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Lautaro ha segnato. Quindi ora, dopo non aver segnato per 8 partite, segnera' per 7-8 partite di fila. Fa sempre cosi'!
Inter favorita...diciamo 70-30.
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Ottimo pronostico, dunque il Milan va in finale.
Grazie Roby.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
A qualcuno sfugge che il Milan in questo periodo ha ritrovato una ottima o buonissima condizione psicofisica e ha in Leao, ad esempio, un giocatore che l'Inter non ha, tanto per dirne una.
Dal canto suo l'Inter di Inzaghi nelle coppe sta andando bene...però, ripeto, il Milan ha ritrovato forma e gioco nel momento giusto.
Non voglio fare pronostici, dico solo che il Milan è lucido e razionale, se Pioli riuscirà ad indovinare tutto come ha fatto col Napoli. Dal canto suo Inzaghi (e tutta l'Inter) è all'ultima spiaggia, perchè via campionato le cose si sono fatte difficilissime e complicate.
Il quadro con cui ci si approccia alla partita, anzi alla doppia sfida, è questo qui...e visto questo quadro, non capisco gli interisti che preferivano il Milan al Napoli in finale: io fossi stato in loro avrei preferito l'esatto contrario, perchè il Napoli è in calo e la semifinale sarebbe caduta nel bel mezzo delle feste scudetto del Napoli o quasi...mentre il Milan ha dato veramente una grossa prova contro il Napoli.
Vedremo come andrà. Una festeggerà e l'altra andrà fuori. Due partite tesissime.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
A qualcuno sfugge che il Milan in questo periodo ha ritrovato una ottima o buonissima condizione psicofisica e ha in Leao, ad esempio, un giocatore che l'Inter non ha, tanto per dirne una.
Dal canto suo l'Inter di Inzaghi nelle coppe sta andando bene...però, ripeto, il Milan ha ritrovato forma e gioco nel momento giusto.
Non voglio fare pronostici, dico solo che il Milan è lucido e razionale, se Pioli riuscirà ad indovinare tutto come ha fatto col Napoli. Dal canto suo Inzaghi (e tutta l'Inter) è all'ultima spiaggia, perchè via campionato le cose si sono fatte difficilissime e complicate.
Il quadro con cui ci si approccia alla partita, anzi alla doppia sfida, è questo qui...e visto questo quadro, non capisco gli interisti che preferivano il Milan al Napoli in finale: io fossi stato in loro avrei preferito l'esatto contrario, perchè il Napoli è in calo e la semifinale sarebbe caduta nel bel mezzo delle feste scudetto del Napoli o quasi...mentre il Milan ha dato veramente una grossa prova contro il Napoli.
Vedremo come andrà. Una festeggerà e l'altra andrà fuori. Due partite tesissime.
Se il Mazembe fosse uscito...l'Inter difficilmente sarebbe potuta arrivare 4°. Invece ora il Mazembe continuera' a perdere punti in campionato...come l'Inter.
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I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
E’ ancora derby di Milano: l’Inter raggiunge il Milan in semifinale. Dopo un quarto di finale e una semifinale tutta italiana, avremo dunque una squadra italiana nella finale di Istanbul, contro Real Madrid o Manchester City. La squadra di Simone Inzaghi elimina il Benfica, Barella, Lautaro e Correa trasformano la partita in una marcia trionfale nerazzurra. La stagione dell’Inter resta uno straordinario controsenso: disastrosa in campionato, eccezionale in Champions League. E Simone Inzaghi continua a dare il meglio di se stesso proprio quando se la passa male e stanno addirittura per cacciarlo. “Le critiche non sono un problema, so da dove vengono”. Sembra “una telefonata ti allunga la vita”, quello straordinario spot della Sip con Massimo Lopez, che davanti al plotone d’esecuzione chiedeva di fare una telefonata…
Evito una sfilza di aggettivi epici e cerco di contenere un certo scomposto trionfale italianismo. Ho varie porte davanti e devo trovare l’ingresso di questa storia. Non necessariamente in ordine di importanza, scelgo: 1) Abbiamo una squadra italiana in finale di Champions League, contro Real Madrid o Manchester City. 2) Abbiamo un derby di Milano di semifinale, dopo un quarto di finale Milan-Napoli. 3) Ogni volta che si parla di Inzaghi sull’ultima spiaggia, insomma o passi o ti caccio, Simone fa l’impresa. 4) La stagione dell’ Inter è sospesa tra il disastro e la leggenda.
