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Il Napoli alle stelle e la Juve nelle stalle. Tutti sotto la curva, i giocatori della Juve, a prendersi una bordata di fischi. Che la Juventus sia in crisi non lo dice adesso “il gioco” che è materia scivolosa, spesso impalpabile e di sicuro opinabile – in due parole del gioco possiamo anche sbattercene bellamente – lo dicono “i risultati”, la cui crudezza e soprattutto pochezza condannano senza se e senza ma la Juventus, Allegri, Agnelli e tutti quelli che in bianconero da qualche anno non ne azzeccano più una.
Se la partita che contava davvero era quella col Benfica, come aveva detto Allegri prima di essere sconfitto dal Psg di Mbappé & C, perderla in casa vuol dire compromettere fortemente la qualificazione agli ottavi di Champions League. La classifica adesso dice che la Juve ha zero punti in classifica mentre Psg e Benfica ne hanno addirittura sei.
Nella Juventus oggi gira più o meno soltanto Milik che è l’unico che sembra avere energia e soprattutto non sentire la paura. Tutti gli altri stanno deludendo, a cominciare dall’allenatore che sembra capirci veramente poco. Senza contare che il disfacimento psicologico è veramente totale, alla prima difficoltà la squadra si squaglia in campionato. Se la Juve è ottava in campionato e ultima nel girone di Champions è evidente che il problema esiste.
“Inutile parlare, dare spiegazioni, bisogna stare zitti e lavorare. Bisogna uscirne da squadra”, è l’unica spiegazione, senza alcuna autocritica. E’ ben strano che ancora non si chieda conto di questa involuzione a Max Allegri, che è un grande allenatore, ma che oggi sta perdendo clamorosamente il controllo della Juve e che resta lì dov’è – inutile negarlo – perché ha un contratto costosissimo (4 anni, con scadenza al 2025 a 9 milioni netti a stagione) che è quasi impossibile stracciare senza far sanguinare il bilancio del club.
Il Napoli oggi è esattamente all’opposto. Gioca divertendosi, ha coraggio, vince, non sente certo l’angoscia delle partite anzi. Dopo i 4 gol segnati al Liverpool eccone tre segnati ai Rangers a Glasgow. E sarebbero potuti essere quattro se l’arbitro non avesse fatto ripetere un rigore che Zielinski si è fatto parare (ma il primo era era stato poi ribattuto in porta da Politano) due volte. C’era una certa differenza di qualità tra le due squadre, ma insomma vittorie così non sono mai scontate. Si sente molto di meno la dipendenza da Osimhen, il centrocampo formato da Anguissa, Lobotka e Zielinski dà solidità e qualità a tutta la formazione, il Napoli oggi è molto squadra con tanti ottimi giocatori sparsi in tutti i settori del campo. I gol della certezza li hanno segnati Raspadori e Ndombelé che venivano dalla panchina. Nessuno ci avrebbe scommesso su un Napoli così dopo l’estate delle grande epurazioni (Koulibaly, Insigne, Mertens etc). Spalletti ha guidato il Napoli magistralmente a colpi di stampella.
Del Milan ci sono due o tre cose che mi colpiscono. Non entusiasma però nemmeno si può considerare ordinaria, scontata e di poco valore una vittoria per 3-1 in Champions League. Olivier Giroud che doveva essere una riserva (di Ibrahimovic in particolare), anche per via dei suoi 36 anni, alla fine è diventato l’uomo chiave in attacco del Milan. Lui gioca, poi si vedono gli altri.
Il Milan poi vince le partite soprattutto giocando senza De Ketelaere, il crack su cui Maldini & C. hanno puntato facendo ululare di goduria i superesperti tipo Adani & C. Non vedendo chissà cosa in campo già mi ero giocato, piuttosto ingenerosamente, la perfida etichetta di “oggetto misterio”. Saremo impazienti ma gliela lascio ancora appiccicata addosso.
