Potente
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
Collapse
X
-
-
Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza MessaggioLa dichiarazione c'è anche in lingua italiana? Non ho capito niente.
Inviato dal mio SM-G998B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Commenta
-
-
Tare-Sarri, lite Champions nella Lazio.
Per il tecnico qualificarsi per il torneo più prestigioso sarebbe un miracolo, ma il ds non è d'accordo: «È un obiettivo del club. Raggiungerla non è facile ma abbiamo tutte le carte in regola per farlo». La risposta di Sarri: «Tare ha le sue convinzioni, ma io ho un cervello autonomo e vi parlo delle mie».
Per Sarri andare in Champions sarebbe un miracolo, per Tare non ci sarebbe nulla di miracoloso: «È un obiettivo del club. Raggiungerla non è facile ma abbiamo tutte le carte in regola per farlo», argomenta il ds che con il suo allenatore va d’accordo davvero di rado. Ma in fondo hanno ragione tutti e due, Tare quando inquadra un traguardo non del tutto utopistico e Sarri quando parla di qualcosa che la Lazio ha conquistato una sola volta in dieci anni: non miracoloso, magari, sporadico però sì.
Per abbonati: https://www.repubblica.it/sport/calc...olo-383729466/
________________
Tra i litiganti Sarri e Tare interviene Lotito: "Basta tensioni, destabilizzano la Lazio"
Dopo i continui botta e risposta tra tecnico e ds, interviene il presidente con parole di pace: "Come in tutte le famiglie si possono avere visioni diverse, sulle quali è anche opportuno confrontarsi"
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Le liti Sarri-Tare e Mourinho-Tiago Pinto: chi ha ragione e perché
Gli allenatori di Lazio e Roma chiedono acquisti per raggiungere i risultati, i club li negano per tenere in ordine i bilanci. La pressione sugli obiettivi e la programmazione che non c’è
«Se una squadra non fa gol, all’estero cambiano gli schemi d’attacco e in Italia comprano un centravanti». Le parole di Arrigo Sacchi sono sempre valide per la serie A. Il nuovo piace sempre. Lunedì, all’Olimpico, quando è entrato Solbakken nel recupero di una partita già decisa, i tifosi della Roma lo hanno accolto con un boato degno di Haaland.
Il riferimento capitolino non è casuale perché sia José Mourinho che Maurizio Sarri, ultimamente, hanno storto il naso di fronte al (non) mercato di Tiago Pinto e Igli Tare. Allo Special One mancano giocatori di esperienza e dice al mondo intero che è l’unico in Italia a lanciare giovani come Bove, Zalewski e Tahirovic. Al Comandante manca un vice Immobile, così afferma che andare in Champions League, in queste condizioni, sarebbe un miracolo.
Ha ragione chi chiede acquisti o chi li nega in nome dei bilanci? Senza passare per Ponzio Pilato la risposta è: per una volta, tutti e due. I presidenti di serie A, con Lotito in testa, hanno chiesto e ottenuto tra mille difficoltà la rateizzazione dei debiti con il Fisco. Il calcio ricco è solo quello degli sceicchi, della Premier League e di pochissimi altri club: fanno girare i soldi a cui attingono tutti gli altri, che altrimenti scambiano due gatti per un cane o si affidano alla finanza creativa che può portare a tanti guai, anche giudiziari. Agli allenatori, però, viene ripetuto in continuazione che la qualificazione in Champions è necessaria per fare mercato e programmi ambiziosi. Una pressione 24 ore su 24, ben pagata ma inesorabile. E a programmare non pensa più nessuno.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Inter-Barcellona, se Depay frena c’è sempre l’idea Kessié-Brozovic
Tiene ancora banco l’ipotesi dello scambio tra l’attaccante olandese Memphis Depay e quello argentino Joaquin Correa tra Barcellona e Inter. Un’idea che ha dato vita a diverse discussioni sui social, destinate però a interrompersi subito. La trattativa ieri è stata infatti smentita seccamente dall’avvocato dell’olandese Sebastien Lédure (lo stesso che ha portato in porto il secondo trasferimento di Lukaku all’Inter): «Non ci sono negoziazioni in corso per Depay all’Inter. Posso smentire questi rumors perché non è una possibilità che stiamo discutendo», ha dichiarato. Potrebbe, allora, tornare in auge quella che vedrebbe l’ex milanista Franck Kessié - partito lo scorso giugno a parametro zero - approdare sull’altra spnda del Naviglio. In quel caso, però, a lasciare Milano per la Catalogna sarebbe Marcelo Brozovic, che Xavi vede come ideale sostituto di Sergio Busquets.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza MessaggioLa scelta di rinnovare a salire (ovviamente) certi tipi di calciatori, io la trovo veramente incomprensibile.
