Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • germanomosconi
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    • pordenone
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    quella del Verona però era un caso sporadico ed isolato, mentre quella Samp vinse qualche competizione, sfiorò una coppa dei campioni e rimase al vertice per diversi anni, ben più dell'atalanta attuale
    Originariamente Scritto da Marco pl
    i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
    Originariamente Scritto da master wallace
    IO? Mai masturbato.
    Originariamente Scritto da master wallace
    Io sono drogato..

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    • marcu9
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      Non era affatto semplice all'epoca fare il fenomeno...




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      Originariamente Scritto da Sean
      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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      • Sean
        Csar
        • Sep 2007
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        • In piedi tra le rovine
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        Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza Messaggio
        In quegli anni ci sono state delle vere e proprie favole calcistiche provinciali, come quelle del verona e della samp. Un calcio nel quale, oltre ai soldi, ci si metteva il cuore. Pur senza generalizzare, ora è più un carrozzone su quale si sale o si scende a seconda della convenienza. Più che amori di una vita, giri di una notte con una escort.
        La Sampdoria è stata l'ultima vera provinciale a vincere uno scudetto, per l'appunto dopo il Verona. A Genova non si esponeva il tricolore dal 1924, quasi 70 anni...e quindi lo scudetto della Sampdoria di Vialli&Mancini, di Boskov, di Mantovani fu davvero una impresa storica.

        Molto più del Verona quella Sampdoria fu pensata come squadra capace di durare, di dare fastidio ai club metropolitani, di segnare un arco temporale che non si esaurisse in una notte. Questo era il piano del grande presidente Mantovani. Un piano riuscito.

        Ci proverà anche il Parma di Tanzi a fare come la Sampdoria: grandi acquisti, grandi investimenti, grandi giocatori...ma non gli riuscì di vincere il campionato, fermandosi ad una serie di coppe.

        Col Parma termina l'epoca dove anche le provinciali si vestivano da grandi. Negli anni recentissimi ci ha provato l'Atalanta ma senza veramente un impegno programmatico per aggredire e restare al vertice, se vogliamo pallidamente azzardarci in qualche paragone col passato.

        Mantovani si fece un punto di principio nel non dare i suoi giocatori, le sue star, ai grandi club del Nord. Trattenne finchè ci riuscì l'ossatura di quella Sampdoria, che era incardinata sulla straordinaria coppia Vialli e Mancini e, attorno a loro, una incredibile filiera di grandi giocatori, quasi tutti italiani.

        Una squadra fortissima. Con lo scudetto vorrei sottolineare la finale di coppa campioni. La Sampdoria in finale vale un altro scudetto, se ci si pensa bene. Una realtà piccola, una squadra senza storia (a Genova la storia era appannaggio del Genoa), che riesce a raggiungere la finale e fermarsi solo contro il Barcellona allenato da Crujiff. Quella Samp vincerà anche una coppa delle coppe.

        E' proprio questa caratura a 360° a fare della Sampdoria di Mantovani/Boskov e Vialli&Mancini una provinciale solo di nome ma non di fatto, perchè il Verona durò il tempo di una stagione, il Torino di Radice idem, il Parma non vinse lo scudetto e invece la Sampdoria aprì e chiuse un ciclo.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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        • Sean
          Csar
          • Sep 2007
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          Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
          quella del Verona però era un caso sporadico ed isolato, mentre quella Samp vinse qualche competizione, sfiorò una coppa dei campioni e rimase al vertice per diversi anni, ben più dell'atalanta attuale
          Non c'è paragone tra Verona e Sampdoria. La prima è più assimilabile al Cagliari: una stra-ordinaria stagione mai più ripetuta nemmeno a stretto giro di posta.

          La Sampdoria era diventata invece una habituè dell'alta classifica e dei grandi risultati, per un arco di tempo quasi decennale - tra l'85 e il '94 vince uno scudetto, 3 coppe Italia, una supercoppa italiana, una coppa delle coppe ed è finalista di coppa campioni. Un palmares pesante che non può cascare a caso, per cui hanno fatto diventare lo stra-ordinario consuetudine, pane quotidiano.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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          • CRI PV
            Mufasa
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            Nella Juve di lippi
            C'erano Vialli lombardo vierchowod e jugovic
            Provenienti dalla samp

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              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
              La Sampdoria è stata l'ultima vera provinciale a vincere uno scudetto, per l'appunto dopo il Verona. A Genova non si esponeva il tricolore dal 1924, quasi 70 anni...e quindi lo scudetto della Sampdoria di Vialli&Mancini, di Boskov, di Mantovani fu davvero una impresa storica.

              Molto più del Verona quella Sampdoria fu pensata come squadra capace di durare, di dare fastidio ai club metropolitani, di segnare un arco temporale che non si esaurisse in una notte. Questo era il piano del grande presidente Mantovani. Un piano riuscito.

