Ci siamo, il gol di Raspadori alla Juve introduce alla grande e storica festa scudetto del Napoli. Raspadori segna un gol pesantissimo. L’attaccante sarà ricordato, insieme a Kvaratskhelia e Osimhen, per questa notte che celebra il passaggio di consegne. Dal calcio dei grandi club del Nord al modello organizzativo del Napoli: per qualcuno sarà difficile ammetterlo, ma è così. Anche Allegri, che con la Juve ha vissuto amarezze, momenti molti difficili e che vede in sospeso la qualificazione alla Champions League, ha reso onore alla squadra di Spalletti: “Lo scudetto del Napoli è meritato”. E vorrei vedere, 17 punti sulla seconda (la Lazio) a 7 giornate dalla fine, significano un dominio assoluto. Già cancellata l’amarezza per l’eliminazione dalla Champions League. Potete dunque prepararvi alla festa, il terzo scudetto del Napoli è ormai arrivato sotto il murales di Maradona ai Quartieri Spagnoli.
Napoli, lo scudetto da Maradona ai Quartieri Spagnoli
Quando lo scudetto sarà vinto non si ricorderanno soltanto i gol di Osimhen e Kvaratskhelia, ma anche quel gol di Raspadori che non solo sconfisse la Juve, ma avviò l’ultima parte del fatidico conto alla rovescia. E’ stato quasi un passaggio di consegne, la migrazione da un’epoca passata a un’altra più nuova, il calcio dei grandi club del Nord che lascia il passo al calcio che viene dal Sud.
Altre cifre, altre spese, altre dimensioni, ma soprattutto una diversa e a questo punto migliore organizzazione. Napoli come esempio e modello, molti faticheranno ad accettarlo, ma è così.
In ogni caso ci sarà tempo per le analisi socio-tattico-filosofiche di questo football che avanza. Il presente dice che sono altri tre punti sulla Lazio di Sarri – 17 totali con altri 7 turni davanti, una voragine – il Napoli ha sfruttato indirettamente il colpo gobbo del Torino a Roma. I granata Ilic e Juric alleati di Spalletti & C. Il gol di Raspadori nel recupero di Juve-Napoli, cancella le amarezze per il quarto di finale perso contro il Milan. Qui s’era sicuramente detto: quando arriverà lo scudetto sarà un evento così importante, storico, emozionante e travolgente – epocale fu il primo scudetto di Maradona – che nessuno rimpiangerà un quarto di finale di Champions League. Quella è una storia che già appartiene più al futuro che al passato.
“La capolista se ne va”: negli spogliatoi il Napoli fa festa, è l’anticipo dello scudetto. Da oggi ogni partita può essere quella buona per riaccendere il Vesuvio. “Il Napoli ha meritato lo scudetto”: perfino Max Allegri, che pure con Spalletti ha delle ruggini, che pure ha masticato fortemente amaro per la sconfitta (la terza consecutiva dopo Lazio e Sassuolo), per la complicata situazione di classifica e per la situazione generale della Juve, con una penalizzazione sospesa sul capo, alla fine ha reso onore all’avversario. Non è più possibile sfuggire a questo scontatissimo finale. Il terzo scudetto della storia del Napoli è ormai arrivato vicino vicino al murales di Maradona ai Quartieri Spagnoli.
Napoli, lo scudetto da Maradona ai Quartieri Spagnoli
Quando lo scudetto sarà vinto non si ricorderanno soltanto i gol di Osimhen e Kvaratskhelia, ma anche quel gol di Raspadori che non solo sconfisse la Juve, ma avviò l’ultima parte del fatidico conto alla rovescia. E’ stato quasi un passaggio di consegne, la migrazione da un’epoca passata a un’altra più nuova, il calcio dei grandi club del Nord che lascia il passo al calcio che viene dal Sud.
Altre cifre, altre spese, altre dimensioni, ma soprattutto una diversa e a questo punto migliore organizzazione. Napoli come esempio e modello, molti faticheranno ad accettarlo, ma è così.
In ogni caso ci sarà tempo per le analisi socio-tattico-filosofiche di questo football che avanza. Il presente dice che sono altri tre punti sulla Lazio di Sarri – 17 totali con altri 7 turni davanti, una voragine – il Napoli ha sfruttato indirettamente il colpo gobbo del Torino a Roma. I granata Ilic e Juric alleati di Spalletti & C. Il gol di Raspadori nel recupero di Juve-Napoli, cancella le amarezze per il quarto di finale perso contro il Milan. Qui s’era sicuramente detto: quando arriverà lo scudetto sarà un evento così importante, storico, emozionante e travolgente – epocale fu il primo scudetto di Maradona – che nessuno rimpiangerà un quarto di finale di Champions League. Quella è una storia che già appartiene più al futuro che al passato.
“La capolista se ne va”: negli spogliatoi il Napoli fa festa, è l’anticipo dello scudetto. Da oggi ogni partita può essere quella buona per riaccendere il Vesuvio. “Il Napoli ha meritato lo scudetto”: perfino Max Allegri, che pure con Spalletti ha delle ruggini, che pure ha masticato fortemente amaro per la sconfitta (la terza consecutiva dopo Lazio e Sassuolo), per la complicata situazione di classifica e per la situazione generale della Juve, con una penalizzazione sospesa sul capo, alla fine ha reso onore all’avversario. Non è più possibile sfuggire a questo scontatissimo finale. Il terzo scudetto della storia del Napoli è ormai arrivato vicino vicino al murales di Maradona ai Quartieri Spagnoli.
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