Roma, i piani di Mourinho: tre acquisti per reparto col sogno Ronaldo. Tutti i nomi
Dopo la vittoria in Conference bisogna alzare l’asticella. Gli obiettivi per la prossima stagione sono la qualificazione alla Champions e una buona Europa League. Sul mercato le idee portano anche a Senesi, Dybala e Xhaka
Non date retta a Mourinho quando dice: «Mi dispiace per i miei giocatori, stanchi, che ora devono andare in Nazionale. Io mi metto sulla spiaggia a guardare il mare». Tornerà a casa in Portogallo e si metterà al sole, ma sta già pensando alle prossime mosse perché la grande gioia di Tirana, che ieri ha paralizzato la città intera, sia un punto di partenza e non di arrivo.
Prima di essere innaffiato di champagne dai suoi giocatori, nella conferenza stampa dopo la finale di Conference vinta contro il Feyenoord, lo Special One stava elaborando il futuro prossimo: «Non avevamo una rosa adeguata per arrivare al quarto posto. Potevamo vincere la Coppa e lo abbiamo fatto». Mourinho ha sempre parlato con grande rispetto della famiglia Friedkin, che lo ha legato alla Roma con un triennale, ma ha usato e usa la stessa chiarezza per dire cosa gli piace e cosa non gli piace. Mercoledì notte si è sciolto in lacrime, rivelando la sua parte «tenera», ma è lo stesso Mourinho che, dopo l’umiliazione dell’1-6 in Norvegia contro il Bodo Glimt, ha mandato sulla ghigliottina mezza squadra. Sono stati ceduti o sono spariti Reynolds, Calafiori, Darboe, Diawara, Villar e Mayoral. L’unico ripescato è stato Kumbulla.
Ora bisogna alzare l’asticella. Gli obiettivi per la prossima stagione sono la qualificazione alla Champions e una buona, meglio se ottima, Europa League. «L’anno prossimo resto di sicuro», ha detto Mou prima della finale. Riferimento temporale curioso, visto che è legato da un contratto fino al 2024. Step by step, però, vuole controllare la crescita del club. Non è venuto a Roma per svernare ed è stato convinto dai piani dei Friedkin, dal nuovo stadio di proprietà all’uscita dalla Borsa che renderà più agili le operazioni anche di mercato.
I Friedkin terrebbero Mourinho a vita, anche con un ruolo dirigenziale top se volesse smettere di allenare o di farlo solo part-time con la nazionale del Portogallo, che ha sempre visto come l’ultima tappa della sua carriera in panchina. Alla Roma sarebbe un sir Alex Ferguson al quadrato. Le sue vittorie sono davvero Special. Roma-Feyenoord ha raccolto un’audience media di 4.503.000 spettatori, con il 22,1% di share. Su Sky 1.119.000 spettatori medi (5,9% di share) miglior risultato stagionale per un match comprese serie A, Champions e Europa League. In chiaro, su TV8, 3.304.000 spettatori media (16,2% di share), canale più visto della serata in tv. La presenza di Mou, poi, basta a dare un livello internazionale a tutto quello che fa la Roma. La foto della festa della squadra al Colosseo (lungo la strada c’erano almeno 100.000 tifosi impazziti) ha fatto il giro del mondo ed è un biglietto da visita per sponsor e investitori.
Scenari affascinanti, ma Mourinho è un pragmatico e le sue prime richieste sono per l’immediato. E sono queste: tre acquisti importanti, uno per reparto. Si fanno tanti nomi, da quelli concreti (Senesi del Feyenoord, Douglas Luiz dell’Aston Villa, Xhaka dell’Arsenal) a quelli non semplici (Raspadori), da quelli difficilissimi (Dybala) a quelli impossibili (Cristiano Ronaldo). Ma sembrava impossibile anche che Mourinho venisse a Roma.
Lo Special One è molto laico per quanto riguarda le cessioni. Mkhitaryan può andare all’Inter e Cristante al Milan, ma nel caso vanno sostituiti con calciatori di pari livello. Il lavoro per Tiago Pinto non manca, ma sarà condiviso con tutto lo staff. Zaniolo si è dato una dimensione europea dopo due anni ai box per infortunio. Rui Patricio e soprattutto Abraham dimostrano che la Roma sa comprare. Zalewski può essere ancora più valorizzato dal Mondiale che giocherà con la Polonia. Spinazzola è il primo acquisto per il 2022-23. Gratis.