              Ci proverà anche il Parma di Tanzi a fare come la Sampdoria: grandi acquisti, grandi investimenti, grandi giocatori...ma non gli riuscì di vincere il campionato, fermandosi ad una serie di coppe.

              Col Parma termina l'epoca dove anche le provinciali si vestivano da grandi. Negli anni recentissimi ci ha provato l'Atalanta ma senza veramente un impegno programmatico per aggredire e restare al vertice, se vogliamo pallidamente azzardarci in qualche paragone col passato.

              Mantovani si fece un punto di principio nel non dare i suoi giocatori, le sue star, ai grandi club del Nord. Trattenne finchè ci riuscì l'ossatura di quella Sampdoria, che era incardinata sulla straordinaria coppia Vialli e Mancini e, attorno a loro, una incredibile filiera di grandi giocatori, quasi tutti italiani.

              Una squadra fortissima. Con lo scudetto vorrei sottolineare la finale di coppa campioni. La Sampdoria in finale vale un altro scudetto, se ci si pensa bene. Una realtà piccola, una squadra senza storia (a Genova la storia era appannaggio del Genoa), che riesce a raggiungere la finale e fermarsi solo contro il Barcellona allenato da Crujiff. Quella Samp vincerà anche una coppa delle coppe.

              E' proprio questa caratura a 360° a fare della Sampdoria di Mantovani/Boskov e Vialli&Mancini una provinciale solo di nome ma non di fatto, perchè il Verona durò il tempo di una stagione, il Torino di Radice idem, il Parma non vinse lo scudetto e invece la Sampdoria aprì e chiuse un ciclo.
              Accanto all'atalanta, tra le provinciali, mettiamoci anche la "mia" udinese, dai Negli ultimi 20 anni ha raggiunto 3° e 4° posto in campionato, giocando in champions. E' pur vero che l'atalanta, negli ultimi 6-7 anni, ha avuto più continuità ai vertici, ma non dimentichiamoci che una dozzina di anni fa era in serie b.

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              • Fabi Stone
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                Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza Messaggio
                Accanto all'atalanta, tra le provinciali, mettiamoci anche la "mia" udinese, dai Negli ultimi 20 anni ha raggiunto 3° e 4° posto in campionato, giocando in champions. E' pur vero che l'atalanta, negli ultimi 6-7 anni, ha avuto più continuità ai vertici, ma non dimentichiamoci che una dozzina di anni fa era in serie b.
                Zaccheroni, Guidolin e Spalletti fecero veramente bene.

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                • Fabi Stone
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                  Non c'è paragone tra Verona e Sampdoria. La prima è più assimilabile al Cagliari: una stra-ordinaria stagione mai più ripetuta nemmeno a stretto giro di posta.

                  La Sampdoria era diventata invece una habituè dell'alta classifica e dei grandi risultati, per un arco di tempo quasi decennale - tra l'85 e il '94 vince uno scudetto, 3 coppe Italia, una supercoppa italiana, una coppa delle coppe ed è finalista di coppa campioni. Un palmares pesante che non può cascare a caso, per cui hanno fatto diventare lo stra-ordinario consuetudine, pane quotidiano.
                  Il Cagliari fu sfortunato, perché poteva veramente vincere il secondo scudetto pure...se Rombo di Tuono non avesse donato le gambe alla patria.
                  Il falegname austriaco fu decisivo, in questo caso.

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                    Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza Messaggio
                    Accanto all'atalanta, tra le provinciali, mettiamoci anche la "mia" udinese, dai Negli ultimi 20 anni ha raggiunto 3° e 4° posto in campionato, giocando in champions. E' pur vero che l'atalanta, negli ultimi 6-7 anni, ha avuto più continuità ai vertici, ma non dimentichiamoci che una dozzina di anni fa era in serie b.
                    Certo. Giusto.

                    Anche l'Udinese dei Pozzo possiamo metterla tra le virtuose realtà della provincia calcistica italiana.

                    Sono squadre che servono, necessarie alla varietà di un campionato.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Sean
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                      Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                      Il Cagliari fu sfortunato, perché poteva veramente vincere il secondo scudetto pure...se Rombo di Tuono non avesse donato le gambe alla patria.
                      Il falegname austriaco fu decisivo, in questo caso.
                      Hai ragione. Sono stato troppo tranchant col Cagliari.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
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                      nella necropoli deserta»

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                        I funerali di Vialli si terranno lunedì a Londra in forma privata. E lì sarà sepolto

                        Pochissimi i partecipanti: la moglie Cathryn Cooper e le figlie i genitori di Vialli, i fratelli, i nipoti. Mentre a Cremona si parla di un evento nei prossimi mesi per ricordarlo.

