Culoncino Inzaghi non si smentisce mai.
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
Collapse
X
-
Originariamente Scritto da fede79 Visualizza MessaggioCuloncino Inzaghi non si smentisce mai.
Inviato dal mio SM-A202F utilizzando TapatalkI SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioVincere partite cosi' e' da grande squadra. Non mollano mai. Per me e' solo un punto di forza!
Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
Inviato dal mio SM-G998B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Commenta
-
-
-
Originariamente Scritto da fede79 Visualizza MessaggioDovevi proprio scriverlo Sean? Era proprio necessario? Ce l’hai un ca@@o di cuore? Ti odio.
Ahahahhah
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
Commenta
-
-
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
Commenta
-
-
Mi piace ricordarla così...
Inviato dal mio SM-N960F utilizzando Tapatalk
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
Commenta
-
-
Il Milan senza riguardo per Berlusconi e per il Monza, a sottolineare proprio il cambio d’epoca. Inesorabilmente declinante in politica e nel calcio, a Berlusconi restano le fiammate mediatiche e qualche show da consumato protagonista della scena pubblica. Ma ormai non è più centrale e si scontra con irriguardosi e cinici “fatti più in là”
Dalla Meloni al Milan: quattro schiaffi al Berlusconi tramontante
Il Milan che rifila quattro gol al Monza di Berlusconi se non è una nemesi storica, è sicuramente un cortocircuito temporale. La separazione definitiva dal padre che il Milan moderno ha inventato e generato. Se qualcuno avesse dei rimpianti o delle nostalgie per quel calcio lì, le contenga unicamente tra i ricordi, senza pensare che un giorno quel calcio (e quella gloria) possa tornare.
Il calcio moderno oggi è alta finanza, strategie internazionali, fondi di investimento che lo trattano e ne hanno cura, con la stessa bramosia e avidità di chi investe alla borsa di New York o guarda alle oscillazioni del petrodollaro.
Berlusconi e il Berlusconismo sono un fenomeno tutto italiano di cui il calcio è solo una delle tante sfaccettature, sia pure forse la più grande e importante. Berlusconi da sempre gioca nel calcio le abituali carte della popolarità, del populismo e del protagonismo personale.
Essere al centro del calcio oggi però è più complicato che essere al centro della politica. Dove pure ha subìto pesanti ridimensionamenti e “fatti più in là”, per cui non riesce a tenere i riflettori puntati su se stesso per più di due o tre giorni. Il tempo di giocare con la fame mediatica che comunque in qualche maniera deve placarsi. E il vecchio Silvio sa sicuramente cosa servire al toro mediatico, cavalcandolo ancora perfettamente nonostante gli 86 anni. Tutto sommato è sempre stato un uomo di spettacolo. Ma strategicamente, politicamente e anche calcisticamente il nostro è ormai indebolito e declinante.
Oggi a Berlusconi non resta che fare sorrisetti di circostanza alla donna primo ministro che lo tratta con atteggiamento “1. supponente; 2. prepotente; 3. arrogante; 4. offensivo” e incassare pure i quattro gol che il nuovo Milan gli ha sfacciatamente rifilato con Brahim Diaz, Origi e Leao. Senza alcun rispetto. E anzi a sottolinearne ormai la netta separazione.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
L’Inter vince a Firenze con un gol di Mkhitaryan all’ultimo istante, infilando la terza vittoria consecutiva e invertendo la picchiata che ha caratterizzato questo inizio di stagione. Col recupero di Lukaku e Brozovic chissà…
A Firenze l’Inter si è presentata senza Lukaku ma con Steve Zhang in tribuna, a dire forse che l’Inter non è più soltanto un soprammobile prezioso da esporre nel salotto dell’imprenditore cinese, ma qualcosa di vivo. Che va curato, sostenuto, accarezzato ben al di là dei semplici conti di bilancio. I presidenti veri si vedono nel momento di difficoltà, non solo quando c’è da festeggiare uno scudetto.
Non sappiamo bene in quale misura, ma sicuramente anche una certo clima di incertezza societaria – vende o non vende Zhang? – ha pesato sulla squadra, che ha smarrito strada facendo obiettivi e motivazioni. Una forte impennata però nel rendimento dei capisaldi della squadra – ancora Barella e Lautaro, per affidare poi il gol della vittoria a Mkhitaryan – ha consentito all’ Inter di invertire la picchiata e decollare di nuovo.
La partita di Firenze non è stata certo perfetta, anzi, e a Mister Italiano, rimasto con un pugno di mosche in mano dopo aver rimontato l’Inter fino al 3-3 al 90?, certe decisioni dell’arbitro non tornano proprio, però i quattro gol alla Fiorentina fanno filotto con le precedenti vittorie e cominciano a lenire i danni pesantissimi di una partenza completamente sballata.
