Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Sean
    Csar
    • Sep 2007
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    • In piedi tra le rovine
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    Quella è materia processuale. La procura ha in mano solo una bozza dell'accordo con Ronaldo, una bozza non firmata dal giocatore e siglata dal solo Paratici, è scritto qui: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie...15921517.shtml

    Quindi una chat whatsapp non prova niente se non esce la famosa carta...oppure se non si chiede ai diretti interessati in tribunale, quando saranno sotto giuramento, di spiegare il senso di quella chat ad esempio...per questo vado sempre dicendo, insistendo, ricordando che le prove si formano in tribunale e non sui giornali, su questi articoli a cadenza ormai quotidiana da quando c'è la sosta...o da quando, guarda caso, Santoriello si è sganciato dall'inchiesta: fatalità, dalla procura sono uscite altre carte, ma, ripeto, è solo un caso fortuito.

    Il lato sportivo della vicenda è invece uno solo: capire se quegli accordi coi giocatori (tra i quali allo stato non c'è Ronaldo non esistendo la carta), tipo quello con Dybala di cui si è parlato, sono stati debitamente depositati in Lega. Non dovrebbe essere difficile scoprirlo prima o poi, non mi pare un caso come le plusvalenze che sono materia fumosa.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • fede79
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      CORSERA- Intervistato dal quotidiano, ha parlato Luca Di Bartolomei, figlio dello storico capitano giallorosso Agostino. Queste le sue parole:
      Come quello che il 30 maggio 1994 s’è sparato suo padre al petto, uccidendosi sul terrazzo della vostra casa di San Marco?
      «Quello mi tolse il padre. Questo invece è riuscito a svegliarmi, a liberarmi da un senso di colpa che non doveva appartenermi ma mi ha accompagnato per quasi ventinove anni».
      Perché un senso di colpa? Lei era solo un bambino di 11 anni quando suo padre si suicidò.
      «Perché non sapevo come reagire a ciò che avvertivo come un rifiuto da parte di Agostino. Lui si è ucciso nonostante avesse me, oltre mia madre e mio fratello, e dunque pensai che dovessi avere anch’io una parte di responsabilità. Il suo gesto ha generato in me quel sentimento con il quale a un certo punto ho dovuto fare i conti, ma ha pure trasformato Agostino in un piccolo fenomeno collettivo per tante persone della sua generazione, in questo microcosmo che è Roma».
      Il capitano della Roma campione d’Italia del 1983, romano del quartiere popolare di Tormarancia che guidò la squadra a vincere il suo secondo scudetto e subito dopo arrivò alla finale di Coppa dei campioni, persa ai rigori il 30 maggio 1984. Che cosa c’è di collettivo dietro un suicidio avvenuto esattamente dieci anni dopo quella sconfitta?
      «Credo che Agostino sia la rappresentazione del potenziale fallimento che interroga tutti, e di fronte al quale rimaniamo senza parole o senza fiato. Prenderne atto attraverso una persona mitizzata nel luogo più incontaminato della nostra infanzia, il gioco, considerato una sorta di eroe del mondo in cui siamo stati e ci fa sentire ancora bambini, è una circostanza che atterrisce, ma suscita anche tanta pietà».
      Perché lo chiama Agostino, anziché papà?
      «Perché fino ad ora l’incapacità di capire come vivere questa vicenda ha provocato una rabbia che ha eretto una specie di muro tra me e lui. Quasi invalicabile. Invece da simili esperienze bisognerebbe imparare ad avere la forza di accettare le proprie fragilità e non provare sempre a superarle spingendosi oltre; riempire ogni cosa di significati va bene, ma va bene anche non avere l’ansia di riempirle ad ogni costo perché altrimenti manca qualcosa».
      (...)
      In passato lei ha detto di voler credere che lo sparo nel decennale di «una stupidissima partita di calcio» persa ai calci di rigore fosse solo una coincidenza, non voluta. Ora sembra aver cambiato idea.
      «È così. Ho accettato l’idea che ci si possa sentire manchevoli anche di fronte all’amore di un figlio e di una famiglia, che evidentemente non bastano a colmare le lacune del proprio animo».
      Quindi rievocare la sconfitta nella finale di Coppa dei campioni significava ammettere un fallimento personale?
      «Direi di sì. Non ho certezze né prove, ma dovendomi basare su indizi penso che si debba accettare questo messaggio, farci pace e andare avanti. Smetterla di chiamarlo Agostino e farlo tornare papà. In fondo la mia rabbia verso di lui è derivata proprio dal suo considerarsi più Ago che papà; più il campione che aveva fallito l’appuntamento più importante della sua carriera del padre che poteva essere. Però sto capendo che le persone vanno amate come sono, non per come vorremmo che fossero. I figli si amano quando sbagliano e questo deve valere anche per i genitori. Ma per amare persone che sbagliano devi essere in pace con te stesso. Io mi sono sempre sforzato di perdonarlo per quello che mi ha tolto, decidendo di andarsene quando ero ancora un bambino; adesso sto provando ad amarlo».
      (...)
      Lei ha sempre detto di ricordare tutto di quel 30 maggio 1994. Vuole condividerne qualche frammento?
      (Luca Di Bartolomei resta in silenzio per lunghi secondi)
      «Il 30 maggio è papà che scende dalla stanza dove dormiva con mamma e infila qualche moneta nella tasca dei miei pantaloni appesi alla ringhiera della scala; io lo vedo perché ero già sveglio, e quando entra in camera per salutarmi mi chiede se voglio andare con lui a Salerno. Io rispondo di no perché avevo una prova di latino a cui non volevo rinunciare. Poi mi vesto, preparo lo zaino, papà s’era seduto in terrazza al sole che batteva già alto, gli do un bacio. Vado a scuola. Dopo circa un’ora, con molto tatto, mi hanno avvisato di quello che era accaduto e sono tornato casa. Ago era già nella bara di zinco».
      (...)
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      • Sean
        Csar
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        Quella di Di Bartolomei è stata una tragedia che ancora interroga i familiari ovviamente ma tutto il mondo del calcio e gli appassionati ed i tifosi...perchè c'è chiaramente dell'altro, che non il ricordo della finale persa, dietro al gesto inappellabile che ha compiuto...scelse come giorno una data simbolica, certo, ma non scelse di morire per il peso di quella finale perduta ma per il peso della vita, del dopo il calcio, del post carriera di calciatore.

