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A me pare un pò difficile farla passare, come tenta di fare Vagnati, come un "chiarimento tra persone vere"...visto che di solito le persone "vere" o quantomeno "normali" i chiarimenti li fanno nelle dovute maniere e non tentando di scannarsi in mezzo alla via.
Cairo al solito per il Torino non spende una lira, nonostante poi abbia incassato giusto adesso circa 50 milioni per Bremer. Forse Juric prima che a quello di Vagnati, dovrebbe saltare al collo del paraculo Cairo.
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L’analisi di Sconcerti: De Ketelaere, il Milan ci mette troppo, il prezzo è giusto. Inter, Inzaghi deve crescere
Se credi sia l’uomo necessario e sei arrivato a pochissimi milioni dall’averlo, lo prendi con le lacrime agli occhi, ma lo prendi. All’Inter sottovalutati Asllani e Mkhitaryan, ma al tecnico manca ancora il grande pensiero
C’è stato qualcosa di strano nella trattativa per De Ketelaere. Partiamo da un punto chiaro: la valutazione del Bruges non è scandalosa. È difficile cercare uno dei migliori giovani europei e sentirsi chiedere meno sul mercato internazionale. Scamacca è costato di più al West Ham dei 35 milioni su cui si è bloccato l’affare De Ketelaere. Bremer è costato 50 milioni in Italia.
Il prezzo di De Ketelaere è indubbiamente alto, ma non è sbagliato. In più il Bruges è una società ricca, è uno dei grandi vivai del continente, non ha bisogno di soldi. Questo non da oggi. È strano allora che dopo un anno di osservazioni e viaggi, dopo mesi di trattative e perfino accordi col giocatore, ci si sia fermati così a lungo per pochissimi milioni. È vero che si è abituati a parlare di mercato con i soldi degli altri, per cui quello che sembra niente alla gente diventa uno scoglio per chi quei soldi deve spenderli. Ma in questo caso mi sembra emergere un problema di fondo dei nuovi proprietari. Sono amministratori esatti, ragionano su investimenti certi e miglioramenti altrettanto automatici.
Il calcio aumenta il rischio perché la produttività dell’acquisto non è mai certa. Per questo servono due cose di cui soprattutto i fondi d’investimento diffidano culturalmente: fantasia e sentimento. Il Milan ha messo De Ketelaere da un anno al centro del progetto. È l’uomo che deve migliorare una squadra che ha vinto, quindi non facile da migliorare. Se hai indovinato l’uomo, se credi sia quello necessario e sei arrivato a pochissimi milioni dall’averlo, lo prendi con le lacrime agli occhi, ma lo prendi. Non c’è bisogno di avere proprietari brillanti, solo imprenditori che conoscono le oscillazioni del calcio.
Si tratta di uomini, non di macchine, servono flessibilità e fortuna. Le macchine basta ordinarle e arrivano. Puoi prenderla tu e cento dei tuoi concorrenti, sarà sempre la stessa macchina. Un giocatore bravo è un soggetto unico, puoi prenderne un altro, ma non avrai lui. È questo che i nuovi imprenditori in Italia non hanno ancora capito. La flessibilità del calcio porta cento modi per recuperare uno sforamento di budget di due-tre milioni: uno sponsor personale, abbonamenti, due amichevoli, un anno di ammortamento in più, ma soprattutto la valutazione del ragazzo stesso. De Ketelaere ha 21 anni, gioca ufficialmente bene, se è quello che pensa il Milan il suo valore crescerà. In parole semplici, Agnelli e Berlusconi avrebbero risolto con una telefonata personale, garantendo loro la piccola eterna differenza e salvando così anche l’extra budget.
Nel mondo Inter sono stati forse sottovalutati due acquisti molto importanti. Parlo di Asllani e Mkhitaryan. Sarà complesso tenere in panchina Asllani. Qui la flessibilità deve essere dell’allenatore. Non credo che Inzaghi rinuncerà mai al 3-5-2, ma sono sempre di più in Europa le squadre che liberano il terzo difensore per acquistare un uomo a centrocampo. Asllani ha vent’anni e può aspettare, ma è quasi eccezionale il mestiere che ha già, la chiarezza delle idee. È molto più di un vice Brozovic. Così come Mkhitaryan copre bene tante parti del campo. Può anche diventare l’esterno sinistro che adesso manca. Ha qualità tecnica alta e conosce i corridoi del calcio, ha facilità nel percorrerli. Con l’infortunio di Pogba, l’Inter sul piano tecnico è oggi ancora la squadra più completa.
