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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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La prima volta del Monza in A, un'impresa targata Berlusconi
I brianzoli, acquistati 4 anni fa dal Cavaliere, approdano in A per la prima volta in 110 anni. Un capolavoro riuscito grazie all'intuito di Galliani, del ds Antonelli e alla voglia di rivincita di Stroppa
Sono bastati appena 3 anni e 9 mesi a Silvio Berlusconi per entrare nella storia del Monza. Rilevato il club in C nel settembre 2018, un anno dopo aver ceduto il suo amato Milan, il Cavaliere torna in A dalla porta principale insieme al suo fido scudiero di una vita, Adriano Galliani. Insieme hanno realizzato un vero e proprio miracolo, ovvero far assaporare al centro brianzolo di 123mila abitanti il sapore del calcio che conta per la prima volta in 110 di vita. Ci sono riusciti in maniera oculata, con puntellamenti mirati della rosa senza gli sprechi degli anni d’oro in rossonero: un investimento complessivo di circa 30 milioni. Soldi che, grazie anche all’intuito del ds Filippo Antonelli, arrivato al Monza quando era in D, sono stati ben investiti mettendo assieme tassello dopo tassello.
Un mercato oculato ed efficace
Le basi per la promozione erano già state poste nella scorsa stagione, conclusa ai playoff sotto la guida di Brocchi, grazie a felicissimi intuiti: l’arrivo del bomber danese Gytkjaer, svincolatosi dal Lech Poznan, di Barberis, in scadenza dal Crotone, di Carlos Augusto, acquistato dal Corinthians per 4,5 milioni, e di Dany Mota, prelevato dalla Juventus Under 23 per 2,3 milioni. Quest’anno, dopo la scottante esperienza con Balotelli e Boateng, l’opera è stata completata puntando soprattutto sulla concretezza. Fiducia quindi a Machin, ritornato dall’esperienza al Pescara, e poi spazio a Ciurria, arrivato dal Pordenone per appena 1,5 milioni, Caldirola, preso dal Benevento per 800mila euro, Molina (450mila dal Crotone) e Mazzitelli (300mila dal Sassuolo). Al resto hanno pensato gli azzeccati prestiti di Valoti dalla Spal (secondo miglior marcatore stagione della squadra con 10 reti), Pereira dal Benfica e Mancuso dall’Empoli.
La rivincita di Stroppa
Alla regia ha pensato Giovanni Stroppa, uno che soprattutto al Milan (4 stagioni da calciatore con 7 titoli conquistati e 5 anni da tecnico delle giovanili) ma anche al Monza (71 presenze e una Coppa di C) è sempre stato di casa. Il tecnico di Mulazzano, reduce dall’amara avventura in A con il Crotone, si è riscattato alla grande centrando la terza promozione della carriera dopo quelle ottenute proprio con i calabresi nel 2021 e con il Foggia (dalla C alla B) nel 2017. E’ giusto che il prossimo anno abbia un’altra chance per testare l’efficacia delle proprie idee ad alti livelli.
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Milan, Cardinale (RedBird) a Milano per la festa scudetto: nei prossimi giorni le firme
L’ad di RedBird ha partecipato alla festa con i tifosi in piazza: nei prossimi giorni il signing. Subito alcune urgenze da affrontare: Maldini e il mercato
Non solo Paul e Gordon Singer sul pullman in giro per la città a celebrare lo scudetto (dietro quello dei giocatori ce n’era un altro dedicato a manager e proprietà), ma anche Gerry Cardinale, l’ad di RedBird, il fondo che a brevissimo firmerà l’acquisto del Milan, in piazza Duomo mischiato ai tifosi subito dopo la vittoria a Reggio Emilia. Anche i finanzieri festeggiano. A conferma delle indiscrezioni uscite nei giorni scorsi, il futuro proprietario del club era a Milano la scorsa settimana: c’è anche una foto di lui che il Corriere può mostrare. E ci tornerà anche questa settimana.
Cardinale non ha naturalmente solo festeggiato: ha lavorato alla chiusura della trattativa che, come detto, è in dirittura d’arrivo almeno per quanto riguarda il signing, le firme che fissano il valore, che avverrà nei prossimi giorni. Per il passaggio delle quote vero e proprio ci vorrà un po’ più di tempo: potrebbe essere a settembre.
