squadre da rinforzare. Il doppio appuntamento in semifinale fra 10 e 16 maggio è inevitabilmente nella testa di tutti, perché la musichetta della grande coppa è un richiamo troppo forte, ma tanto Stefano Pioli quanto Simone Inzaghi sono stati chiarissimi nel definire le (comuni) priorità: «Ora c’è da pensare solo e soltanto al campionato».
Corsa Champions, per Inter e Milan calendario thriller
Due piani Champions diversi, quelli di Milan e Inter, ma con un unico obiettivo: arrivare al derby di semifinale capitalizzando le prossime tre giornate di serie A. Il Milan, che battendo il Lecce è tornato al successo a San Siro dopo oltre due mesi, avrà due scontri diretti con Roma e Lazio intervallati dalla gara casalinga con la Cremonese. Scenario del tutto simile a quello che dovrà affrontare l’Inter, che ha due punti in meno in classifica (56-54) e che se la vedrà nell’ordine con Lazio, Verona e Roma. Il calendario sembra un thriller, con questo doppio incrocio Milano-Roma con vista sull’Europa a incendiare la primavera.
«La trasferta di Roma sarà decisiva per il nostro campionato» ha ammesso Pioli, che sembra aver trovato una chiave attraverso il ricorso a un turnover soft, cambiando tre-quattro giocatori per volta anziché i dieci di Bologna, dove la scelta strong non pagò. Anche la difesa sta tornando quella dell’anno scorso, quando risultò decisiva per la conquista dello scudetto: un solo gol subito nelle ultime quattro partite, a conferma che il muro non ha più crepe. Non c’entra solo Maignan: gran parte del merito è di Kjaer, di nuovo ad alti livelli.
Milan, molto dipenderà da Leao e Giroud
A fare la differenza anche in chiave derby di coppa può essere Leao, arrivato a quota 12 centri in campionato: è in formissima, a Napoli come col Lecce ha fatto lo showman , segno che le distrazioni legate al contratto sono al momento messe da parte: «Può crescere ancora» garantisce il suo allenatore, che però in attacco una grana ce l’ha: Rafa non può essere spremuto, ma alternative valide mancano, perché anche il 36enne Giroud ha bisogno di riposo. Rebic, Origi e De Ketelaere registrano un fiasco dietro l’altro. Con Leao e Giroud è un Diavolo, senza è un altro. La verità è che la coperta là davanti è corta. E Pioli, inevitabilmente, non potrà fare troppi calcoli. Altrimenti è dura.
Ibrahimovic, stagione finita?
Una mano l’avrebbe potuta dare Ibrahimovic, ma l’infortunio al polpaccio accusato nel riscaldamento a San Siro è serio: la sua stagione, e forse non solo, potrebbe essere già finita. Raccontano che a fine partita, nello spogliatoio, nonostante la vittoria ci fosse poca voglia di festeggiare: tutti erano dispiaciuti per Zlatan.
Inter, il risveglio di Lukaku
Il risveglio di Lukaku ha invece dato una scossa all’Inter. Due gol, un assist, carisma da trascinatore: «Devo sdebitarmi», ha detto Romelu, che sembra aver ritrovato fiducia in quei muscoli tanto potenti quanto fragili: «Stiamo facendo un gran lavoro con i preparatori» ha sottolineato. Segnali incoraggianti, che vanno confermati. Il tempo per determinare, per cambiar rotta a una stagione fin qui difficile, c’è ancora.
Lo sa bene Inzaghi, che domenica ha ripreso fiato dopo un periodo colmo di esami. Ne avrà un altro domani, il ritorno della semifinale di Coppa Italia con la Juve (designato Doveri), ma ci arriva in una posizione più salda. Il clima interno, non sempre sereno, è rinnovato, cementato dagli ultimi risultati. La presenza del presidente Zhang a Empoli è un’immagine forte, di unità tra le componenti del club: società, staff tecnico, squadra. Il manifesto di quello che l’Inter vuole essere d’ora in poi: compatta nel momento più duro della stagione, dieci partite sicure e due eventuali (le finali di Coppa) in poco più di un mese.
I leader finalmente seguono il tecnico, il cui futuro rimane a rischio ma il presente è qui ed è troppo importante: testa alla Juve, poi campionato e Champions. Un passo alla volta, con quasi tutta la rosa a disposizione (è ai box il solo Skriniar). A Empoli Inzaghi ha cambiato nove titolari rispetto al Benfica, turnover ampio che sarà riproposto. Va riabilitato il centrocampo, che fa fatica tra Brozovic, Mkhitaryan e Calhanoglu. Il turco è il jolly per la resa dei conti col Milan: sta spingendo come un forsennato in allenamento dopo l’infortunio alla coscia per essere al massimo nella doppia sfida europea. Ha lasciato i rossoneri per vincere lo scudetto, li ha visti esultare sotto il naso, vuole la sua rivincita.
CorSera...ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza MessaggioEurostangata Juve: l'Uefa prepara l'esclusione dalle coppe
https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie...tml?refresh_ce
E' la solita minestra del "che cosa rischia la Juve" che ci propinano da mesi, stavolta in salsa europea.
Per intanto dalla Uefa nessuno ha chiesto nemmeno delle memorie difensive o convocato in un'audizione gli avvocati. Prima c'è da concludere l'iter in Italia e si aspettano ancora le motivazioni del Coni. Dopo queste vedremo....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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È sembrato un articolo prematuro e fuori luogo anche a me che non ho particolare "interesse" nella questione.
Parlano del futuro senza nessuna base concreta.
Anche perché la UEFA si baserá quantomeno "di concetto" sulle decisioni della federazione di competenza, che ancora non sono state prese.
Se mai ci sarà il "paletto" di prenderle in tempo... Tipo entro fine giugno. Ma non mi addentro che non ci capisco, mi interesso relativamente poco e rischio di dire castronerie.
Il loro silenzio è appunto sintomatico di questo.
Un articolo acchiappaclick del kaiser, si vede hanno da riempire e l'argomento tira.Last edited by Irrlicht; 25-04-2023, 10:21:18.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Nell'ottica della Gazzetta non è affatto prematura, ma anzi cronometricamente calibrato: domani sera c'è, guarda caso, Inter-Juve...e la Gazzetta se ne esce, in un giorno di festa, a cinque colonne, sul "cosa rischia la Juve in Europa", così tanto per...
Basta fare caso alle tempistiche del giochino e si capiesce il motivo di quell'articolo....ma di noi
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Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza MessaggioPartitaccia a Bergamo.
Preso gol da somari.
seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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