Ritrovare Lukaku e Brozovic potrebbe dare a Simone Inzaghi quel conforto di cui ha bisogno nel suo calcio programmato e a volte un po’ troppo schematico.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Domenica 23 ottobre 2022Udinese – Torino 12.30Bologna – Lecce 15.00Atalanta – Lazio 18.00Roma Napoli 20.45
Lunedì 24 ottobre 2022
Cremonese – Sampdoria 18.30Sassuolo – Verona 20.45
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Inter, atteggiamento da grande. Ma i rigori di Firenze con il calcio c’entrano poco
di Massimo Mauro
I primi venti minuti dell’Inter sono stati da grandissima squadra. Ma commentando la partita di Firenze vorrei partire sui due rigori, anche se ormai non meraviglia più niente. Dimarco scivola dopo che Bonaventura aveva già tirato, quindi la decisione di assegnare il rigore non ci stava proprio. Ma pure il rigore per l’Inter non ci stava. Sono rigori da Var, che con il calcio vero e giocato hanno poco a che vedere: ma l’ho detto mille volte, le regole di oggi sono queste e dobbiamo conviverci. La partita non può essere definita bella, troppi errori. La Fiorentina gioca uomo contro uomo ma non se lo può permettere contro le grandi: troppo debole in difesa e a centrocampo, l’Inter poteva fare 8 gol. Inzaghi forse ha avuto paura di vincere, si è messo troppo in difesa e l’Inter ha smesso di giocare: ma se nel recupero oltre al gol i nerazzurri hanno creato due occasioni oltre al gol fatto, significa che la squadra ha un potenziale enorme e deve credere di più nelle proprie capacità. Basta pensare all’ingresso di Dzeko, Gosens, Dumfries... Ribadisco, questa squadra non mollerà fino all’ultimo nella lotta per lo scudetto.
Il Milan ha trovato la squadra ideale nel Monza. I brianzoli hanno fatto cose buone, ma hanno riproposto la presunzione di inizio campionato. Se Brahim Diaz fa 50 metri indisturbato e fa gol, allora c’è qualcosa che non quadra: preferisco dire presunzione rispetto a incapacità. Anche perché Palladino ha una buona squadra che però non deve giocare solo di fioretto. Il Monza dovrebbe guardare la squadra di Pioli: tutta dietro la linea della palla nel momento della difficoltà. Senza vergogna, come sa fare una grande.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
L’analisi di Sconcerti: l’Inter è tornata. Milan più completo, Diaz scoperta
L’Inter è tornata in campionato. La spiegazione migliore è la chiarezza di Lautaro. Da quando è arrivato De Ketelaere, Diaz è un altro giocatore: Pioli inventa titolari a ogni partita
di Mario Sconcerti
Il Milan si scopre completo a ogni formazione che inventa. L’Inter conferma il cambio di atteggiamento e soprattutto il nuovo peso di Lautaro, Barella e Calhanoglu. L’avversario del Milan era romantico e scolastico. Non avrà problemi seri di classifica il Monza, che gioca bene palla a terra e cerca sempre la parte migliore del calcio, ma non ha la qualità per poterselo permettere.
Nel palleggio, allora, molto meglio il Milan. Colpisce nel Milan l’evoluzione di Brahim Diaz. Da quando è arrivato De Ketelaere è un altro giocatore. Bravino è sempre stato, ma scattoso, incostante, non solido. Oggi è una piccola furia. Combatte sul pallone e mentre lo protegge già prepara il gol. Un giocatore scoperto, più che ritrovato, con un passo breve che pochi hanno ormai in un calcio di fisici giganti. A Diaz si unisce Origi. Sembra un ospite muto, ma quando ha il pallone fila via sul concreto come un grande attaccante. È da ricordare che un centrocampo con Bennacer-Pobega-Diaz era una novità e conferma la nuova ampiezza del Milan. Pioli inventa titolari a ogni partita, segno che è la grande base tecnica la vera tenuta della squadra.
L’Inter ottiene il massimo dopo aver perso molto ed essere stata più volte rimontata. La Fiorentina pressa, tira poche volte ma ha ritmo e discreta qualità. Starle dietro è faticoso, infatti l’Inter paga nel tempo. Paga di più la Fiorentina che dopo lo sforzo fisico non ha più equilibrio e lascia territori desertici ai contropiedi di Lautaro, il migliore in campo.
Direi che è stata una partita di campioni veri, decisa da Lautaro, ripresa da Jovic, chiusa da Mkhitaryan, la sorpresa di questa nuova Inter. Non ci sono molte valutazioni tecniche da fare quando si corre così tanto e si crea anche di più. Ha deciso un monetina in aria e la predisposizione della Fiorentina a lasciare soli gli avversari davanti al proprio portiere.
