Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Sean
    Csar
    • Sep 2007
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    • In piedi tra le rovine
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    Quello che pareva un malanno di stagione per il Milan si è conclamato in una crisi non più solo strisciante ma in piena virulenza.

    Il campionato trova il suo punto di luce ora in quelle 5 squadre ristrette in 3 punti che si lotteranno i 3 posti disponibili per la champions, con la Lazio anch'essa in piena corsa, visto che, nonostante l'assenza di Immobile, produce comunque 4 goal.

    Il Napoli ha più di mezzo scudetto sulla maglietta. Per la squadra adesso si tratta soltanto di non perdere la concentrazione, avendo dietro il vuoto e davanti da dover far passare questi mesi in attesa di maggio.

    Per Spalletti l'occasione di una vita mai così vicina.

    Nel frattempo Milano scende, Roma sale e tra Inter e Milan nessuna delle due, ci dice la classifica, ha il posto in champions assicurato.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • sylvester
      Bodyweb Senior
      • Dec 2004
      • 12207
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      Allegri ha dimostrato di masticarne di calcio più di Pioli....
      Nel momento peggiore della sua squadra, Allegri ha chiuso ogni spiffero e pensato di non prendere gol....
      Pioli continua a proporci questo gioco offensivo assolutamente sterile abbinato ad una fase difensiva da colabrodo....

      Sheva torna.









      "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
      Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
      vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

      (L. Pirandello)

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      • sylvester
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        • Dec 2004
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        Fortuna che c'è Mietta su raidue..









        "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
        Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
        vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

        (L. Pirandello)

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        • marcu9
          Bodyweb Advanced
          • May 2009
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          Originariamente Scritto da Sean
          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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          • sylvester
            Bodyweb Senior
            • Dec 2004
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            Vabbè
            Dei 9 gol almeno 8 e mezzo sono da addebitare alla difesa.









            "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
            Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
            vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

            (L. Pirandello)

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            • Irrlicht
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              • Aug 2021
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              Poco da dire
              Partita mai giocata.

              Dietro, involuzione palpabile.
              I primi 2 gol, boh.
              Il resto, abulici e mai nel rettangolo di gioco.
              A parte timidissimi fuochi di paglia
              Gennaio nero, le motivazioni plausibili sono sempre quelle. Guardare i tre cambi per avere un'idea...
              Alle quali rischia di aggiungersi la più pericolosa: l'aspetto mentale.
              Queste sono sassate che lasciano scorie, anche nella sconfitta, c'e il modo.

              Speriamo finisca alla svelta.
              3 punti, anche episodici, adesso servirebbero come il pane, non solo in classifica...
              Nonostante 30 giorni horror, rimani secondo.
              Unica nota positiva, non durevole, però, se non fai quadrato ed esci dal loop.
              Vediamo, per adesso la bile di 4 gol tra capo e collo c'è
              Last edited by Irrlicht; 25-01-2023, 04:46:30.
              Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

              "Un acceso silenzio
              brucerà la campagna
              come i falò la sera."

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              • sylvester
                Bodyweb Senior
                • Dec 2004
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                Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza Messaggio
                Poco da dire
                Partita mai giocata.

                Dietro, involuzione palpabile.
                I primi 2 gol, boh.
                Il resto, abulici e mai nel rettangolo di gioco.
                A parte timidissimi fuochi di paglia
                Gennaio nero, le motivazioni plausibili sono sempre quelle. Guardare i tre cambi per avere un'idea...
                Alle quali rischia di aggiungersi la più pericolosa: l'aspetto mentale.
                Queste sono sassate che lasciano scorie, anche nella sconfitta, c'e il modo.

                Speriamo finisca alla svelta.
                3 punti, anche episodici, adesso servirebbero come il pane, non solo in classifica...
                Nonostante 30 giorni horror, rimani secondo.
                Unica nota positiva, non durevole, però, se non fai quadrato ed esci dal loop.
                Vediamo, per adesso la bile di 4 gol tra capo e collo c'è


                Sul.nostro allenatore nulla da dire?









