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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIl nuovo logo della nazionale. Come al solito le novità fanno pietà. Un logo da poveracci, quello che in effetti ormai siamo.
Le stelle dall'oro passano ad un blu senza senso, visto che tutte le altre maglie nazionali le hanno d'oro...e c'è una ragione, l'oro è il metallo che indica la vittoria, il blu...forse sta ad indicare gli abissi oscuri in cui è sprofondato il nostro calcio - e pure i cervelli di chi commissiona e poi accetta lavori del genere.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIl nuovo logo della nazionale. Come al solito le novità fanno pietà. Un logo da poveracci, quello che in effetti ormai siamo.
Le stelle dall'oro passano ad un blu senza senso, visto che tutte le altre maglie nazionali le hanno d'oro...e c'è una ragione, l'oro è il metallo che indica la vittoria, il blu...forse sta ad indicare gli abissi oscuri in cui è sprofondato il nostro calcio - e pure i cervelli di chi commissiona e poi accetta lavori del genere.
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Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza MessaggioE' come il pesce ratto, può piacere o meno (cit.)
Più che altro perchè cambiarlo? Non mi sembra che il precedente fosse così antico
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Serie A, Milan, Juventus e Inter: i guai delle inseguitrici del Napoli
Pioli, Allegri e Inzaghi condividono la medesima ansia: non sbagliare la ripartenza. Dal caso De Ketelaere ai problemi di Vlahovic e Brozovic: tutti i nodi
Sarà un nuovo campionato o il proseguo di quello vecchio? 52 giorni dopo mica è facile orientarsi e neppure loro, i grandi inseguitori, sanno bene cosa aspettarsi. Stefano Pioli, Max Allegri e Simone Inzaghi hanno storie e personalità diverse, però condividono la medesima ansia: non sbagliare la ripartenza. Non se lo possono permettere, se vogliono dare un senso al campionato che domani cancellerà l’astinenza dei tifosi italiani dopo il Mondiale in Qatar senza gli azzurri.
Cosa succederà se lo chiede anche Luciano Spalletti, l’allenatore del Napoli atteso da un gennaio insidioso e ricco di trappole, ma comodamente in testa. La capolista ha creato un solco difficile da colmare anche se mancano 4 giornate al giro di boa e strada da fare sino a giugno ce n’è ancora tanta. Il Milan è a meno 8, la Juventus insegue a 10, l’Inter a 11 insieme alla Lazio. Chi sta dietro deve chiudere gli occhi e buttarsi giù a rotta di collo. Trovando in fretta le soluzioni ai problemi che agitano questa lunga vigilia. Pioli è ancora senza il portiere titolare, Maignan, il migliore del campionato, ha fretta di rimettere in pista Giroud dopo le fatiche del Mondiale e le vacanze perché l’attacco è sguarnito, soprattutto deve capire di che pasta è fatto il tenero De Ketelaere, accostato a De Bruyne e sino a questo momento la più grande delusione rossonera. Stefano potrebbe schierare il giovane belga falso nove, come succedeva nel Bruges, cercando con una mossa la soluzione a due problemi. Il Milan nei momenti complicati ha dato il meglio di sé anche se le amichevoli hanno sollevato qualche malumore e il tira e molla sul rinnovo di Leao agita Milanello.
Chi in mezzo ai problemi ci naviga da tempo, cioè da quando è tornato a Torino, è Allegri. Forse non è più quello dei cinque scudetti di fila e delle due finali perse di Champions League, ma di sicuro diversa è la Juve. I guai bianconeri si moltiplicano, in campo e fuori. Max ha scacciato la crisi autunnale con sei vittorie consecutive senza gol al passivo e adesso cerca di ritrovare quella energia e quella compattezza che hanno permesso alla Signora di risalire sino al terzo posto. Il livornese pensava di ripartire di slancio, ma non aveva fatto i conti con l’inchiesta che ha spazzato via i vertici della società e con la solita asfissiante emergenza. Pian piano gli infortunati stanno tornando, ma due stelle annebbiano l’orizzonte: Pogba non ha giocato ancora un minuto e il suo ritorno è ancora un punto interrogativo. L’altro grande tormento è Vlahovic, che non ha reso secondo le aspettative e non riesce a liberarsi della subdola pubalgia. Mancano talento e gol. Sinora la baracca l’hanno tenuta in piedi i giovani, ma senza le reti di Dusan è difficile dare la caccia al Napoli e cercare di portare almeno un trofeo ai bianconeri.
