Mino Raiola morto, l’impero al cugino Enzo. Da Haaland a Donnarumma e De Ligt: cosa succede ora?
Sarà il cugino Enzo a gestire l’impero lasciato da Mino difendendolo dalle mire dei colleghi: il trasferimento del norvegese del Borussia sarà il primo grande affare. Poi la decisione su Gigio
Un impero costruito in tre lunghi decenni. Mino Raiola (scomparso sabato a Milano a 54 anni) ha sempre messo i propri calciatori al centro di un progetto ambizioso. La sua è stata una scuderia in continua espansione, sempre. Dal campione al talento sul quale puntare, tutti hanno trovato posto. La punta di diamante adesso è il norvegese Haaland, attaccante del Borussia Dortmund già conteso da Real Madrid e vari club di Premier, su tutti il City di Guardiola. Ma ci sono anche Ibrahimovic, Pogba, Donnarumma, Balotelli, Verratti, de Ligt, e de Vrij. Ancora Lozano, Dumfries, Romagnoli o Kean. E tanti altri. Raiola aveva un fatturato da quasi 85 milioni di euro all’anno. Ma che fine farà il suo impero adesso che non c’è più? Sono in tanti a chiederselo.
La famiglia nell’annunciare la scomparsa del potente procuratore ha assicurato continuità: «Il suo progetto sarà portato avanti con la stessa passione». A garantirla sarà il cugino Vincenzo Raiola, per tutti Enzo, da anni al fianco di Mino. Ha imparato il mestiere sul campo, al fianco del migliore o comunque accanto a uno dei migliori agenti in circolazione. Non è mai esistita una sessione di calciomercato senza una grande trattativa gestita da Raiola. E al suo fianco c’è stato sempre – o comunque spesso – proprio il cugino Enzo, amicissimo ad esempio di Donnarumma. È lui che adesso in prima persona tratterà con i club più importanti d’Europa non solo per garantire la continuità degli affari ma anche per portare avanti la stessa linea, che ha rivoluzionato il mondo del calcio: fare il bene (e gli interessi) del proprio assistito, anche a costo di dare inizio a diatribe infinite – passate alla storia – pur di accontentare il proprio campione.
Secondo gli addetti ai lavori, Enzo Raiola avrà anche il delicato compito di proteggere la creatura del cugino dalle mire espansionistiche dei «colleghi», in un mondo nel quale esiste sì il rispetto, ma anche tanta concorrenza. A volte spietata. Saranno settimane cruciali per il cugino di Mino. Perché in agenda sono tanti gli impegni in questione: il futuro di Haaland è quello più importante. L’attaccante norvegese ha un valore di mercato di 150 milioni di euro, piace a mezza Europa, ma pochi possono permetterselo. Il Real monitora la situazione, ma è già esposto con la trattativa monstre per strappare Mbappé al Psg. Una cosa è certa: gestire il passaggio quest’estate non sarà affatto semplice. Una mediazione milionaria.
E a proposito dei parigini, bisognerà dare continuità tecnica a Donnarumma , che dopo l’Europeo vinto a Wembley contro l’Inghilterra con la Nazionale del c.t. Roberto Mancini ha vissuto la stagione più difficile della sua vita, forse soffrendo i tanti errori, uno spogliatoio zeppo di fuoriclasse e la concorrenza con un altro grande portiere, Keylor Navas. E ancora, cercare di esaudire il desiderio di Ibrahimovic, che presto scioglierà le sue riserve sulla prossima stagione: se continuare o meno per un altro anno con la casacca del Milan o dire addio al calcio. Infine, de Ligt. A dicembre, pochi giorni prima di Natale, Mino fu chiaro: «Matthijs è pronto per un nuovo passo, lo pensa anche lui. Sappiamo tutti quali sono i club per un buon passo e, con tutto il rispetto, non società come il Fortuna Dusseldorf. Vedremo questa estate. Premier League? Potrebbe essere anche il Barcellona o il Real Madrid o il Psg». Una missione che Enzo dovrà portare a termine, per la prima volta senza il cugino.
