Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
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"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
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Ludogorets-Roma 2-1: Cauly e Nonato affondano Mourinho alla prima in Europa League
Non basta un gol di Shomurodov, che il tecnico portoghese aveva emarginato. Squadra lenta e con poche idee
Altro che reazione di rabbia. Dopo Udine, la Roma perde ancora, sconfitta andando due volte in svantaggio contro il piccolo Ludogorets. Un dominio del campo sostanzialmente futile, visto che l'attacco non produce più che qualche carezza: squadra lenta, prevedibile, poco cattiva e con pochissime idee. E una difesa improvvisamente fragilissima. Cosa sia successo alla squadra dopo il primo posto conquistato per qualche ora dopo la vittoria sul Monza è inspiegabile_______________
Non basta un gol di Shomurodov, che il tecnico portoghese aveva emarginato. Squadra lenta e con poche idee
Fiorentina-Riga 1-1: Barak non basta, i viola deludono all'esordio in Conference League
La squadra di Italiano sviluppa una grande mole di gioco, ma ha ancora molti problemi in fase realizzativa: Cabral e Jovic non incidono. Fischi del Franchi a fine partita
I fischi del Franchi a fine partita sottolineano la delusione per un pareggio davvero amaro. Quello della Fiorentina contro il Riga, alla prima del girone di Conference League che segna anche il ritorno dei viola in Europa dopo oltre cinque anni. La rete di Barak, dopo una decina di minuti dall'inizio del secondo tempo, viene vanificata dall'ottimo inserimento di Ilic che buca la difesa viola e rende davvero storta la serata alla squadra di Italiano
La squadra di Italiano sviluppa una grande mole di gioco, ma ha ancora molti problemi in fase realizzativa: Cabral e Jovic non incidono. Fischi del Franchi a f…
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«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Lazio-Feyenoord 4-2: un'ora di sarriball, doppietta di Vecino nell'esordio in Europa League
Grande partita dei biancocelesti, che hanno aperto le marcature con Luis Alberto e Felipe Anderson. Nei minuti finali i due gol di Gimenez
Cambiano i colori ma Roma resta un incubo per il Feyenoord. Dopo aver perso la finale di Conference con i giallorossi cade (4-2) anche all'Olimpico contro la Lazio che firma, così, la vittoria numero cento nelle coppe continentali e inizia nel migliore dei modi il proprio cammino in Europa League. Un successo non solo storico, ma anche convincente, poiché arrivato dopo l'amara sconfitta con il Napoli, e importante perché avvenuto con quella che dovrebbe essere la squadra con cui duellare per il primato nel girone. L'unico piccolo appunto che può essere fatto alla squadra di Sarri è aver mollato mentalmente un po' troppo presto, rischiando di far rientrare in partita gli avversari.
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Sconcerti sulla Champions: Inter squilibrata, il Milan aspetti De Ketelaere. Bene il Napoli
Il problema è abbinare la velocità alla qualità, soltanto i partenopei ci riescono. la Juventus migliorerà
di Mario Sconcerti
Non è più l’Europa a giocare un calcio diverso dal nostro, sono poche squadre europee ad essere superiori a tutte le altre. Hanno difficoltà anche squadre dei campionati migliori. Gli inglesi hanno perso due partite su quattro, i tedeschi pure. Sono andate meglio solo le spagnole tradizionali che non avevano confronti diretti. L’unica con l’avversario importante, il Siviglia, è stato travolto in casa dal Manchester City. Resta la differenza di velocità, ma per giudicare dobbiamo constatare che le difficoltà italiane sono ormai condivise dalla maggioranza delle squadre. Da qualche tempo una buona organizzazione di gioco non è un optional, è il bene minimo, ce l’hanno tutti. Quello che manca al 90% delle squadre è la differenza individuale in velocità, cioè la somma qualità.
I tanti errori nelle ripartenze dell’Inter, delle stesse Juventus e Milan, sono arrivati dalla difficoltà nel gestire il pallone a una velocità diversa dal solito. Che è più o meno la stessa difficoltà di tutti gli altri, dovunque siano. Conta meno quanto un campionato sia allenante, conta soprattutto la diversità di ricchezza che permette l’accesso ai giocatori migliori. La Juventus per fare un gioco d’attacco deve portare avanti tutta la squadra, il suo giocatore meno prevedibile è Cuadrado, in un momento confuso perché gli viene chiesto troppo. Kostic non è entrato nel gioco, è bloccato sulla fascia laterale, isolato. L’unico giocatore ad altezza Champions paradossalmente è Rabiot, almeno come linguaggio tecnico. Allegri queste cose le sa benissimo. Non ho mai pensato si divertisse a far giocare male la squadra. A me sembra che la Juve sia anzi quella con più margini di miglioramento. Da incompleta non giocherà mai benissimo, ma diventerà regolare, in Italia farà tanti punti. In Europa non so.
