Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Juventus-Inter, Allegri e la "pedata" ricevuta nella finale di Coppa Italia: ecco chi è stato

    Un video ripreso dalla tribuna Monte Mario dello stadio Olimpico ci fa finalmente vedere la "pedata" che l'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri ha sostenuto di aver ricevuto da un interista*subito dopo il gol del definitivo 4-2 per i nerazzurri, durante la finale di Coppa Italia. Nelle immagini si vede Mario Cecchi, collaboratore tecnico di Simone Inzaghi dai tempi della Lazio, incrociare la traiettoria dell'allenatore bianconero. Cecchi si gira immediatamente e chiede scusa ma Allegri non crede alla sua buona fede e si infuria così tanto da venire espulso dall'arbitro Valeri.

    Un video ripreso dalla tribuna Monte Mario dello stadio Olimpico ci fa finalmente vedere la 'pedata' che l'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri ha sostenuto di aver ricevuto da un interista subito dopo il gol del definitivo 4-2 per i nerazzurri, durante la finale di Coppa Italia. Nelle immagini si vede Mario Cecchi, collaboratore tecnico di Simone Inzaghi dai tempi della Lazio, incrociare la traiettoria dell'allenatore bianconero. Cecchi si gira immediatamente e chiede scusa ma Allegri non crede alla sua buona fede e si infuria così tanto da venire espulso dall'arbitro Valeri.


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    Originariamente Scritto da Sean
    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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    • Sean
      Csar
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      • In piedi tra le rovine
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      Allegri evidentemente troppo nervoso.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • marcu9
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        Allegri evidentemente troppo nervoso.
        Si infatti..e onestamente non è una cosa positiva per il contesto, il momento ed il livello.

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        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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        • Nasser95
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          • May 2013
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          Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
          L Adidas la ringraziamo per gli oltre 50 milioni

          Da parte mia per quanto mi faccia cagare, sicuramente mio figlio la vorrà

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          Cri, ti tocca sganciare 100€ per la maglia.

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          • Sean
            Csar
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            Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
            L Adidas la ringraziamo per gli oltre 50 milioni

            Da parte mia per quanto mi faccia cagare, sicuramente mio figlio la vorrà

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            Forse ormai noi siamo fuori dal gusto dei giovani/giovanissimi, che poi in verità sono quelli che acquistano, spendono...io in effetti alla Juve non do un euro da tempo.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
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            C. Campo - Moriremo Lontani


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            • Fabi Stone
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              • Jan 2015
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              Vlahovic sta quasi pe piagne co qua maja...

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              • CRI PV
                Mufasa
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                Originariamente Scritto da Nasser95 Visualizza Messaggio
                Cri, ti tocca sganciare 100€ per la maglia.

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                Bimbi 70€

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                • CRI PV
                  Mufasa
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                  Forse ormai noi siamo fuori dal gusto dei giovani/giovanissimi, che poi in verità sono quelli che acquistano, spendono...io in effetti alla Juve non do un euro da tempo.
                  Spendono un ***** perché le magliette le pago io
                  [emoji16]

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                  • Steel77
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                    bel pigiama

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                    Qua bisogna rimettersi sotto.
                    Ancora? Di più solo con Del Neri

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                    • Sean
                      Csar
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                      Parametri zero: Perisic, Dybala, Di Maria, come cambia il loro futuro

                      Il Milan si è assicurato Origi e attende notizie da Romagnoli. L’Inter pensa a Dybala, la Juventus si inserisce nella corsa a Perisic. Le grandi manovre sono iniziate da tempo


                      Parametro zero, la moda del momento. Lontanissimi i tempi in cui i calciatori ambivano a contratti lunghi per mettersi al riparo, lasciando ai calciatori più agées o agli elementi periferici della rosa lo status di svincolati.