Qualsiasi elaborazione di questi argomenti è ad altissimo rischio di stupidaggini seminate in giro senza senso. Sembra che il calcio si diverta a fare l’opposto di quello che evidentemente vaneggiamo. Napoli strafavorito e alè, Milan. Inter a pezzi, e alè, un trionfo. Meglio così tutto sommato, la stregoneria del calcio esercita sempre grande fascino.
La squadra italiana in finale di Champions League ci costringe a toglierci il cilicio che indossammo dopo la mancata qualificazione della Nazionale azzurra ai Mondiali di calcio. Da allora ci frustiamo a sangue e puntualmente ricordiamo la lontananza dell’ultima Champions League vinta: il Triplete dell’ Inter di Mourinho, correva l’anno 2010. Non accetto discussioni di quelli che dicono subito: con tutti quegli stranieri è ancora calcio italiano? Sì è comunque calcio italiano e poi i gol più importanti e pesanti, i primi, di questa sfida tra Inter e Benfica, li ha segnati entrambi Barella.
Insomma l’Inter ha eliminato il Benfica – gol di Barella, Lautaro e perfino del redivivo Correa, i gol dei portoghesi tutti a inseguire un risultato impossibile a quel punto da ribaltare – e va a prendersi il Milan. Si annunciano due straordinarie partite di gran gala a San Siro, nello stadio monumento che vogliono abbattere a forza di ruspe avanti e indietro. Entro metà maggio arriveremo al quinto derby di Milano della stagione: nei due derby di campionato una vittoria a testa, poi c’è stato il derby di Supercoppa vinto dall’Inter e adesso siamo al rendiconto finale.
Sull’ Interstrano caso del Doctor Jekyll & Mister Hyde, abbiamo detto all’infinito senza mai trovare il bandolo della matassa. Come sia possibile non lo sappiamo e ogni spiegazione a questo punto è plausibile. E’ probabile che abbia un cromosoma europeo, che secerne adrenalina e coraggio nel momento stesso in cui risuona l’inno della Champions League. Ma non è dimostrato nemmeno questo, forse in Champions ha semplicemente più c…o, e i palloni che in campionato escono o sbattono addosso ai portieri, qui entrano dentro.
Sospesi tra il disastro e la leggenda, l’Inter delle 11 sconfitte in campionato, rischia di non qualificarsi per la Champions League. Ma rischia anche di vincerla, e questo garantirebbe l’accesso alla Champions successiva. Servirebbe dunque un colpevole, ovviamente Inzaghi, ma anche no a questo punto. “Non sono un problema le critiche, a volte ci stanno, a volte sono suggerite. So da dove provengono. Siamo in semifinale di Champions League e in semifinale di Coppa Italia”. Al di là delle sue allusioni a nemici nascosti non si sa bene dove, siamo tutti sicuri che Simone Inzaghi sia il meglio di se stesso quando dicono e scrivono che stanno per cacciarlo. Non che certe volte non se lo meriti davvero e che certi guai se li vada effettivamente a cercare col lanternino, ma un po’ di umana simpatia e solidarietà la ispira. Ha un’Inter abbastanza scombinata, il nostro, ma da solo tiene in scacco un’orda scatenata che vuol fargli la pelle. Sembra Massimo Lopez quando faceva la pubblicità della Sip, davanti al plotone d’esecuzione: una telefonata allunga la vita. Alla fine il plotone d’esecuzione s’addormentava.