Sul web o nei gruppi, ovviamente non ti puoi azzardare a criticare il gioco della Roma perché diventi un disfattista o addirittura un tifoso occasionale.
Ripeto, continuo a non trovare alcuna spiegazione logica nell'ingaggio di un tecnico come Mourinho, al quale si chiede di lavorare con "ciò che passa il convento"... quando pure che segue l'hockey sa che tipo di allenatore sia il portoghese.
Puntare su Bove dal primo minuto e sui ripetuti inserimenti dell'altro ragazzo, che momenti manco il ritiro estivo ha fatto (eufemismo ovviamente) sono evidenti segnali di insoddisfazione nei riguardi di quel deficiente ed irritante di Pinto. Ormai non ci perdo manco più tempo a riporrere speranze rispetto una parvenza di calcio verticale e di qualche minuto di dominio territoriale, perché purtroppo non è manco più colpa dell'allenatore, forse.
Mourinho pare aver ormai preso una posizione di totale accettazione del problema, che sottolinea tranquillamente in ogni occasione che gli mettono un microfono sotto il mento.
Onestamente non so quanto ci vorrà per vedere dei profili di un certo calibro e non so nemmeno se li vorranno prendere mai.
Ma pure tutti i proclami sulla crescita del brand (che pure qui, boh) il voler portare la Roma tra le grandi ecc ecc...se poi rompi sempre li cojoni sulla sostenibilità de sto cazz0, e rinnovi i Mancini e pippe simili conclamate... c'hai poco da chiacchierà.
Wijnaldum può essere un upgrade importante? Speriamo, ma non facciamoci prendere la mano più per una grande speranza che per un reale crack.
A livello pratico, i punti la Roma li sta facendo, siamo nel treno di chi se la sta giocando e nelle coppe pure siamo ancora dentro. Spesso a dicembre eravamo fuori da tutto.
La preoccupazione mia è per lo più dovuta al fatto che devi necessariamente ragionare "partita per partita" perché l'impressione che dai è quella di non essere mai padrone del match, di subire la contesa proprio. Invece in alcuni frangenti, se solo ci credessi e ti concedessi di sbagliare senza fare drammi...a giocare verticale, saresti pure capace.
Ci troviamo di fronte ad un campionato composto da mezze squadre, squadre cioè ciascuna con (pochi) pregi e (tanti) difetti e manchevolezze.
Il Milan ne abbiamo parlato: mercato che non apporta nulla, usura, brillantezza perduta; Inter a corrente alternata e a troppi goal incassati; la Juve una squadra incolore che se affronta chi ha qualità e gioco spumeggiante mostra inquietanti limiti strutturali; la Roma ne abbiamo e avete detto in abbondanza; la Lazio ha una rosa corta e Sarri se ne lamenta; l'Atalanta alterna le sue solite prestazioni ad altre a luce spenta.
Queste sono le prime squadre dietro al Napoli, per cui se il Napoli non ci fosse avremmo quel desolante quadro lì.
Soldi non ce ne sono (il mercato di gennaio è inesistente, come non ci fosse), e quindi mi pare che è tutto il calcio a ragionare giornata per giornata.
Se la guardiamo così, in fondo la Roma non è nulla di diverso da quello che esprimono le altre concorrenti e direi tutto il movimento, eccezion fatta per l'appunto per il Napoli che è in un suo momento direi il migliore della sua storia (tolto il periodo-Maradona), con una società lucidissima, un allenatore in pieno controllo e in piena ispirazione, con tanti bei giocatori.Last edited by Sean; 17-01-2023, 09:46:35....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
comunque il napoli sta tenendo una media punti a dir poco irreale cioè è a circa 99/100 punti finali di media, una cosa assurda
- 102 punti: Juventus 2013-14
- 97 punti: Inter 2006-07
- 95 punti: Juventus 2017-18
Originariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
Commenta
- 102 punti: Juventus 2013-14
-
Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioDavide Nicola non è più l'allenatore della Salernitana [emoji17][emoji1145]
Ora è ufficiale. Dopo la pesante sconfitta in casa dell'Atalanta, il club campano ha deciso di congedare il tecnico piemontese artefice della storica salvezza dell'anno scorso.
"L’U.S. Salernitana 1919 comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore della Prima Squadra il Sig. Davide Nicola. La Società ringrazia il tecnico per la passione e la dedizione al lavoro dimostrata, per l’impegno profuso nel raggiungere lo storico traguardo della salvezza in Serie A e gli augura le migliori fortune professionali per il prosieguo della sua carriera".
