Attenzione: Calcio Inside! Parte III

[Sean]

Ieri è stato meglio mettere in campo un Ronaldo diminuito, così da avere un Dybala fresco, che partire con Dybala, doverlo poi sostituire e giocare con un subentrante Ronaldo che non avrebbe di certo "spaccato" la partita.

D'altro canto se era in campo è perchè a domanda sulla disponibilità ha risposto affermativamente...altrimenti in campo non ci sarebbe andato. Ci possiamo giocare tutto che l'allenatore gli chiede sempre prima cosa vuol fare, se vuol giocare, se se la sente, non se la sente ecc...Non è che Sarri con Ronaldo prende e decide da solo...pero' ha il diritto sacrosanto di toglierlo se proprio è una serata "no"...i punti che si perdono chi ce li ridà poi, Ronaldo? I giornali? I suoi fans?

[germanomosconi]

tiè

https://www.sportmediaset.mediaset.it/qualificazioni-euro-2020/nazionale-mancini-balotelli-lo-convocher-solo-quando-meriter_11010042-201902a.shtml

[Zbigniew]

Il lavoro che faceva superMario era molto diverso e cmq sul secondo palo, lui c'era sempre.
Bernardeschi sta sicuramente giocando fuori ruolo ma le prestazioni sono ingiudicabili

Chiaro che Berna stia giocando ben al di sotto del par, e chiaro che il lavoro di Mario era diverso.
Ma - e sono parole di Sarri, ovvero la fonte più alta possibile sull'argomento, per cui non si possono che accettare - in questo momento non se ne può fare a meno.

Quello che vuol dire, in soldoni, è che se non c'è Berna a pressare, recuperare, ostacolare, hai un problema di equilibrio.
Un problema di equilibrio tale, secondo Sarri, visto che lo fa giocare, da tollerare sia le scarpate in tribuna e che gli stracci bagnati passati al portiere degli altri.

Non so quello che vuol fare Sarri, né, ad essere sincero, vedo in campo il nucleo di un pensiero da sviluppare. Vedo una squadra che fa quello che deve fare, ma che non si sta trasformando in qualcos'altro.
Quando parlano di una squadra ancora "allegriana" non credo vogliano dire che giochiamo come, nello stesso modo dell'anno scorso, perché vorrebbe dire non avere gli occhi. Ma la sensazione di una squadra che "si adatta alla partita" (nel senso positivo così come nel senso deteriore dell'espressione), ecco questa mi sembra, dal giorno dopo l'Inter in poi, di notarla pure io.

Io voglio e spero che si vada oltre la squadra di adesso, vorrei che si tornasse a lavorare sul 433, anche se fosse necessario, per questioni di equilibrio, alzare Cuadrado e alternarlo con Costa.
Nei due anni scorsi rimproveravo a Max di non essere riuscito a "trascendere" Mario, di non essere riuscito a passare da "Mario in campo dall'inizio e Costa che entra a spaccare la partita" a "Costa in campo dal''inizio, e Mario che entra se deve spaccare qualche testa".
Se abbiamo preso Sarri, credo che sia per superare il "paradigma dell'adattamento" (che comunque ci ha fatto stravincere in Italia e ci ha dato 2 finali di Champions).

Questo era il senso del paragone, e il perché la mia analisi critica si rivolge a Sarri (a cui va tutta la fiducia del caso, ci mancherebbe) più che a Berna (che certo si merita i rimproveri che gli sono stati fatti).

Secondo me, e qui entriamo nell'aruspicina e nel rinfacciabile, per trovare l'equilibrio sarriano, della squadra corta e alta che recupera veloce e difende attaccando, serve far giocare Can molto più spesso.

[Sean]

Forse, come accaduto in 3 anni su 5 con Allegri, anche con Sarri dopo Natale si potrebbe avere una qualche quadratura del cerchio, terminata la fase "sperimentale" o di adattamento di questi primi mesi dove comunque sei stretto nell'obbligo:

- di capire i giocatori e la squadra

- sopperire ad eventuali manchevolezze del mercato, addestrando qualche giocatore

- fare punti

- passare i gironi di champions

a gennaio quelle urgenze le avrai esaurite e quindi si potrà passare ad una sintesi.

[Sean]

tiè

https://www.sportmediaset.mediaset.i...-201902a.shtml

In questi giorni qualcuno che ancora ragiona, grazie al Cielo.