Adesso il Milan è in una specie di limbo, un ingorgo che finisce per coinvolgere tutta la governance, e inevitabilmente anche il mercato, ma che non si può imputare a nessuno: è figlio delle circostanze, del passaggio di proprietà in corso che — con 1,3 miliardi sul tavolo — segue tempistiche autonome. Certo, chi vende (Elliott: che comunque resterà socio con una quota) e chi compra (RedBird) dovranno essere bravi ad agire di concerto e affrontare una serie di urgenze: la prima è quella che riguarda Paolo Maldini. La proprietà vecchia e nuova ripete i no comment, ma dentro Casa Milan l’irritazione dopo lo sfogo alla Gazzetta dello Sport è stata forte, perché si doveva discutere in privato del contratto e del futuro. Maldini lamenta una scarsa chiarezza sul progetto (vale a dire gli investimenti in previsione per il mercato) e ha anche ragione, ma è un’incertezza inevitabile e destinata a restare ancora per un po’, visto il passaggio di proprietà in corso. Quindi? Dopo il signing, Gazidis parlerà del rinnovo di contratto a Maldini, che chiederà garanzie, ma l’ad non potrà essere del tutto esaustivo, non subito. La palla passerà in qualche modo nel campo di Maldini, vorrà restare sapendo che il lavoro che lo aspetta in estate non sarà semplice, vista la fase interlocutoria? Si scommette di sì. Anche Pioli da Fazio ha detto: «È normale che in una stagione ci siano opinioni differenti, ma abbiamo sempre affrontato tutte le discussioni con grande confronto per crescere e trovare soluzioni. Sarà così anche stavolta».
Per quanto riguarda il mercato, sarà condiviso: le linee guida resteranno di base le stesse che hanno portato il Diavolo allo scudetto bruciando i tempi, quindi si continuerà a puntare su elementi giovani e talentuosi da valorizzare. Un esempio è il belga Charles De Ketelaere, 21 anni, del Bruges, ideale per fare il salto di qualità sulla fascia destra: costa 40 milioni, più di Berardi del Sassuolo, ma rispetto all’italiano ha già maturato una buona esperienza in Champions, dove il Milan quest’anno vuole fare strada. L’ha detto proprio Maldini: in Europa si deve crescere. Botman del Lille resta invece il primo nome per rinforzare la difesa, nonostante l’ingresso in scena del Newcastle. In alternativa Bremer del Torino.
Infine lo stadio: Cardinale ha già cominciato a studiare il dossier con i due progetti che il Milan continua a portare avanti in parallelo: il nuovo San Siro, che si può realizzare solo assieme all’Inter, e il progetto di Sesto San Giovanni, che richiede costi più contenuti e che il Milan — in caso di necessità o di nuove scelte — potrebbe anche perseguire da solo.
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Donnarumma: «Ho perso il Mondiale, la Champions e poi Raiola. Ma non mollo»
Il portiere della Nazionale: «Io e Navas? L’alternanza non aiuta. Per lo scudetto del Milan sono felice, ma non mi dispiace di essermene andato. Courtois il portiere più forte del mondo»
Quando ha visto Benzema sollevare al cielo di Parigi la vecchia Coppa dei Campioni gli è mancato il fiato. «Mi ha fatto un certo effetto», ammette Gigio Donnarumma dal ritiro di Coverciano dove con l’Italia sta preparando il ritorno a Londra per la «Finalissima» del primo giugno contro l’Argentina di Messi. «Faccio i complimenti a Courtois, ha tenuto in piedi il Real Madrid. È davvero il portiere più forte d’Europa».
Ha superato proprio l’ex milanista, che ha vissuto una stagione più che travagliata: «È stato un anno duro, ho perso la Champions e il Mondiale e poi Mino (Raiola ndr) se n’è andato. Ma non mollo. So che bisogna ripartire, siamo qui per questo. Sono pronto», dice con la barba lunga quasi da filosofo che promette di tagliare presto. Si riparte dall’errore in Champions al Santiago Bernabeu. Ma è stato davvero un errore quello di Donnarumma? «Era fallo, era fallo…», lo dice due volte il portiere e scuote anche la testa. Però l’analisi è onesta e si allarga: «Potevamo gestire meglio quella fase della partita. Perché dopo quell’episodio eravamo ancora in vantaggio e invece in 20 minuti abbiamo buttato via la qualificazione dopo aver dominato una partita e mezzo».
La stagione è cominciata male a Parigi per l’eterna competizione con Keylor Navas decisa dall’allenatore Pochettino: «L’alternanza non aiuta un portiere. Però questo anno al Psg mi è servito molto e mi ha aiutato a crescere». Nel mezzo ci sono stati i fischi di San Siro, il suo vecchio stadio contro la Spagna nella semifinale di Nations League e a San Siro Gigio tornerà con la Nazionale il 23 settembre contro l’Inghilterra: «Non è un problema. E per quanto riguarda lo scudetto del Milan sono felice. Ho scritto a Pioli e a tutti i miei compagni complimentandomi con loro. Non sono pentito della scelta di andarmene e non ho rimpianti: lo scudetto a Parigi l’ho vinto anche io». E’ tutto il resto che è andato male. La Champions, come detto e il Mondiale svanito a Palermo contro la Macedonia: «Due mazzate terribili in pochi giorni. Un mese durissimo. Ma il calcio è così e bisogna accettare le sue regole. Io mi sto impegnando moltissimo per riemergere».
