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Estrapolando un attimo su Dybala, io sono andato ad informarmi su cosa rischi il giocatore nel marasma processuale che ha coinvolto la Juventus, ovvero circa il prossimo processo che sarà quello sulla "manovra stipendi".
Da quanto sono riuscito a capire, in effetti, se fosse dimostrato che la dirigenza ha preso accordi privati per differire gli stipendi, evitando di depositare quelle carte private in lega, i giocatori che hanno acconsentito riceveranno un mese di squalifica: il mese è la pena minima. Nell'articolo del codice sportivo non si parla di ammende, di multe per i giocatori: la sanzione è secca: da un mese di squalifica in su.
Adesso non so quando si celebrerà quel processo (credo verso marzo, perchè prima c'è da chiudere quest'altro sulle plusvalenze al Coni) ma la Roma, se le cose andranno male, potrebbe non avere Dybala per (minimo) un mese nella parte più calda della stagione.
Da quello che ho capito io, perchè il campionato degli juventini è diventato quello da giocare nei tribunali, e quindi siccome ho tempo vado cercando di capirci qualcosa, non è tanto importante aver spostasto le uscite (tipo gli stipendi) in altri bilanci, questo è un reato amministrativo che la giustizia sportiva può sanare con mano leggera.
Quello che è importante è aver registrato gli accordi in lega, aver fatto cioè tutto alla luce del sole, perchè altrimenti i giocatori rischiano la squalifica e la società i punti di penalizzazione e una multa da una volta a tre volte gli importi non depositati in lega anche se fatti con scritture private.
Io spero che si tratti dunque solo di battibeccare su in che bilancio andavano iscritte quelle uscite e non sul fatto che gli accordi non siano stati depositati in lega...ma questo lo scopriremo non tra molto tempo.
Sarà comunque un processo in 3 gradi di giudizio quindi meno sbilanciato sulla sola accusa e con più tempo per le difese di esporre delle ragioni a voce, in dibattimento, e non solo con memorie difensive in 4 ore di "processo" e collegati da remoto.
Ma figurati i giocatori non della Juve, nel caso , li sospenderanno tra giugno e luglio
La giustizia sportiva è una giustizia politica, i giudici sono nominati dalla Figc e stanno sotto alla federazione e sono un organo federale.
Hanno un immenso potere discrezionale, ci basti tirare in ballo l'art. 4, quello sulla "slealtà sportiva": un articolo indefinito dove ci può rientrare, volendo, tutto.
Siccome appunto si parla di politica, intanto vediamo se è vero (come riporta Pinci su Repubblica) che la dirigenza Juve uscirà dalla superlega. Prima di tutto però c'è il Coni sulle plusvalenze. Un passo alla volta e si scoprirà tutto. Ho letto che i processi si intende esaurirli tutti entro la fine di questo campionato. Questa almeno è una buona cosa: comunque andrà non ti trascinerai questa storia anche nel prossimo anno.
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Per la questione stipendi leggo che rischiano la squalifica:
Bonucci,
Cuadrado
McKennie
Rabiot
Szczesny
e di altre squadre: Arthur (Liverpool), Bernardeschi (Toronto Fc) e Dybala (Roma).
Non rischiano la squalifica perchè non hanno firmato gli accordi-stipendi:
Alex Sandro
Chiesa
Danilo
e di altre squadre: Cristiano Ronaldo (Al-Nassr), Bentancur e Kulusevski (Tottenham), Demiral (Atalanta).
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Plusvalenze: Abodi, Governo non sarà soggetto passivo
"Il mio messaggio è quello di un soggetto istituzionale che non vuole rimanere passivo o un osservatore di fattori degenerativi".
Lo ha detto Andrea Abodi, ministro per lo sport e per i giovani, a margine della presentazione della Corsa del Ricordo, commentando un possibile intervento di governo visto il caso plusvalenze.