Dovrà trovare un passo in più Inzaghi. Quando hai in mano la squadra più forte e arrivi secondo, devi farti qualche domanda. Inzaghi è un ottimo tecnico e sta lentamente perdendo quelle certezze un po’ di provincia che a volte lo guidano in partita. Gli manca ancora il grande pensiero, non l’invenzione, ma una profondità più vasta nella gestione quotidiana. Nell’Inter è cresciuto, ma non dà ancora l’idea di aver convinto il gruppo della sua diversità. Deve essere lui il vero acquisto dell’Inter.
CorSera
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Milan-De Ketelaere, il nodo sono i bonus: la chiave per chiudere l’affare che può cambiare il volto al Diavolo
Domanda e offerta sono vicine: i rossoneri offrono 31 milioni più 4, il Bruges chiede che i 4 milioni siano «sicuri». La verità nel giro di 48 ore. Filtra ottimismo
L’ora della verità. Il traguardo non è ancora stato tagliato ma adesso finalmente s’intravede: dopo l’accelerata dei giorni scorsi, la trattativa per Charles De Ketelaere è alla svolta definitiva. Il Milan confida che fra oggi e domani possa finalmente arrivare quel benedetto sì da parte del Bruges, che s’è confermato ciò che è, vale a dire una boutique tanto lussuosa quanto cara e soprattutto poco o per niente diposta a fare sconti. La distanza fra domanda e offerta s’è assottigliata e ora, dopo l’ultima proposta dei rossoneri, il margine è davvero minimo: 31 milioni di euro più 4 di bonus, per un totale complessivo di 35, che è poi la richiesta fin dall’inizio della società delle Fiandre.
Siamo allo sprint. Ballano le modalità di quei 4 milioni, l’equilibrio fra parte fissa e parte variabile: in sostanza il Bruges chiede che quei bonus siano più agevoli da raggiungere rispetto alle modalità proposte da Maldini e Massara nell’ultimo vertice andato in scena martedì a Lugano. L’intesa definitiva ancora non c’è, ma da entrambe le parti filtra cauto ottimismo. Nel calciomercato mai dare per fatto un affare finché non ci sono le firme, ma la verità è che arrivati a questo punto, dopo mesi di incontri, un esito diverso dal sì sarebbe un clamoroso (e durissimo) colpo di scena. Una cosa è certa: il temporeggiamento del Bruges non era legato solo ai 2-3 milioni, ma alla speranza che qualche altra big europea s’intromettesse alzando la posta in palio: non è successo.
De Ketelaere, entusiasta all’idea di abbracciare il Diavolo, firmerebbe un contratto di cinque anni a 2,3 milioni netti a stagione: uno stipendio che rientra nei tetti salariali del club oggi di Elliott e a breve di RedBird. Anche il profilo tecnico è ideale: 21 anni, con già una discreta esperienza internazionale, ma anche con ampi margini di miglioramento. Al suo posto, nella zona centrale della trequarti, ieri a Klangenfurt nella positiva amichevole con gli austriaci del Wolfsberger s’è mosso molto bene Yacine Adli, senza dubbio fra i migliori nel 5-0 finale che ha ridimensionato la brutta sconfitta per 3-2 in Ungheria contro lo Zalaegerszegi di sabato scorso.
CorSera
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La giornata di ieri è stata frenetica, caratterizzata da sussurri e smentite, ma che si è spenta con una certezza: Georginio Wijnaldum giocherà nella Roma grazie all'intervento diretto di Dan Friedkin. La trattativa con il PSG non è ancora chiusa, ma i due manager portoghesi (Campos e Pinto) stanno lavorando per trovare la soluzione. L'incontro decisivo potrebbe avvenire in Israele: i giallorossi sfideranno sabato a Haifa il Tottenham, mentre i parigini scenderanno in campo domenica a Tel Aviv per disputare la Supercoppa di Francia contro il Nantes. Ieri Wijnaldum ha modificato le foto dei profili social e ha rimosso le immagini che contengono la maglia del PSG.