                      La tendenza dell’estate è il trasferimento arricchito dalla pretesa di bonus esorbitanti alla firma oltreché di ingaggi faraonici. Kylian Mbappé, il giocatore più forte del mondo, è il capofila del movimento a cui, per motivi diversi, si sono iscritti fuoriclasse di ogni campionato. Per contro, nel calcio post Covid che insegue la sostenibilità, è mutato anche l’atteggiamento dei club non più disposti a farsi strozzare dalle richieste folli dei giocatori. Il «per sempre» nel calcio non esiste più.

                      Lo sa bene Paulo Dybala che si è visto respingere con garbo le condizioni poste per prolungare il contratto. Ora il suo futuro è tutto da scrivere: certo l’Inter è in corsa, ha già manifestato interesse (anche se non un’offerta scritta vera e propria) e Marotta anche pubblicamente ha confessato la stima nei suoi confronti. Ma prima di concretizzare una trattativa ora solo teorica i nerazzurri dovranno abbassare il monte ingaggi (salutando Sanchez e Vidal ad esempio) e sfoltire il reparto d’attacco, possibilmente senza il sacrificio di Lautaro. Del resto gli eventuali altri club interessati risiedono in Premier, dove si gioca un calcio che Paulo sente meno affine. Non è l’unico nella rosa di Allegri ad avere i giorni contati: Bernardeschi ha l’accordo in scadenza il 30 giugno e in teoria dà la precedenza ai bianconeri. Ma si accontenterà di uno stipendio da 2 milioni?

                      Ivan Perisic ha ravvivato il dopo-gara di Coppa Italia con le sue dichiarazioni creando sorpresa soprattutto fra i dirigenti nerazzurri, che erano fiduciosi di raggiungere a breve un’intesa. Le parti si incontreranno a fine campionato ma dalla sede interista il messaggio che trapela è unico: non faremo pazzie e di certo non ci iscriveremo a nessuna corsa se scenderanno in campo altre contendenti. Il problema infatti è che oltre al Newcastle (ricco, ma fuori dalla Champions il prossimo anno) si è aggiunta di prepotenza la Juventus di Allegri. A Torino si sogna Pogba (in scadenza, ça va sans dire) ma l’impresa è considerata proibitiva: a fronte dei 7 milioni che la società di Agnelli mette sul piatto, il Psg scodella una proposta in doppia cifra.


                      In compenso nei prossimi giorni avverrà un incontro con l’agente di Di Maria, in uscita da Parigi a parametro zero. «Voglio giocare ancora un anno in Europa e poi tornare in Argentina» ha dichiarato il sudamericano. Il nodo è relativo appunto alla durata dell’accordo: la Juventus per godere dei benefici fiscali del Decreto Crescita punterebbe a un matrimonio almeno biennale, mentre Di Maria spinge per la soluzione di una sola stagione.

                      Il Milan, che a parametro zero si assicura Origi dal Liverpool, non ha sciolto le riserve su Romagnoli. Il difensore è stato avvicinato da Lotito ma la proposta economica della Lazio non ha suscitato il suo entusiasmo: appuntamento, a stagione conclusa, con il Milan per accettare l’offerta di ingaggio dimezzato a 3 milioni o dirsi addio. Mertens invece probabilmente resterà al Napoli. L’unico scoglio da superare è relativo alla durata del contratto: il belga aspira a un biennale, il club per ora propone un solo anno. Ma almeno in questo caso l’happy end sembra dietro l’angolo.

                      CorSera
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Sean
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                        Il Psg ha scelto Donnarumma: fine della rivalità con Navas

                        Il quotidiano francese L'Equipe rivela come la società di Al-Khelaifi abbia deciso di mettere fine a un'alternanza che si è rivelata nociva. Tutto sull'ex Milan, anche per la giovane età: ma l'ingaggio da dieci milioni del collega potrebbe fare da ostacolo a questa strategia

                        Un dualismo che non ha fatto bene a nessuno, soprattutto a Gigio Donnarumma che, dopo lo splendido Europeo, si è perso tra panchine ed errori grossolani, dimenticato anche dal Milan che lo ha rimpiazzato come meglio non avrebbe potuto con Maignan. Ora, però, il Psg avrebbe deciso di far chiarezza e di puntare sull’azzurro per il futuro, lasciando partire Keylor Navas. Anche perché i due non hanno mai nascosto di voler trovare una soluzione a un'alternanza che non ha funzionato.