Inzaghi sta peggio dei suoi colleghi, se guardiamo la classifica. Ma all’atto pratico è il meno agitato tra chi ha ancora in testa la rincorsa scudetto. Lukaku si allena a testa bassa e promette di tornare a marcare la differenza come con Conte, Lautaro Martinez al Mondiale ha perso il posto da titolare però ha sollevato la Coppa e adesso è pronto a trasferire all’Inter l’entusiasmo respirato con l’Argentina. I nerazzurri hanno subito una grande occasione: il Napoli a San Siro. La prima partita scudetto della stagione. Simone non può sbagliarla e deve scegliere bene le armi con cui affrontarla, soprattutto in attacco. Tre grandi punte, due in campo e una di rincorsa, partendo dalla panchina. Equilibri sottili. Lukaku e Lautaro si sono candidati per giocare dall’inizio, Dzeko resta il più ispirato e il più allenato, un nove con i colpi del dieci. E a proposito di dieci, il nuovo infortunio muscolare di Brozovic cancella un dubbio dalla testa dell’allenatore: il regista sarà ancora Calhanoglu. Spalletti, imbattuto, sorride sornione, si gode la sua creatura sino adesso perfetta ed è pronto a tutto: il Napoli non ha mai perso e in trasferta ha vinto sei gare su sette. Già, ma sarà lo stesso campionato o ne nascerà uno nuovo?
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Chelsea su Leao e Dumfries: londinesi scatenati sul mercato
Il Chelsea ha preso Andrey Santos del Vasco de Gama e David Fofana del Molde, ha prenotato Badiashile del Monaco e vuole pagare la clausola da 120 milioni per Enzo Fernandez
In Italia c’è chi, come la Lazio, ha chiesto la rateizzazione dei contributi pregressi e sospesi a causa del Covid e ora, con un presidente senatore che si è speso in prima persona per ottenere dal governo la misura, non intende effettuare investimenti.
In Europa invece c’è un ciclone che non bada a spese per allestire una squadra in grado di vincere in Premier e in Champions: il Chelsea di Todd Boehly, pronti via, ha già messo le mani su due giocatori, vale a dire Andrey Santos del Vasco de Gama per 12,5 milioni e David Datro Fofana del Molde per 15. Ha prenotato per 40 Badiashile del Monaco ed è pronto a pagare i 120 della clausola con cui il Benfica si è cautelato per la cessione di Enzo Fernandez: vale a dire il perno dell’Argentina campione del mondo. Si salvi chi può.
È chiaro che in questo contesto il Milan che spera di cedere Bakayoko in Turchia ed è in attesa di incontrare Ted Dimvula, l’avvocato che cura gli interessi di Leao, segue con apprensione lo shopping vorace dei londinesi. L’attaccante portoghese potrebbe non essere l’unico oggetto del desiderio in città.
A fine stagione l’Inter dovrà sedersi attorno a un tavolo con il Chelsea per discutere condizioni e termini per la permanenza, sempre più probabile, di Lukaku a Milano. L’Inter punta a prolungare il prestito inserendo un’opzione di riscatto ma abbassando le cifre: queste richieste saranno plausibili se i manager nerazzurri acconsentiranno a intavolare una trattativa di cessione di Dumfries, valutato almeno 60 milioni.
Il Milan dopo essersi accaparrato il colombiano in odore di convocazione in Nazionale Devis Vasquez (ieri le visite), non si ferma qui. Per completare la batteria di portieri, considerando che a fine stagione non verranno rinnovati Tatarusanu e Mirante, i manager lavorano con il Psg per avere Sergio Rico, terzo di Donnarumma e Keylor Navas. La Juventus ha necessità di vendere. Poiché Max Allegri è fermo nell’intenzione di trattenere Rabiot, e anzi non ha perso le speranze di ottenere il prolungamento del contratto, verrà sacrificato McKennie che ha estimatori in Premier.
