Ma Fede era ironico o almeno l'ho interpretata così, se non mi sono sbagliato.
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Sarri in conferenza prima parla dell'arbitraggio, secondo lui insufficiente, poi : "...Il gran finale è stato dedicato alla Juventus, cui sono stati restituiti per ora i 15 punti di penalizzazione: "Dal punto di vista legale non do pareri, non ho conoscenze e competenze - ha dichiarato Sarri -, ma dal punto di vista sportivo, il campionato è falsato. Perché se tieni per tre mesi una classifica e poi dici 'scusa, ora è cambiata e potrebbe cambiare ancora', non va bene. Spero che qualcuno della giustizia sportiva abbia il buon gusto di dare le dimissioni, perché così non funziona". "
(Ansa)Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza MessaggioSarri in conferenza prima parla dell'arbitraggio, secondo lui insufficiente, poi : "...Il gran finale è stato dedicato alla Juventus, cui sono stati restituiti per ora i 15 punti di penalizzazione: "Dal punto di vista legale non do pareri, non ho conoscenze e competenze - ha dichiarato Sarri -, ma dal punto di vista sportivo, il campionato è falsato. Perché se tieni per tre mesi una classifica e poi dici 'scusa, ora è cambiata e potrebbe cambiare ancora', non va bene. Spero che qualcuno della giustizia sportiva abbia il buon gusto di dare le dimissioni, perché così non funziona". "
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Dal web :
[emoji599]ULTIM’ORA SAMPDORIA[emoji599]
Vero e proprio disastro quello che sta avvenendo in queste ore e giorni all’interno della società blucerchiata, a 7 giornate dal termine del campionato la Sampdoria è ultima a 17 punti e la salvezza è pressoché impossibile.
I giocatori con tanto di dirigenti non percepiscono uno stipendio da Gennaio 2023, la società è in evidente fallimento ed ha solo 2 opzioni:
1. Dichiarano il fallimento e di conseguenza partono dalla Serie D
2. Tentano una vendita in extremis e provano a salvare il club, ma questa opzione vista la situazione attuale è la meno probabile.
Come stanno le cose è molto probabile, a meno che di miracoli, che la Sampdoria invece della B veda direttamente la Serie D.
Inviato dal mio Samsung Galaxy S23 Ultra utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioMa Fede era ironico o almeno l'ho interpretata così, se non mi sono sbagliato.
La Juve il suo l’ha fatto (isolare le persone dei cori), la FIGC no.sigpic
Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
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Originariamente Scritto da fede79 Visualizza MessaggioEd hai interpretato male. Io non sono anti-Juve, sono anti-ingiustizie e ladronerie: questa è una pagliacciata della FIGC, incarnata nell’inutile Gravina che grazia Lukaku.
La Juve il suo l’ha fatto (isolare le persone dei cori), la FIGC no....ma di noi
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioDal web :
[emoji599]ULTIM’ORA SAMPDORIA[emoji599]
Vero e proprio disastro quello che sta avvenendo in queste ore e giorni all’interno della società blucerchiata, a 7 giornate dal termine del campionato la Sampdoria è ultima a 17 punti e la salvezza è pressoché impossibile.
I giocatori con tanto di dirigenti non percepiscono uno stipendio da Gennaio 2023, la società è in evidente fallimento ed ha solo 2 opzioni:
1. Dichiarano il fallimento e di conseguenza partono dalla Serie D
2. Tentano una vendita in extremis e provano a salvare il club, ma questa opzione vista la situazione attuale è la meno probabile.
Come stanno le cose è molto probabile, a meno che di miracoli, che la Sampdoria invece della B veda direttamente la Serie D.
Inviato dal mio Samsung Galaxy S23 Ultra utilizzando TapatalkLast edited by Sean; 23-04-2023, 01:37:58....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioSe la Samp dovesse fallire mi dispiacerebbe, come credo a tutti. E' da molto tempo che è in cattive acque e non capisco perchè non sia stata tentata una vendita già da tempo fa.
