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Calcio e Finanza: Laporta: «Superlega, per i club fondatori bonus iniziale da 1 miliardo di euro: poi potremmo incassare circa 300 milioni a stagione»
Il termine dei campionati per il Mondiale in Qatar ha permesso al presidente del Barcellona, Joan Laporta, di affrontare nuovamente il discorso Superlega.
In una intervista a Sport, il numero uno del club catalano ha così affrontato l’argomento: «La Super League è una grande opportunità. Ma tutte le parti in causa potranno vincere solo attraverso il dialogo. La Super League punta a migliorare il calcio, a lottare per la sostenibilità del calcio, perché i club escano da un momento di forte difficoltà e possano essere sempre più competitivi e avere più risorse.
La Super League sarà come una Champions League molto migliorata, basata sulla meritocrazia, senza discriminazioni di club, ma con garanzie e regole che consentiranno di avere più risorse. Un importante passo in avanti è stato fatto con l’incontro fra il CEO della Super League Bernd Reichart e il presidente UEFA Aleksander Ceferin».
In termini economici, Laporta riporta anche le cifre che i club prenderebbero se il progetto Superlega vedesse la luce: «Per i club fondatori, c’è un bonus iniziale di 1.000 milioni di euro. A stagione potremmo ottenere circa 300 milioni. Inoltre, la chiave per la Super League è che i club avranno il controllo. Anche la UEFA avrà un ruolo importante, ma saranno le società ad avere l’ultima parola. A marzo ci sarà la risoluzione del Tribunale del Lussemburgo e avendo avviato questo dialogo con la UEFA penso che tra un paio di stagioni potrebbe iniziare la competizione».
Calcio e Finanza
Ma se tutti i club diventano ricchi
non è come se fossero tutti poveri?
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
L'elemento di novità è questo presunto "dialogo" superlega-Uefa, se Laporta sta dicendo il vero.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Napoli nel segno di Spalletti, è lui il vero leader
Nel 2022 nessuno ha raccolto più punti degli azzurri (81), che hanno chiuso la prima parte di campionato in vetta alla classifica coniugando bel gioco e risultati. Il tecnico è riuscito a dare continuità al suo progetto tecnico nonostante la rivoluzione estiva
In mezzo c'è stata la rivoluzione estiva, che ha rivoluzionato l'organico del Napoli con l'addio in blocco dei vecchi leader: dall'ex capitano Lorenzo Insigne al capocannoniere all time della storia del club, Dries Mertens; da Kalidou Koulibaly a David Ospina. Ma dai numeri emerge un dato statistico molto significativo: gli azzurri sono stati lo stesso la squadra della Serie A capace di conquistare più punti nel 2022, che si è concluso in anticipo per lasciare spazio ai Mondiali in Qatar. Il gruppo di Luciano Spalletti ha vinto infatti lo scudetto virtuale dell'anno solare a quota 81, lasciandosi alle spalle i campioni d'Italia del Milan (77), l'Inter (68) e la Juventus (67). L'anello di congiunzione tra passato e presente è l'eccellente lavoro dell'allenatore tecnico toscano, che aveva già dato un'impronta tattica precisa ai suoi giocatori nella scorsa stagione ed è riuscito a dare continuità al suo progetto tecnico anche con l'arrivo dei nuovi: da Kvaratskhelia a Kim, da Raspadori a Simeone. L'unico ritocco è stato il passaggio dal modulo 4-2-3-1 al 4-3-3. Per il resto lo spartito è rimasto lo stesso e per questo il ribaltone all'interno dello spogliatoio è stato indolore, contrariamente a quello che si era immaginato fino ad agosto.