Ieri quell'arbitro che ha espulso Taison per aver fatto il dito medio al pubblico e scagliatogli contro il pallone, prendendo quella decisione regolamentare bellamente evitata dall'arbitro italiano con Balotelli.

Oggi i puntini sulle "i" di Mancini, che dice una cosa talmente banale che solo in questi tempi offuscati riesce come "straordinaria": in nazionale gioca chi merita. Chi merita sul campo, non sui media.

[Virulogo.88]

In questi giorni qualcuno che ancora ragiona, grazie al Cielo.

Ieri quell'arbitro che ha espulso Taison per aver fatto il dito medio al pubblico e scagliatogli contro il pallone, prendendo quella decisione regolamentare bellamente evitata dall'arbitro italiano con Balotelli.

Oggi i puntini sulle "i" di Mancini, che dice una cosa talmente banale che solo in questi tempi offuscati riesce come "straordinaria": in nazionale gioca chi merita. Chi merita sul campo, non sui media.

e tutti i rincoglioniti moderni sulle pagine della gazzetta insultavano l'arbitro per aver espulso il giocatore... probabilmente doveva ringraziarlo pubblicamente invece... il politicamente corretto deve ergersi anche sopra le regole

[Zbigniew]

Forse, come accaduto in 3 anni su 5 con Allegri, anche con Sarri dopo Natale si potrebbe avere una qualche quadratura del cerchio, terminata la fase "sperimentale" o di adattamento di questi primi mesi dove comunque sei stretto nell'obbligo:

- di capire i giocatori e la squadra

- sopperire ad eventuali manchevolezze del mercato, addestrando qualche giocatore

- fare punti

- passare i gironi di champions

a gennaio quelle urgenze le avrai esaurite e quindi si potrà passare ad una sintesi.

Certo, Sean, certo. C'è tempo, siamo agli inizi del percorso. E l'essersi saputo adattare alle situazioni è soprattutto un pregio, più che un difetto.
Però se prendiamo Inter-Juve come spartiacque di questo scorcio di stagione, prendendo alcune partite da esempio, abbiamo da una parte:

Napoli e Atletico, dove abbiamo fatto un gran bel calcio, prendendo però molti gol (anche se subendo relativamente).
Leverkusen e Inter dove abbiamo tenuto il campo in maniera egregia, imposto il gioco, preso pochi gol.
Un lavoro direzionato verso il predominio territoriale, gioco veloce, rischi (è vero), aggressività.

Poi dopo l'Inter abbiamo:
Le due con i russi (dove abbiamo giocato, soprattutto la seconda gara, un calcio soporifero).
Torino e Genoa (2 squadre nettamente inferiori che sono state capaci di renderci innocui a lunghi tratti).
La partita di ieri dove abbiamo creato veramente pochino e sembravamo aspettare la partita, aspettarla e basta.

I risultati, non c'è bisogno di dirlo, sono tutti dalla parte di Sarri. E il fatto che i cambi siano efficaci è positivo, vuol dire che le riserve sono buone e che Sarri sa leggere le partite. I meriti sono lì, si vedono bene.
Però il trend mi piace poco poco poco.

Dopo la sosta c'è l'Atalanta. Ecco, potrebbe essere la partita giusta per spingerci a smettere di giocare compassati.
Perché, se lo fai, loro ti fanno male.

[Sean]

"La persona non fa la differenza, e' il gruppo a farla. Quando sono approdato alla dirigenza del club la Juve aveva gia' scritto la storia del calcio, ma senza la volonta' di migliorarla sotto ogni profilo avrebbe mantenuto l'aria della nobile decaduta".

Sono parole di ieri di Andrea Agnelli, ad un premio. La Juventus non deve certo "tutto" agli Agnelli (dato che nasce prima del loro ingresso) pero' le deve molto. Intanto per aver guidato il club per quasi un secolo (festeggeranno i 100 anni tondi nel 2023), tenendo la Juventus al riparo da salti nel vuoto, pericoli, cessioni improvvisate, futuri incerti. La Juventus (un bene che appartiene a milioni di persone, a milioni di italiani) con gli Agnelli è sempre stata al sicuro.

Inoltre per aver sempre dimostrato passione verso quei colori. E' praticamente (almeno in Italia) l'ultima proprietà "tifosa" del proprio club. Gli Agnelli sono juventini come me e come gli altri tifosi. Hanno in più solo l'onere della guida e del mantenimento di quel bene...guida e mantenimento che fanno a titolo gratuito e solo appunto per passione ed appartenenza, dato che la Juve non distribuisce un euro a quella famiglia, è una piccola cosa all'interno del loro gruppo finanziario ma evidentemente una cosa grande nel cuore delle generazioni che si susseguono.