Su Ferrero non dico nulla, sarebbe come sparare ad una persona sopra il waterSpesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Empoli-Inter
(ore 12.30 su Dazn, Sky Spor, Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio, Sky Sport 4k e in streaming su Sky Go e Now Tv)
Graziato dalla squalifica nella semifinale di Coppa Italia contro la Juventus ( ritorno in programma mercoledì 26 aprile), Lukaku sarà comunque titolare in attacco nella gara dell’Inter al Castellani. Una partita che i nerazzurri non possono fallire. La missione è cambiare passo, dopo i cinque stop consecutivi in campionato , tra il pareggio in casa della Salernitana e le quattro sconfitte a corredo. Fondamentale per il bilancio arrivare tra le prime quattro e la zona Champions per la squadra di Simone Inzaghi è adesso distante cinque punti. Da parte sua, l’Empoli si deve rifare del k.o. rimediato in casa della Cremonese il 14 aprile (1-0) e vuole ripetere la vittoria di San Siro del 23 gennaio scorso.
Milan-Lecce
(ore 18 su Dazn)
Conquistata la semifinale di Champions dopo 16 anni, adesso il Milan si deve rituffare sul campionato pensando alla lotta per il quarto posto, ora distante tre punti. Ci sarà un po’ di turnover. Verso un turno di riposo Giroud. In difesa Calabria è squalificato e con Tomori potrebbe essere Kalulu e non Kjaer. Da parte sua, il Lecce arriva a San Siro dopo il pari ottenuto contro la Sampdoria (1-1, 16 aprile), che ha chiuso una striscia negativa di sei sconfitte di fila,ma sente sul collo il fiato del Verona, che ha battuto il Bologna nell’anticipo, e dello Spezia che ha pareggiato a Marassi. Un solo dubbio in avanti tra Ceesay e Colombo (cresciuto nel vivaio rossonero), con il gambiano in vantaggio.
Juventus-Napoli
(ore 20.45 su Dazn)
È il big match di giornata. Da una parte la Juventus, fresca di conquista della semifinale di Europa League e terza in classifica grazie ai 15 punti di penalità per ora annullati; dall’altra il Napoli che vuole andare oltre alla delusione Champions e all’eliminazione ai quarti nel doppio match contro il Milan. Massimiliano Allegri potrebbe affidarsi a Milik accanto a Vlahovic. Invece, Luciano Spalletti si affida a Osimhen per mettere le cose in chiaro in campionato e avvicinarsi a una festa scudetto che gli azzurri stanno meritando sul campo, a 33 anni dal secondo e per ora ultimo tricolore della propria storia.
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Rafa Leao, il Milan e il contratto: il Chelsea si fa avanti
Rafa Leao è il punto di riferimento del Milan di Pioli, oggi di nuovo in campo contro il Lecce. Il Chelsea ha incontrato a Londra lo Sporting Lisbona: chieste informazioni circa l’entità della multa da 16 milioni più interessi che Leao deve allo Sporting
L’estasi della Coppa è un ricordo lontano. Per lo meno per Stefano Pioli che, nel tentativo di riportare la concentrazione dei suoi giocatori sulla corsa al quarto posto, avverte di aver chiuso l’ossessione Champions «in una stanza blindata». Del resto, da qui al primo euroderby, sono in calendario quattro partite di campionato, a partire dalla sfida con il Lecce all’ora dell’aperitivo. «Abbiamo la possibilità di terminare bene la stagione. Alla fine del torneo mancano otto sfide, di cui ne disputeremo cinque a San Siro. Per la qualità che abbiamo possiamo centrare l’obiettivo». A patto di sfoderare la stessa concentrazione e la stessa ferocia mostrate nelle notti europee, ovviamente. Stavolta, al contrario della trasferta di Bologna dove dieci furono i cambi rispetto ai titolari, l’allenatore rossonero opta per una rivoluzione a metà. Pioli perde Pobega, che ha riportato in allenamento una frattura costale composta, lascia a casa Giroud alle prese con un problema al tendine del polpaccio, recupera per la panchina Ibrahimovic e inserisce al centro dell’attacco Rebic.
L’intrigo Leao
Leao verrà confermato da esterno sinistro sulle sue zolle preferite del campo. È il punto di riferimento indiscusso per la squadra ma il futuro è ancora tutto da decifrare. I media portoghesi ieri hanno rivelato di un recente incontro a Londra fra il board dello Sporting Lisbona — creditore nei confronti dell’attaccante del Milan — e il Chelsea. Secondo A Bola, i dirigenti londinesi avrebbero chiesto informazioni circa l’entità della multa da 16 milioni più interessi che Leao deve allo Sporting. I dirigenti dell’area tecnica rossonera registrano i rumors consapevoli che la situazione attorno al ragazzo è ingarbugliata, e resa confusa dalle diverse posizioni dei protagonisti: il prudente avvocato Ted Dimvula, lo spericolato Jorge Mendes che spinge per portare via da Milano il ragazzo, l’ondivago papà a cui preme soltanto che qualche società saldi il debito del figlio. Prima di giugno non dovrebbero esserci novità di rilievo, con la squadra impegnata in campionato nella corsa per un posto nella prossima Champions. E magari, se dovesse superare l’Inter in semifinale, potrebbe essere in corsa anche per l’obiettivo più alto di tutti, la finale è in programma il 10 giugno. Poi si tireranno le somme, rinnovo o addio.
