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Non è una kazzata eh, il procuratore di vlahovic dal passaggio del serbo alla Juve, si è intascato una bellezza di 10 milioni di euro(se non di più).
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Quando al prossimo rinnovo di Vlahovic alla Juve il procuratore vi chiederà 20 mln (per il rinnovo di un giocatore già vostro [emoji23][emoji23]) ti darò ragione!
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Dal post di De Ligt si capisce come Raiola facesse da scudo per i giocatori stessi, si mostrasse come il cattivo per fargli ottenere il meglio.
"Hai combattuto per i tuoi giocatori insieme alla tua squadra ed è per questo che eri così amato da tutti loro.*Perché come hai sempre detto: sono i miei figli, la mia famiglia.*[...] Come hai detto sei stato il cattivo ragazzo*contro tutti per difendermi, sei stato il mio agente ma soprattutto sei stato il mio migliore amico. Qualcuno a cui potevo sempre chiedere aiuto, che era pronto a lottare per me"
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Quando al prossimo rinnovo di Vlahovic alla Juve il procuratore vi chiederà 20 mln (per il rinnovo di un giocatore già vostro [emoji23][emoji23]) ti darò ragione!
[emoji102] La Juventus è interessata a Jorginho e ha avviato i contatti con il suo agente Joao Santos. Il regista del Chelsea chiede un contratto triennale. [Nicolò Schira]
Leao può essere davvero l’uomo scudetto del Milan, più di Ibrahimovic o Giroud. Il portoghese segna un gol pesantissimo contro la Fiorentina e tiene a distanza l’Inter. La vittoria sui viola è la terza consecutiva, i rossoneri si sono messi in testa di non farsi sfuggire l’occasione e approfittano del momento favorevole.
Dopo l’harakiri di Bologna l’Inter risponde vincendo a Udine, ma alla fine nemmeno troppo agevolmente. Partita chiave nella corsa scudetto può essere Cagliari-Inter, con i sardi in piena bufera salvezza – Per battere il Venezia alla Juventus servono i gol di Bonucci, la cattiveria del veterano sotto porta funziona molto di più dell’attacco a polveri bagnate di Vlahovic, Morata o Dybala. Il gioco non è il massimo e prendere un gol dal Venezia ultimo in classifica nemmeno, ma a questo punto nessuno chiede alla Juve spettacolo, ma solo un finale degno dei bianconeri. – In sintesi la lotta scudetto è apertissima, ma il campionato si sta livellando sempre di più verso il basso. Tanto ormai su cosa ci sia sotto i tre punti non ci guarda più nessuno…
MILAN E INTER, IL GOL DI LEAO NON ANCORA DECISIVO
Tra tutti i gol quello di Leao è il più pesante. Arriva in un San Siro stracolmo, col pubblico rossonero festante che sta accompagnando la squadra di Pioli verso l’impresa. O meglio, siamo ancora al tentativo di impresa.
Già, perché non è stato un gol, quello di Leao, ancora decisivo. Ha mandato ko la Fiorentina, ma non l’Inter, che ha retto bene lo stress del confronto a distanza. Bruciatasi malamente il jolly della partita col Bologna ha evitato attacchi di panico e ha risposto sul campo dell’Udinese con Perisic e il rigore di Lautaro. Inizialmente con molta sicurezza, poi mano mano sempre con maggiore ansia, fino a salutare il fischio finale dell’arbitro come una liberazione.
IL CALENDARIO E QUEL CAGLIARI – INTER
Una partita in meno al gran finale significa però un altro passo avanti per il Milan. Ma non molto di più, abbiamo imparato a prendere il calendario per quello che vale, pronti a qualsiasi sorpresa senza preconcetti e soprattutto senza fare troppa teoria.
Senza mettermi a fare confronti e analisi mi sembra che le situazioni si siano rovesciate e che alla fine la partita più complicata delle prossime ce l’abbia l’Inter con la trasferta di Cagliari, disperatamente coinvolto dalla lotta salvezza e inguaiato da se stesso e dalla inattesa rimonta della Salernitana.
UNO SCUDETTO COME PRIMA PIETRA DI INVESTCORP
Inutile fare bilanci adesso, lo scudetto si deciderà per un dettaglio, un errore, un’impresa, un gol in più. Certo, al momento risulta determinante l’harakiri dell’Inter a Bologna e se non succede qualcosa di equiparabile dall’altra parte, amen è finita, lo scudetto se lo prende Pioli e la sua squadra fatta mettendo insieme veterani e giovanissimi.
Certo, consegnare a Investcorp, il prossimo padrone, una squadra che ritrova lo scudetto dopo 11 anni sarebbe quasi porre la prima pietra di una possibile nuova era milanista, ma consiglio sempre un po’ di prudente distacco e anche diffidenza verso chi maneggia tanti miliardi con una eccessiva semplicità e senza considerare la specificità e l’anomalia di fondo del football. Dove non tutto si misura con la ricchezza del conto in banca.
NAPOLI A PARTE, IN TESTA TRE VITTORIE CON UN GOL DI SCARTO
Milan o Inter, chiunque vincesse lo scudetto, dico solo che a inizio stagione nessuna delle due era tenuta a farlo e a centrare obbligatoriamente l’obiettivo. Per i motivi che tutti sappiamo.
Abbiamo uno scudetto apertissimo a tre giornate dalla fine, dobbiamo esserne contenti ovviamente. Ma tra le prime quattro solo il Napoli ha vinto agevolmente e anzi perfino troppo ampiamente, le altre hanno vinto tutte abbastanza a fatica con un gol di scarto.