                "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                (L. Pirandello)

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                • Sean
                  Csar
                  • Sep 2007
                  • 120593
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                  • In piedi tra le rovine
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                  Milinkovic, Zaccagni, Luis Alberto e Felipe Anderson: quattro sveglie della Lazio a un Milan inesistente e in aperta crisi. La notte dell’Olimpico cambia il volto del campionato provocando un vero e proprio scossone geocalcistico. Il Napoli ringrazia il suo vecchio guru Maurizio Sarri, scala quota +12 e viaggia veloce verso lo scudetto, quando anche non gioca i punti di distacco glieli portano i suoi inesistenti avversari, in omaggio ossequioso come i Re Magi. Il Milan è scomparso, Pioli ha perso il controllo, Maldini in forte difficoltà per le operazioni di mercato tutte sbagliate, mentre il nuovo patron Gerry Cardinale sta facendo la figura dell’allocco avendoci scommesso sopra 1200 milioni. Intanto il Sarrismo ha germogliato ancora, la Lazio di Sarri affianca la Roma e la capitale chiede il suo posto in Champions League, mentre Milano è sempre più in difficoltà e perde colpi. Il tutto mentre la Juve è condannata a scontare le sue colpe. Insomma qui sta rovesciando il calcio italiano…

                  Avvertenza: articolo con aggettivi espliciti, esagerati e fortemente retorici. All’Olimpico partita nucleare che scatena infinite reazioni a catena. Stravince la Lazio sarriana, ma soprattutto, pur senza giocare, stravince il Napoli ormai sperduto lassù, nell’ Empireo della Serie A.

                  Straperde il Milan, ma soprattutto straperdono coloro – Pioli, Maldini, Massara e la nuova società americana – che non hanno saputo salvaguardare la squadra Campione d’Italia. Dal mercato (addio di Kessie, fallimento dell’operazione De Ketealere), alla squadra spompata e depressa, s’annunciano venti di tempesta e bufere sul capo dei responsabili.

                  Il nuovo patron americano Gerry Cardinale che nel Milan ha messo 1.200 milioni, sta sfasciando un giocattolo perfetto? Sicuramente, ma più che altro stanno mandando di traverso a lui, tutti questi soldi spesi per fare poi la figura dell’ingenuo sprovveduto. Nel momento in cui c’era da accelerare il Milan è crollato miseramente, un gennaio disastroso: la frenata in campionato, l’eliminazione in Coppa Italia, gli schiaffi presi in Supercoppa. “Zitti e a lavorare” Pioli è minimal. “Siamo pur sempre secondi in classifica e un anno fa abbiamo vinto il campionato” Maldini chiede indulgenza alla corte. Il polpettone milanelliano è quasi giunto a cottura.

                  La Lazio oggi è tutta nella faccia distesa di Maurizio Sarri che ha la consapevolezza di aver dato finalmente un senso alla sua controversa avventura romana e che ha fatto soprattutto un gran favore alla sua ex squadra: “Se il Napoli è messo bene in classifica per me non può che essere un motivo di soddisfazione”. Il 4-0 al Milan con i gol a martello di Milinkovic Savic, Zaccagni, Luis Alberto e Felipe Anderson, significa l’ingresso ufficiale in zona Champions League, determina il senso di una missione possibile e non velleitaria. La digestione del sarrismo difficile, ma tutto sommato fattibile.

                  Sarri e Mourinho, gli opposti vanno a braccetto. La Lazio è l’ultima tessera che va a posto in un quadro geocalcistico di forte cambiamento: Napoli in cima al mondo, Milano che scende e Roma che sale, Juventus condannata a scontare le sue colpe a metà classifica. Praticamente una rivoluzione.