"Non è mai un mio intervento, ma sarà collegiale. Non si interviene a gamba tesa su un argomento soltanto con il presupposto di migliorare il contesto. Ci sono le autonomie, ci sono i ruoli. Ma vogliamo dare un contributo per migliorare e quello che sarà di competenza del Governo verrà fatto di concerto con il Parlamento - prosegue - Serve poi senso di responsabilità: non abbiamo molto tempo perché percepisco la sfiducia dell'opinione pubblica e l'esigenza di comprendere le decisioni. Mi occuperò di questo, per far sì che si spieghino le decisioni prese e si metta un punto per ripartire". (ANSA).
"Il mio messaggio è quello di un soggetto istituzionale che non vuole rimanere passivo o un osservatore di fattori degenerativi". (ANSA)
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Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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[emoji361]Il centrocampista americano avrebbe dato il proprio benestare a trasferirsi al Leeds, che ha una proprietà semi-statunitense, un allenatore statunitense e vari connazionali in squadra. La palla dunque ora passa al club inglese, che dovrà trovare il modo di convincere i bianconeri a farlo partire. La Juve aspetta l'offerta
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Zaniolo, le manovre del suo agente per portarlo a Milano (Monica Colombo) Il Milan non molla Zaniolo e lo ha confermato anche nella giornata di oggi all’agente del romanista, separato in casa a Trigoria. Maldini e Massara, dopo la mortificante recita dell’Olimpico, studiano la strategia per ridare linfa a una squadra in crisi e l’ex ds giallorosso che ben conosce l’esterno dei capitolini non demorde dal proposito di condurlo a Milanello. Gli ostacoli da superare non sono pochi, dalla valutazione che ne fa la Roma -35 milioni complessivi, a fronte dei 20 complessivamente proposti dai rossoneri- alla formula. Come è noto la società di Tiago Pinto intende cedere il giocatore a titolo definitivo e perciò vorrebbe vincolare l’obbligo di riscatto a una condizione simbolica (la prima presenza).
I manager dell’area tecnica che pur hanno ottenuto la scorsa estate maggior autonomia dai vertici hanno però linee guida da seguire, e in questo momento il suggerimento che arriva dalla cima della piramide è stipendiare un nuovo giocatore solo se prima un altro avrà salutato. Ecco perché Bakayoko, che viene seguito dalla stessa agenzia di Zaniolo, viene spinto a trasferirsi all’Adana di Montella (ma lui nicchia) oMessias improvvisamente non è più imprescindibile. L’obbligo di riscatto sarebbe subordinato alla qualificazione alla Champions, tanto più in questo momento in cui la classifica alle spalle del Napoli è cortissima. Zaniolo dal canto suo sembra essere disposto, pur di trasferirsi al Milan, a guadagnare grosso modo la stessa cifra che percepisce ora, cioè intorno ai 2,2 milioni, e non i 4 che chiedeva alla Roma in sede di rinnovo.
Il ruolo di mediatore fra le parti spetta a Claudio Vigorelli, procuratore del giocatore: dovrà spiegare a Tiago Pinto che è nocivo trattenere un giocatore controvoglia, inviso al tecnico e destinato a deprezzarsi in vista dell’estate. Dovrà essere convincente.
CorSera
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ma Zaniolo rappresenterebbe un reale upgrade per questo Milan?
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
ma Zaniolo rappresenterebbe un reale upgrade per questo Milan?
Da quel lato abbiamo Messias...fai tu
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
L'ex bianconero: "C’e scritto che rinunciamo a quattro mesi ma non c’e scritto che avevamo gia l’accordo sulle tre mensilita, che erano certe"
L'ex bianconero: "C’è scritto che rinunciamo a quattro mesi ma non c’è scritto che avevamo già l’accordo sulle tre mensilità, che erano certe"
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Ho fatto un search veloce sui pagamenti in nero nel calcio, cosa assai più grave rispetto alla presunta manovra stupendi
Ho trovato la solo la nocerina, i giocatori sono stati squalificati fino a 4 mesi, il presidente arrestato
Mi sapete dire quanti punti di penalità hanno dato alla nocerina?
