Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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    ma vai in mona!
    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
    Originariamente Scritto da GoodBoy!
    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


    grazie.




    PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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    • Sean
      Csar
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      • In piedi tra le rovine
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      Pellegrini colpito alla testa da un oggetto lanciato dagli spalti. Gioca con la fasciatura.

      C'è da dire che ha fatto poche storie ed è tornato in campo.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Poi l'hanno sostituito.
        ...ma di noi
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          Originariamente Scritto da INFILATEMELO Visualizza Messaggio
          ma vai in mona!
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            Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
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            Un napoletano che dice "vai in mona" è da sopprimere non segnalare.
            « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

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            • CRI PV
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              Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza Messaggio
              Un napoletano che dice "vai in mona" è da sopprimere non segnalare.
              Segnalato a San Gennaro eh

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              • wanaz
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                Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
                Avevo letto che in realtà Moreno aveva preso da Luis Enrique una Spagna già quasi qualificata, quindi non è che avesse fatto questo gran lavoro.

                Non ho incrociato le date col calendario, ma considerato che LE aveva temporaneamente lasciato la panchina spagnola a Giugno 2019, ci potrebbe anche stare.
                In Spagna oggi se n'è parlato molto : pare che vi fossero accordi che Moreno non volesse più accettare passivamente (mentre pubblicamente diceva "può rientrare quando vuole").
                La federazione dopo aver ascoltato le parti e la volontà di Lucho di tornare a dirigire la nazionale, ha scelto di affidare nuovamente la panchina a Luís Enrique; quest'ultimo ha visto il tentativo di Moreno come irrispettoso per il rapporto di amicizia e perché volesse trarre vantaggio dalla disgrazia che ha vissuto (Luis Enrique).
                Moreno, invece, ha provato a giocarsi le sue carte e restare in sella per qualche altro mese (pensando "magari diventa un trampolino").

                I toni di Luis Enrique sono stati esagerati ma non conosciamo tutti i dettagli.
                *** indirizzo email non valido, controllare prima che il forum metta in sospensione ***

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                • Sean
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                  Ultimi 90’ da brivido. Roma padrona del proprio destino, la Lazio deve vincere e tifare Celtic


                  Fonseca potrà anche perdere con il Wolfsberg se il Basaksehir non batterà il Gladbach. A Inzaghi non basteranno i tre punti, dovrà sperare nel k.o. del Cluj

                  Roma con un piede ai sedicesimi di Europa League, Lazio con ancora 90 minuti di speranza. Resta un’ultima partita da giocare, ecco cosa serve alle due romane per proseguire il cammino europeo.

                  Roma

                  — Classifica: Borussia Monchengladbach e Roma 8 punti, Basaksehir e Wolfsberg 4. Per l’aritmetica qualificazione a Fonseca serve ancora un punto, da conquistare contro il Wolfsberg all’Olimpico. I giallorossi passano il turno anche con una sconfitta se il Basaksehir non batte il Gladbach. Viceversa, con la banda Fonseca k.o. contro gli austriaci, l’eventuale successo in Germania proietterebbe appunto i turchi al primo posto lasciando i tedeschi comunque secondi in virtù degli scontri diretti coi giallorossi (1-1 all’Olimpico e 2-1 per il Borussia a Monchengladbach).

                  Lazio

                  — Classifica: Celtic 13 punti, Cluj 9, Lazio 6, Rennes 1. Alla squadra di Inzaghi rimane una piccola fiammella di speranza, ma non basterà battere il Rennes negli ultimi 90’. Il Cluj dovrà anche perdere contro il Celtic e a quel punto per la differenza reti sarà Inzaghi a festeggiare (ora Lazio -1 e Cluj 0).

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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Milan, Ibrahimovic sempre più vicino: a giorni l'incontro decisivo

                    La risposta dello svedese, che insieme al procuratore Raiola si vedrà con i vertici del club, è attesa entro la prima settimana di dicembre. Offerti 6 milioni netti nei prossimi 18 mesi. Duarte operato: fuori 4 mesi

                    Il Milan e Zlatan Ibrahimovic sembrano sempre più vicini. In occasione del prossimo imminente incontro con la dirigenza rossonera a Milano, non ci sarà solo l'agente Raiola, ma dovrebbe esserci lo stesso centravanti svedese. E questo appuntamento, utile a ridurre le distanze tra le parti verso la chiusura dell'operazione, potrebbe andare in scena nei prossimi giorni (secondo alcune fonti, addirittura entro la fine di questa settimana) . Casa Milan, però, non conferma uno sbarco di Ibrahimovic nelle prossime ore. Ma ribadisce che la risposta dell'ex giocatore del Los Angeles Galaxy è attesa nella prima settimana di dicembre. Il Milan ormai ha formalizzato la sua offerta: 6 milioni netti nei prossimi 18 mesi. E attende la risposta dell'attaccante svedese.