L'abbraccio della città a Spalletti
Lo Spalletti bis procede a gonfie vele e con numeri straordinari, sotto gli occhi di tutti. Lo stop al campionato ha permesso al tecnico toscano di uscire per la prima volta dagli schemi della sua routine, andando a passeggio per le vie eleganti del centro di Napoli sabato sera dopo la vittoria contro l'Udinese e domenica mattina nella zona pedonale del Vomero. Dovunque i tifosi lo hanno circondato di affetto con cori, coccole e richieste di selfie, riuscendo comunque a non superare i limiti della discrezione. Il condottiero azzurro ha apprezzato e li ha ringraziati con lo stesso trasporto. "Siete davvero straordinari". Poco importa se al Maradona la ribalta se la sono presa finora a turno i giocatori: da Osimhen a Kvaratskhelia, da Zielinski a Di Lorenzo, da Kim a Raspadori, da Simeone a Lozano e Politano. A nessuno sfugge che il vero leader della capolista è seduto in panchina, con l'onere e l'onore di pilotare la squadra verso il sogno del terzo scudetto, atteso da oltre trent'anni.
Nel 2022 nessuno ha raccolto più punti degli azzurri (81), che hanno chiuso la prima parte di campionato in vetta alla classifica coniugando bel gioco e…
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Non vorrei che vincesse lo scudetto il Napoli perché lo farebbero pesare a tutti festeggiandolo per un anno e parlandone per altri 50, però Spalletti se lo meriterebbe. Bollato come eterno secondo, odiato e preso in giro da tifosi perché andato in contrasto con i loro idoli. È vero che non abbia (finora) mai vinto lo scudetto, ma non ha mai neanche avuto la squadra favorita a vincerlo. Inoltre anche prima del Napoli le sue squadre hanno espresso spesso un calcio piacevole
Inviato dal mio Redmi Note 8T utilizzando Tapatalk
Con lo scudetto del Napoli, da Roma in giù l'Italia verrebbe trasformata in una sorta di mondo post-apocalittico stile Mad Max. Non che ci manchi molto in ogni caso. Meglio di no comunque.
Lo vincera' la Juve, che e' la squadra che ha piu speso tra gennaio e luglio.
Il Napoli ora vola sulle ali dell'entusiasmo, vedremo dove saranno a Marzo
L’analisi di Sconcerti: Inter, troppi gol per lo scudetto. Napoli sorpresa, Roma delusione
Bilancio di metà campionato. Il Milan se risolve il contratto di Leao e il rebus De Ketelaere può crescere. La Juventus dei giovani è cambiata grazie a Rabiot. Male la Roma di Mourinho, i progressi del Torino
di Mario Sconcerti
Il Napoli, Spalletti e il gioco in verticale
La vera sorpresa è il Napoli, nessuno pensava fosse a questi livelli. È diverso per gioco e qualità individuale. Stupisce la tranquillità che riesce a mettere accanto all’ordine, è pieno di movimenti che aprono continui corridoi sul campo. Spalletti è bravo ma non è una novità, ha sbagliato pochissimo in carriera. Arrivava quarto all’Inter quando l’Inter era da quinta-sesta posizione. È stato vicino allo scudetto con una Roma non ancora all’altezza. La sua differenza naturale si accoppia oggi a giocatori di stili diversi che si completano a vicenda. È una costruzione da vecchio calcio italiano intelligente. Il Napoli gioca soltanto in verticale e si muove con sincronia, ma in più ha giocatori fuori scala come Osimhen, Anguissa, Kvaratskhelia, Lobotka, l’ultimo Zielinski, diventato un 10 autentico, lo stesso Kim, Di Lorenzo. E pochi hanno riserve come Elmas, che sembra Insigne, o Raspadori.
Il Milan e due problemi
Contro questo avversario il Milan ha fatto la sua strada. Ha solo due punti meno di un anno fa, è il Napoli che ne ha fatti troppi di più. Alla fine è arrivato stanco, più di nervi che di gioco. Segnare gli costa sempre fatica nonostante la crescita di Giroud e in parte Leao. Ha difficoltà in trasferta dove ha il decimo attacco, 9 reti, meno di Udinese e Torino. Costruisce con più affanno. Questo segnala un piccolo vuoto sul campo tra i centrocampisti e Diaz dove spesso comandano gli avversari. Diaz è uno scattista, quindi si allunga sul campo e non sempre diventa utile. Il Milan è però la squadra che può crescere di più. Se riesce a gestire il problema dei tanti soldi che Leao deve allo Sporting Lisbona e se De Ketelaere finirà per assomigliare a se stesso.