L’Inter deve riflettere sulla confusione del secondo tempo. Non si difende così. Resta però un successo prezioso per la classifica. Il resto è da riflessione attenta. È stata una partita di botte e di ritmo, a tratti bella, sempre convulsa. Molto importante per l’Inter che si rimette in strada. Difficile giudicare la qualità della vittoria, la Fiorentina è una squadra buona ma tira poco e aveva preso 4 gol nell’ultima in casa con la Lazio. Parla forte, ma urla piano. L’Inter ha meritato di vincere anche se non ha saputo dare alla partita la tranquillità che avrebbe meritato. Direi che l’Inter è tornata in campionato. La spiegazione migliore è la chiarezza di Lautaro.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Nel torrido finale del Franchi, sul gol del 4-3 per l'Inter, il club nerazzurro fa sapere che da un dirigente viola sono partiti insulti verso l'ad Beppe Marotta.. Secondo diverse testimonianze si tratterebbe di Joe Barone. La Fiorentina dal canto suo smentisce invece che il presidente Rocco Commisso abbia cercato di sfondare la porta che conduce agli spogliatoi, ma avrebbe semplicemente insistito perché detta porta gli venisse aperta.
(Repubblica)
___________
L’Inter vince all’ultimo minuto e sostiene che i dirigenti della Fiorentina hanno reagito con insulti e prendendo a pugni l’ingresso degli spogliatoi, Commisso pretende scuse ufficiali
Il 3-4 con cui l’Inter, all’ultimo respiro,sabato sera ha battuto la Fiorentina al Franchi lascia strascichi. I nerazzurri sostengono che i dirigenti presenti allo stadio hanno subito aggressioni verbali in tribuna e che più tardi alcuni dirigenti viola — in particolare il direttore generale Joe Barone — sarebbero scesi negli spogliatoi prendendo a pugni la porta di quello nerazzurro. La società viola smentisce seccamente ed esige le scuse.
La società gigliata nella notte, con una comunicazione all’agenzia di stampa Ansa, reagisce con fermezza: «Acf Fiorentina smentisce categoricamente tutte le voci che attribuiscono al presidente Rocco Commisso o ad altri dirigenti viola comportamenti violenti avvenuti al termine della gara — si legge nel testo — Commisso alla fine della partita è semplicemente sceso all’interno degli spogliatoi della Fiorentina per complimentarsi con il mister e i ragazzi per l’ottima prestazione. Il presidente aspetta le scuse ufficiali da parte dell’Inter e del suo presidente Steven Zhang e di chi ha messo in giro queste notizie false, ristabilendo al più presto la verità».
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Atalanta-Lazio
(Ore 18 su Dazn)
Da una parte l’Atalanta non ha nessuna intenzione di perdere punti preziosi dalla capolista, il Napoli; dall’altra la Lazio, che è determinata a restare attaccata al treno Champions. «Gasperini è stato saggio a ripartire dalla solidità, ma stiamo già crescendo. Lo scudetto? Perché no, è possibile», le parole di Koopmeiners, centrocampista della Dea. Tra i biancocelesti è out Immobile fino a gennaio: «Stiamo facendo tutti i tentativi possibili per accorciare i suoi tempi di recupero. Lo vuole anche il ragazzo che si è messo a disposizione ma certamente non dovremo correre rischi. Se la squadra andrà in difficoltà a causa dell’assenza di Immobile, vorrà significare che siamo ancora immaturi, altrimenti andiamo soltanto in cerca di alibi», ha detto Maurizio Sarri.
Roma-Napoli
(Ore 20.45 su Dazn)
È il big match dell’11° giornata. Il Napoli ha conquistato otto vittorie e due pareggi e Luciano Spalletti torna da rivale all’Olimpico alla ricerca della nona sinfonia in campionato. «Questa è una partita fra le più belle del calcio europeo non solo italiano, la guardano tutti. Importante perché ti fa capire come proseguire nel percorso. Dobbiamo mettere in campo quello che sappiamo fare, dobbiamo continuare a farlo con ancora più qualità e velocità. Loro hanno questa capacità di incidere coi calci piazzati. Dipenderà da quanto gliene concedi. Se terremo più palla magari corriamo meno rischi», ha detto il tecnico di Certaldo. José Mourinho è ottimista: «Non c’è tanto da dire, il Napoli è il primo in classifica dopo 10 gare. Ha già un significato. Abbiamo il diritto di giocare, di pensare che vogliamo giocarcela. Dopo penso che l'opinione generale è che il Napoli sia favorito, però qualche volta il favorito perde. Spalletti è un mio amico, abbiamo rispetto. Lui è un bravissimo allenatore: tutto questo è vero e non c’è nessuna ipocrisia. Lui sa che la sua squadra è una squadra top, ma sa anche che non sarà facile affrontarci. Sa che può perdere. Andremo a fare il nostro gioco e giocheremo per vincere. Sarà una partita difficile», la sua analisi.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Non ho visto la partita di Firenze dunque nulla so degli episodi che hanno infuocato il post match, ma vincere 4-3 all'ultimo porta punti pesanti...e devono ancora rientrare Lukaku e Brozovic...e quindi facile prevedere che l'Inter si giocherà lo scudetto fino a maggio....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
Commenta