La formula dell'affare sarà quella del prestito con diritto di riscatto, con obbligo automatico se il calciatore raggiungerà la metà delle presenze e la Roma si qualificherà in Champions League. In quel caso firmerebbe un contratto fino al 2025. Ciò che manca, però, è l'intesa sullo stipendio. Il PSG non intende contribuire in buona parte al pagamento dell'ingaggio, mentre i giallorossi chiedono la metà. L'olandese, inoltre, sarebbe disposto a ridursi l'ingaggio pur di trasferirsi alla corte di Mourinho. I 9 milioni che percepisce rendono impossibile l'operazione senza l'aiuto della società francese. Tra l'altro il Decreto Crescita non potrebbe essere sfruttato, ma tornerebbe utile solamente nel 2023 qualora la Roma acquistasse Wijnaldum a titolo definitivo. Nonostante questo, filtra ottimismo e nella migliore delle ipotesi il calciatore sarà a Trigoria già la prossima settimana.
(corsport)
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A me pare un pò difficile farla passare, come tenta di fare Vagnati, come un "chiarimento tra persone vere"...visto che di solito le persone "vere" o quantomeno "normali" i chiarimenti li fanno nelle dovute maniere e non tentando di scannarsi in mezzo alla via.
Cairo al solito per il Torino non spende una lira, nonostante poi abbia incassato giusto adesso circa 50 milioni per Bremer. Forse Juric prima che a quello di Vagnati, dovrebbe saltare al collo del paraculo Cairo.
Ma infatti, senza quel tizio in mezzo se le davano di Santa ragione.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Rabiot dal possibile addio a una maglia titolare: la parabola dell'ex indesiderato
L'infortunio di Pogba allarga le prospettive stagionali del francese, che da eventuale plusvalenza torna a pieno titolo nelle rotazioni in mediana. Da primo candidato alla sostituzione del connazionale
L'infortunio di Pogba allarga le prospettive stagionali del francese, che da eventuale plusvalenza torna a pieno titolo nelle rotazioni in mediana. Da primo candidato alla sostituzione del connazionale
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Al nome di Firmino, sparato ieri mattina dal CorSport di Zazzaroni, in tutta la giornata di ieri e ancora oggi nessuno s'è accodato e dunque si è rivelata per quello che era: un gelato avariato per riempire il giornale nel vuoto di luglio e passare 'a nuttata.
Vera invece, in tutta la sua tragicomicità, la deprimente notizia sul ginocchio di Pogba, quello che era andato allo United per "tornare a casa" e là ha cazzeggiato per 6 anni, tra sbadigli, infortuni, relax, infortuni, stronzaggini social, infortuni, grattamenti de panza, infortuni...e noi ce lo siamo ripreso.
Nei mercati scorsi non avevo mai creduto al "Pogback" e comunque mi ero espresso sempre in senso contrario ad un suo ipotetico ritorno, considerando chiusa la sua esperienza alla Juventus: questa estate, data la drammatica condizione tecnico-calcistica del centrocampo, ho scritto che sì, me lo riprendevo volentieri perchè appunto alzava il tasso tecnico di un reparto poverissimo di tecnica...mal me ne incolse.
Negli ultimi 3 anni il signor Pogba, pur manifestando sinistri e continui campanelli di allarme, non s'è curato, non ha risolto in via invasiva e definita i suoi acciacchi fisici, ha cazzeggiato, se n'è fregato, avendo già in programma di mollare lo United - fanno fede lo storico delle dichiarazioni di Raiola.
Torna alla Juve, al primo test si conclamano i guasti fisici con pure il gravoso interrogativo su cosa fare (operare, non operare, tamponare...) visto che a novembre iniziano i mondiali.
Torniamo però al punto: noi ce lo siamo ripreso...nonostante i dubbi fisici e la condizione psicologica ormai da vacanziere, da uomo-show più che da calciatore...come ci stiamo forse riprendendo Morata, come insomma questi eterni ritorni del sempre uguale (ma dimenticando che gli uomini, non essendo enti eterni, non te tornano uguali...ma con più anni, come minimo, con gli stessi difetti al più, aggravati dai sedimenti del tempo), mentre ormai sarebbe forse ora scossa di chiudere col passato e aprirsi al nuovo: Bremer è una operazione che ti fa voltare pagina: i Pogba, i Morata no: non ti portano da nessuna parte.
I Kean, i Morata, questi morti di sonno, questi mediocri...i Pogba, questi malandati vacanzieri...è ora di finirla e di tornare ai nostri principi fondamentali.