                  Il Napoli continua a guadagnare punti anche quando non gli sono indispensabili, continuano a regalarglieli come se i Re Magi non volessero più andare via, dopo esser arrivati a omaggiare il bambinello subito dopo il ko con l’Inter a San Siro. A oggi l’unico inciampo nella perfezione.
                  Stanno tutti lavorando allo scudetto del Napoli e di Spalletti, stanno tutti partecipando all’impresa in uno sforzo di solidarietà straordinaria. Commovente.

                  SERIE A 2022-2023 GIORNATA N. 19 Sabato 21 gennaio 2023 Verona - Lecce 2-0 (40' Depaoli V, 54' Lazovic V) Salernitana - Napoli 0-2 (45'+3' Di Lorenzo N, 48' Osimhen N) Fiorentina - Torino 0-1 (33' Miranchuk T) Domenica 22 gennaio 2023 Sampdoria - Udinese 0-1 (88' Ehizibue U) Monza - Sassuolo 1-1 (13' Ferrari
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                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Csar
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                    Lazio, Sarri: "Ora manteniamo sempre questa adrenalina"

                    Il tecnico si gode la vittoria sul Milan e pensa a tenere alto il livello d'attenzione: "A livello tecnico tattico è una delle migliori partite da quando sono qui"

                    "Appena l'arbitro ha fischiato la fine ho pensato che adesso avremo la Fiorentina, una partita difficile, e noi siamo in una piazza che dopo Lecce eravamo la peggiore squadra d'Italia e stasera siamo la miglior squadra d'Italia. L'importante è focalizzarci sulla prossima partita, non dobbiamo pensare sul lungo periodo ma dobbiamo riuscire a mantenere l'adrenalina con cui abbiamo giocato stasera". Così Maurizio Sarri, dopo la vittoria per 4-0 contro il Milan. "Abbiamo giocato bene, nel primo tempo anche la costruzione bassa è stata fatta ad alto livello. A livello tecnico tattico è una delle migliori partite da quando sono qui".


                    Milinkovic: "Scudetto? Con una Lazio così perché no..."

                    "Dove può arrivare la Lazio? Se giochiamo come nelle ultime tre partite, allora in alto, molto in alto. Se possiamo pensare anche allo scudetto? Perché no se facciamo prestazioni come quelle di stasera contro i campioni d'Italia", ha detto Milinkovic. "La metto al primo posto delle serate più belle. Abbiamo fatto una grande partita, giocando tutti insieme. Adesso piedi a terra e testa bassa: andiamo avanti"

                    Il tecnico si gode la vittoria sul Milan e pensa a tenere alto il livello d'attenzione: "A livello tecnico tattico è una delle migliori partite…
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                      Milan, Pioli: "Tante cose non funzionano, ora zitti e lavorare"


                      Il tecnico rossonero è affranto ma sa cosa non funziona in questo momento nella squadra: "Ci sono poche coperture, poca lucidità, poca comunicazione in campo. Dobbiamo essere più lucidi e precisi". Maldini: "Niente drammi, dobbiamo ritrovare fiducia e spirito"

                      "È chiaramente un momento difficile, se ne esce solo stando zitti e lavorando". Stefano Pioli è deluso dopo la seconda pesante sconfitta di fila del Milan ma ha le idee chiare. Sa cosa fare per cercare di risvegliare una squadra che appare in evidente difficoltà: "Stiamo fornendo prestazioni non all'altezza delle nostre possibilità anche se stavolta pur non avendo creato occasioni da gol, siamo stati pericolosi. In due settimane non siamo riusciti a portare a casa né risultati né prestazioni positive. Sono tante le cose che non funzionano o che non ci vengono bene. Ci sono poche coperture, poca lucidità, poca comunicazione in campo. Serve solo lavorare per risolvere le situazioni che ora ci mettono in difficoltà ed essere più precisi", sottolinea.

