E’ proprio l’anno del Napoli. Non solo stravince le partite, ma anche le sue avversarie dirette non fanno altro che regalargli punti. Pareggio con grande fatica a Lecce, dovendo disperatamente rimontare due gol. Il Milan è ancora dentro la sua settimana da incubo cominciata col pareggio concesso alla Roma ai supplementari a San Siro dopo essere andato in doppio vantaggio, poi l’eliminazione thrilling dalla Coppa Italia a opera di un Torino ridotto pure in dieci uomini, e adesso una partita completamente sballata contro il Lecce: ingresso in campo come in una partita parrocchiale, e due gol rimontati con grande stress e tensione con i colpi di Leao e Calabria. Morale, altri due punti regalati al Napoli che così sale a +9 sul Milan e +10 sulla Juventus. Insomma Campioni d’Italia irriconoscibili e in declino, un campionato alla Tafazzi…
– L’Inter ha battuto il Verona con un gol di Lautaro, ma il fatto stesso di appaiare la Juve a -10 denuncia tutta l’inadeguatezza della squadra di Inzaghi di recitare oggi un ruolo a livello scudetto.
– Milan e Inter si giocheranno adesso la Supercoppa Italiana a Riad, ma è un trofeo che balla una sola sera. Una volta vinto non se lo ricorderà più nessuno…
Il Napoli rincorre una perfezione assoluta. Non soltanto quella dello spettacolo in campo, ma anche quella del perfetto allineamento dei pianeti, così che l’intero universo lo spinga verso la sua stella. Non bastando cinque gol alla Juve che di fatto eliminano Madama dalla corsa scudetto, il Milan continua nell’opera di incomprensibile sadomasochismo cedendogli altri due punti e rimanendo così a distanza di tre sconfitte del Napoli e di tre vittorie parallele del Milan stesso (nove punti). Complicato, no? Un bell’handicap, quasi da tirare l’asciugamano sul ring, sottrarsi al confronto e dichiarare la resa con troppi mesi d’anticipo. Non portassero clamorosamente sfiga, il risultato sarebbe quasi da cortei anticipati a Napoli.
Il Milan spera almeno di essere arrivato alla fine della sua orribile settimana: un pareggio da allocchi a San Siro contro la Roma quando la vittoria e i tre punti sembravano cosa fatta, lo shock dello schiaffo preso dal Torino che in dieci lo ha sconfitto eliminandolo dalla Coppa Italia, un altro pareggio a Lecce. Conquistato pure a gran fatica, praticamente dopo essersi dimenticato di scendere in campo, aver lasciato almeno mezza partita a Baschirotto e al Lecce che se ne è volato via, recuperato i due gol alla disperata con Leao e Calabria. Ma così, per forza d’orgoglio più che altro, perché in classifica la botta si sente lo stesso eccome.
Pioli non si sa dare spiegazione. Più o meno rendimento e tabelle di marcia sono uguali allo scorso anno, ma è anche vero che la ripartenza post mondiale del 2023 è un incubo: sconfitte, brutte figure, critiche e tanta sofferenza in un tutta la squadra.
L’Inter aveva già sprecato e buttato via troppo di se stessa prima per essere soddisfatta del gol, anche bello, di Lautaro al Verona. Se la Juventus è sommersa di guai e di accuse per ritrovarsi a -10 dal Napoli, appaiare la squadra di Allegri a quota 37 non è certo impresa di cui ci si possa vantare. Il patatrac è quasi irrimediabile e così si va avanti guardando a quel che resta.
Prossimo appuntamento il derby milanese infrasettimanale di Supercoppa Italiana a Riad, sempre a proposito di posti strani e improbabili dove si va chiudendo gli occhi e incassando i quattrini degli organizzatori. La Supercoppa innalzata al cielo allevierà i dolori a chi la conquisterà per una serata, per il resto vincerla non è mai stata un’impresa da ricordare. A proposito chi la vinse lo scorso anno?
– L’Inter ha battuto il Verona con un gol di Lautaro, ma il fatto stesso di appaiare la Juve a -10 denuncia tutta l’inadeguatezza della squadra di Inzaghi di recitare oggi un ruolo a livello scudetto.
– Milan e Inter si giocheranno adesso la Supercoppa Italiana a Riad, ma è un trofeo che balla una sola sera. Una volta vinto non se lo ricorderà più nessuno…
Il Napoli rincorre una perfezione assoluta. Non soltanto quella dello spettacolo in campo, ma anche quella del perfetto allineamento dei pianeti, così che l’intero universo lo spinga verso la sua stella. Non bastando cinque gol alla Juve che di fatto eliminano Madama dalla corsa scudetto, il Milan continua nell’opera di incomprensibile sadomasochismo cedendogli altri due punti e rimanendo così a distanza di tre sconfitte del Napoli e di tre vittorie parallele del Milan stesso (nove punti). Complicato, no? Un bell’handicap, quasi da tirare l’asciugamano sul ring, sottrarsi al confronto e dichiarare la resa con troppi mesi d’anticipo. Non portassero clamorosamente sfiga, il risultato sarebbe quasi da cortei anticipati a Napoli.
Il Milan spera almeno di essere arrivato alla fine della sua orribile settimana: un pareggio da allocchi a San Siro contro la Roma quando la vittoria e i tre punti sembravano cosa fatta, lo shock dello schiaffo preso dal Torino che in dieci lo ha sconfitto eliminandolo dalla Coppa Italia, un altro pareggio a Lecce. Conquistato pure a gran fatica, praticamente dopo essersi dimenticato di scendere in campo, aver lasciato almeno mezza partita a Baschirotto e al Lecce che se ne è volato via, recuperato i due gol alla disperata con Leao e Calabria. Ma così, per forza d’orgoglio più che altro, perché in classifica la botta si sente lo stesso eccome.
Pioli non si sa dare spiegazione. Più o meno rendimento e tabelle di marcia sono uguali allo scorso anno, ma è anche vero che la ripartenza post mondiale del 2023 è un incubo: sconfitte, brutte figure, critiche e tanta sofferenza in un tutta la squadra.
L’Inter aveva già sprecato e buttato via troppo di se stessa prima per essere soddisfatta del gol, anche bello, di Lautaro al Verona. Se la Juventus è sommersa di guai e di accuse per ritrovarsi a -10 dal Napoli, appaiare la squadra di Allegri a quota 37 non è certo impresa di cui ci si possa vantare. Il patatrac è quasi irrimediabile e così si va avanti guardando a quel che resta.
Prossimo appuntamento il derby milanese infrasettimanale di Supercoppa Italiana a Riad, sempre a proposito di posti strani e improbabili dove si va chiudendo gli occhi e incassando i quattrini degli organizzatori. La Supercoppa innalzata al cielo allevierà i dolori a chi la conquisterà per una serata, per il resto vincerla non è mai stata un’impresa da ricordare. A proposito chi la vinse lo scorso anno?
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