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Napoli campione d'inverno se batte l'Inter (ma serve un aiuto dalla Salernitana)
Il big match di San Siro del 4 gennaio potrebbe consegnare a Spalletti il titolo di metà stagione se l'altra squadra campana dovesse imporsi sul Milan. Tutti i calciatori a disposizione del tecnico toscano
Si riparte dopo quasi due mesi di stop e c'è già un importante traguardo a portata di mano, per il Napoli. Lo si evince dai numeri: 4 giornate alla fine del girone d'andata e 8 punti di vantaggio sulla seconda in classifica: il Milan campione d'Italia in carica, che alla ripresa del campionato sarà impegnato mercoledì allo stadio Arechi in casa della Salernitana. Gli azzurri si presenteranno invece a San Siro per difendere il loro primato solitario e avranno potenzialmente già nella trasferta contro l'Inter la chance di mettere le mani sul titolo quasi mai banale di campioni di inverno, se l'alleanza campana darà i suoi frutti e dalla doppia sfida incrociata con le formazioni milanesi uscirà una combinazione di risultati molto favorevole alla capolista. Il nuovo anno può dunque partire subito con il botto per la squadra di Luciano Spalletti, che dopo aver dominato la prima fase della stagione (pure in Champions League) deve adesso cominciare a raccogliere i frutti della grande semina realizzata tra la metà di agosto e l'inizio di novembre.
Napoli verso il titolo di campione d'inverno
I record lasciano infatti il tempo che trovano e soprattutto in campionato i 41 punti conquistati nelle prime 15 giornate del campionato - grazie a 13 vittorie e appena 2 pareggi - devono diventare per il Napoli una base solidissima per andare finalmente a caccia del terzo scudetto: non un appagante tesoretto da custodire per cullarsi sugli allori. Adesso serve concretezza e per questo Spalletti ha fatto allenare la sua squadra a Castel Volturno anche nell'ultimo giorno del 2022 e nel pomeriggio di Capodanno: brindando fugacemente all'arrivo del 2023 nello spogliatoio del Training Center. Non c'è spazio per le distrazioni e gli azzurri non si stanno tirando indietro, consapevoli dell'enorme importanza della posta in palio nella trasferta di mercoledì sera (ore 20.45) a San Siro contro l'Inter. Mettendo le mani in anticipo sul probante titolo di campioni d'inverno, infatti, Di Lorenzo e compagni lancerebbero un altro segnale fortissimo alle loro inseguitrici, mettendo subito in chiaro che la sosta per i Mondiali non ha cambiato le gerarchie della Serie A e che le gambe della capolista sono rimaste le più forti.
Napoli a San Siro al completo
Soltanto il campo potrà dare in questo senso dei responsi definitivi, a partire dallo scontro al vertice contro l'Inter. Spalletti e lo staff sanitario del Napoli hanno però già la certezza di aver gestito nel migliore dei modi l'insolita interruzione del campionato, visto che gli azzurri potranno presentarsi al gran completo alla super sfida di San Siro. Si è infatti svuotata l'infermeria e sono a disposizione anche i cinque giocatori che hanno preso parte nelle scorse settimane ai Mondiali in Qatar: Kim, Olivera, Anguissa, Zielinski e Lozano. Toccherà al tecnico decidere se utilizzarli tutti dal primo minuto e una valutazione approfondita sarà fatta pure sulle condizioni di forma di Rrahmani: fermo dal 10 ottobre per un infortunio muscolare. Ma si tratta di problemi di abbondanza e l'organico al completo è di per sé una eccellente notizia, per gli azzurri, visto che d'ora in poi non ci saranno più pause nel calendario.
