Bizze e scelte sbagliate: il vicolo cieco di Zaniolo e di chi lo consiglia...
Si è tirato fuori senza avere un club che lo voleva davvero: così ha voltato le spalle alla Roma e ai tifosi
Non sappiamo ancora se diventerà mai un grande giocatore o un campione, di certo non è un fine stratega. Al momento Nicolò Zaniolo è di sicuro un talento, i cui potenziali colpi in campo rischiano seriamente di essere annullati dalle scelte sbagliate, le bizze, le pretese esagerate, le uscite esasperate e l’eccesso di auto considerazione. Oggi il miglior marcatore di Zaniolo sembra essere lo stesso Nicolò... Almeno a giudicare da come sta evolvendo il suo caso di mercato. Servirebbe un dribbling quasi impossibile per togliersi dal vicolo cieco dove si è andato volontariamente e ostinatamente a infilare, passando da idolo dei tifosi a traditore, col rischio concreto di non ricavarne alcun profitto.
Nella vita normale a 23 anni si può ancora essere definiti “ragazzini”, ma nel calcio il tempo stringe, passa più veloce e non va perso, come ha ricordato a Nicolò anche il ct della Nazionale Mancini. E due gravi infortuni alle ginocchia, con le sofferenze patite per recuperare, avrebbero dovuto regalare forse una maggiore maturità. Ma per venirgli incontro diciamo pure che ogni genio (ma genietto è più appropriato per il momento) si porta spesso dietro un po' di sregolatezza. Però se Nicolò è un istintivo in certe sue prese di posizione tra "non gioco", "non vengo più", "cedetemi subito", di certo intorno non ha dei buoni consiglieri: si tratti di agente, familiari o amici. Quando forzi la mano e ti chiami fuori voltando le spalle al club che ti ha lanciato, valorizzato, pagato ed aspettato dopo due seri infortuni, quantomeno devi già avere alle spalle un paio di club disposti a prenderti e a soddisfare le richieste del tuo club. Altrimenti è un bel casino. Proprio come quello che lo vede protagonista ora. Lo stesso Mourinho che con lui ha un buon rapporto e se dovesse restare a Roma proverà a recuperarlo si è detto stupito alcuni giorni fa: "Quando uno chiede di andare via di solito ha un club, qui non c’è nessuno...".
Si è tirato fuori senza avere un club che lo voleva davvero: così ha voltato le spalle alla Roma e ai tifosi
Non sappiamo ancora se diventerà mai un grande giocatore o un campione, di certo non è un fine stratega. Al momento Nicolò Zaniolo è di sicuro un talento, i cui potenziali colpi in campo rischiano seriamente di essere annullati dalle scelte sbagliate, le bizze, le pretese esagerate, le uscite esasperate e l’eccesso di auto considerazione. Oggi il miglior marcatore di Zaniolo sembra essere lo stesso Nicolò... Almeno a giudicare da come sta evolvendo il suo caso di mercato. Servirebbe un dribbling quasi impossibile per togliersi dal vicolo cieco dove si è andato volontariamente e ostinatamente a infilare, passando da idolo dei tifosi a traditore, col rischio concreto di non ricavarne alcun profitto.
Nella vita normale a 23 anni si può ancora essere definiti “ragazzini”, ma nel calcio il tempo stringe, passa più veloce e non va perso, come ha ricordato a Nicolò anche il ct della Nazionale Mancini. E due gravi infortuni alle ginocchia, con le sofferenze patite per recuperare, avrebbero dovuto regalare forse una maggiore maturità. Ma per venirgli incontro diciamo pure che ogni genio (ma genietto è più appropriato per il momento) si porta spesso dietro un po' di sregolatezza. Però se Nicolò è un istintivo in certe sue prese di posizione tra "non gioco", "non vengo più", "cedetemi subito", di certo intorno non ha dei buoni consiglieri: si tratti di agente, familiari o amici. Quando forzi la mano e ti chiami fuori voltando le spalle al club che ti ha lanciato, valorizzato, pagato ed aspettato dopo due seri infortuni, quantomeno devi già avere alle spalle un paio di club disposti a prenderti e a soddisfare le richieste del tuo club. Altrimenti è un bel casino. Proprio come quello che lo vede protagonista ora. Lo stesso Mourinho che con lui ha un buon rapporto e se dovesse restare a Roma proverà a recuperarlo si è detto stupito alcuni giorni fa: "Quando uno chiede di andare via di solito ha un club, qui non c’è nessuno...".
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