L’Inter è squilibrata, le stanno mancando Barella e Brozovic, l’assenza di Perisic (passato al Tottenham) toglie velocità ulteriore. Con un centrocampo che non fa reparto, la difesa è quasi sempre presa in contropiede. La fase difensiva è unica e riguarda non meno di 6-7 giocatori. Quel blocco adesso manca. È anche guidata in modo rigido. Il Bayern aveva due trequartisti di antica stoffa, Muller e Sané, più Sabitzer che si affiancava. Quando tagliavano al centro, chi doveva marcarli? Usavano lo spazio come saltassero un avversario, cadevano in zone sempre diverse, quindi saltavano più avversari anche solo muovendosi. Si difende di squadra, l’Inter adesso lo è poco, ha bisogno di ritrovare il gruppo, poi ritroverà la fase difensiva.
Il Milan ha qualche difficoltà in trasferta dove trova avversari che corrono. Non riesce a imporre la sua qualità perché è rincorso e spesso picchiato. Ha avuto difficoltà a Salisburgo come l’aveva avuto a Sassuolo e Bergamo. E non riesce a dare respiro ai suoi centrocampisti, giocano sempre gli stessi. De Ketelaere è stato molto irriso sui social, ma soprattutto dagli avversari che temono diventi una grande sorpresa. È un ragazzo di 21 anni che in Belgio ha giocato in troppi ruoli, nel Milan ha compiti tattici delicati, è normale abbia difficoltà. Diaz si muove di più, ma chiude poche volte l’azione. De Ketelaere ha la grammatica di Proust, ma è come sbagliasse la carta su cui scrivere. Ha un piccolo disagio continuo, da artista che ha cambiato mondo. Per favore, aspettatelo.
Il Napoli è ormai abituato a giocare in velocità e qualità, ha travolto il Liverpool 4-1. Kvaratskhelia, il georgiano arrivato nel mercato estivo, ha molto più degli altri, mi sembra l’evoluzione del vecchio Meroni, con più potenza nelle curve del campo. In tempi come questi non ci vuole tanto altro per riscuotere la differenza. Il Napoli ha perso punti in Italia solo quando ha fatto molto turn over (5 giocatori). Non è facile allargare il rendimento a 16 giocatori. Questo è il piccolo punto sospeso. In Champions è comunque la stessa grande selezione di vertice a tenere insieme le altre squadre, quindi in competizione. Ci saranno anche per le italiane avversari diversi. Sembra quasi che il calcio per una volta rispecchi la società europea, siamo tutti sotto sanzioni, la povertà è comune. Ma c’è chi sa fare delle fantastiche zuppe.
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Insomma Napoli unico orgoglio di Italia
Inviato dal mio SM-G986B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Thiago Motta al Bologna: il sì dopo i rifiuti di Mihajlovic alle dimissioni e di De Zerbi al subentro
Il Bologna aveva chiesto a Sinisa Mihajlovic di dimettersi (lo avrebbe pagato lo stesso fino a fine contratto), per avere il sì di De Zerbi: ma il tecnico serbo si è rifiutato e poi è seguito il no dell’ex Shakhtar. La scelta diversa di Motta, dopo qualche perplessità
La fotografia di una storia unica l’ha scattata (e postata sui social) Arianna Mihajlovic. Un’immagine sorridente del marito Sinisa insieme a Roberto De Zerbi, il tecnico che avrebbe dovuto sostituirlo e ha declinato l’offerta del Bologna con una semplice motivazione. «Vorrei, ma non posso farlo, dopo Sinisa». La frase, impressa sull’immagine di Instagram, è attribuita all’ex allenatore dello Shakhtar Donetsk. «I soldi non possono comprare tutto», il commento della signora Mihajlovic, dispiaciuta per l’esonero. «Due grandi uomini. Spero che i giovani prendano esempio dagli insegnamenti di questi due giganti», l’auspicio della moglie.
Penultima tappa di una vicenda incredibile, un’avventura lunga tre anni e mezzo tra il Bologna e Mihajlovic, chiusa «con un esonero che non capisco», come ha scritto l’ex allenatore rossoblù in una lunga e commovente lettera alla Gazzetta dello Sport. «Non sono mai stato un ipocrita. Accetto la decisione, come un professionista deve fare, ma ritenevo la situazione sotto controllo, la società non era del mio stesso avviso».