I gol subiti dall’Inter
C’è una regolarità nella strana parabola dell’Inter: prendeva tanti gol quando giocava male, continua a prenderli oggi che gioca molto meglio. Se ci fermiamo con calma sul dato, capiremo che è molto importante. Con questa media lunga ormai 15 partite, a fine stagione l’Inter subirebbe tra i 56 e i 57 gol. Temo sia impossibile vincere qualcosa con questo handicap. Non solo, ma è lecito pensare che se una squadra ha questo limite, non è ancora una squadra completa. Subire gol è una conseguenza del gioco collettivo. Qualcosa deve per forza cambiare. Diversa la situazione della Juve che segna poco ma non subisce gol. Questa è una regolarità magra, ma è regolarità.
Le novità della giovane Juventus
Fagioli e Kean, più Miretti, sono tra le novità più importanti della stagione. Perché non hanno da soli trasformato la squadra, ma le hanno dato uno scopo. Quando un’onda lunga avanza alle spalle, anche i giocatori più stanchi ritrovano stimoli. Allegri non gioca il calcio che preferisce, gioca quello che sente più adatto. Oggi ha una squadra perfino moderna nel suo senso classico. Il salto è avvenuto quando Rabiot si è messo a dare quanto si cercava da Pogba, cioè classe, personalità, peso. E quando Cuadrado ha potuto accorciare il suo spazio sul campo. Ma pur nella rimonta, anche la Juve manifesta un limite poco credibile: segna pochissimo in trasferta, appena 4 gol, quanto Verona e Sampdoria, nessuno ha segnato meno.
La Roma è la delusione
Forse la Roma, per il poco gioco. Mourinho dice che è mancato troppo Dybala. In questo ha ragione, ma carattere e qualità, senso del campo, si possono raggiungere in molti altri modi. Il Torino, per esempio, non ha Dybala, ma gioca bene. Fra le delusioni non aggiungerei l’Atalanta, che fa quello che può tra rinnovamento e infortuni. Come onestamente mi sembrava abbastanza scritto il cammino di Verona e Samp.
Si aggiunge un difensore, si segna meno
Sembra allontanarsi la necessità di palleggiare a ogni costo. Tra le prime quattro solo il Napoli gioca con il 4-3-3 e le sue piccole varianti. Juve, Inter, Roma si sono messe a tre in difesa, spesso anche il Milan. L’Atalanta c’è sempre stata. La ricerca inferiore di palleggio ha consentito di aggiungere un difensore, infatti si segna meno. È migliorato il livello del gioco, si ha anche meno paura di far giocare i giovani. Il Lecce ha il 21 per cento dei giocatori in rosa sotto i 21 anni, il Torino quasi il 16 per cento. Sempre poco, il Barcellona è al 29,5, l’Arsenal al 26,7. Ma stanno diventando buone percentuali anche le nostre. Mi ha colpito un giocatore, Sernicola della Cremonese.
CorSera
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Non vorrei che vincesse lo scudetto il Napoli perché lo farebbero pesare a tutti festeggiandolo per un anno e parlandone per altri 50, però Spalletti se lo meriterebbe. Bollato come eterno secondo, odiato e preso in giro da tifosi perché andato in contrasto con i loro idoli. È vero che non abbia (finora) mai vinto lo scudetto, ma non ha mai neanche avuto la squadra favorita a vincerlo. Inoltre anche prima del Napoli le sue squadre hanno espresso spesso un calcio piacevole
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Se lo vince il Napoli avremmo dei festeggiamenti limitati a Napoli e alla Campania...con qualche strombazzata di qualche emigrante napoletano sparso per l'Italia. Questo peso sarebbe relativo.
Mediaticamente è chiaro che una novità di tale portata farebbe rumore...ma se guardiamo al lato puramente calcistico ad ora è la squadra che più se lo merita, alla data di oggi attenzione...perchè poi c'è tutto da fare ancora.