        Di Bartolomei, una persona sensibile, con quei valori che nella società civile, e negli uomini e calciatori di allora, ancora esistevano...ma il calcio gli voltò le spalle, Di Bartolomei, che pure fu bandiera della Roma e uno dei grandi calciatori dell'epoca, fu messo ai margini dal calcio...e questo credo gli abbia pesato molto, tanto più che per carattere era introverso, non abituato a fare chiasso o a "chiedere", per esempio...lui più che farla credo sentisse di meritare di riceverla una telefonata...ma quella telefonata non arrivò mai...e per questo, oltre ad insondabili disagi interiori, in una data simbolica del calcio romanista decise di ricordare a tutti che da qualche parte ancora c'era in attesa Agostino Di Bartolomei.
        ...ma di noi
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          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
          Quella di Di Bartolomei è stata una tragedia che ancora interroga i familiari ovviamente ma tutto il mondo del calcio e gli appassionati ed i tifosi...perchè c'è chiaramente dell'altro, che non il ricordo della finale persa, dietro al gesto inappellabile che ha compiuto...scelse come giorno una data simbolica, certo, ma non scelse di morire per il peso di quella finale perduta ma per il peso della vita, del dopo il calcio, del post carriera di calciatore.

          Di Bartolomei, una persona sensibile, con quei valori che nella società civile, e negli uomini e calciatori di allora, ancora esistevano...ma il calcio gli voltò le spalle, Di Bartolomei, che pure fu bandiera della Roma e uno dei grandi calciatori dell'epoca, fu messo ai margini dal calcio...e questo credo gli abbia pesato molto, tanto più che per carattere era introverso, non abituato a fare chiasso o a "chiedere", per esempio...lui più che farla credo sentisse di meritare di riceverla una telefonata...ma quella telefonata non arrivò mai...e per questo, oltre ad insondabili disagi interiori, in una data simbolica del calcio romanista decise di ricordare a tutti che da qualche parte ancora c'era in attesa Agostino Di Bartolomei.
          La più grande macchia che imputo alla Roma, per aver abbandonato uno dei suoi "figli", che la portò a vincere uno scudetto e in finale di Coppa Campioni. Un capitano ed un uomo da insegnare alle scuole calcio, una persona perbene data in pasto al mondo pallonaro, lo schifo più assoluto.
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          • robybaggio10
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            • Franciacorta
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            Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
            800esimo gol per Messi nel match contro Panama.
            Solo Haaland può raggiungere quei 2 (Messi e Cr7) a 800 e passa goals!
            I SUOI goals:
            -Serie A: 189
            -Serie B: 6
            -Super League: 5
            -Coppa Italia: 13
            -Chinese FA Cup: 1
            -Coppa UEFA: 5
            -Champions League: 13
            -Nazionale Under 21: 19
            -Nazionale: 19
            TOTALE: 270

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            • marcu9
              Bodyweb Advanced
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              • Sicilia
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              Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
              Solo Haaland può raggiungere quei 2 (Messi e Cr7) a 800 e passa goals!
              Mbappé no?

              Inviato dal mio Samsung Galaxy S23 Ultra utilizzando Tapatalk
              Originariamente Scritto da Sean
              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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              • marcu9
                Bodyweb Advanced
                • May 2009
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                In che senso?




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                Originariamente Scritto da Sean
                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                • Irrlicht
                  Bodyweb Senior
                  • Aug 2021