Il club ha sostenuto l’uomo sempre, sul tecnico i dubbi c’erano da tempo, dalla fine dello scorso campionato per gli scarsi risultati, quando si cercava un sostituto e si pensava a uno tra Igor Tudor e proprio De Zerbi. Lo scoppio della guerra in Ucraina ha costretto l’ex tecnico dello Shakhtar, con cui aveva vinto il campionato e conquistato un posto in Champions, a partire da Kiev: circostanze imponderabili che hanno lasciato uno squarcio profondo nell’animo. De Zerbi così non se l’è sentita, si sarebbe trovato a disagio in un’altra situazione di dolore. Il tecnico designato ha rifiutato a malincuore, allenare il Bologna gli sarebbe piaciuto. Con coscienza ha perso un’occasione, l’ha fatto per sé. Di Sinisa non è amico stretto, sono simili: ruvidi, non scontati.
De Zerbi non credeva né voleva che il suo «no», non alla città e al club ma alla situazione, si trasformasse in un gran rifiuto e diventasse una storia mielosa. Diverso sarebbe stato se Mihajlovic si fosse dimesso. Allora avrebbe accettato. Il Bologna ha chiesto a Sinisa di lasciare, offrendo di pagargli il dovuto fino a fine stagione. Proposta rifiutata. Il perché lo ha spiegato l’ex tecnico rossoblù. «Non mi sto più curando, sto solo facendo controlli, sempre più saltuari. Nulla mi impedisce di lavorare e andare in panchina. Ho risposto presente con il mio feroce senso del dovere, non trascurando nulla del mio lavoro, anche nelle condizioni più drammatiche. Siamo appena alla quinta giornata, faccio fatica a pensare che tutto questo dipenda solo dagli ultimi risultati e non sia una decisione covata da più tempo», lo sfogo amaro. A fine campionato Mihajlovic aveva fatto presente la sua situazione, il Bologna la conosceva, ha valutato tutto, è andato avanti con lui. Dopo cinque giornate ha, in modo legittimo, esonerato l’allenatore, non l’uomo.
L’ultimo tassello della storia è l’arrivo in panchina dell’ex interista Thiago Motta, comincerà dopo la Fiorentina. Qualche iniziale perplessità poi il sì, nulla di cui vergognarsi, non lo avrebbe dovuto fare nessuno, la società a tutti ha spiegato che la decisione era presa.
«Non saluto solo una tifoseria che mi ha appoggiato e voluto bene, ma fratelli e concittadini dopo tre anni e mezzo di calcio, di vita, di lacrime di gioia e dolori». Il commiato di Mihajlovic. Fine di una bella storia, con due «no», a dimissioni e subentro, diversi ma molto pesanti.
CorSera...ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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La Roma dovrà faticare per entrare in champions. Ha una difesa ballerina e in A la difesa conta molto.
Il centrocampo andrà (ri)visto con Wjinaldum. L'attacco con Zaniolo....ma di noi
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Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza MessaggioIn casa conto la squadra terza su dieci in Lettonia ci si aspettava tirassero di più gli avversari?
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Originariamente Scritto da Merdablu Visualizza MessaggioIl problema è che qualsiasi critica ad italiano, ad oggi non ha senso di esistere.
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Quindi contro Napoli Juventus udinese ed Empoli volevi 12 punti?
La Fiorentina è di fascia c in serie a ha venduto chiesa e vlahovic e non ha la rosa per reggere una doppia competizione. Nonostante ciò l'anno scorso si è piazzata sopra l'Atalanta perché è allenata bene.
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Originariamente Scritto da Merdablu Visualizza MessaggioQuindi contro Napoli Juventus udinese ed Empoli volevi 12 punti?
La Fiorentina è di fascia c in serie a ha venduto chiesa e vlahovic e non ha la rosa per reggere una doppia competizione. Nonostante ciò l'anno scorso si è piazzata sopra l'Atalanta perché è allenata bene.
La Fiorentina magari farà bene, ma questo inizio stagione è insufficiente, la figuraccia con il Riga è un nuovo segnale
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Osimhen fuori almeno 3 settimane! [emoji856]
L’attaccante nigeriano del Napoli questa mattina si è sottoposto agli esami diagnostici che hanno evidenziato una lesione di secondo grado al bicipite femorale destro. Un duro colpo per Spalletti, infatti Victor salterà sicuramente il big-match col Milan del prossimo 18 settembre.
Per il rientro se ne riparlerà dopo la sosta per le nazionali di fine settembre. Recupero che andrà gestito con cautela visto che in ottobre ricomincia un tour de force di partite sino alla sosta per il Mondiale della metà di novembre.
#gazzetta #osimhen #napoli
Inviato dal mio SM-G998B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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