La rincorsa al quarto posto
Prima però bisogna effettuare la rincorsa al quarto posto tanto più dopo la restituzione dei punti alla Juve («prima ci sarà una classifica definitiva e meglio sarà per tutti»), e poi si penserà al derby. «Non ho telefonato ad Ancelotti per i consigli. Spero di parlarci di persona». È l’augurio di Pioli che resta lì sospeso, nel vuoto, come a lasciar presagire un possibile appuntamento a Istanbul...
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Arsenal (Premier League) in crisi nella lotta scudetto col Manchester City
Nell’ultima giornata di Premier League l’Arsenal ha pareggiato contro il Southampton ultimo in classifica. Il Manchester City adesso sembra favorito per la vittoria dello scudetto
I giocatori, esausti, accasciati sul campo. La testa tra le mani, i colletti delle maglie tirati su per coprire i volti angosciati. Intorno il pubblico dell’Emirates che applaude, un po’ come incoraggiamento e un po’ per ringraziamento. L’Arsenal ha appena rimontato due gol di svantaggio al Southampton ultimo in classifica. Quello che doveva essere il «testacoda» perfetto per avvicinarsi a un titolo che manca da 19 anni si è trasformato in una maratona estenuante, culminata nelle due reti di Odegaard e Bukayo Saka. Sono stati loro fra l’88’ e il 90’ a evitare una sconfitta che sarebbe stata clamorosa.
Ora il big match col City, ma i numeri parlano chiaro
Un piccolo incubo per i Gunners, che dopo 20 giornate — in seguito alla sconfitta del Manchester City nel derby con lo United — si godevano un rassicurante vantaggio di 8 punti sui campioni in carica. Oggi sono 5, ma la squadra di Guardiola ha due partite da recuperare. E mercoledì sarà tempo di big match all’Etihad, dove l’Arsenal ha perso in tutte le ultime sette occasioni e dove non segna dal 2019. L’ultimo successo? Remoto, nel 2015. Non il contesto migliore dunque per giocarsi la partita decisiva.
Nella lotta al titolo la capolista ha dilapidato 6 punti nelle ultime tre partite e sembra in preda a un tracollo nervoso. Prima della rimonta contro il Southampton, era stata a sua volta rimontata da Liverpool e West Ham: «Siamo la squadra più giovane del campionato. Non è una scusa, ma un aspetto su cui riflettere», le parole nel post partita di uno sconsolato Gabriel Jesus, che con i suoi 26 anni e gli 11 trofei nel curriculum (tutti vinti con la maglia del Manchester City) è l’«anziano» di una squadra dai 24,4 anni di età media.
Squadra troppo giovane (e senza campioni)
L’attaccante brasiliano si è poi lasciato andare a un’altra constatazione: «In questa squadra non ci sono campioni». Amara verità, che diventa evidente nella lotta serrata col City, la squadra che dal 2010 in Inghilterra ha vinto più di tutti (17 coppe). Questione di esperienza a certi livelli, quella che manca per esempio a Ramsdale, classe 1998, a detta di molti il miglior portiere della Premier League in questa stagione. Nell’ultima partita contro il Southampton, però, un suo errore (passaggio sbagliato al difensore) ha portato al gol avversario dopo appena 27’’. E le malelingue si sono scatenate: «Cosa ha vinto nella sua vita? Niente. Cosa ci aspettiamo da uno che è retrocesso due volte con Bournemouth e Sheffield?».
Il suo allenatore, Arteta, di Premier ne ha vinte due, ma da assistente. Di chi? Guardiola, il suo avversario: «Non vedo l’ora di giocare contro il City. Quando tutto è in gioco, devi andare lì per vincere. È la bellezza di questo sport e faremo una trasferta incredibile», le parole con cui ha provato a scuotere la squadra. Quanto sia sincero o «tattico» e tutto da vedere.