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                  Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                  In che senso?




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                  Mamma mia questo.
                  Non gli sta bene manco quando vince.
                  Sempre la frecciata al "sistema"
                  Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                  • fede79
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                    • Roma
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                    L'Italia di Roberto Mancini è tornata in campo in occasione della prima giornata delle qualificazioni all'Europeo del 2024, ma l'esordio non è stato dei migliori, infatti gli Azzurri hanno perso 1-2 contro l'Inghilterra. Nonostante il risultato sia negativo, il ct può sorridere per la prestazione offerta da Mateo Retegui, il nuovo volto della nazionale italiana. Mancini è alla ricerca di un centravanti per il futuro e la scelta di convocarlo si è rivelata subito vincente, dato che ha già messo a segno la sua prima rete al debutto (su assist di Lorenzo Pellegrini). Nato il 29 aprile 1999 a San Fernando (Argentina), il giovane calciatore ha potuto indossare la maglietta dell'Italia poiché è in possesso della cittadinanza italiana per discendenza, grazie al nonno materno originario di Canicattì.
                    Retegui, di proprietà del Boca Juniors, sta disputando una grande stagione con il Tigre e anche i numeri lo dimostrano: sono già 6 le reti realizzate in 8 partite di campionato. L'impatto nel nuovo club è stato devastante e le sue prestazioni hanno convinto la dirigenza a esercitare l'opzione di riscatto (fissata a 2,5 milioni di euro) presente nell'accordo stipulato precedentemente con gli 'xeneizes'.
                    In questi giorni l'Italia si sta accorgendo del suo talento, ma il primo a puntare su di lui fu la leggenda della Roma Francesco Totti. Il Capitano infatti intravide in Retegui qualcosa di speciale già nel 2020 ai tempi dell'Estudiantes ("Sto trattando un talento incredibile dall’Argentina, forte forte forte, una mezza punta-attaccante. È devastante. Il nome non lo dico, altrimenti me lo soffiano") e decise di diventarne l'agente tramite la sua agenzia CT10 Managment. "È un orgoglio e un'enorme gioia che una persona importante come lui si accorga di me, è qualcosa di molto bello. Sono felice che sia il mio rappresentante - disse Retegui in un'intervista a Tyc Sports -. Sapeva tutto della mia famiglia, anche che mia sorella giocava a hockey. Mi seguiva da un paio di mesi".
                    Totti lo propose anche alla Roma, ma la società giallorossa declinò la proposta. Rimpianto? Possibile, dato che ora anche i giallorossi sarebbero interessati al ventitreenne. Acquistarlo però non sarà affatto facile, infatti piace a Udinese, Milan, Atletico Madrid e soprattutto Inter. I rossoneri lo seguono da tempo, così come i nerazzurri, che al momento sembrano i più vicini al calciatore anche grazie alla 'carta' Facundo Colidio, attaccante di proprietà dell'Inter in prestito al Tigre, squadra in cui gioca Retegui. Da mesi la Beneamata ha aperto un canale preferenziale con la società argentina e questo potrebbe agevolare l'operazione, che però resta molto complicata. Il suo valore è cresciuto notevolmente in questi ultimi mesi e il gol al debutto con l'Italia potrebbe averlo aumentato ulteriormente.
                    "C'è il sogno di giocare in Italia? Chissà, forse in futuro.Giocare in Europa o anche in Italia", ha detto Retegui nel postpartita di Italia-Inghilterra. Intanto la Roma (che non potrà contare sull'aiuto di Totti, dato che ora l'agente di Retegui è il padre) lo osserva, magari sfruttando l'assist del suo compagno di nazionale Lorenzo Pellegrini, come accaduto ieri in campo: "Mi ha fatto un grande passaggio, sono felice di aver segnato. Un gol che mi serve per prendere fiducia".
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                    • robybaggio10
                      Bodyweb Senior
                      • Dec 2011
                      • 15817
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                      • Franciacorta
                      • Send PM

