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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Roma, Zaniolo finanzierà il mercato dei giallorossi
Nicolò Zaniolo in uscita dalla Roma. È lui, l'eroe di Tirana, il calciatore che finanzierà il mercato in entrata giallorosso, sempre che arrivi l'offerta giusta. Contatti avviati con Milan e Juventus, che sotto traccia non ha mai mollato la pista. In questo momento però è il Milan la squadra più interessata al centrocampista offensivo, che Pioli potrebbe schierare da trequartista, nel suo 4-2-3-1, o da esterno destro alto. Il gradimento da parte di Zaniolo c'è, la richiesta della Roma però è di 50 milioni. Si cercherà un punto d'incontro sui 40, con Maldini che tenterà di inserire delle contropartite tecniche (non Saelemaekers). Il suo contratto con il club giallorosso scade nel 2024, i discorsi sul rinnovo sono stati avviati ma non decollano: Zaniolo chiede uno stipendio da top player, 5.5 milioni di euro. Sarà un'estate calda per l'azzurro...
Lazio, Marcos Antonio il primo colpo
La Lazio mette a segno il primo colpo di mercato in vista della nuova stagione. Dallo Shakhtar arriva il centrocampista classe 2000 Marcos Antonio. Per il play che sostituirà Lucas Leiva la Lazio pagherà 9 milioni di euro al club ucraino.
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Superlega e Uefa, ecco cosa potrebbe decidere la Corte di giustizia europea
L'udienza è fissata per l'11 e il 12 luglio. L'ultimo atto dello scontro tra il massimo organismo del calcio europeo e le tre "ribelli", Juventus, Real Madrid e Barcellona
A più di un anno dall'annuncio della sua creazione, intento rovesciato in poco più di 24 ore da una rivolta prima popolare poi istituzionale, la Superlega fa ancora discutere. Il braccio di ferro tra la Uefa e i tre club "ribelli" che non rinunciano al progetto (Juventus, Real Madrid e Barcellona) si sposta ora alla Corte di giustizia europea. L'11 e il 12 luglio saranno i giorni dell'udienza. Il massimo organo del calcio europeo "non vede l'ora di poter esporre le proprie argomentazioni davanti ai giudici". Cosa potrebbe decidere la Corte? Quali ripercussioni avrà per i club e per il calcio europeo?
Su cosa deve pronunciarsi la Corte europea di giustizia
La Corte di giustizia europea si dovrà pronunciare sulla posizione della Uefa come organizzatore della attività calcistica in Europa. La tesi dei club interessati si basa sul fatto che l'organismo guidato da Aleksander Ceferin abbia il monopolio del calcio europeo. La corte, infatti, dovrà dire se veramente esista l'abuso di posizione dominante contestato dalla Superlega alla Uefa e se lo utilizzi impedendo ad altri di organizzarsi diversamente. Entrambi gli schieramenti sono convinti di avere argomenti molto convincenti per assicurarsi la partita da cui dipende il futuro. Più volte Ceferin ha ricordato di non aver mai impedito a nessuno di creare una Superlega, ma solo di voler escludere dalle competizioni Uefa i partecipanti al torneo alternativo. Dal progetto, va ricordato, si erano sfilate subito 9 delle 12 squadre che avevano inizialmente aderito, tra cui Milan e Inter.
La Superlega punta a poter evitare di partecipare alle competizioni Uefa senza subire conseguenze in termini di tesseramento dei giocatori, partecipazione ai campionati nazionali, solo per rimanere agli aspetti più importanti. L'Uefa invece sottolinea il valore sociale e "comunitario" del calcio e di come la sua attività aiuti l'intero continente, non solo un gruppo ristretto di club ricchi.
Il nodo delle sanzioni al Tribunale di Madrid
Facciamo un passo indietro. A fine aprile il diciassettesimo Tribunale commerciale di Madrid ha revocato le misure cautelari concesse nel 2021, quando di fatto sospese le sanzioni che l’Uefa si preparava a disporre contro le tre scissioniste. Dopo il lancio del progetto, il 18 aprile 2021, si parlò infatti di 100 milioni di euro di multa e dell’esclusione dalle coppe europee per uno o due anni: sanzioni mai emesse e “stoppate” subito dal Tribunale di Madrid.
Si arriva così al 21 aprile, quando la nuova giudice Sofia Gil ribalta il giudizio del collega Manuel Ruiz de Lara e annulla le restrizioni, perché “non c’è la minima prova che la minaccia e l’irrogazione di sanzioni ai tre club comporti l’impossibilità di realizzare il progetto, che è finanziariamente autonomo” e che sia i club, sia i finanziatori, erano “perfettamente consapevoli delle possibili conseguenze”. Un successo dell'Uefa a poco più di un mese dall'udienza alla Corte di giustizia europea.