«Serve un miracolo»; «No, è tutto ancora nelle loro mani»
Insomma, la fiducia intorno all’Arsenal — la squadra che secondo molti esprimeva il calcio più bello d’Europa insieme al Napoli — è andata scemando. Jamie Carragher, che col Liverpool ha vinto tutto in patria e fuori tranne la Premier — crede che Arteta avrà bisogno di un finale di stagione addirittura «miracolosa» se vuole mettere le mani sul titolo. Gary Neville, fra le voci più ascoltate di Sky Sports, la pensa diversamente: «I giocatori devono riprendersi per la partita della loro vita, sono ancora vivi. Non è ancora finita e tutto è sempre nelle mani dell’Arsenal». Appuntamento a mercoledì, dunque. La Premier, neanche a dirlo, si deciderà all’Etihad.
CorSeraLast edited by Sean; 23-04-2023, 09:42:05....ma di noi
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Bayern Monaco crisi in Bundesliga. Borussia Dortmund primo, la rabbia del club
Il Bayern Monaco è stato travolto dal Mainz e ha perso il primo posto, con il Borussia Dortmund che a cinque giornate dalla fine della Bundesliga sogna il titolo
A gennaio, dopo un pareggio casalingo contro il Colonia (1-1, gol al 90’ di Kimmich), Hasan Salihamidzic — direttore sportivo del Bayern Monaco — va in televisione e sgrida la squadra. O meglio, un giocatore in particolare, Serge Gnabry. L’attaccante, qualche giorno prima, era volato a Parigi per la settimana della moda documentando il tutto su Instagram: «È da dilettanti, un giorno libero dovrebbe servire per riposarsi in modo da tornare più in forma di prima — l’ira del dirigente — Ma comunque siamo ancora primi in campionato. Probabilmente lo vinceremo come abbiamo fatto nei 10 anni precedenti». Da quelle parti funziona così, in Baviera lo chiamano «il paradosso della prevenzione». Ogni piccola battuta di arresto, anche un pareggio, viene trattato come una catastrofe. Un atteggiamento che spesso e volentieri ha evitato che gli imprevisti sfociassero in guai seri.
Tracollo Bayern, tre gol in 14’ e addio al primo posto
Ma non sempre agire prontamente si rivela la medicina migliore. Basta vedere cosa è successo nell’ultimo mese. Il club ha fatto fuori Nagelsmann — che ha pagato anche la relazione con una giornalista della Bild — e lo ha rimpiazzato con Thomas Tuchel, affamato di rivincita dopo l’esonero dal Chelsea. Ma con il nuovo allenatore sono arrivate soltanto due vittorie in sette partite. Nel mezzo l’eliminazione dalla Coppa di Germania per mano del Friburgo, quella dalla Champions (quattro gol subiti fra andata e ritorno dal City) e la momentanea rinuncia del primo posto in Bundesliga. Già, perché l’ultima partita del Bayern è stata un disastro, con tre reti incassate nel giro di 14’ in casa del Mainz, dove Tuchel si è consacrato fra il 2009 e il 2014. Casa dolce casa? Mica tanto. Un’ora più tardi è sceso in campo il Borussia Dortmund, che ha liquidato con freddezza l’Eintracht Francoforte guadagnandosi la testa della classifica (un punto di vantaggio a cinque giornate dalla fine».
La rabbia del club contro i giocatori
In campo c’era pure Hummels, che ha segnato. Oggi ha 34 anni ed è l’unico superstite della stagione 2011/12, quando il Borussia di Klopp e Lewandowski vinse il campionato proprio davanti al Bayern. Uno scenario che in Baviera vogliono risparmiarsi: «Non avevamo energia per reagire, non so perché», ha ammesso Tuchel, che ha comunque voluto dare tre giorni di riposo alla squadra. Molto più diretto e duro l’a.d Oliver Kahn, un meme vivente in Germania, dove le sue espressioni in tribuna fanno settimanalmente il giro dei social: «È stato un secondo tempo catastrofico. Che Bayern era? La squadra che vuole diventare campione di Germania? Ne abbiamo provate tutte. Discussioni, sistemi, tattiche, cambio di allenatore. Ma alla fine della giornata ci sono undici uomini che vanno in campo e che devono darsi da fare per gli obiettivi di questo club». L’infortunio di Neuer sugli sci, poi il *****tto di Mané a Sané, i gossip. Una stagione così travagliata il Bayern non la viveva da oltre un decennio.
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