                      Escluderei subito il Mazembe dalla corsa per accaparrarsi Retegui...non so se i giornalisti se ne sono accorti...ma...è bianco!
                      I SUOI goals:
                      -Serie A: 189
                      -Serie B: 6
                      -Super League: 5
                      -Coppa Italia: 13
                      -Chinese FA Cup: 1
                      -Coppa UEFA: 5
                      -Champions League: 13
                      -Nazionale Under 21: 19
                      -Nazionale: 19
                      TOTALE: 270

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                      • Fabi Stone
                        Bodyweb Senior
                        • Jan 2015
                        • 10961
                        • 718
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                        • Send PM

                        Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
                        La più grande macchia che imputo alla Roma, per aver abbandonato uno dei suoi "figli", che la portò a vincere uno scudetto e in finale di Coppa Campioni. Un capitano ed un uomo da insegnare alle scuole calcio, una persona perbene data in pasto al mondo pallonaro, lo schifo più assoluto.
                        Grandissimo Fe.
                        Grazie.
                        Ricordo che quando ero ragazzino... sognavo di essere Agostino...(cit)

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                        • CRI PV
                          Mufasa
                          • Nov 2007
                          • 7407
                          • 1,325
                          • 1,460
                          • esperto a 360°
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                          [emoji599] Juventus|
                          “Il primo semestre dell’esercizio 2022/2023 chiude con una perdita di € 29,5 milioni, evidenziando un significativo miglioramento (€ 82,6 milioni) rispetto alla perdita di € 112,1 milioni consuntivata nel primo semestre dell’esercizio precedente; tale miglioramento deriva in parte dal venir meno degli effetti negativi della pandemia (soprattutto con riferimento ai ricavi da gare), in parte dalle azioni di sviluppo ricavi e di razionalizzazione costi impostate nei periodi precedenti e proseguite in quello in corso”.

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                          • Sean
                            Csar
                            • Sep 2007
                            • 119985
                            • 3,315
                            • 3,394
                            • Italy [IT]
                            • In piedi tra le rovine
                            • Send PM

                            Il prossimo anno andrà anche meglio perchè tanti pesanti contratti verranno dismessi. Si va verso il risanamento dei bilanci e il controllo dei costi.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Irrlicht
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                              • Aug 2021
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                              Ufficiale Tuchel al Bayern
                              Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                              • CRI PV
                                Mufasa
                                • Nov 2007
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                                • esperto a 360°
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                                Juventus nel comunicato di approvazione della relazione semestrale:
                                "I nostri avvocati hanno accertato che i documenti depositati dalla Procura di Torino il 27 febbraio e 21 marzo hanno radicale irrilevanza e inesistenza sotto il profilo giuridico, sia per l'ordinamento sportivo che per quello statuale."

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