A cominciare da Wembley dove ha vinto l’Europeo ed è stato eletto miglior giocatore del torneo: «E’ la nostra ripartenza. Il Mondiale fallito è un colpo basso per tutti. Io spero di avere altre occasioni, ma penso a Chiellini, per esempio, che invece non ne avrà. Con l’Argentina vorrei vincere anche per Giorgio. Il suo sorriso e il suo modo di stare in campo ci mancheranno». Le offese e le critiche in questi mesi non sono mancate: «Ma non mi spaventano. Ho le spalle larghe, penso a andare avanti e a migliorarmi». Anche la morte di Mino Raiola ha lasciato il segno: «Una doccia fredda, un colpo durissimo. Voglio ricordare il suo sorriso e la voglia che aveva di fare l’impossibile per i suoi giocatori». Ora si concentra sull’Italia: «Dobbiamo riportarla dove merita. Dopo l’Argentina c’è la Nations League e non vogliamo sbagliare.
Assicurazioni a Mancini? Non ne ho chieste, né mi servono. Non faccio pensieri strani e non ho paura di perdere il posto in Nazionale. Sono tranquillo e orgoglioso di essere qui». Resterà anche a Parigi, anche se non è chiaro se la concorrenza con Navas durerà oppure no. Il futuro di Gigio però è ancora al Psg.
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Per la redazione spagnola di Onda Cero, Renato Sanches sarà il sostituto di Franck Kessie in mediana. Come riportato dall'inviato in Italia, Mario Gago Huerta, il portoghese sarà il rimpiazzo del giocatore che ha lasciato a zero i rossoneri per andare a Barcellona, con il Lille che chiede 20 milioni di euro per il suo cartellino. Le due società sono al lavoro per abbassare la cifra, ma l'accordo - scrivono - sarà chiuso a breve....ma di noi
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La Roma va a caccia in Premier: Douglas Luiz e Wan-Bissaka
LEGGO (F. BALZANI) - Anche le vittorie portano rivoluzioni. Come quella che si appresta a vivere la Roma, fresca di Conference. I Friedkin, che stringono per stadio e delisting dalla Borsa, puntano a migliorare una struttura che Mourinho vuole sentire ancora più sua. A partire dalla rosa che si prepara a colpi imprevisti. I primi rinforzi potrebbero arrivare a ancora dalla Premier dopo l'ottima resa di Rui Patricio e Abraham. Il mirino è puntato su United e Aston Villa dove sono dati in partenza il terzino destro Wan-Bissaka e il centrocampista Douglas Luiz. Il primo prende 4,7 milioni attutiti eventualmente dal Decreto Crescita. Il brasiliano, scadenza 2023, è invece il primo nome della lista per la regia, di cui fanno parte anche Matic e Maxime Lopez. Ma occhio alla sorpresa McTominay. Lo scozzese guadagna appena 1,2 milioni al Manchester e ha un legame profondo con Mourinho. Costa 30 milioni proprio come Douglas Luiz.
Per il ruolo di centrale mancino il nome in pole resta quello di Senesi del Feyenoord. Il grande colpo arriverà in attacco dove non si sono ancora perse le speranze per Dybala: offerto un triennale, l'argentino aspetta la proposta finale dell'Inter. Come detto ci saranno anche tante partenze. La prima sarà quella di Mkhitaryan che ha accettato il biennale dell'Inter. Ma occhio anche alla situazione Zaniolo. Il numero 22 si trova ad Ibiza e ha detto al suo agente di prendere in considerazione tutte le offerte, Milan compreso. La questione rinnovo è ancora ferma, ma ferme sono anche le richieste dei Friedkin: almeno 50 milioni. Si muove qualcosa, invece, sul fronte Totti. Si lavora al ritorno della bandiera ma vanno definiti ruoli ed incarichi. Ci vuole tempo. In uscita Veretout (Marsiglia) e Carles Perez mentre sono prossimi i rinnovi per Cristante e Smalling. La vittoria della Conference, infine, porta vetrine di prestigio: dopo l'amichevole fissata col Tottenham in Israele ecco l'invito del Barcellona.