Evito una sfilza di aggettivi epici e cerco di contenere un certo scomposto trionfale italianismo. Ho varie porte davanti e devo trovare l’ingresso di questa storia. Non necessariamente in ordine di importanza, scelgo: 1) Abbiamo una squadra italiana in finale di Champions League, contro Real Madrid o Manchester City. 2) Abbiamo un derby di Milano
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Inter, Inzaghi: "Essere in semifinale è un sogno". Zhang: "Vendere? Non ho parlato con nessuno"
Il tecnico nerazzurro si congratula con i suoi: "Grandissima partita, abbiamo coperto benissimo il campo e i cambi ci hanno aiutato: qualificazione meritata". Felicissimo il presidente: "Mi sono commosso dopo il gol di Correa. Essere arrivati fin qui vuol dire tanto"
"Grandissima partita, qualificazione meritata". Simone Inzaghi applaude l'Inter per aver centrato la semifinale di Champions League bloccando sul 3-3 il Benfica nella gara di ritorno: "Essere in semifinale è un sogno, ma ora ci siamo e ce la giocheremo alla grande. Abbiamo eliminato una squadra di grandissima qualità. Onore ai ragazzi che hanno fatto due gare strepitose. Abbiamo coperto il campo molto bene e i cambi ci hanno aiutato. Gli attaccanti ora stanno tutti e 4 bene. Serviranno tutti ora, con il calendario che ci ritroviamo. E' il coronamento di un grande cammino. Siamo partiti da un girone difficilissimo contro Bayern e Barcellona, ma siamo stati uniti. I tifosi ci hanno aiutato tantissimo e si lavora per vivere queste serate. Le critiche? Non sono un problema, so da dove provengono. A volte ci stanno e altre sono suggerite. Io sono concentrato sulla squadra e il mio lavoro per far vivere alla nostra gente serate come questa".
Zhang: "Il derby sarà un'occasione di rivincita"
"Vendere? Finché sarò qui, lotterò per vincere e rimanere al top. Non stiamo parlando con nessuno, siamo solo concentrati a lavorare per vincere ogni singola partita, ogni singolo trofeo". Così il presidente Steven Zhang, Su cosa significa la semifinale di Champions. "Tanto per tutti noi. Siamo partiti da lontano, con tanta gente che non aveva vinto nulla. Siamo pronti ad andare avanti", dichiara Zhang. E ora ci sarà il derby. "Sarà una chance per una rivincita, per la storia e per la scorsa stagione. Ovvio che sono emozionato a dover vivere questa partita", dichiara il presidente nerazzurro. Infine la se semifinale di Champions League può ammorbidire l'eventualità di non arrivare tra le prime quattro. "Ora ogni partita è una finale, a prescindere dall'avversario. In campionato dobbiamo fare di tutto come fatto in Champions", conclude Zhang.
Il tecnico nerazzurro si congratula con i suoi: "Grandissima partita, abbiamo coperto benissimo il campo e i cambi ci hanno aiutato: qualificazione merita…
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Archiviata la Champions, torna l’Europa League oggi giovedì 20 aprile con il ritorno dei quarti di finale. Due le squadre campo: la Juventus di Massimiliano Allegri e la Roma di José Mourinho.
Sporting Lisbona-Juventus (andata 0-1)
( ore 21 su Sky Sport, Sky Sport Uno, Sky Sport 4K, Dazn e in streaming su Sky Go e Now Tv) Con il vantaggio di un gol, firmato da Gatti giovedì 13 aprile a Torino, la Juventus sogna la semifinale di Europa League. A Lisbona non sarà una gara semplice contro una squadra che crede di ribaltare il risultato e strappare il pass per la qualificazione. Intanto, Massimiliano Allegri ha recuperato qualche giocatore acciaccato per raggiungere il prestigioso traguardo dopo le delusioni di campionato (sconfitta con il Sassuolo, 1-0, domenica 16 aprile). Alex Sandro è tornato in gruppo, così come De Sciglio che ha sostenuto l’intera seduta. I bianconeri a centrocampo hanno recuperato Locatelli, che torna titolare a Lisbona. In attacco con Kean fuori salgono le quotazioni di Chiesa dall’inizio con Di Maria e uno tra Vlahovic e Milik.
Roma-Feyenoord (andata 0-1)
(ore 21 su Tv8, Sky Sport, Dazn e in streaming su Sky Go e Now Tv) All’Olimpico la Roma non può fallire. Deve ribaltare la sconfitta dell’andata, rimediata in terra olandese il 13 aprile, se vuole accedere alle semifinali e continuare il sogno europeo. José Mourinho ha recuperato Dybala. Se poi comincerà dal primo minuto o si accomoderà inizialmente in panchina questo è ancora da vedere e dipenderà dalle sensazioni che l’argentino proverà nella rifinitura di oggi. Intanto, lo Special One può tirare un sospiro di sollievo. Crede nella rimonta e non vuole lasciare nulla al caso. Non sarà facile battere il Feyenoord, che vuole eliminare i giallorossi e vendicarsi del k.o. del 27 maggio 2022 nella finale di Conference League.