                      "Scudetto? Ora l'importante è riprendere a giocare come sappiamo"

                      Sullo scudetto il tecnico rossonero è chiaro: "Ora noi dobbiamo riprendere a giocare come sappiamo, questo è il nostro primo obiettivo. Le nostre prestazioni non sono state quelle che possiamo fare, dobbiamo riprendere il nostro cammino. Ibrahimovic? Troppo facile adesso, non vogliamo avere né alibi né giustificazioni. Per i ragazzi è un momento delicato, avranno il mio supporto e la voglia di tornare a essere una squadra competitiva". Infine glissa sul mercato: "Zaniolo può servire? Queste cose si vedranno nei prossimi giorni", chiosa.

                      Maldini: "Niente drammi, dobbiamo ritrovare fiducia e spirito"

                      Paolo Maldini prova a gettare acqua sul fuoco: "I numeri sono sotto gli occhi di tutti: siamo stati eliminati in Coppa Italia e siamo stati battuti malamente in Supercoppa, abbiamo preso 11 gol in 3 partite. Però non dobbiamo drammatizzare perché siamo ancora secondi da soli e questa squadra è ancora dentro i suoi parametri. Il lavoro c'è sempre stato: noi siamo presenti agli allenamenti e possiamo testimoniarlo. A volte capita, ed è successo anche al mio Milan, che perdi la sicurezza, la fiducia. Noi sappiamo come risollevarci. Lo scorso anno abbiamo vinto lo scudetto per il nostro spirito, ed è quello che dobbiamo ritrovare. Poi abbiamo un sacco di giocatori che rientrano, abbiamo una grande rosa, sappiamo però di non essere al livello delle migliori d'Europa. Non siamo il Milan degli anni '90 che prendeva i campioni già fatti, oggi non possiamo e puntiamo su un altro tipo di strategia, dobbiamo cercare di crearli. Il centrocampo è di altissimo livello. Ora però abbiamo perso un po' le distanze e un po' di sicurezza. In questo momento secondo me facciamo fatica a muoverci insieme".

                      Il tecnico rossonero è affranto ma sa cosa non funziona in questo momento nella squadra: "Ci sono poche coperture, poca lucidità, poca comun…
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Zaniolo-Milan, nella trattativa i rossoneri inseriscono Messias

                        L’attaccante della Roma sogna di giocare a San Siro ma tra i due club c’è distanza economica e i rossoneri provano anche con contropartite tecniche. La richiesta del club giallorosso è di 35 milioni


                        Ci sono solo sei giorni per consentire a Paolo Maldini di concretizzare il sogno di portare a Milanello un talento come Nicolò Zaniolo e a Mourinho di ottenere il rinforzo di lusso da Londra che ha messo in lista, Hakim Ziyech. Affinché il giro di attaccanti più suggestivo dell’inverno arrivi a compimento occorre però il sì dei giallorossi che, per cedere l’esterno che ormai vive da separato in casa e ha, attraverso l’agente Claudio Vigorelli, chiesto di non essere impiegato nelle gare di gennaio, esigono una cessione a titolo definitivo da almeno 35 milioni. Non pochi certo, comunque bazzecole rispetto all’estate scorsa quando il Diavolo si approcciò per la prima volta e il prezzo era 70.

                        Zaniolo, che pur ha offerte in Premier League da Tottenham e Newcastle (ma gli obblighi di riscatto cui il prestito è vincolato dipendono da condizioni complesse da raggiungere), sogna di giocare a San Siro, con la maglia 22 — ora sulle spalle di Lazetic —. L’operazione però non è semplice perché il Milan propone un prestito da 2-3 milioni con obbligo di riscatto da 18 subordinato alla qualificazione alla prossima Champions. Non solo: la proprietà dopo gli investimenti della scorsa estate gradirebbe una preventiva cessione (di qui il pressing su Bakayoko per accettare il trasferimento all’Adana in Turchia o il tentativo di inserire nella trattativa con i capitolini Messias). La patata bollente è però soprattutto nelle mani di Tiago Pinto perché da un lato la Roma ha fretta di capire se Zaniolo partirà dovendo nel caso cercare un sostituto e in caso contrario si ritroverebbe l’1 febbraio nello spogliatoio un giocatore demotivato, senza alcuna prospettiva di rinnovo e che ha rotto con l’ambiente.

