Originariamente Scritto da Sean
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Juventus, le novità sull’inchiesta: nella chat della squadra gli accordi segreti sugli stipendi
Le intercettazioni del ds sulle plusvalenze dopo l’ispezione della Consob: «Fortuna che alla luce delle recenti visite ci siamo fermati». Capitolo stipendi: nelle chat Chiellini disse ai compagni che sarebbe uscito un comunicato diverso da quanto pattuito
«Fortuna che… alla luce delle recenti visite ci siamo fermati», dice a un certo punto il ds Federico Cherubini a Stefano Bertola, all’epoca direttore finanziario e dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari: il dialogo, intercettato da una microspia della guardia di finanza, è del 22 luglio 2021, dieci giorni dopo che la Consob ha avviato un’ispezione sulla Juve, a proposito delle plusvalenze. Circostanza a conoscenza dei due, vista la comunicazione fatta dal club, in occasione della relazione finanziaria annuale per il bilancio al 30 giugno dello stesso anno. «Con lettera in data 12 luglio 2021, la Consob ha avviato nei confronti della società una verifica ispettiva, attualmente in corso, avente per oggetto l’acquisizione di documentazione ed elementi informativi relativi ai proventi derivanti dalla gestione dei diritti dei calciatori».
L’intercettazione ambientale e gli accertamenti dei militari del nucleo di polizia economico finanziaria delle Fiamme gialle ricostruiranno poi l’intero contesto: nel dialogo — si sostiene negli atti — Cherubini dice che bisogna smetterla di fare le plusvalenze così perché, dopo l’addio di Marotta, Paratici non ha più avuto un cappello finanziario che lo potesse fermare. Morale: il ds avrebbe sempre detto all’allora capo dell’area tecnica, che era necessario cambiare strategia, perché il loro lavoro era quello di scovare talenti, valorizzarli e poi venderli, facendo plusvalenze sane. Insomma, se loro avessero fatto plusvalenze sane in casa non ne sarebbero più state fatte di artificiali. Come, si deduce, erano invece state quelle contabilizzate nelle stagioni precedenti.
Abbandonate le plusvalenze — secondo gli investigatori — la Juve studia altri modi per tagliare i costi, le «manovre stipendi». Per il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i pm Mario Bendoni e Ciro Santoriello, questo rientrerebbe in «una strategia delinquenziale» della Juve, come riassumono nella richiesta di misure cautelari fatta al gip (e respinta). Dalle mail e dalle chat sequestrate (compresa quella di squadra) emergono particolari sulle trattative tra club e giocatori, sugli stipendi. Come quando Chiellini, da capitano, disse ai compagni di stare tranquilli: l’indomani sarebbe uscito un comunicato diverso da quello che è stato pattuito, non parlatene con la stampa. L’annunciata rinuncia a 4 mensilità si ridusse a una. Poi ci sono i quasi 20 milioni di euro che — per la Procura — la società ancora dovrebbe a Ronaldo e che non sarebbero mai stati registrati a bilancio.
CorSera
Le intercettazioni del ds sulle plusvalenze dopo l’ispezione della Consob: «Fortuna che alla luce delle recenti visite ci siamo fermati». Capitolo stipendi: nelle chat Chiellini disse ai compagni che sarebbe uscito un comunicato diverso da quanto pattuito
«Fortuna che… alla luce delle recenti visite ci siamo fermati», dice a un certo punto il ds Federico Cherubini a Stefano Bertola, all’epoca direttore finanziario e dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari: il dialogo, intercettato da una microspia della guardia di finanza, è del 22 luglio 2021, dieci giorni dopo che la Consob ha avviato un’ispezione sulla Juve, a proposito delle plusvalenze. Circostanza a conoscenza dei due, vista la comunicazione fatta dal club, in occasione della relazione finanziaria annuale per il bilancio al 30 giugno dello stesso anno. «Con lettera in data 12 luglio 2021, la Consob ha avviato nei confronti della società una verifica ispettiva, attualmente in corso, avente per oggetto l’acquisizione di documentazione ed elementi informativi relativi ai proventi derivanti dalla gestione dei diritti dei calciatori».
L’intercettazione ambientale e gli accertamenti dei militari del nucleo di polizia economico finanziaria delle Fiamme gialle ricostruiranno poi l’intero contesto: nel dialogo — si sostiene negli atti — Cherubini dice che bisogna smetterla di fare le plusvalenze così perché, dopo l’addio di Marotta, Paratici non ha più avuto un cappello finanziario che lo potesse fermare. Morale: il ds avrebbe sempre detto all’allora capo dell’area tecnica, che era necessario cambiare strategia, perché il loro lavoro era quello di scovare talenti, valorizzarli e poi venderli, facendo plusvalenze sane. Insomma, se loro avessero fatto plusvalenze sane in casa non ne sarebbero più state fatte di artificiali. Come, si deduce, erano invece state quelle contabilizzate nelle stagioni precedenti.
Abbandonate le plusvalenze — secondo gli investigatori — la Juve studia altri modi per tagliare i costi, le «manovre stipendi». Per il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i pm Mario Bendoni e Ciro Santoriello, questo rientrerebbe in «una strategia delinquenziale» della Juve, come riassumono nella richiesta di misure cautelari fatta al gip (e respinta). Dalle mail e dalle chat sequestrate (compresa quella di squadra) emergono particolari sulle trattative tra club e giocatori, sugli stipendi. Come quando Chiellini, da capitano, disse ai compagni di stare tranquilli: l’indomani sarebbe uscito un comunicato diverso da quello che è stato pattuito, non parlatene con la stampa. L’annunciata rinuncia a 4 mensilità si ridusse a una. Poi ci sono i quasi 20 milioni di euro che — per la Procura — la società ancora dovrebbe a Ronaldo e che non sarebbero mai stati registrati a bilancio.
CorSera
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