                        I funerali di Gianluca Vialli si svolgeranno lunedì 9 gennaio in forma privata a Londra, la città dove è morto a soli 58 anni e dove risiedeva con la famiglia dividendo il suo tempo con la città natale Cremona.

                        L'Italia del ct Mancini suo carissimo amico piange il campione di calcio e l’uomo, ma non è sola: al tweet della Nazionale si uniscono quelli della Sampdoria, sua prima squadra di A dopo la Cremonese, e del Chelsea, la sua squadra inglese che lo ha ricordato con le immagini di un minuto di silenzio e con un video speciale sui social.

                        Contiene le testimonianze dei compagni: «un attaccante brillante, un allenatore vittorioso, un uomo meraviglioso». Dormi bene, Luca».

                        Saranno a Londra con la moglie Cathryn Cooper e le figlie i genitori di Vialli, i fratelli, i nipoti, mentre a Cremona si parla di un evento nei prossimi mesi per ricordarlo.

                        Parlando ad Alessandro Cattelan per un programma su Netflix, a inizio 2022, Vialli aveva spiegato il suo rapporto con la malattia e con la morte che sentiva sempre più vicina: «Cerco di non perdere tempo, fai le cose che ti piacciono». E ancora: quella con il cancro diceva «non è una battaglia, se mi mettessi a fare una battaglia ne uscirei distrutto».

                        Nei prossimi mesi, forse a fine campionato, a Cremona potrebbe essere organizzata una cerimonia pubblica. Per il momento, però, per la moglie Catheryn, le figlie, i genitori anziani e i fratelli di Vialli è il momento più duro e lo vogliono vivere al riparo dei riflettori mediatici, per quanto possibile.

                        Da anni l’ex bomber di Sampdoria e Juventus dimorava a Londra. Ed è proprio nella capitale inglese che ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita, in una clinica vicino alla sua abitazione.

                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

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                        • Sean
                          Csar
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                          Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
                          Nella Juve di lippi
                          C'erano Vialli lombardo vierchowod e jugovic
                          Provenienti dalla samp

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                          L'apporto dei sampdoriani fu centrale per i successi della prima Juventus di Lippi. Nel 1995, primo scudetto di quel ciclo, in quella squadra giocavano Baggio, Del Piero, Ravanelli, Vialli (e Di Canio). Non cito difesa e centrocampo, perchè credo basti dire dell'attacco per rendere l'idea. Livelli oggi impensabili.

                          Vialli fu il primo ingresso da quella Samp. A stretto giro di posta arriveranno gli altri. In pratica mancò l'approdo il solo Mancini, ma c'era già Del Piero ormai.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

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                          • marcu9
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                            Non era affatto semplice all'epoca fare il fenomeno...




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                            Oggi quante espulsioni ci sarebbero?

                            Un Maradona con un calcio ben più protetto e severo di regole come quello odierno che avrebbe fatto?

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                            Originariamente Scritto da Sean
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                            • Sean
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                              • In piedi tra le rovine
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                              Maradona prendeva un sacco di legnate, è vero. Non si lamentava mai però, o molto poco. Se cascava si rialzava, lo ricordo bene questo perchè mi impressionava già allora.

                              Ma pure Baggio, per dire, che era un altro su cui i difensori non ci andavano teneri, non stramazzava rotolandosi a terra come tarantolato. Anche lui prendeva i calcioni e si rialzava.

                              Era il calcio di quei tempi, figlio dei tempi precedenti (Sivori giocava a calzettoni abbassati per invitare i difensori a falciarlo...ma prima dovevano riuscire a prenderlo). Il calcio di sempre insomma, prima che arrivassero gli attori/cascatori, i nani e le ballerine, i var, i mille stravolgimenti del regolamento, gli arbitri scarsi e tutte le puttaniate odierne.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Fabi Stone
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                                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                                Maradona prendeva un sacco di legnate, è vero. Non si lamentava mai però, o molto poco. Se cascava si rialzava, lo ricordo bene questo perchè mi impressionava già allora.

                                Ma pure Baggio, per dire, che era un altro su cui i difensori non ci andavano teneri, non stramazzava rotolandosi a terra come tarantolato. Anche lui prendeva i calcioni e si rialzava.

                                Era il calcio di quei tempi, figlio dei tempi precedenti (Sivori giocava a calzettoni abbassati per invitare i difensori a falciarlo...se prima riuscivano a prenderlo). Il calcio di sempre insomma, prima che arrivassero gli attori/cascatori, i nani e le ballerine, i var, i mille stravolgimenti del regolamento, gli arbitri scarsi e tutte le puttaniate odierne.
                                È vero.
                                Diego sembrava di titanio.

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