____________
Non solo l’Europa League, ma anche la Conference con la Fiorentina con un piede e mezzo in semifinale. I viola affrontano il Lech Poznan a Firenze, dopo il bellissimo 4-1 in trasferta del 13 aprile, che li mette al sicuro. Fischio di inizio alle 18.45: la partita sarà trasmessa su Sky Sport, Sky Sport Uno, Sky Sport 4K, Dazn e in streaming su Sky Go e Now Tv.
Vincenzo Italiano si affida a Nico Gonzalez, che è sempre più leader di questa Fiorentina. Contro l’Atalanta, nel pareggio per 1-1 di lunedì 17 aprile, si è ritrovato cercando di guidare la squadra alla vittoria. Adesso vuole condurre i viola in semifinale, continuando questo momento positivo. Negli scorsi mesi l’attaccante esterno ha dovuto rinunciare al Mondiale in Qatar e ha sofferto molto, ma ha saputo riprendersi tornando protagonista a Firenze. E, soprattutto, è consapevole della stima del c.t. Lionel Scaloni. Nico Gonzalez, fino a questo momento, con la casacca della Fiorentina ha giocato 1.783 minuti, segnando nove gol (quattro in campionato). È l’uomo in più e Italiano si aggrappa a lui in questa ultima parte di stagione.
Con i viola in corsa sia per un posto in Europa nella prossima stagione, sia in Coppa Italia (ha già vinto la semifinale di andata contro la Cremonese) sia, appunto, in Conference, torneo nel quale stasera, giovedì 20 aprile, può strappare il pass per le semifinali. E il risultato dell’andata, 4-1 in casa del Lech Poznan, è un buon viatico.
CorSera
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Inzaghi è un uomo scisso, nel pieno di una crisi esistenziale. Inizia a vedere i fantasmi, si sente bersagliato da critiche ingiuste e formulate, chissà, dalla P2.
Se si facesse meno problemi a guardare la classifica, scoprirebbe invece molto serenamente che le critiche hanno un nome, un cognome, una causa, una provenienza: sono difatti in quel quinto posto (sesto nella classifica senza asterischi), che dice di 11 sconfitte in 31 partite e distacchi che iniziano a diventare preoccupanti se non si invertirà subito la rotta.
Puoi agitare e sviare i discorsi sulla champions in corso quanto ti pare, ma la semifinale non ti assicura la champions dell'anno prossimo...e ahinoi nemmeno l'eventuale finale, se dovessi battere il Milan. Devi in sostanza vincere la coppa...oppure nelle 8 giornate che restano sistemarti in modo da far dipendere il destino e la classifica solo da te, e non da eventuali scivoloni altrui, cioè fare punti.
Il resto sono chiacchiere, ambito dove Inzaghi è già da tempo laureato campione.
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Juventus, l'assist arriva dall'accusa: "Rivedere i 15 punti di penalizzazione". Oggi la sentenza
All'udienza del Collegio di Garanzia del Coni, a sorpresa Ugo Taucer, il procuratore generale dello sport: “Carenza di motivazione nella sentenza, auspico il rinvio alla Corte d’appello federale con rimodulazione della sanzione”
di Matteo Pinci
Clamoroso al Coni. Dopo due ore e quarantacinque minuti di discussione, l'udienza al Collegio di garanzia del Coni riserva il colpo a sorpresa. Ugo Taucer, procuratore generale dello sport, che rappresentava l'accusa, ammette: "Temo che riguardo all'articolo 4 applicato alla società, sulla carente motivazione riguardo ai punti, un principio di fondatezza delle difese ci sia". E aggiunge: "Auspico il rinvio alla Corte d'appello federale con rimodulazione della sanzione". Uno schiaffo al giudice Torsello. Il verdetto del Collegio di garanzia arriverà nella giornata di giovedì.