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Il ritorno del terribile duo Berlusconi-Galliani, firma doc del nostro calcio che, alla loro età, invece di stare sulle panchine dei giardinetti pubblici si occupano ancora, e a quanto pare con successo, delle panchine e delle sorti delle squadre di calcio, al solito trasformando in oro tutto quello che toccano - in questo caso il Monza per la prima volta in A.
E' fuori di dubbio che adesso metteranno su una bella squadra per divertirsi, perchè nessuno meglio di Berlusconi ha saputo coniugare nel calcio imprenditoria, show, successo, un grande ammaliatore che, in coppia con un sopraffino dirigente come Galliani, autentico Richelieu, a quasi 90 anni potrebbe ancora portare a scuola tutti o quasi tutti.
Il Monza sarà un elemento di curiosità nel nuovo campionato.Last edited by Sean; 30-05-2022, 09:49:47....ma di noi
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Originariamente Scritto da Merdablu Visualizza MessaggioSean io non capisco come fai a non essere critico, ora dobbiamo vivere di ricordi? Abbiamo vinto 9 scudetti quindi ora è inutile vincere più?
Quest'anno le partite della Juventus non si riuscivano a guardare uno scempio assoluto, abbiamo preso 16 punti dal mllan!
Le questioni vanno però poi tradotte ed espresse in modo appropriato e con freddezza, senza isterismi od insulti, perchè se anche uno può avere ragione ("non c'è un progetto") poi se dai dello "scemo" ad Agnelli, del disastrato ad Allegri, la ragione razionale di partenza contrasta con quella fattuale e slitta nel torto della "questione personale", e allora è chiaro che occorre tirare fuori la lista delle cose fatte, indovinate, vinte, dei risultati ottenuti che smentiscono patentemente l'assunto che alla guida del club vi sia uno "scemo" e che in panchina un rimbambito.
Agnelli è il primo ad aver affermato che non si aspetta nessuna riconoscenza da parte di nessuno e che alla Juventus nessuno è indispensabile, nemmeno lui: se fallirà si farà da parte o verrà messo da parte. Allegri idem. Non c'è dunque nessun allarme, nessuna urgenza, nessun inamovibile.
Bisogna stare tranquilli. Ragionare con calma.
I cicli si esauriscono. A stretto giro di posta si stanno gettando le basi per rifondarne un altro. Ci sono dei dirigenti nuovi in società, si stanno dando via, o si sta lavorando per dare via, parecchia immondizia presente nella rosa, ci saranno degli acquisti, si va avanti proprio perchè non si vive di ricordi ma si lavora per tornare nel più breve tempo possibile al successo.
La squadra verrà affidata per il secondo anno consecutivo ad Allegri. Seppur in una fetta del tifo possono esserci dubbi su questa scelta, il calcio dice che ad un progetto va dato un certo tempo perchè alla semina segua il raccolto. Se ad ogni anno in cui va male butti via tutto, cambi allenatore, fai come gli schizofrenici che non sanno da che parte andare, che pesci pigliare.
Quindi la scelta di Allegri è obbligata. Avrà la rivoluzione in rosa che vuole, si è deciso che questa volta partiranno i giocatori e non l'allenatore. E' già una idea programmatica. Il campo poi ci dirà se oltre ai giocatori avrebbe dovuto partire anche l'allenatore, ma questa risposta la conosceremo a giugno prossimo (o se andrà male anche prima). Quindi appunto un pò di pazienza. Calma, che non scappa via niente e in giro non ci stanno chissà quali squadroni ingiocabili o aurore di cicli all'orizzonte. Ci stanno parecchi problemi ovunque e questo ci avvantaggia.Last edited by Sean; 30-05-2022, 09:51:07....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIl ritorno del terribile duo Berlusconi-Galliani, firma doc del nostro calcio che, alla loro età, invece di stare sulle panchine dei giardinetti pubblici si occupano ancora, e a quanto pare con successo, delle panchine e delle sorti delle squadre di calcio, al solito trasformando in oro tutto quello che toccano - in questo caso il Monza per la prima volta in A.
E' fuori di dubbio che adesso metteranno su una bella squadra per divertirsi, perchè nessuno meglio di Berlusconi ha saputo coniugare nel calcio imprenditoria, show, successo, un grande ammaliatore che, in coppia con un sopraffino dirigente come Galliani, autentico Richelieu, a quasi 90 anni potrebbe ancora portare a scuola tutti o quasi tutti.