Serie A girone d’andata promosse e bocciate: Milan, Inter, Juventus
Il dominio del Napoli è assoluto: gli azzurri sembrano avere la maturità tecnica per arrivare fino in fondo. Ora arrivano le coppe che possono avere il loro peso
Una fuga senza ritorno. Quello del Napoli è un dominio che pesa sulle avversarie, ma per il Milan, per l’Inter e anche per la Juve declassata è sempre meglio perdere con chi non vince lo scudetto da 33 anni che contro le rivali storiche. L’egemonia di Spalletti piace, come quella di un Re illuminato: il Napoli crea, segna, conserva e sa sempre quale partita è meglio giocare, dettando le regole e sapendosi adattare al contesto, come ha dimostrato bene in una delle vittorie cruciali sul campo della Roma. Anche per questo la sfida di domenica sera a Fuorigrotta è molto attesa. Nel girone di ritorno la capolista avrà un solo scontro diretto in trasferta, a Torino con la Juve. È sbagliato dare tutto per assodato, ma mai come oggi gli azzurri sembrano avere la maturità tecnica, la profondità della rosa e le energie mentali necessarie per arrivare fino in fondo. Dalle coraggiose scelte di mercato in estate, a Napoli non hanno sbagliato una mossa. E i risultati sono inconfutabili: nessuna squadra nell’era dei 3 punti ha chiuso il girone di andata con 12 punti di vantaggio.
Passo del gambero
Se il dominio continuerà e non ci sarà una vera lotta scudetto, peseranno molto le Coppe, dove tutte e sette sono ancora in corsa, ma è chiaro che il difficile arriverà adesso, tra febbraio e marzo. Su diciassette squadre (escluse quindi le tre neopromosse) ben dieci hanno fatto finora meno punti della scorsa stagione. Tolti i crolli, diversi nei motivi e anche nelle soluzioni, di Verona e Sampdoria (-12 per tutte e due), spiccano i 9 punti in meno dell’Inter e della Fiorentina. La squadra di Inzaghi ha perso Perisic e non ha quasi mai avuto Lukaku, oltre a Brozovic. Ha iniziato male, turbata dalle trattative di mercato su Skriniar per il quale il Psg adesso potrebbe arrivare a offrire appena 10 milioni, non certo i 50 prospettati a giugno. Un errore di valutazione che può destabilizzare un equilibrio fragile, perché almeno uno o forse due big potrebbero essere sacrificati in estate: mancano molti mesi, ma senza l’obiettivo scudetto, l’Inter rischia di continuare in questi alti e bassi di rendimento. Un andazzo rischioso, perché in Coppa Italia e Champions non è facile trovare sempre la partita perfetta e le prossime rivali, Atalanta e Porto, sono pronte a giocarsela sino in fondo.
Crisi nera
Anzi, rossonera. Numeri inquietanti accompagnano i pensieri foschi di Stefano Pioli. Il Milan si è smarrito in questo gennaio da cancellare: non vince da cinque partite e ha rimediato sette gol nelle ultime due senza segnarne neppure uno. La vecchia guardia sembra intristita, i nuovi non si integrano, il mercato non ha funzionato e gli infortuni continuano a non dare pace. Nello stadio in cui l’anno scorso aveva ipotecato lo scudetto, stavolta lo ha (quasi) perso. Il distacco sembra incolmabile per una squadra che non esiste più. L’eventuale acquisto di Zaniolo non basta e Ibra non si sa quando e come tornerà.
La nuova geografia
Milan e Inter più che allo scudetto devono pensare a difendere l’oro della Champions. Ci sono cinque squadre per tre posti e le avversarie delle milanesi, l’Atalanta e le romane, sembrano in formissima. All’inizio del girone di ritorno proprio la lotta per i posti nell’Europa che conta promette di regalare un po’ di sale al campionato. Lazio e Roma hanno rispettivamente 6 e 5 punti in più rispetto all’anno scorso e, pur con caratteristiche diverse, anzi agli antipodi, marcano il peso delle loro ambizioni. Sarri attraverso il gioco sfavillante ha dimostrato di poter fare a meno anche di Immobile, Mourinho invece si affida al talento di Dybala e a una squadra che concede poco allo spettacolo ma sa colpire al momento giusto. La nuova Atalanta, ringiovanita e rinvigorita, è una piccola meraviglia e se terrà il passo nel girone di ritorno (l’anno scorso aveva mollato) creerà problemi a tutte le concorrenti.