                    L'unica concessione potrebbe essere un innalzamento legato ai bonus relativi al raggiungimento di traguardi collettivi e individuali (dalla Svezia assicurano che il centravanti vorrebbe chiudere la carriera sollevando un altro trofeo). Ma il club rossonero non si discosterà troppo da quella cifra base. Ibrahimovic, che deve fronteggiare la reazione furibonda dei tifosi del Malmoe all'annuncio del suo ingresso come socio al 23.5% nell'Hammarby di Stoccolma, è ancora alla prese con la valutazione preliminare all'ultimo passo della sua carriera: capire se la sua condizione attuale - a 38 anni dopo due stagioni nella Major League Soccer e il finale della sua esperienza in Premier League con il Manchester United, compromesso da un serio infortunio al ginocchio - gli può ancora consentire di essere competitivo in Serie A. Questa è una decisione soltanto sua. Per non caricare troppo questa scelta il Milan ha proposto a Ibrahimovic una formula flessibile che consentirebbe al giocatore di fare il punto sulle sue condizioni fisiche a maggio, alla fine della stagione in corso. In modo da ridurre la portata definitiva delle considerazioni di queste ore che potrebbero precedere il suo arrivo a Milano.

                    Duarte operato

                    Il Milan perde Duarte per 3-4 mesi. Il difensore brasiliano è stato sottoposto a un intervento chirurgico a causa della frattura del calcagno all'inserzione del tendine achilleo sinistro presso la Alfredson Tendon Clinic di Umeå (Svezia). L'operazione è stata eseguita dal professor Håkan Alfredson alla presenza del responsabile sanitario del Milan, Stefano Mazzoni. L'intervrnto è "perfettamente riuscita", comunica il.clun rossonero. I tempi di recupero sono stimati in 3-4 mesi.

                    La risposta dello svedese, che insieme al procuratore Raiola si vedrà con i vertici del club, è attesa entro la prima settimana di dicembre. Offe…
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                      Napoli, ora tutti a rapporto da De Laurentiis: si cerca un piano di pace

                      Le multe del presidente ai giocatori restano, ma si cerca un compromesso: da un lato i giocatori pronti a chiedere scusa, dall’altro il presidente che adesso può perdonare


                      Anfield Road punto e a capo. C’è adesso l’altra notte di Champions, quella dell’ammutinamento, che riprende quota. Sarà ridiscussa e sviscerata oggi in casa Napoli, 23 giorni dopo. L’intento comune è mettere un altro punto, quello che può sancire la fine delle ostilità. E la crisi dei risultati? Difficile immaginare che basti una notte gloriosa per uscire dall’imbuto nel quale i giocatori si sono infilati dopo la disobbedienza al ritiro e le prestazioni deludenti in campionato. Ecco che il chiarimento, anche a muso duro tra squadra e club, diventa appuntamento atteso più di una finale.

                      Contro il Liverpool la riconquista della dimensione di squadra solida e per certi versi anche matura, ma la prova del nove sarà la riconferma in campionato. Nessuno tra i giocatori si è ancora arreso all’idea di dover pagare le multe arrivate a destinazione a poche ore dalla sfida nella tana dei Reds. Il pareggio lì dove nessuno ha raccolto punti nei gironi di Champions è la medicina giusta per l’orgoglio, per la consapevolezza e anche per la dignità. Riscatto morale e sportivo con gli ottavi che adesso sono a un soffio. Se sia stato l’antibiotico giusto per debellare il virus è presto per dirlo. Il colpo di spugna c’è stato, così come re Carlo aveva previsto. Le Coppe sono il suo mondo, la dimensione autentica di un allenatore che, tra i patemi delle ultime settimane, in campo internazionale ha imposto come sempre la sua legge. Ed è stato ascoltato.