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@GiovaAlbanese
La #Roma apre alla cessione di #Zaniolo partendo da una richiesta di 50 milioni. Possibilità di apertura a formule creative (es. 40+10 bonus) anche sulla base di un prestito condizionato, non a contropartite tecniche: solo cash. Per #Juventus e #Milan serve tempo....ma di noi
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L’analisi di Sconcerti: perché l’Argentina può vincere i Mondiali
Per anni è stata legata a Messi prima punta, un fuoriclasse determinante e imperfetto che poche volte ha avuto la personalità per guidarla. Oggi Leo è un altro giocatore, è il migliore ma uno dei tanti: e conta il gioco
di Mario Sconcerti
La grande impressione lasciata dalla Nazionale argentina contro l’Italia, l’ha fatta sembrare una squadra fuori dimensione, pronta a vincere il Mondiale. È davvero così? Direi che siamo vicini all’esattezza, ma restano alcune considerazioni da fare. La prima è la nostra voglia di consolarsi: abbiamo perso senza quasi mai giocare, cercare di ingigantire l’avversario è un bisogno legittimo. La seconda è più vasta: l’Argentina, anche prima dell’ultima Coppa America, è sempre stata una delle prime cinque Nazionali al mondo, ma non ha vinto niente per ventotto anni. Eppure ha Messi da una vita, ha avuto Higuain, Di Maria, Aguero, Mascherano e una lunga serie di altri campioni.
Cos’è cambiato adesso? È cambiato il suo modo di vedere il calcio. Per anni è stata legata a Messi prima punta, un fuoriclasse determinante e imperfetto che poche volte ha avuto la personalità per guidarla. Era la sua finestra sul mondo, ma non il suo interprete. Anzi, legava l’Argentina alle sue esigenze.
Non era egoismo, era un riconoscimento alla sua differenza. Ma Messi non è mai stato in grado di ricambiare. Così, per anni e anni, l’Argentina è stata legata nel gioco e nell’umore a un capitano che non sapeva trascinarla. Ogni volta sembrava un paradosso, ma ogni volta accadeva.
Oggi Messi è un altro giocatore, non ha compiti, va dove vuole, non ha responsabilità totali di risultato. È il migliore della squadra, ma è uno come gli altri. L’Argentina ha potuto così cercare finalmente un gioco che lo prescindesse. E Messi è rinato, ormai abbastanza vecchio per poter essere un capocomico paziente, padrone di meno metri, meno scatti, ma più sapiente nella distribuzione degli assist. Oggi non può essere marcato, per seguirlo dovrebbe essere staccato uno dei due centrali o un mediano, ma nel calcio di oggi sarebbe inconsueto, non pensabile. Messi oggi non ha uno spazio, è solo con il suo talento.
È un giocatore anomalo, diverso, non previsto nel calcio moderno, che prevede tattica, un gioco guidato, non l’istinto vasto sul campo. Quello scappa di mano all’allenatore, quindi non è gradito. Questo fa di Messi, di Cristiano Ronaldo, Pogba, dei tollerati attorno ai quali va comunque costruita una squadra.
Questa è stata la fortuna di Lionel Sebastian Scaloni, da quasi quattro anni commissario tecnico, vecchio difensore del La Coruna dove vinse un campionato spagnolo, mai facile per una squadra di provincia distesa sullo spigolo alto della Galizia. Scaloni non è mai stato un grande giocatore, ma ha sempre avuto voglia di imparare, ha girato molti Paesi, ha giocato anche nella Lazio e nell’Atalanta senza che quasi se ne accorgesse nessuno. Ma ha avuto maestri importanti, tra i quali Edy Reia, vecchia mezzala d’ordine, un italianista abbastanza universale che amava mescolare il talento alla pratica. Scaloni ha costruito una Nazionale fuori da Messi ma a lui appoggiata con discrezione, tocca a Messi giudicare le dosi. Poi ha fatto una squadra di due soli ruoli: la fascia alta di destra a Di Maria e il centro dell’attacco a Lautaro. Il resto sono tutti giocatori veri, cittadini del mondo del calcio, possono intercambiarsi sul campo secondo esigenze. Hanno in comune il linguaggio tecnico.
Se Scaloni è stato l’intelligenza dell’Argentina, la spinta è arrivata dal capovolgersi dei continenti. Nei titolari di Wembley non ce n’è uno che giochi in Argentina. Non uno. L’Argentina non gioca come sa, gioca come ha imparato a giocare in Europa. L’argentino è tecnico perché un po’ italiano, un po’ spagnolo, indio e tedesco, ma è incoerente, tende alla ruvidezza o all’eccesso di magia. L’Europa da anni ha lavorato su quel talento e lo ha reso domestico. Adesso sono completi, concreti, disciplinati e sempre con Messi capitano. Per giocargli contro devi attaccarli e fermarti, continuamente, non cercare di fare meglio di loro perché è quasi impossibile. Serve sorprenderli. Per cui alla fine la risposta è sì. L’Argentina è all’altezza del Mondiale.