L'assist alla Juventus arriva dall'accusa
Uno scenario impensabile, alla vigilia. Vuol dire che, secondo la procura generale dello sport, si è verificata una carenza di motivazione riguardo ai 15 punti di penalizzazione, che vanno modificati dalla Corte d'appello, e non certo al rialzo. E ha suggerito lui stesso di ridurli, rimandando la palla alla Corte d'appello federale. In pratica, un assist alla Juventus. Va ricordato che Taucer, al Collegio di garanzia, rappresentava come sempre l'accusa. La Federcalcio ha scelto di non costituirsi: in pratica, non ha difeso la sentenza del proprio tribunale. Taucer ha provato a difenderne comunque l'operato: "L'operato della procura federale è stato corretto. E quell'operato è stato condiviso dalla Corte d'appello. Le argomentazioni di controparte non colgono pienamente nel punto, riterrei di confermare l'impianto accusatorio e respingere il ricorso della Juventus". Così dicendo, Taucer ha promosso il lavoro del procuratore Chinè e rigettato 8 dei 9 punti contestati dalla difesa. Poi, però, la mossa inattesa: tra l'altro, non è chiarissimo se Taucer, intendesse dire che siano da motivare i 15 punti o l'intero articolo 4, ossia la slealtà sportiva, in base alla quale era stati comminati i 15 punti. In sostanza, la Juve potrebbe cavarsela, secondo il procuratore generale, anche con una ammenda. Potrebbe, perché il Collegio è autonomo. Ma che l'accusa abbia preso una posizione simile, delinea uno scenario certamente favorevole al club.
"La sentenza è una nave alla deriva"
"Questa sentenza è una nave senza rotta e senza governo", aveva sostenuto l'avvocato Bellacosa, aprendo la discussione delle difese. Sei legali, a rappresentare la Juventus e i suoi dirigenti. La sua la più dettagliata ricostruzione dei punti per cui la Juventus chiedeva la cancellazione della penalizzazione. "Il giorno della sentenza c'è stata una reazione generalizzata di stupore, mai vista prima. Per la singolarità della decisione, che sembrava a tutti anomala. Questa vicenda ha due caratteristiche: i numeri sono assolutamente irrilevanti. I 60 milioni in un triennio delle plusvalenze, sono il 3,6% dei ricavi del club. Chiediamo l'applicazione rigorosa delle norme. La premessa: la Juventus è già stata prosciolta al culmine di un duplice processo di merito. E in quel deferimento, la procura federale ha fatto una scelta innovativa, quantificando il valore dei calciatori.
Juventus, i punti della difesa
"Cosa c'è nelle pagine della procura di Torino?", si chiede con retorica Bellacosa, in una lunga metafora tra la sentenza e una nave alla deriva, fino al naufragio. "Davvero questi atti nuovi cambiano lo scenario di riferimento? Le carte di Torino non inquadrano fatti nuovi e decisivi. I giudici d'appello hanno cambiato il tema decidendum. Utilizzando quei fatti per creare un fatto illecito mai contestato prima sostituendosi alla procura federale. Poi, l'operazione Pjanic-Arthur, che per la procura federale quell'operazione è corretta e infatti non sta nel deferimento. Se sono accusato di aver rubato un telefonino, non posso essere condannato di aver rubato la bottiglietta d'acqua". Alla fine, arriva la doppia richiesta: "Alcuni argomenti sono favorevoli all'annullamento con rinvio alla Corte d'appello. Ma se riconosciute, le ragioni dell'annullamento senza rinvio, ovviamente devono prevalere".
"Minata la regolarità del campionato"
L'avvocato Paolantonio, in un intervento molto tecnico, arriva alle medesime conclusioni puntando sull'irrevocabilità della prima sentenza di proscioglimento: "Non è lo stesso processo, la richiesta di revocazione è possibile se intervengono nuovi elementi che abbiano impedito il libero convincimento del giudice. Forse è possibile una revisione, ma non una revocazione. Il Codice di giustizia del Coni ammette che la sentenza sia revocabile solo di fronte a un errore di fatto". Ma interessante è la chiusura: per l'avvocato, quei quindici punti di penalizzazione "Si abbattono sulla regolarità della competizione sportiva"
. "Non c'erano soldi, tutti facevano scambi"
Il legale Clarizia ha, sintetizzando, ribadito le stesse posizioni: "Il fatto nuovo sarebbe l'esistenza di un sistema fraudolento che la corte non aveva potuto conoscere. Il fatto nuovo non c'è: le operazioni sono quelle. Vanno ad affermare l'intenzionalità della condotta, ma come si fa a ritenere questo rilievo? Fatti nuovi non sono sopravvenuti". Per l'avvocato Sangiorgio, invece: "Come ha detto la stessa Corte, non c'è una regola sulle plusvalenze. Come si fa a violare una regola che non esiste? Come si fa a essere sleali su una regola non ancora pronunciata? Il mercato in quegli anni era in gran parte inliquido e tutte le squadre hanno fatto ricorso a scambi. Si è valutato su brandelli delle intercettazioni, brogliacci avulsi dal contesto".