CorSera
Dopo la vittoria in Conference bisogna alzare l’asticella. Gli obiettivi per la prossima stagione sono la qualificazione alla Champions e una buona Europa League. Sul mercato le idee portano anche a Senesi, Dybala e Xhaka
Non date retta a Mourinho quando dice: «Mi dispiace per i miei giocatori, stanchi, che ora devono andare in Nazionale. Io mi metto sulla spiaggia a guardare il mare». Tornerà a casa in Portogallo e si metterà al sole, ma sta già pensando alle prossime mosse perché la grande gioia di Tirana, che ieri ha paralizzato la città intera, sia un punto di partenza e non di arrivo.
Prima di essere innaffiato di champagne dai suoi giocatori, nella conferenza stampa dopo la finale di Conference vinta contro il Feyenoord, lo Special One stava elaborando il futuro prossimo: «Non avevamo una rosa adeguata per arrivare al quarto posto. Potevamo vincere la Coppa e lo abbiamo fatto». Mourinho ha sempre parlato con grande rispetto della famiglia Friedkin, che lo ha legato alla Roma con un triennale, ma ha usato e usa la stessa chiarezza per dire cosa gli piace e cosa non gli piace. Mercoledì notte si è sciolto in lacrime, rivelando la sua parte «tenera», ma è lo stesso Mourinho che, dopo l’umiliazione dell’1-6 in Norvegia contro il Bodo Glimt, ha mandato sulla ghigliottina mezza squadra. Sono stati ceduti o sono spariti Reynolds, Calafiori, Darboe, Diawara, Villar e Mayoral. L’unico ripescato è stato Kumbulla.
Ora bisogna alzare l’asticella. Gli obiettivi per la prossima stagione sono la qualificazione alla Champions e una buona, meglio se ottima, Europa League. «L’anno prossimo resto di sicuro», ha detto Mou prima della finale. Riferimento temporale curioso, visto che è legato da un contratto fino al 2024. Step by step, però, vuole controllare la crescita del club. Non è venuto a Roma per svernare ed è stato convinto dai piani dei Friedkin, dal nuovo stadio di proprietà all’uscita dalla Borsa che renderà più agili le operazioni anche di mercato.
I Friedkin terrebbero Mourinho a vita, anche con un ruolo dirigenziale top se volesse smettere di allenare o di farlo solo part-time con la nazionale del Portogallo, che ha sempre visto come l’ultima tappa della sua carriera in panchina. Alla Roma sarebbe un sir Alex Ferguson al quadrato. Le sue vittorie sono davvero Special. Roma-Feyenoord ha raccolto un’audience media di 4.503.000 spettatori, con il 22,1% di share. Su Sky 1.119.000 spettatori medi (5,9% di share) miglior risultato stagionale per un match comprese serie A, Champions e Europa League. In chiaro, su TV8, 3.304.000 spettatori media (16,2% di share), canale più visto della serata in tv. La presenza di Mou, poi, basta a dare un livello internazionale a tutto quello che fa la Roma. La foto della festa della squadra al Colosseo (lungo la strada c’erano almeno 100.000 tifosi impazziti) ha fatto il giro del mondo ed è un biglietto da visita per sponsor e investitori.
Scenari affascinanti, ma Mourinho è un pragmatico e le sue prime richieste sono per l’immediato. E sono queste: tre acquisti importanti, uno per reparto. Si fanno tanti nomi, da quelli concreti (Senesi del Feyenoord, Douglas Luiz dell’Aston Villa, Xhaka dell’Arsenal) a quelli non semplici (Raspadori), da quelli difficilissimi (Dybala) a quelli impossibili (Cristiano Ronaldo). Ma sembrava impossibile anche che Mourinho venisse a Roma.
Lo Special One è molto laico per quanto riguarda le cessioni. Mkhitaryan può andare all’Inter e Cristante al Milan, ma nel caso vanno sostituiti con calciatori di pari livello. Il lavoro per Tiago Pinto non manca, ma sarà condiviso con tutto lo staff. Zaniolo si è dato una dimensione europea dopo due anni ai box per infortunio. Rui Patricio e soprattutto Abraham dimostrano che la Roma sa comprare. Zalewski può essere ancora più valorizzato dal Mondiale che giocherà con la Polonia. Spinazzola è il primo acquisto per il 2022-23. Gratis.
CorSera
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