Cosa ne pensate?
#gazzetta #nicola #salernitana
Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
La Salernitana è a 9 punti dal terzultimo postoSpesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggiocomunque il napoli sta tenendo una media punti a dir poco irreale cioè è a circa 99/100 punti finali di media, una cosa assurda
- 102 punti: Juventus 2013-14
- 97 punti: Inter 2006-07
- 95 punti: Juventus 2017-18
Inviato dal mio SM-A202F utilizzando TapatalkI SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
Commenta
- 102 punti: Juventus 2013-14
-
Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioSulla tua conclusione, la domanda che mi viene è quale squadra non stia ragionando "partita per partita"...tranne il Napoli direi tutte le altre.
Ci troviamo di fronte ad un campionato composto da mezze squadre, squadre cioè ciascuna con (pochi) pregi e (tanti) difetti e manchevolezze.
Il Milan ne abbiamo parlato: mercato che non apporta nulla, usura, brillantezza perduta; Inter a corrente alternata e a troppi goal incassati; la Juve una squadra incolore che se affronta chi ha qualità e gioco spumeggiante mostra inquietanti limiti strutturali; la Roma ne abbiamo e avete detto in abbondanza; la Lazio ha una rosa corta e Sarri se ne lamenta; l'Atalanta alterna le sue solite prestazioni ad altre a luce spenta.
Queste sono le prime squadre dietro al Napoli, per cui se il Napoli non ci fosse avremmo quel desolante quadro lì.
Soldi non ce ne sono (il mercato di gennaio è inesistente, come non ci fosse), e quindi mi pare che è tutto il calcio a ragionare giornata per giornata.
Se la guardiamo così, in fondo la Roma non è nulla di diverso da quello che esprimono le altre concorrenti e direi tutto il movimento, eccezion fatta per l'appunto per il Napoli che è in un suo momento direi il migliore della sua storia (tolto il periodo-Maradona), con una società lucidissima, un allenatore in pieno controllo e in piena ispirazione, con tanti bei giocatori.
Nel calcio e' la stessa cosa: Mourinho, cosi come Allegri, stanno fondando la loro stagione sulla solidita' difensiva e sul non prendere goal proprio perche di alternative non ne hanno. Poi chiaro, a volte si creano delle dinamiche particolari (si veda ad esempio Atalanta 2020 ad un passo dalle semifinali di Champions o il Napoli quest'anno), la squadra trova i suoi equilibri e, supportata da una condizione ottima, riesce a proporre un gioco intenso e propositivo per fare bene in Europa ed ovviamente in campionato. Io pero' li vedo come "casi" perche' appunto avvengono in un movimento in sofferenza ed in calo. Cioe', a sto giro Giuntoli ha venduto bene e comprato meglio ma mica sempre ti ritrovi il Kvara in casa, capita pure di pescare un De Kettelaere.
Tessera N° 7
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Françis1992 Visualizza MessaggioStiamo sempre la: il livello in Italia e' basso e quando il livello e' basso vince chi sbaglia meno. Questo vale in tutti gli sport: quante volte nel tennis si dice ad un quarta categoria di non cercare il vincente ma aspettare che sbagli l'avversario ? Perche' tanto a sto livello il dritto inside out lo sbagli 9/10 se la palla viaggia un po piu veloce quindi che senso ha prendersi rischi inutili ? Aspettiamo che sia l'altro a farlo.
Nel calcio e' la stessa cosa: Mourinho, cosi come Allegri, stanno fondando la loro stagione sulla solidita' difensiva e sul non prendere goal proprio perche di alternative non ne hanno. Poi chiaro, a volte si creano delle dinamiche particolari (si veda ad esempio Atalanta 2020 ad un passo dalle semifinali di Champions o il Napoli quest'anno), la squadra trova i suoi equilibri e, supportata da una condizione ottima, riesce a proporre un gioco intenso e propositivo per fare bene in Europa ed ovviamente in campionato. Io pero' li vedo come "casi" perche' appunto avvengono in un movimento in sofferenza ed in calo. Cioe', a sto giro Giuntoli ha venduto bene e comprato meglio ma mica sempre ti ritrovi il Kvara in casa, capita pure di pescare un De Kettelaere.
Spalletti è uno che prova a giocare sempre...idem Gasperini.
Poi ovviamente, come dicevo ieri, la differenza te la fanno i calciatori buoni. Ma lì poi significa vincere o non vincere.
Quello che però differenzia gli allenatori è ciò che proponi in campo e secondo me Sacchi ha un'altra volta ragione, nell'articolo postato sopra.
Commenta
-
Commenta