Siamo sempre stati una società che non ha mai avuto paura di buttare dentro i senza curriculum, i senza nome, i giovani (Bettega esordì a 19 anni, Del Piero fu preferito a Baggio ecc....ecc....), quindi benissimo i Gatti, non mi frega se viene dalla B; benissimo i Vlahovic, bene un pizzico di tartufo pregiato alla Di Maria sulla tagliatella fumante, ma basta col ritorno delle mummie, con l'ennesima replica del film sugli zombie.
Ma ci si è ridotta la vista? Il Milan è da 3 anni che scova talenti o talentini qua e là. Ma non è meglio un Kessie sconosciuto che un Pogba fracico? Ma perchè il Milan sta trattando De Ketelaere, di cui si dice un gran bene, e noi no? Perchè non si va oltre quei quattro numeri in rubrica?
Sveglia, che siamo ancora una squadra da quarto posto - se ti va bene.
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Lo riavrai, se si sceglie l'operazione tombale, a gennaio '23...ma in questo caso dovrebbe saltare i mondiali...
Diversamente, se vuoi salvare i mondiali, tamponi con altro tipo di intervento...ma poi rischi di trovartelo a gennaio sfasciato.
La cosa più logica e sensata da fare, dunque, è l'operazione...ma è chiaro che Pogba e la federazione francese spingeranno per la soluzione-tampone, quella dei due mesi fuori e in campo giusto per i mondiali. Una opzione che salva la capra (Francia e Pogba) e ti lascia i cavoli (giocatore col rischio fisico da gennaio in avanti).
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Nuovi contatti tra il Psg e l'Inter per il difensore Milan Skriniar. Il nazionale slovacco è sempre un obiettivo dei francesi, ma il direttore sportivo Campos non vuole spendere 70 milioni di euro per un calciatore in scadenza nel 2023. L'offerta di 60 milioni di euro, bonus inclusi, non soddisfa Beppe Marotta che è disposto a cedere il calciatore solo per la cifra indicata dalla società nerazzurra. Skriniar ha già un accordo da 8 milioni per cinque anni con il Psg e attende novità sul suo futuro, con l'Inter che proverà a resistere alle lusinghe dei francesi.
Milan-De Ketelaere, oggi la risposta del Bruges
Il Milan, dopo aver alzato l'offerta per De Ketelaere (al Bruges 31 milioni di euro più 4 di bonus), aspetta nella giornata di oggi una risposta dalla società belga. La fiducia aumenta di ora in ora, con Paolo Maldini che intravede la linea del traguardo. L'accordo con il fantasista è già stato trovato per cinque anni a 2,3 milioni a stagione.
Roma-Wijnaldum: ci siamo
Passi in avanti importanti tra il Psg e la Roma per il centrocampista olandese Georgino Wijnaldum. Il 31enne ha già detto sì al trasferimento nella Capitale e le due società sono ai dettagli. Il club francese pagherà il 50% dell'ingaggio del calciatore - in Francia guadagna 9,5 milioni di euro netti a stagione - con la Roma che aspetta solo il via libera per organizzare le visite mediche. Mourinho può sorridere: dopo l'arrivo di Dybala, anche quello di Wijnaldum è vicino.
Repubblica
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Lo riavrai, se si sceglie l'operazione tombale, a gennaio '23...ma in questo caso dovrebbe saltare i mondiali...
Diversamente, se vuoi salvare i mondiali, tamponi con altro tipo di intervento...ma poi rischi di trovartelo a gennaio sfasciato.
La cosa più logica e sensata da fare, dunque, è l'operazione...ma è chiaro che Pogba e la federazione francese spingeranno per la soluzione-tampone, quella dei due mesi fuori e in campo giusto per i mondiali. Una opzione che salva la capra (Francia e Pogba) e ti lascia i cavoli (giocatore col rischio fisico da gennaio in avanti).
È la Juve che gli regala lo stipendio non certo la nazionale francese....
Questo comunque aveva il ginocchio già con problemi non ci credo a sta "sfiga"
Originariamente Scritto da Marco pl
i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Non si opera no, ma figuriamoci...Lo farà dopo i mondiali, adducendo che non riesce a giocare, che il menisco è finito.
Ormai la frittata è fatta e nessuno la toglierà dalla padella.
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