"Senza passione la Juve sarebbe rimasta solo un ricordo" aggiunge ancora Agnelli. E' una famiglia della quale m'è sempre piaciuto il parlare chiaro e diretto, parlando di calcio e di Juve. E' infatti solo grazie alla passione di occuparsene che la Juventus è potuta rinascere ai fasti suoi soliti e non diventare un oggetto museale, una "nobile decaduta", come dice lo stesso Andrea, intendendo le difficoltà del dopo-2006 che avrebbbero tramortito un toro o forse due.

Infatti, solo chi vuole bene ad un proprio bene si applica, interviene, opera affinchè la casa non cada in rovina. In questo senso considero l'attuale Agnelli il restauratore della Juve, come solo prima di lui suo nonno Edoardo negli anni '30.

Il dovere, l'impegno, l'obbligo morale di tenere e preservare qualcosa perchè l'hai ricevuta in consegna dai tuoi avi, e non perchè l'hai comprata, e così come t'è pervenuta consegnarla alla tua progenie, è oggi un esempio raro e quindi ancor più prezioso, in specie in un mondo ormai globalizzato, dove il bene è detto, non a caso, di "consumo" e dove ogni volto, ogni cosa perde di specificità, di appartenenza, di carattere e identità proprie.

In quel senso, finchè ci saranno gli Agnelli la Juve sarà al sicuro dai mutamenti e dalle insidie del mondo.

[Sean]

Certo, Sean, certo. C'è tempo, siamo agli inizi del percorso. E l'essersi saputo adattare alle situazioni è soprattutto un pregio, più che un difetto.
Però se prendiamo Inter-Juve come spartiacque di questo scorcio di stagione, prendendo alcune partite da esempio, abbiamo da una parte:

Napoli e Atletico, dove abbiamo fatto un gran bel calcio, prendendo però molti gol (anche se subendo relativamente).
Leverkusen e Inter dove abbiamo tenuto il campo in maniera egregia, imposto il gioco, preso pochi gol.
Un lavoro direzionato verso il predominio territoriale, gioco veloce, rischi (è vero), aggressività.

Poi dopo l'Inter abbiamo:
Le due con i russi (dove abbiamo giocato, soprattutto la seconda gara, un calcio soporifero).
Torino e Genoa (2 squadre nettamente inferiori che sono state capaci di renderci innocui a lunghi tratti).
La partita di ieri dove abbiamo creato veramente pochino e sembravamo aspettare la partita, aspettarla e basta.

I risultati, non c'è bisogno di dirlo, sono tutti dalla parte di Sarri. E il fatto che i cambi siano efficaci è positivo, vuol dire che le riserve sono buone e che Sarri sa leggere le partite. I meriti sono lì, si vedono bene.
Però il trend mi piace poco poco poco.

Dopo la sosta c'è l'Atalanta. Ecco, potrebbe essere la partita giusta per spingerci a smettere di giocare compassati.
Perché, se lo fai, loro ti fanno male.

Il trend piace poco anche a me, in specie guardando anche alla robustezza degli avversari (e mi riferisco all'Inter) che hanno già sviluppato una propria precisa carta di identità grazie a Conte, un plasmatore formidabile, perchè solidifica la materia informe a sua immagine e somiglianza.

Quindi c'è in tutti la consapevolezza che se non si sale di tono, se non interviene quel gioco, quella via che s'è vista in alcuni episodi almeno fino all'Inter, chiudere la stagione al primo posto (e fare un percorso importante in champions) sarà molto dura.

Non si puo' infatti fare di conto sulle possibili, eventuali ed ipotetiche difficoltà degli altri...perchè poi ciascuno le risolve a modo suo e perchè devi costruire una stagione sulle tue qualità e capacità, non sulle altrui manchevolezze...perchè magari altri trovano per via soluzioni o risorse che tu invece non riesci a tirare fuori...e resti fregato.

L'Atalanta è un appuntamento importante. Ce ne saranno altri. Pian piano si giungerà, come sempre, a dover per forza sciogliere i nodi. Non resta molto tempo, le partite e le settimane volano veloci.

Per ora non vedo miglioramenti, ma nel calcio la svolta puo' arrivare improvvisa. Come d'altronde le cadute.