"A Cherubini negata la possibilità di patteggiare"
Brillante la posizione della legale Tortorella, difensore del ds juventino Cherubini: "Da quando l'autonomia del diritto sportivo è diventata impermeabilità ai principi di civiltà del giudizio? La richiesta iniziale contro di lui era di 6 mesi di inibizione. Prima viene prosciolto perché la fattispecie di reato sulle plusvalenze non esiste, poi dalla revocazione esce con condanna di 16 mesi. Se mi avessero detto che al richiesta era di 16, avrei potuto scegliere di accordarmi: invece questa struttura ci ha impedito di ricorrere a riti alternativi". L'avvocato Apa ha puntato invece sulla famosa questione delle "carte segrete" oggetto di ricorsi e contro ricorsi con la Federcalcio: "La nota della Covisoc ottenuta dalla Figc, richiamava delle analisi su operazioni di mercato di calciatori degli ultimi due esercizi, che pur garantendo copiose plusvalenze, aveva mosso scarsa liquidità. Quando abbiamo chiesto queste analisi, ci hanno risposto che il documento non esisteva. A nostro avviso, si configura un mancato rispetto dei tempi, che porterebbe alla decadenza".
All'udienza del Collegio di Garanzia del Coni, a sorpresa Ugo Taucer, il procuratore generale dello sport: “Carenza di motivazione nella sentenza, au…
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Boh, a me sembra che nelle dichiarazioni debba sempre dare la puntatina o addurre qualcosa a sua difesa.
Ma goditi la meritata semifinale e lascia perdere.
Tanto parla il campo.
In Champions tutti hanno certificato il buon percorso.
In campionato, l'udinese ha perso 9 partite ed è 12esima, per esempio.
Ne hai perse 2 in più e sei quinto.
Compariamo le rose...
Giochetto da bambini dell'asilo, eh, ma tant'è
Le critiche in campionato sono giustificate, invece di rimarcarle ogni volta che vince dovrebbe passarci sopra ed a accettarle, come in molti fanno.
Oltretutto ti lascia sempre quella sensazione del "tornaconto personale" per pararsi il c.ulo che è veramente brutta
Sotto questo di punto di vista non l'ho mai capito.
Ma non perché allena l'Inter, eh.
Anche molto prima.
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenziobrucerà la campagna come i falò la sera."
Il calcio è bellissimo perchè spietato. Non c'è posto per i chiacchieroni. I risultati sono il metro e borsa dei valori dove misurare tutti e ciascuno.
Inzaghi in un biennio di Inter, cioè assumendo la guida della squadra che due anni fa era campione d'Italia, ha perso l'anno successivo uno scudetto dove era favoritissimo...e quest'anno (in campionato) il crollo.
Inaspettatamente si è aperta questa finestra, anzi questo immane orizzonte della chance di poter vincere non le coppe Italie e le supercoppe (che ama sempre ricordare...ma che ha vinto pure un Pirlo se è per questo...e adesso Pirlo sta in Turchia con la sua coppa Italia e supercoppa) ma la champions.
Nel mentre si attende dunque di conoscere se Inzaghi azzittirà tutti sbattendo all'italico mondo del pallone la champions in faccia, e quindi deificandosi, si ha il diritto/dovere di ricordargli i risultati: un campionato perso da favorito e un inquietante slittamente attuale verso posizioni da EL/conference, con ben 11 sconfitte e un esonero forse ormai già deciso.
Il destino però gli sta offrendo una stra-ordinaria possibilità di riscatto quasi filmico. Col Milan saranno due partite destinali.
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