Toro per l'Europa
Bisognerà capire il ruolo della Juve tenendo conto di processi e penalizzazioni, che incideranno sulla classifica ma rischiano di pesare, in maniera determinante, anche sul morale. In ballo il settimo posto, quello che di solito ne regala uno in Conference League. Allegri è il logico favorito, specialmente adesso che ha ritrovato Chiesa e il miglior Di Maria e sta per recuperare Vlahovic e Pogba. Se i bianconeri saranno spinti indietro da nuove penalizzazioni, la corsa potrebbe diventare tra l’Udinese e il Torino. I friulani, ora settimi e con ben 8 punti in più della scorsa stagione, hanno però vinto solo una delle ultime 11 gare. Il Torino, invece, è in crescita, solido, robusto, verticale, con l’anima di Juric ha dimostrato di non temere nessuno. La vittoria di Firenze ha regalato nuove prospettive e una consapevolezza diversa anche se servirebbe qualche gol in più. Il gol è il problema più evidente della Fiorentina, 13 in meno rispetto all’anno scorso in cui sino a gennaio Italiano ha potuto contare sullo scatenato Vlahovic. I viola, il discontinuo Bologna e il Monza berlusconiano sembrano avere qualcosa in meno rispetto ai granata.
Largo ai giovani
Ma un girone è lungo e gli equilibri a primavera possono essere diversi. Il mercato, invece, difficilmente condizionerà. Le nostre squadre, più che a comprare, sono impegnate a difendere i pochi campioni rimasti. Se non ci sono soldi, non deve mancare la fantasia, bisogna aguzzare l’ingegno e mostrare coraggio lanciando i giovani. Chi lo ha fatto non si è trovato male. Mancini, che a marzo contro l’Inghilterra riprenderà il viaggio con la Nazionale a caccia della qualificazione a Euro 2024, aspetta suggerimenti. Il gol di Baldanzi a San Siro gli ha allargato il cuore.
CorSera
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Milan e Inter si scoprono povere. Mancano gol e capitali, la Champions per salvarsi
Tifosi delusi da proprietà che non spendono. Marotta alle prese con la necessità di nuove cessioni e l’addio di Skriniar. Maldini può battere un colpo con il prestito di Zaniolo
La Madonnina non brilla più, da lontano e nemmeno da vicino. Dopo due stagioni di dominio sul campionato, col diciannovesimo scudetto vinto prima dall'Inter e poi dal Milan, Milano sta perdendo lo scettro. L'impetuoso Napoli c'entra sì, ma fino a un certo punto: lo scivolone interista in casa con l'Empoli e la batosta milanista all'Olimpico con la Lazio non sono certo dipesi da Spalletti.
Sprofondo Milan, ecco come si è rotto il giocattolo. Maldini "in campo" per salvare gli 80 milioni della Champions
Tonali invoca l'unità perduta del gruppo, Zaniolo accetta lo stesso stipendio della Roma. Ma le disfatte di gennaio complicano il rinnovo con Leao. E Pioli nel laboratorio Milanello deve aggiustare la tattica: l'offensivismo non funziona più
Si è proprio rotto il giocattolo da 80 milioni di euro, i soldi che quest'anno può valere la Champions per il Milan, entrato negli ottavi di finale. Non lo confermano solo le cinque partite consecutive senza vittoria e soprattutto le tre umiliazioni di questo gennaio, aperto con l'illusorio successo di Salerno. Lo dimostra l'autocritica di uno tra i calciatori simbolo della cavalcata da scudetto della scorsa stagione, l'autore del gol che proprio all'Olimpico contro la Lazio rappresentò lo scatto decisivo.
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