[Sean]

Io in champions vedo i Liverpool, i City, anche il PSG di Icardi (9 goal in 10 partite)...vedo un Barcellona coi suoi rodati campioni...vedo squadre che oggi come oggi non so quanto ci caveresti un ragno dal buco, così come siamo messi.

Non sento l'aria frizzantina...hai Ronaldo un po' in calo, hai Dybala-Higuain, due che non hanno mostrato il massimo di loro stessi in champions o nelle competizioni ad eliminazione diretta (nazionale compresa)...quindi se non interviene il gioco a dare quel "di più", mi sa che non sarà questo l'anno buono.

Non so bene che cosa dovrebbe sbloccarsi perchè la squadra possa "volare"...sperando che abbia le ali per farlo, perchè se invece è un insieme male assemblato in origine, nelle sue componenti, allora stiamo parlando di accademia....pero' i conti sul mercato e chi l'ha fatto li chiuderemo alla fine.

[Sean]

Juventus, Ronaldo e le assenze programmate e non: come sono andate le ultime stagioni

Nel Real dal 2016 in poi comincia la gestione di Cr7 che salta appositamente qualche gara. Allegri l’anno scorso lo tiene in campo di più, Sarri sembra aver fatto scelte diverse

Sostituzione per motivi tecnico-tattici o per problemi fisici? Il dubbio sull’uscita vistosamente non gradita di Cristiano Ronaldo al 55’ di Juventus-Milan, almeno per il momento resta.
Se questo poi segni un diverso atteggiamento del tecnico Maurizio Sarri nei confronti del fuoriclasse portoghese rispetto a quello tenuto dal suo predecessore Max Allegri si vedrà. Cio che è certo però che a partire dalla stagione 2015-2016, ovvero superata la fatidica soglia dei 30 anni, la carriera in campo di Ronaldo è cambiata. Vediamo come.

Le ultime stagioni con il Real

Fino alla stagione 2015-2016, come detto, il numero di presenze in campo è nella media delle stagioni dei grandi campioni (tra l’altro quella è una delle stagioni più prolifiche in Liga per Cr7, 36 presenze e 35 gol). Poi nelle ultime due stagioni con il Real Madrid sale alla ribalta anche il tema della gestione del calciatore Ronaldo. Ovvero il preservarlo maggiormente per farlo arrivare in forma agli appuntamenti che contano veramente. Soprattutto quelli di Champions.
Così nella stagione successiva, 2016-17 le assenze sono 9: 4 per infortunio o problemi fisici e 5 mancate convocazioni che attengono alla gestione vera e propria dell’atleta Ronaldo. Le sostituzioni sono state 5. Nel 2017-18 le assenze nella Liga sono 11 di cui 2 per infortunio, 4 per squalifica e 5 per gestione dell’atleta. Le sostituzioni ben 7 (di cui però una all’ultimo minuto).


Con la Juventus

Paradossalmente al suo arrivo alla Juventus Ronaldo oltre a mantenere la sua perenne giovinezza atletica (su un totale di 7 assenze in campionato, quelle per infortunio saranno solo 3) viene tenuto da Allegri praticamente sempre in campo. Le assenze precauzionali saranno tre, visto che la quarta avviene all’ultima giornata ed è in pratica un lasciapassare per dargli modo di raggiungere prima la Nazionale impegnata in semifinale e finale di Nations League (poi vinta). Anche le sostituzioni saranno poche: 3 in tutto. Quindi gestione ridotta al minimo.
Ora però tocca a Sarri. In 12 partite di campionato le assenze sono state giù 2: con il Brescia e con il Lecce. Poi c’è la sostituzione con il Milan che arriva dopo quella in Champions con il Lokomotiv Mosca. Scelte tecnico-tattiche o gli anni si fanno sentire?

CorSera

[KURTANGLE]

quest'anno il PSG sembra essere ancora più forte...
eppure a me continua a non convincere.
a centrocampo chi hanno a parte Verratti? Di Maria e Draxler che non sono centrocampisti......poi? Marquinos adattato? Guaye? e chi kazz'è?
Le Champions si vincono a centrocampo......dove sono i Kroos-Modric.Casemiro o i Busquets-Xavi-Iniesta del PSG ?

[Sean]

Se si vincono a centrocampo non siamo candidati nemmeno noi mi sa

[CRI PV]

Abbiamo vinto 11 delle ultime 12 partite
Halma

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[KURTANGLE]

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Halma

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per il gioco che state esprimendo avete dei risultati sconvolgenti.
vi odio per questo
(e vi invidio oscenamente)