                        Tutto su Donnarumma

                        Lo rivela il quotidiano francese L’Equipe, che sottolinea come l’alternanza tra i due numeri uno sia stata una strategia fallimentare per la stagione in corso e che, messa alla strette proprio dai due portieri, la dirigenza parigina avrebbe deciso di puntare sull’italiano. Il più giovane tra i due e quindi con maggiori possibilità di crescita. Il gol incassato al Bernabeu in Champions, che di fatto ha spianato la strada al Real Madrid, è stato valutato come un incidente di percorso.


                        L’ingaggio stratosferico di Navas

                        Lo scoglio più grande adesso sarà quello legato alla cessione di Navas che, a 35 anni e con un contratto in scadenza nel 2024, ha un ingaggio di una decina di milioni a stagione. Quale squadra potrebbe permettersi una cifra del genere per un giocatore a fine carriera? Ben poche, per questo motivo si spera che il costaricano decida di abbassare le proprie pretese una volta confermata la volontà del Psg di puntare sull’ex Milan.

                        Il quotidiano francese L'Equipe rivela come la società di Al-Khelaifi abbia deciso di mettere fine a un'alternanza che si è rivelata noci…
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                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

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                          Dallo scudetto alla salvezza: può essere la domenica dei verdetti

                          Il penultimo turno del campionato potrebbe essere decisivo: Milan campione se batte l'Atalanta e l'Inter non fa risultato pieno a Cagliari, ma anche se pareggia e i cugini perdono. Dopo una clamorosa rimonta, la Salernitana potrebbe festeggiare un'incredibile salvezza già domenica sera

                          Mancano 180? minuti alla fine del campionato, ma quella in programma tra sabato e lunedì (da Empoli-Salernitana a Juventus-Lazio), la penultima giornata di campionato, potrebbe assegnare lo scudetto e decidere le tre squadre che scenderanno in serie B. Ecco perché.

                          Milan campione se...

                          Nonostante i tanti verdetti ancora in ballo, la Lega ha deciso di confermare l'orario "spezzatino" delle partite con buona pace di chi chiedeva la contemporaneità delle gare. Sullo scudetto una cosa è certa: sarà festa a Milano. I rossoneri di Pioli, 80 punti in classifica contro i 78 dell'Inter, saranno matematicamente campioni d'Italia se alle 18 di domenica batteranno l'Atalanta a San Siro e se, nel posticipo successivo delle 20:45, i nerazzurri di Simone Inzaghi non faranno bottino pieno a Cagliari. Ma c'è anche un altro scenario che porterebbe il titolo al Diavolo: se l'Inter dovesse perdere alla Sardegna Arena, il Milan potrebbe anche pareggiare contro gli orobici. Essendo avanti negli scontri diretti (1-1 e 2-1) il distacco di 3 punti in graduatoria sarebbe infatti sufficiente per fare festa già domenica davanti ai propri tifosi. In tutti gli altri casi lo scudetto si assegnerà negli ultimi 90?, domenica 22 maggio. Il calendario prevede per il Milan la trasferta a Reggio Emilia contro il Sassuolo e per l'Inter l'impegno casalingo contro la Sampdoria.


                          Europa, match-point Lazio

                          Con Napoli e Juventus già certe di un posto in Champions League, la lotta per accedere in Europa League è più che mai ingarbugliata. Dietro la Lazio, quinta con 62 punti, c'è infatti il terzetto Roma-Fiorentina-Atalanta a 59. Ai capitolini di Sarri, dunque, basterebbero 4 punti nelle prossime due gare (a Torino contro la Juventus nel posticipo di lunedì sera e la domenica successiva all'Olimpico contro il Verona) per staccare il pass per l'Europa League. Per il resto molto dipenderà anche dalla finale di Conference League tra Roma e Feyenoord, in programma il prossimo 25 maggio a Tirana. In caso di vittoria, anche i giallorossi andrebbero in EL indipendentemente dal piazzamento in Serie A. Se dovessero arrivare settimi, nessuna squadra italiana parteciperà il prossimo anno alla Conference, mentre se dovesse chiudere all'ottavo posto e battere il Feyenoord ci troveremmo ben tre squadre in Europa League ed una (la settima del campionato) in Conference.