Il Monza sarà un elemento di curiosità nel nuovo campionato.
non penso che sarà così scontata la loro permanenza in AOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Intanto Bernardeschi via, Dybala via, si sta trattando la risoluzione con Ramsey, ci sono voci che De Sciglio verrà ceduto, si sta cercando di piazzare Arthur, pure Rabiot è in bilico, e anche Sandro....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioSono il primo critico della Juventus, perchè a me basta un colpo d'occhio, o una minima annusata all'aria che tira, per capire da che parte si va anche se non sto alla Continassa. Nessun potere magico o facoltà divinatoria, è solo la sensibilità del tifoso che permette questa sorta di osmosi col proprio club e i suoi immediati o più prossimi destini.
Le questioni vanno però poi tradotte ed espresse in modo appropriato e con freddezza, senza isterismi od insulti, perchè se anche uno può avere ragione ("non c'è un progetto") poi se dai dello "scemo" ad Agnelli, del disastrato ad Allegri, la ragione razionale di partenza contrasta con quella fattuale e slitta nel torto della "questione personale", e allora è chiaro che occorre tirare fuori la lista delle cose fatte, indovinate, vinte, dei risultati ottenuti che smentiscono patentemente l'assunto che alla guida del club vi sia uno "scemo" e che in panchina un rimbambito.
Agnelli è il primo ad aver affermato che non si aspetta nessuna riconoscenza da parte di nessuno e che alla Juventus nessuno è indispensabile, nemmeno lui: se fallirà si farà da parte o verrà messo da parte. Allegri idem. Non c'è dunque nessun allarme, nessuna urgenza, nessun inamovibile.
Bisogna stare tranquilli. Ragionare con calma.
I cicli si esauriscono. A stretto giro di posta si stanno gettando le basi per rifondarne un altro. Ci sono dei dirigenti nuovi in società, si stanno dando via, o si sta lavorando per dare via, parecchia immondizia presente nella rosa, ci saranno degli acquisti, si va avanti proprio perchè non si vive di ricordi ma si lavora per tornare nel più breve tempo possibile al successo.
La squadra verrà affidata per il secondo anno consecutivo ad Allegri. Seppur in una fetta del tifo possono esserci dubbi su questa scelta, il calcio dice che ad un progetto va dato un certo tempo perchè alla semina segua il raccolto. Se ad ogni anno in cui va male butti via tutto, cambi allenatore, fai come gli schizofrenici che non sanno da che parte andare, che pesci pigliare.
Quindi la scelta di Allegri è obbligata. Avrà la rivoluzione in rosa che vuole, si è deciso che questa volta partiranno i giocatori e non l'allenatore. E' già una idea programmatica. Il campo poi ci dirà se oltre ai giocatori avrebbe dovuto partire anche l'allenatore, ma questa risposta la conosceremo a giugno prossimo (o se andrà male anche prima). Quindi appunto un pò di pazienza. Calma, che non scappa via niente e in giro non ci stanno chissà quali squadroni ingiocabili o aurore di cicli all'orizzonte. Ci stanno parecchi problemi ovunque e questo ci avvantaggia.
A me non frega nulla di allegri, mi fa pena il suo difensivismo troppo accentuato che nel calcio attuale non paga è un concetto obsoleto.
Non c'è nulla da aspettare fino a giugno se sono queste le premesse, inoltre non sa migliorare mezzo giocatore.
L'unica speranza che abbiamo per vincere il campionato è che agnelli crei una squadra tre volte più forte delle altre così vinciamo a mani basse. Una volta vinto il campionato che ce ne facciamo di allegri?niente perché proporrà sempre il suo difensivismo e siamo bloccati da 4 anni così
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Originariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza MessaggioOriginariamente Scritto da Pescalei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
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Originariamente Scritto da Merdablu Visualizza MessaggioIl campo ha bocciato la filosofia di allegri per questo va mandato a casa, col difensivismo non si vince su questo dobbiamo essere tutti d'accordo.
A me non frega nulla di allegri, mi fa pena il suo difensivismo troppo accentuato che nel calcio attuale non paga è un concetto obsoleto.
Non c'è nulla da aspettare fino a giugno se sono queste le premesse, inoltre non sa migliorare mezzo giocatore.
L'unica speranza che abbiamo per vincere il campionato è che agnelli crei una squadra tre volte più forte delle altre così vinciamo a mani basse. Una volta vinto il campionato che ce ne facciamo di allegri?niente perché proporrà sempre il suo difensivismo e siamo bloccati da 4 anni così
HALMA HALMA, PRIMA O POI TROVIAMO IL BUCO(cit.).
Inviato dal mio M2101K7BNY utilizzando Tapatalk(ride)
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Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza MessaggioSe fosse stato un uomo verso una donna l'uomo sarà già stata agli arresti domiciliari come minimo.
sarebbe finitoOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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