                      Punto e a capo, dunque. Aspettando gli impegni che non hanno vetrina, contro squadre «piccole» che arriveranno al San Paolo (domenica c’è il Bologna) e il Napoli dovrà tornare a comandare le partite. Riprendersi il possesso e i punti. Prima però la riunione di famiglia. De Laurentiis al primo confronto con i giocatori dopo l’insurrezione del 5 novembre. Chiusi, tutti, nello spogliatoio. Ha chiesto così, il presidente. In famiglia, appunto. Senza spifferi e condizionamenti esterni. Lo ha chiarito nel tweet arrivato al fischio finale di Liverpool-Napoli. I complimenti e poi la richiesta velata ma non troppo di ritrovare unità, lontani dalle «pressioni». L’ultima strategia per spostare l’attenzione: i fatti di casa Napoli stavolta al riparo dai «nemici», quelli che De Laurentiis ha chiamato «gufi», pronti secondo lui a remare contro. Ma è lo spogliatoio piuttosto chiamato alla direzione unica: da un lato i giocatori pronti a chiedere scusa, dall’altro il presidente che adesso può perdonare.

                      Le multe, comunque vada, resteranno, ma si cercherà di non finire in tribunale: vittorie in campionato, trattative sui rinnovi e anche premi futuri, alla ricerca di un compromesso che salvi la stagione. Il club ha necessità di arrivare tra le prime quattro, i giocatori devono riconquistare credibilità. Il giudice unico diventa il campo, dove nell’immediato mancheranno i riflettori e non sbagliare sarà più difficile. Punto e a capo, ecco. Ancelotti ago della bilancia. Non si è leader per caso e la solidità dimostrata nel momento della tempesta è un valore che va condiviso, dal club e dalla squadra.

                      CorSera
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                        Il Borussia rovina la festa della Roma


                        IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Troppa Roma per i modesti turchi dell’Istanbul Basaksehir umiliati dai giallorossi sotto gli occhi del presidente Erdogan. Mai stata una partita, Roma sempre in controllo, va avanti con il gol dal dischetto di Veretout, raddoppia con Kluivert e alla fine Dzeko ci mette il sigillo finale.

                        Eppure per un momento si era intravista l'ennesima beffa arbitrale, quando Hategan aveva negato il penalty evidente su Zaniolo lanciato a rete in molti avevano rivisto gli spettri della «facciata» di Smalling all’Olimpico contro il Borussia. Invece il fischietto rumeno qualche minuto dopo si riscatta concedendo il rigore per il fallo di mano, un po’ meno evidente del difensore turco. Resta l'amarezza di un girone nel quale la Roma, dopo il successo di ieri sera probabilmente passerà, ma come seconda classificata. Che fa tutta la differenza del mondo perché dalla Champions scenderanno le eliminate dalla prima fase: essere testa di serie nel sorteggio in programma il prossimo 16 dicembre a Nyon sarebbe tutta un’altra cosa.

                        Ora invece alla Roma per andare avanti basterà un punto nella prossima sfida (in realtà può andare dentro anche in caso di sconfitta), ma per passare per prima servirà vincere all'Olimpico e sperare nel miracolo turco in Germania: dopo quanto visto ieri sera a Istanbul appare davvero improbabile. Peccato, perché il bilancio della splendida serata turca sarebbe stato perfetto, se non fosse per l’accendino piombato sulla testa di Pellegrini che ha spaccato la testa al giovane giallorosso e lo ha costretto a finire la gara col turbante. Ma il gol del Borussia contro il Wolfsberger che lancia i tedeschi in vetta e con lo scontro diretto favorevole rispetto alla Roma, cambia tutto e mette i giallorossi in ansia in vista del sorteggio.

                        A Fonseca &Co., che ieri hanno vinto una partita europea in trasferta un anno dopo l’ultimo successo (era a Mosca il 7 novembre dell’anno passato), servirà comunque ancora uno sforzo per andare avanti nella sfida in programma il 12 dicembre all'Olimpico contro il Wolsfberger. Ma il tecnico portoghese ha abituato la piazza a fare piccoli passi e a pensare sempre «solo» al prossimo impegno. Domenica si va a Verona e per restare lassù servirà un'altra vittoria: motivo per il quale ieri nella ripresa ha tolto dal campo tutti i titolari del prossimo impegno di campionato. La Roma cresce, lui se la coccola e adesso sarà importante sbagliare il meno possibile: il resto poi verrà da solo.

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                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
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                              • 120611
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                              • In piedi tra le rovine
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                              Gazzetta
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                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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