CorSera...ma di noi
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Insomma l'argentina NON vincerà i mondialiOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Zaniolo rossonero, ora cambia l'offerta: 25 milioni più Rebic
La trattativa tra Milan e Roma per Nicolò Zaniolo sta prendendo corpo. L'ultimo sussulto porta ad Ante Rebic, utilizzabile come possibile contropartita tecnica. I rossoneri, inizialmente, avevano inserito nell'affare Saelemaekers, ma l'offerta è stata rispedita al mittente. I giallorossi valutano il numero 22 tra i 65 ed i 70 milioni di euro (tutti cash), mentre la società di Milano non vorrebbe superare i 40, motivo per cui hanno offerto 25 milioni più un calciatore. Al momento la differenza è troppo netta, ma la trattativa va avanti. Zaniolo ha il contratto in scadenza nel 2024 e le parti non hanno ancora trovato l'accordo per il rinnovo. La sensazione, però, è che se i due club individueranno un giocatore per lo scambio, allora l'affare potrebbe andare in porto. Intanto i rossoneri hanno messo nel mirino anche Charles De Ketelaere e Noa Lang del Brugge. La pista preferita da Maldini e Massara rimane comunque quella giallorossa.
(gasport)...ma di noi
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Non penso che alla Roma interessi molto Rebic. Questa di Zaniolo è una fava che si cuocerà a mercato parecchio inoltrato....ma di noi
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#Dybala vorrebbe giocare per club come Man City, Man Utd, Real Madrid o Barcellona, ma nessuno di questi club sta seguendo la sua situazione attuale. [DiMarzio]...ma di noi
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La priorità della Juventus rimane Di Maria. Sul tavolo dell’argentino ci sono un contratto biennale da 7,5Mln€ a stagione e un contratto annuale da 5,5Mln€. Il giocatore ha preso tempo per riflettere, per questo i bianconeri stanno valutando anche altre opportunità come Kostic dell’Eintracht. [Corriere dello Sport]
Degli intermediari hanno proposto il 'Cholito' Simeone alla Juventus. Per il ruolo di vice Vlahovic piacciono anche Arnautovic e Milik. Tra le prime scelte c'è anche Gabriel Jesus: l'Arsenal spinge, ma la Juve potrebbe riaprire il discorso se dovesse risolvere la situazione legata a Kean. Su quest'ultimo c'è il West Ham, mentre si studia un incastro con il PSG, ma il giocatore andrebbe prima riscattato dall'Everton. La Vecchia Signora resta alla finestra anche sul fronte Morata: alla Continassa c'è ancora chi pensa che, alla fine, l'Atletico Madrid abbasserà le pretese. [Corriere dello Sport]...ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio#Dybala vorrebbe giocare per club come Man City, Man Utd, Real Madrid o Barcellona, ma nessuno di questi club sta seguendo la sua situazione attuale. [DiMarzio]Originariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioNon penso che alla Roma interessi molto Rebic. Questa di Zaniolo è una fava che si cuocerà a mercato parecchio inoltrato.
Se fossi in Pinto non derogherei dai 40-50 milioni cash, poi chi mi serve me lo vado a prendere sul mercato (Ruben Neves, Douglas Luiz, Bissouma, ecc...)sigpic
Free at last, they took your life
They could not take your PRIDE
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Credo proprio sia il piano della Roma, nella logica che se vendi Zaniolo non ti presenti poi con cicciopasticcio....ma di noi
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Vabè dai, facciamo 30 milioni più Rebic.
Inviato dal mio SM-G998B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Milan, ultimo assalto a Renato Sanches
Il nuovo Milan targato RedBird sta prendendo forma. Maldini e Massara lavorano sul mercato con più serenità e nei prossimi giorni cercheranno di chiudere dei colpi di mercato già impostati qualche mese fa. Tra questi c'è Renato Sanches: il centrocampista portoghese, classe 1997, sarà l'erede di Kessié - andato al Barcellona - e con il Lille c'è già una bozza d'accordo. Al club francese andranno circa 20 milioni di euro. Presto le firme anche con il calciatore, che nel 4-2-3-1 può giocare in mediana o come trequartista.
Psg tra Zidane e Thiago Motta
Sono ore importanti per la panchina del Psg. Pochettino ha la stima del gruppo squadra, tra cui quella di Mbappé, ma non quella della proprietà che pensa sempre a Zidane. “Zizou”, però, vorrebbe uno stravolgimento della rosa, carta bianca sul mercato e nessuna interferenza nella gestione dello spogliatoio. Thiago Motta resta l’alternativa e dopo aver lasciato la panchina dello Spezia spera di coronare il proprio sogno: allenare il Psg.
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