De Laurentiis: "Nel 2022 fatte cose straordinarie"
Da San Siro inizia per il Napoli la lunga volata verso lo scudetto e al seguito della squadra (oltre ad almeno 8 mila tifosi) potrebbe esserci a Milano pure Aurelio De Laurentiis. "Possiamo portarci dietro del 2022 le cose straordinarie che ha fatto il Napoli", ha detto il presidente nel suo messaggio di auguri di fine anno. Ma adesso conta solo il futuro e in casa azzurra c'è la convinzione generale di essere davanti a un'occasione straordinaria, se non irripetibile. L'anno appena iniziato ha tutto per diventare storico e la squadra di Spalletti vuole riprendere la sua marcia trionfale, allungando contro l'Inter la sua striscia di 11 vittorie consecutive. Il titolo di campione di inverno è a portata di mano.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Enzo Fernandez, 127 milioni.
Lo danno per fatto.
Boh, a parte i soliti discorsi un po' "demagogici" sul mercato gonfiato, qui è questione di capoccia.
Siamo oltre il patologico.
Non da ora, ulteriore sintomoLast edited by Irrlicht; 03-01-2023, 09:59:51.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenzio brucerà la campagna
come i falò la sera."
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Che vi dicevo, bisogna mettere un tetto massimo per chiunque.
Sia per l'acquisto sia per l'ingaggio.
Facciamo 100mln l'acquisto e 10mln l'ingaggio MASSIMO. (Io farei 70 e 7)
A costo che tutti offrono la stessa cifra ed il calciatore decide dove andare.
È diventato ridicolo.
Inviato dal mio SM-G998B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza MessaggioEnzo Fernandez, 127 milioni.
Lo danno per fatto.
Boh, a parte i soliti discorsi un po' "demagogici" sul mercato gonfiato, qui è questione di capoccia.
Siamo oltre il patologico.
Non da ora, ulteriore sintomo
follia puraOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza MessaggioEnzo Fernandez, 127 milioni.
Lo danno per fatto.
Boh, a parte i soliti discorsi un po' "demagogici" sul mercato gonfiato, qui è questione di capoccia.
Siamo oltre il patologico.
Non da ora, ulteriore sintomo
La superlega abortita sul nascere era una risposta a questo sbilanciamento, una reazione (sbagliata nei modi e nei tempi) per contrastare una realtà dei fatti contro cui c'è un silenzio irreale da parte delle istituzioni continentali, che si sono date da fare (smuovendo governi e politica) contro la superlega finta e tacciono verso quella vera (la lega inglese e gli arabi) che ha ormai il dominio del calcio.Last edited by Sean; 03-01-2023, 10:25:16....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza MessaggioChe vi dicevo, bisogna mettere un tetto massimo per chiunque.
Sia per l'acquisto sia per l'ingaggio.
Facciamo 100mln l'acquisto e 10mln l'ingaggio MASSIMO. (Io farei 70 e 7)
A costo che tutti offrono la stessa cifra ed il calciatore decide dove andare.
È diventato ridicolo.
Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
Non è che sia riprova di nulla
Ne possiamo elencare abbastanza.
Se volevano muoversi in tal senso, direi che il tempo l'avrebbero avuto.
Soprattutto c'è un pressappochismo delle altre "leghe" e di chi dovrebbe governare il gioco devastante
Edit: come sempre puntuale Sean sopra.
Ho scritto in contemporaneaLast edited by Irrlicht; 03-01-2023, 10:23:38.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenzio brucerà la campagna
come i falò la sera."
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Bisogna fare qualcosa al più presto...
Inviato dal mio SM-G998B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Se dei miliardari vogliono buttare i loro soldi sul calcio perché si vogliono comprare la popolarità e la stima dell'occidente che sotto sotto disprezzano ma che nel privato anelano, non puoi fare nulla. Comprano anche i dirigenti, comprano i politici, plasmano il sistema a loro piacimento, agli altri rimarrano le briciole. Essendo sicuramente non appassionati ma solo in cerca di fama i tifosi devono augurarsi che non arrivi il momento in cui il calcio non sia più una moda, a quel punto potremmo vedere rapide dismissioni molto brusche nei modi e nei tempi.Ciao Manuel, bodyweb non sarà mai più la stessa!
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