C'è sempre da preoccuparsi, parlando da avversari di chi vince, perchè, lo vedete, chi vince ha ad un tratto tutte le certezze e percepisce tutte le forze, mentre chi ha perso resta nel vuoto della sconfitta, lì dove i ganci puoi solo ipotizzarli...mentre chi ha vinto ha lo slancio dato dal successo, un propellente formidabile.
Ho sempre sostenuto un concetto in tutti questi anni, tantissime volte qui ribadito: chi vince annoda il sottilisismo filo della vittoria, chi perde lo scioglie e chissà se e quando lo ritroverà. Il Milan era da 11 lunghi anni lontano dal riannodare quel filo, disperando quasi di riuscirci - Elliott, i giovani, gli investimenti col contagocce...facevano pensare ad un tirare a campare...e invece questo scudetto, che per i milanisti, proprio perchè così improvviso, credo sia come il sole che si accende.
Chi ha perso non ha la certezza di poter tornare a vincere domani mattina: ogni anno è nuovo, ogni stagione chissà cosa accadrà...per questo lo scudetto sciupato, gettato via dall'Inter pesa tantissimo, qui si tratta di un anno di lavoro, oso dire un anno di vita. Adesso ricominci, certo, ma con quali garanzie che ritoccherà a te vincere? La Juventus è già due anni che non riesce a rianndodare il filo, ritrovare la formula alchemica per la creazione dell'oro.
Quindi questo scudetto nella storia di quelli milanisti assume una importanza enorme, a mio giudizio, perchè ha carattere rifondativo. Il primo dopo l'era Berlusconi.
Adesso starà a chi resta (se la vecchia proprietà) o chi verrà (se una nuova) rinforzare queste fondamenta. Agli avversari cercare la formula magica...ma non è facile nè scontato.
Infatti chi vince opera sotto alla luce, chi ha perso al buio, a tentoni e senza poterti permettere mezzo errore. Per questo arrivare primi è importantissimo (e restarci difficilissimo), niente nel calcio è più importante del primo posto, perchè dentro e attorno ad esso c'è il sole e oltre quei confini irradiati da quel sole la penombra e il buio, dove devi costruire alla cieca.
Ho sempre sostenuto un concetto in tutti questi anni, tantissime volte qui ribadito: chi vince annoda il sottilisismo filo della vittoria, chi perde lo scioglie e chissà se e quando lo ritroverà. Il Milan era da 11 lunghi anni lontano dal riannodare quel filo, disperando quasi di riuscirci - Elliott, i giovani, gli investimenti col contagocce...facevano pensare ad un tirare a campare...e invece questo scudetto, che per i milanisti, proprio perchè così improvviso, credo sia come il sole che si accende.
Chi ha perso non ha la certezza di poter tornare a vincere domani mattina: ogni anno è nuovo, ogni stagione chissà cosa accadrà...per questo lo scudetto sciupato, gettato via dall'Inter pesa tantissimo, qui si tratta di un anno di lavoro, oso dire un anno di vita. Adesso ricominci, certo, ma con quali garanzie che ritoccherà a te vincere? La Juventus è già due anni che non riesce a rianndodare il filo, ritrovare la formula alchemica per la creazione dell'oro.
Quindi questo scudetto nella storia di quelli milanisti assume una importanza enorme, a mio giudizio, perchè ha carattere rifondativo. Il primo dopo l'era Berlusconi.
Adesso starà a chi resta (se la vecchia proprietà) o chi verrà (se una nuova) rinforzare queste fondamenta. Agli avversari cercare la formula magica...ma non è facile nè scontato.
Infatti chi vince opera sotto alla luce, chi ha perso al buio, a tentoni e senza poterti permettere mezzo errore. Per questo arrivare primi è importantissimo (e restarci difficilissimo), niente nel calcio è più importante del primo posto, perchè dentro e attorno ad esso c'è il sole e oltre quei confini irradiati da quel sole la penombra e il buio, dove devi costruire alla cieca.
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