Intanto Spallett che in due anni, e con una rivoluzione tecnica di mezzo di non secondaria importanza (via Koulibaly, via Mertens, via Insigne...) ha dato continuità al suo progetto tecnico, se possibile migliorandolo: è nella sua piena maturità umana e di allenatore. Se uno scudetto lo ha vinto Pioli, forse sarebbe ora che lo vincesse anche Spalletti.
Poi il lavoro del club, e mi riferisco a Giuntoli, per me attualmente il miglior dirigente italiano: vende Koulibaly e prende Kim spendendo la metà di quanto incassato. In due anni trova gli Anguissa, i Kvaracoso, porta Osimehn, aggiunge Raspadori, Simeone...insomma, è una rosa altezza-scudetto...senza fare buchi di bilancio, autofinanziandosi.
De Laurentiis che può risultare poco simpatico od urticante ma che alla fine ha sempre dettato lui la linea e i Giuntoli e gli Spalletti li ha scelti lui.
Ecco, ci sono tanti elementi perchè il titolo caschi bene, se dovesse finire al Napoli...non sarebbe una improvvisata. E' chiaro che da juventino mi auguro una rimonta miracolosa e un soffiargli il primo posto da sotto al naso...ma qui parla il tifoso e le sue speranze, probabilmente pure poco concrete...anche perchè se a gennaio Spalletti riuscisse a riprendere da dove ha interrotto, il discorso sarebbe chiuso per tutti, illusioni altrui comprese.
...ma di noi
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forse, tra mille inverni
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nella necropoli deserta»
ma a Gennaio hai preso il capocannoniere della serie A, direi che basta no ?
La vera operazione è stata soffiare Bremer (finanziato dalla cessione di de Ligt) all'Inter: hai infatti ottenuto due obiettivi: rafforzarti (Bremer è una bestia) e al contempo indebolire una concorrente (l'Inter incassa il doppio dei goal della Juve).
Su Bremer l'Inter c'era da mesi e con Bremer avrebbe sistemato la difesa...e invece l'abbiamo sistemata noi.
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Se lo vince il Napoli avremmo dei festeggiamenti limitati a Napoli e alla Campania...con qualche strombazzata di qualche emigrante napoletano sparso per l'Italia. Questo peso sarebbe relativo.
Mediaticamente è chiaro che una novità di tale portata farebbe rumore...ma se guardiamo al lato puramente calcistico ad ora è la squadra che più se lo merita, alla data di oggi attenzione...perchè poi c'è tutto da fare ancora.
Intanto Spallett che in due anni, e con una rivoluzione tecnica di mezzo di non secondaria importanza (via Koulibaly, via Mertens, via Insigne...) ha dato continuità al suo progetto tecnico, se possibile migliorandolo: è nella sua piena maturità umana e di allenatore. Se uno scudetto lo ha vinto Pioli, forse sarebbe ora che lo vincesse anche Spalletti.
Poi il lavoro del club, e mi riferisco a Giuntoli, per me attualmente il miglior dirigente italiano: vende Koulibaly e prende Kim spendendo la metà di quanto incassato. In due anni trova gli Anguissa, i Kvaracoso, porta Osimehn, aggiunge Raspadori, Simeone...insomma, è una rosa altezza-scudetto...senza fare buchi di bilancio, autofinanziandosi.
De Laurentiis che può risultare poco simpatico od urticante ma che alla fine ha sempre dettato lui la linea e i Giuntoli e gli Spalletti li ha scelti lui.
Ecco, ci sono tanti elementi perchè il titolo caschi bene, se dovesse finire al Napoli...non sarebbe una improvvisata. E' chiaro che da juventino mi auguro una rimonta miracolosa e un soffiargli il primo posto da sotto al naso...ma qui parla il tifoso e le sue speranze, probabilmente pure poco concrete...anche perchè se a gennaio Spalletti riuscisse a riprendere da dove ha interrotto, il discorso sarebbe chiuso per tutti, illusioni altrui comprese.
questi post portano una iella maledetta
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
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