                        «Siamo concentrati sulla partita e sul campionato» ha dichiarato Massara prima della sfida con la Lazio, negando di aver incontrato i dirigenti della Roma. «Il mercato è ancora aperto, anche se noi abbiamo già detto che non abbiamo esigenze particolari e continuiamo a pensarla in questo modo. Poi vedremo se ci saranno opportunità da qui alla fine, ma ritengo che sarà molto difficile». Senza Zaniolo, il mercato del Diavolo è chiuso.



                        CorSera
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                        • Sean
                          Csar
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                          Skriniar, in Francia sicuri: a Parigi subito
                          Milan Skriniar, con il contratto in scadenza nel 2023, sembra ormai destinato a lasciare l’Inter per trasferirsi a Parigi alla corte del Psg. Resta da capire se il club nerazzurro perderà il giocatore a costo zero in estate o se deciderà di venderlo a gennaio cercando quanto meno di ricavare un indennizzo. Dalla Francia si parla di un suo possibile trasferimento al Psg subito, ma l’Inter al momento non ha ricevuto alcuna offerta.


                          Il Leeds «americano» in pressing su McKennie
                          Praticamente ferma sul mercato la Juventus che prima di poter fare qualsiasi movimento in entrata deve cedere qualcuno. Il giocatore maggiormente indiziato di lasciare Torino è Weston McKennie. Il centrocampista americano piace in Premier League, in particolare al Leeds dove troverebbe due compagni di nazionale, Tyler Adams e Brenden Aaronson. Anche l’allenatore è statunitense, Jesse Marsch. Anche per McKennie i prossimi giorni saranno determinanti, ma il destino sembra ormai segnato.

                          CorSera
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • Irrlicht
                            Bodyweb Senior
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                            Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggio
                            Sul.nostro allenatore nulla da dire?
                            Cosa ti devo dire.
                            La "colpa" in questi momenti è sicuramente da spartire.
                            Ma la rosa corta è palese.
                            Sicuramente ci saranno anche altri aspetti, perché non passi dall'ampia sufficienza ad un mese del c.azzo dal nulla

                            Però alla fine sono lucido.
                            Che gli vuoi dire a Pioli?
                            Cambiare modulo, mentalità?
                            Come, con chi?
                            Origi?

                            Alla fine è brutto da dire.
                            Ma al momento hai una scodella di minestra al limite del commestibile.
                            La può girare nel senso che vuole, col mestolo di legno o di acciaio, ma sempre poco palatabile rimane.

                            Adesso deve cercare di lavorare più sulla testa che altro e cercare di trovare 3 punti svelti che ora servirebberi come l'ossigeno.
                            Ok che siamo spremuti, ma non è neanche nella normalità della crisi di risultati passare da una squadra che le sue partite le portava a casa alla sconfitta di ieri.
                            Ci dev'essere una misura.
                            Speriamo di trovarla e che tutto questo non si radichi profondamente.
                            Di più non so che dire
                            Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

                            "Un acceso silenzio
                            brucerà la campagna
                            come i falò la sera."

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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
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                              Inter, la crisi in tre motivi: società, allenatore, giocatori

                              Da una parte i nerazzurri sono capaci di vivere serate di alto livello come quelle contro il Barcellona, il Napoli e il Milan, dall’altra hanno momenti di blackout come con l’Empoli. Allenatore, mercato, giocatori: ecco i motivi


                              Una stagione sulle montagne russe, con grandi partite e delusioni enormi. Una stagione, quella dell’Inter, ben fotografata dal trionfo in bello stile a Riad contro il Milan, per la Supercoppa, seguito pochi giorni dopo dal tonfo interno con l’Empoli, che lunedì ha vinto a San Siro meritatamente contro i nerazzurri in dieci per l’espulsione di Skriniar dopo 39’. Da una parte l’Inter conferma di avere una squadra forte, capace di vivere serate di alto livello come quelle contro il Barcellona (sia all’andata che al ritorno) e con il Napoli. Dall’altra c’è la valanga di gol subiti (33 in 27 partite) e il numero di sconfitte da capogiro, ben sei nel girone d’andata. Società, allenatore, squadra: il gioco delle colpe non ha vincitori, perché ognuno ha le sue responsabilità in questa mancanza di continuità diventata ormai patologica, che a gennaio tiene già fuori l’Inter dal fronte scudetto, del resto monopolizzato dal Napoli.