CHAMPIONS LEAGUE 2022 - 2023 Seconda giornata *** Mercoledì 14 settembre 2022 Milan - Dinamo Zagabria 3-1 (45' Giroud rig. M, 47' Saelemaekers M, 56' Orsic DM, 77' Pobega M) Rangers Glasgow - Napoli 0-3 (68' Politano rig. N, 85' Raspadori N, 90'+1' Ndombelè N) Juventus - Benfica 1-2 (4' Milik J, 43' Joao Mario
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Champions: il Chelsea stecca ancora, il Real regala ad Ancelotti la vittoria n. 100
I Blues si fanno riprendere (1-1) dal Salisburgo e restano ultimi nel girone del Milan. I blancos piegano nel finale (2-0) il Lipsia e consentono al tecnico italiano di centrare lo storico traguardo. Vincono in rimonta Manchester City (2-1 al Dortmund) e Psg (1-3 a Haifa con il Maccabi)
Stecca solo il Chelsea nel mercoledì della seconda giornata della fase a gironi di Champions League. I Blues, nella prima in panchina del neo-tecnico Graham Potter, sono stati fermati a Londra sull'1-1 dal Salisburgo. Vincono, seppur soffrendo, tutte le altre big. Manchester City e Psg s'impongono in rimonta su Borussia Dortmund (2-1) e Maccabi Haifa (1-3), il Real solo nel finale riesce a domare (2-0) il Lipsia. Il Siviglia non va oltre lo 0-0 a Copenhagen mentre a Varsavia lo Shakhtar Donetsk ferma sull'1-1 il Celtic.
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Ma arrivabene è appena arrivato
Ha tagliato i costi di oltre il 30% chiuso il mercato in attivo di decine di milioni
E migliorato la squadra
Lasciamoli lavorare.
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E' un discorso più ampio, che va oltre i meri risultati sportivi e riguarda la natura stessa del ruolo della presidenza all'interno di una società come la Juventus che non passa di proprietario, quindi deve trovare per altre vie le energie nuove per rigenerarsi.
Agnelli sta lì da 12 anni. In questi ultimi 3 pare come aver perso la spinta motrice e la lucidità delle decisioni ultime, troppo concentrato sulla politica del pallone e poco sul club.
Serve nuovo entusiasmo, servono profili esterni che sappiano individuare e sanare le storture. Se si vuole restare all'interno della famiglia c'è Alessandro Nasi. Lui può scegliersi un direttore generale (Giuntoli) che copra il vuoto lasciato da Marotta. Cherubini può restare, Arrivabene (che sta lì a guardia del bilancio) pure, almeno finchè i conti non saranno rientrati in parametri più sostenibili.
Le altre squadre, quando arrivano a fine corsa, passano di mano. La Juve no per ragioni note. La soluzione della Juve è sempre stata quella di passare di dirigenza e questo coinvolge anche il vertice.
Voltare pagina qualche volta significa voltarla sul serio, cioè non limitandosi al solo cambio di allenatore. Noi ora siamo in quello snodo dove non basta più cambiare il solo allenatore ma serve qualcuno che dia una progettualità, una correzione, una propulsione alla macchina che si è piantata e avvitata su se stessa,
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Allegri resta fino a fine stagione, perchè non è il passaggio agli ottavi di champions il discrimine ma il quarto posto in campionato per avere la possibilità di giocare la champions (e incassare i relativi soldi) anche il prossimo anno. Il passaggio agli ottavi sono 9 milioni in più circa: centrare almeno il quarto posto sono 50 milioni in più.
Inoltre se lo sollevi adesso dovrai pagarlo da qui ad altri due anni, difficilmente potresti trattare per una buonuscita. A fine stagione ci sarebbe modo e tempo per chiudere il contratto e cercare un sostituto.
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L'errore è stato fargli un contratto così pesante economicamente e di 4 anni.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Si effettivamente un contratto del genere è una follia.
A questo punto va tenuto e basta, va' anche detto che a centrocampo tranne Di Maria che comunque non giocherà tutte le partite, c'è la saga dell'horror
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Ma poi ieri, come ha fatto notare Ambrosini, tolto miretti nel primo lotto di cambi, è saltato del tutto il filtro a centrocampo e in quella finestra fino al secondo giro di cambi ci hanno letteralmente presi a pallonate, facevano quello che volevano e solo per caso non ne hanno fatti un'altro paio.
Io a fronte del fatto che durante la partita ci spero pure che si vinca, poi una volta tutto finito sono dispiaciuto fino ad un certo punto, nel senso che ormai mi pare chiaro dove sia il problema e prima di arriva a risolvere meglio è. Se per arrivarci prima occorre farsi sanguinare ancora gli occhi e perdere (magari pure col Monza) pazienza.
Ma non è detto che non ci siano clausole sul contratto di allegri
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Non credo ci siano altrimenti lo avrebbe esonerato prima, spendere 100 mln a gennaio è stato un chairo segnale di come la dirigenza non crede più all allenatore
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