CorSera
Sarà il cugino Enzo a gestire l’impero lasciato da Mino difendendolo dalle mire dei colleghi: il trasferimento del norvegese del Borussia sarà il primo grande affare. Poi la decisione su Gigio
Un impero costruito in tre lunghi decenni. Mino Raiola (scomparso sabato a Milano a 54 anni) ha sempre messo i propri calciatori al centro di un progetto ambizioso. La sua è stata una scuderia in continua espansione, sempre. Dal campione al talento sul quale puntare, tutti hanno trovato posto. La punta di diamante adesso è il norvegese Haaland, attaccante del Borussia Dortmund già conteso da Real Madrid e vari club di Premier, su tutti il City di Guardiola. Ma ci sono anche Ibrahimovic, Pogba, Donnarumma, Balotelli, Verratti, de Ligt, e de Vrij. Ancora Lozano, Dumfries, Romagnoli o Kean. E tanti altri. Raiola aveva un fatturato da quasi 85 milioni di euro all’anno. Ma che fine farà il suo impero adesso che non c’è più? Sono in tanti a chiederselo.
La famiglia nell’annunciare la scomparsa del potente procuratore ha assicurato continuità: «Il suo progetto sarà portato avanti con la stessa passione». A garantirla sarà il cugino Vincenzo Raiola, per tutti Enzo, da anni al fianco di Mino. Ha imparato il mestiere sul campo, al fianco del migliore o comunque accanto a uno dei migliori agenti in circolazione. Non è mai esistita una sessione di calciomercato senza una grande trattativa gestita da Raiola. E al suo fianco c’è stato sempre – o comunque spesso – proprio il cugino Enzo, amicissimo ad esempio di Donnarumma. È lui che adesso in prima persona tratterà con i club più importanti d’Europa non solo per garantire la continuità degli affari ma anche per portare avanti la stessa linea, che ha rivoluzionato il mondo del calcio: fare il bene (e gli interessi) del proprio assistito, anche a costo di dare inizio a diatribe infinite – passate alla storia – pur di accontentare il proprio campione.
Secondo gli addetti ai lavori, Enzo Raiola avrà anche il delicato compito di proteggere la creatura del cugino dalle mire espansionistiche dei «colleghi», in un mondo nel quale esiste sì il rispetto, ma anche tanta concorrenza. A volte spietata. Saranno settimane cruciali per il cugino di Mino. Perché in agenda sono tanti gli impegni in questione: il futuro di Haaland è quello più importante. L’attaccante norvegese ha un valore di mercato di 150 milioni di euro, piace a mezza Europa, ma pochi possono permetterselo. Il Real monitora la situazione, ma è già esposto con la trattativa monstre per strappare Mbappé al Psg. Una cosa è certa: gestire il passaggio quest’estate non sarà affatto semplice. Una mediazione milionaria.
E a proposito dei parigini, bisognerà dare continuità tecnica a Donnarumma , che dopo l’Europeo vinto a Wembley contro l’Inghilterra con la Nazionale del c.t. Roberto Mancini ha vissuto la stagione più difficile della sua vita, forse soffrendo i tanti errori, uno spogliatoio zeppo di fuoriclasse e la concorrenza con un altro grande portiere, Keylor Navas. E ancora, cercare di esaudire il desiderio di Ibrahimovic, che presto scioglierà le sue riserve sulla prossima stagione: se continuare o meno per un altro anno con la casacca del Milan o dire addio al calcio. Infine, de Ligt. A dicembre, pochi giorni prima di Natale, Mino fu chiaro: «Matthijs è pronto per un nuovo passo, lo pensa anche lui. Sappiamo tutti quali sono i club per un buon passo e, con tutto il rispetto, non società come il Fortuna Dusseldorf. Vedremo questa estate. Premier League? Potrebbe essere anche il Barcellona o il Real Madrid o il Psg». Una missione che Enzo dovrà portare a termine, per la prima volta senza il cugino.
CorSera
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