                              1) La difficile situazione societaria

                              L’Inter è in autogestione finanziaria, costa dieci/dodici milioni al mese e ha un orizzonte troppo condizionato. Ogni sessione di mercato è un thriller e gli errori di valutazione in questo contesto pesano il doppio. Skriniar non è stato venduto in estate perché la Juve ha fatto saltare il banco su Bremer e poi perché ad agosto l’ambiente attorno alla squadra era bollente: una cessione eccellente non sarebbe stata digerita. Ma senza la firma sul rinnovo del giocatore è stato uno sbaglio tenerlo in scadenza: con il Psg alle spalle come si fa a pensare che un calciatore faccia una scelta di cuore? Col senno di poi, anche l’idea di mettere in campo Skriniar capitano nel pieno di una trattativa non ha dato grandi frutti. Anche perché lo slovacco aveva avuto diversi passaggi a vuoto anche nei mesi scorsi, proprio perché si era già visto a Parigi.

                              2) Il problema delle riserve e l’assenza di gioco alternativo

                              Come alla Lazio, Inzaghi ha una sua squadra di titolari, dove le riserve quando sono chiamate in causa incidono troppo poco. Questo è stato accentuato dagli infortuni lunghissimi di Brozovic e Lukaku, è chiaro. Ma la mancanza di rotazioni logora i migliori e toglie ritmo alle riserve. I casi di Correa e pure di Bellanova, disastroso con l’Empoli, sono abbastanza chiari. Con Dumfries rallentato dall’infortunio con cui è tornato dal Mondiale, con Lukaku ancora in netto ritardo, il quadro è di una squadra corta, che non regge tutti gli impegni. Una squadra che tra l’altro non ha molte idee alternative al 3-5-2, modulo che giocato a bassa intensità diventa troppo prevedibile.

                              3) I giocatori deludenti

                              Molte parole e in proporzione pochi fatti per i giocatori, visto che le sconfitte sono tante (8 in totale se si aggiungono quelle con il Bayern) e annacquano le buone prestazioni di cui l’Inter ha dimostrato di essere capace, con l’impresa della qualificazione Champions e la vittoria in Supercoppa, ottenute però contro due avversari trovati nel loro momento peggiore. Staccare la spina in questo modo dopo la vittoria in Arabia, cosa che peraltro si era già vista dopo il successo con il Napoli, è deleterio. È vero che si gioca ogni tre giorni, ma la maggior parte dei giocatori ha goduto di 52 giorni di sosta.

                              All’orizzonte c’è la sfida di Cremona sabato, poi il quarto di finale di Coppa Italia, durissimo contro l’Atalanta, e il derby del 5 febbraio con il Milan. Più in là l’ottavo di Champions con il Porto, avversario che non va assolutamente sottovalutato. Almeno nelle sfide secche l’Inter non deve tradire.

                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Sean
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                                Cambiare il calcio da dentro: la nuova Juventus inverte la rotta

                                La linea di Elkann in discontinuità con la grande guerra al sistema di Agnelli: sarà addio all'idea di una Superlega

                                L’intervista con cui John Elkann ha rilanciato i suoi piani per il futuro della Juventus «e del calcio nel nostro Paese» l’hanno letta tutti. Il ministro per lo sport Abodi, il presidente della Federcalcio Gravina, i vertici della Serie A e quelli delle squadre. Ma il sentimento generale è principalmente uno: attesa.

                                Per abbonati: https://www.repubblica.it/sport/calc...ega-384975972/
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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