                          La lotta salvezza

                          Situazione delicata anche nei bassifondi della classifica. Dopo una clamorosa e insperata rimonta, la Salernitana è padrona del proprio destino. I granata di Nicola, quartultimi con 30 punti, potrebbero già festeggiare la salvezza se dovessero vincere sabato al "Castellani" di Empoli nel match che inaugura il penultimo turno e se il Cagliari (29 punti) dovesse perdere contro l'Inter. In caso di pareggio dei sardi e quindi di distacco fissato a tre punti, tutto sarebbe ancora aperto perché, con gli scontri diretti pari (doppio 1-1), gli isolani hanno una differenza reti migliore dei campani. Per festeggiare con 90? di anticipo, la Salernitana deve anche sperare che il Genoa (28 punti) non espugni il "Maradona" di Napoli. E poi c'è il Venezia (25), aggrappato a un filo, che farà visita alla Roma ma i lagunari devono sparare in un autentico miracolo per evitare la retrocessione. Non possono definirsi ancora salve Sampdoria e Spezia, appaiate a quota 33, ma per le due formazioni liguri di Giampaolo e Motta, impegnate rispettivamente a Marassi contro la Fiorentina e alla Dacia Arena di Udine, il traguardo è vicinissimo. Se invece la Salernitana non dovesse vincere a Empoli, allora tutto sarà rimandato all'ultima infuocatissima giornata.

                          Il penultimo turno del campionato potrebbe essere decisivo: Milan campione se batte l'Atalanta e l'Inter non fa risultato pieno a Cagliari, ma anche se…
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

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                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
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                              Napoli, Spalletti contro tutti: «La Panda la rivoglio con i cd di Pino Daniele. Resto qui»


                              Il tecnico risponde alle critiche di alcuni tifosi: «Il nostro striscione è aver raggiunto la Champions, ci davate settimi alle griglie di partenza». Su Insigne: «Quando ho accettato Napoli l’ho fatto anche per allenare lui»

                              Il clima non è proprio salubre a Napoli, Luciano Spalletti tiene la calma finché riesce, e ufficializza anche la sua permanenza sulla panchina per il prossimo anno («Resto qui, sono altri ad avere dubbi non io»), poi tira fuori le cartucce: «Il nostro striscione è aver raggiunto la Champions, ci davate settimi alle griglie di partenza».

                              Ci sta che nel mucchio ci finiscano tutto e tutti. I giornalisti che non difendono la squadra; l’ambiente che va ripulito; i veleni di una città che al suo arrivo era indifferente e oggi contesta. Lui un po’ si arrabbia e un po’ si diverte. Il suo diventa uno show. «Spiegatemi voi perché qui si contesta; è colpa anche della cattiva informazione, dei titoli fatti ad arte a tutta pagina», sbotta.

                              La qualificazione in Champions è un risultato acquisito da tempo, dopo due stagioni meno fortunate, eppure da giorni in città spuntano striscioni notturni contro l’allenatore, invitato ad andar via. Contro la società (ma questi ultimi non sono una novità), colpevole di pensare soltanto a riempire il portafogli. Spalletti a due giorni dalla sfida con il Genoa al Maradona, prova a tenere un profilo alto e finché gli riesce dosa ironia e disappunto. Si presta al giochino del «dite a nuora affinché suocera intenda», con chi gli ha suggerito di vivere in appartamento e non in albergo. De Laurentiis lo ha esortato a prendere casa a Napoli, ad avere «un’anima partenopea». «Comprerò un camper — ha detto Spalletti — e dormirò ogni notte in un quartiere diverso, così partecipo pure alle feste rionali. Farò una sosta in piazza Dante davanti alla libreria di Tullio Pironti che era un grande storico napoletano, avrei fatto con lui volentieri una partita a scacchi».

                              L’allenatore è stato il destinatario di uno striscione inquietante: un gruppo di tifosi organizzati gli ha promesso la restituzione della Panda (rubata a ottobre) se però fosse andato via. Ci scherza: «Bisogna vedere in che stato me la ridanno. E soprattutto se dentro ci ritrovo i miei cd di Pino Daniele». Chiarisce, polemico, che ha ricevuto attestati di stima e di solidarietà da tanti tifosi: «Se vi mostro un volantino con parole benevole verso di me, si dà la stessa enfasi?». Spalletti fa lui le domande, a un certo punto. Alla ricerca di un confronto diretto e anche leale. A modo suo. «Troppo disfattismo, qui si possono fare passi in avanti». La sfida con il Genoa è l’ultima di Insigne, lo stadio sarà pieno per il saluto al capitano. «Ringrazio Lorenzo — chiude l’allenatore — è stato un grande professionista. Un punto di riferimento. Confesso, quando ho accettato Napoli l’ho fatto anche per allenare lui».

                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Affare Dybala: perché Paulo può dire Roma

                                Dybala alla Roma. Da suggestione è diventata un'ipotesi, per niente scontata ma neppure irrealizzabile. Mourinho ha già parlato con lui e chiede ai Friedkin un salto importante verso l'alto per tornare in Champions League già dal prossimo anno.

                                L'attaccante argentino ha iniziato a pensare ai giallorossi dopo la semifinale contro il Leicester ed è rimasto spiazzato dalla passione dei tifosi. Inoltre c'è sempre il fascino dello Special One. Dopo aver passato diverse settimane ad immaginarsi all'Inter, ha aperto alla Roma, la quale fiuta un colpo clamoroso sia a livello tecnico sia simbolico: ingaggiarlo infatti certificherebbe l'ambizione della società. L'incasso percepito dalla nuova campagna abbonamenti (obiettivo 40.000) ed il vantaggio di non dover spendere per il cartellino potrebbero essere dei fattori fondamentali.

                                Dybala è in scadenza e si libererà a parametro zero e per questo l'agente vuole trovare la soluzione migliore per il suo assistito. La Roma non può proporre stipendi da 8/9 milioni di euro netti senza neanche poter usufruire del decreto crescita ed inoltre i Friedkin hanno avviato una ferrea politica sulle commissioni agli agenti: Tiago Pinto non potrà pagare ai procuratori più del 10% del contratto stipulato. Il calciatore preferisce la Champions League ed i giallorossi non possono esaudire questa richiesta.


                                Il gm della Roma deve pensare anche a vendere e, qualora partisse Zaniolo, che occuperebbe la posizione di Dybala, la trattativa con l'argentino sarebbe tollerata a certe condizioni. Al momento però a Trigoria non sono arrivate offerte degne di essere considerate per il numero 22.

                                Intanto Mourinho ha chiesto altri 3 calciatori per migliorare la rosa, ovvero un regista, un esterno destro da alternare a Karsdorp ed un difensore centrale mancino. Prima però bisogna cedere e sulla lista dei partenti ci sonoPerez, Diawara, Veretout, Shomurodov, Vina e Villar. Darboe andrà in prestito, mentre è in bilico il riscatto di Oliveira. A prescindere dalla finale di Conference League, la Roma sarà molto diversa nella prossima stagione.

                                (corsport)

                                Dybala alla Roma . Da suggestione è diventata un'ipotesi, per niente scontata ma neppure irrealizzabile. Mourinho ha già parlato con lui e chiede ai Friedkin un salto importante verso l'alto per tornare in Champions League già dal prossimo anno. L'attaccante argentino ha iniziato a ...
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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