LA JUVE DI BONUCCI E IL LIVELLAMENTO VERSO IL BASSO
L’idea generale è che l’intera Serie A si sia accorciata, soprattutto qualitatamente, e quelle cui assistiamo non sono sostanzialmente sorprese ma gli effetti del nuovo equilibrio venutosi a creare. Può esserne una prova anche la difficoltosa vittoria della Juventus sul Venezia. Vittoria arrivata non con la strapotenza di Vlahovic, Morata e Dybala – non pervenuti proprio da questo questo punto di vista – ma con una provvidenziale doppietta di Bonucci.
Il dettaglio è abbastanza inquietante, ma ormai sotto i tre punti – soprattutto in questo momento – non ci guarda più nessuno. Ci sarebbe da fare un confronto col grande calcio internazionale che abbiamo visto e ammirato in Champions League, ma si rischia anche di passare da soliti tromboni alla Sacchi.
E dunque dal calcio dei 1° maggio possiamo passare tranquillamente al Concertone.
SERIE A 2021-2022 GIORNATA N.35 (clicca sulle partite per leggere cronaca, tabellini e statistiche) Sabato 30 aprile 2022 Cagliari - Verona 1-2 (8' Barak V, 44' Caprari V, 57' Joao Pedro C) Napoli-Sassuolo 6-1 (7' Koulibaly N, 15' Osimhen N, 19' Lozano N, 21' Mertens N, 54' Mertens N, 80' Rrahmani N, 87' Lopez S)
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
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Milan, esame di maturità passato con il professor Maignan
di Massimo Mauro
Il Milan è una squadra che merita di stare dove sta. Contro la Fiorentina hanno dato tutti qualcosina in più: molto attenti, pochissimi errori. Queste partite sono le più faticose da fare: la pressione di essere favorito, un pezzo di scudetto in palio e un’avversaria che ha giocato benissimo. Una nota per il portiere Maignan: la parata con la quale ha salvato il risultato è da grandissimo campione, e se il Milan si è preso il ruolo di principale candidato a vincere lo scudetto (la settimana scorsa avevo detto l’Inter, ma ho la comodità di fare i pronostici con il senno del poi), il merito è in buona parte del francese. Basta pensare all’errore del portiere dell’Inter Radu a Bologna. Spero ce il ritornello passi spesso nei settori giovanili: i portieri prima di tutto devono saper parare e i difensori devono saper difendere. E non capisco l’esagerazione di giocare con i piedi verso i portieri quando l’impostazione del gioco potrebbe tranquillamente passare dai difensori.
Giusto dare merito di questo campionato così interessante alle squadre senza particolari interessi che hanno dato tutto contro chi lotta per scudetto e salvezza. La Fiorentina, l’Udinese, il Bologna lo scorso mercoledì, il Verona a Cagliari: queste cose dieci anni fa non si vedevano. Anzi c’era un c’era un andazzo che con lo sport aveva poco a che fare, da parte anche dei commentatori e dei giornalisti che dicevano che questa o quella squadra tanto non doveva più chiedere niente al campionato. Tra le tre che attendono il Milan penso che il Verona sia pericoloso, anche se è una squadra che si esprime meglio fuori casa. Ma anche Atalanta e Sassuolo, ne sono certo, non regaleranno nulla.
Due parole sulla Juventus, che con il Venezia ha mostrato di essere tornata all’antico: ha avuto occasioni per far gol ma alla fine ha fatto doppietta Bonucci, il centrale di difesa. Per i veneti invece i complimenti e nessun punto. Aggiungo che fare il centravanti alla Juve è difficilissimo, e Vlahovic deve imparare a giocare nel nuovo contesto: deve sacrificarsi di più se vorrà fare il salto di qualità. Allegri intanto studia il futuro, di fatto la gara con il Venezia è stata già in preparazione della prossima stagione.
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L’analisi di Sconcerti: Milan-Inter, 2 punti di vantaggio non bastano. Leao cambia le partite, Dimarco l’invenzione di Inzaghi
Milan e Inter hanno vinto ciascuna alla sua maniera: i rossoneri hanno limiti offensivi, ma Leao ha corsa, potenza, classe. Ora hanno due partite non facili, Verona e Atalanta. I nerazzurri devono vincerle tutte, Dimarco è l’arma in più
di Mario Sconcerti
Hanno vinto Milan e Inter, ognuno alla sua maniera. Il Milan ha meritato nel secondo tempo quando ha finalmente preso il ritmo della gara spingendo di forza nella sua metà campo una Fiorentina comunque organizzata. Sono stati confermati i limiti offensivi del Milan, ma contano ormai poco. Fanno cronaca, non storia. Raccontano di un reparto da rafforzare e di una sofferenza ormai abituale per arrivare al risultato, ma il gol in qualche modo arriva sempre. E mancano tre sole partite alla fine, non è più il tempo di pensare ai limiti. Ha segnato Leao su un rinvio sbagliato del portiere, ma non è stato un gol semplice. Leao è partito a trenta metri dalla porta, ha preso sullo scatto Milenkovic, stretto di poco al centro e colpito con forza. Un gol elementare ma completo che forse, nonostante l’errore del portiere, solo Leao poteva segnare nel Milan perché è stato una combinazione di corsa, potenza e classe. Leao è diventato la differenza totale del Milan, cambia le partite con la sua sola presenza.
Non credo per esempio all’infortunio di Odriozola nella Fiorentina. Quasi logico che il tecnico abbia voluto marcare Leao con il suo miglior difensore, Milenkovic. Ma spostandolo sulla fascia, avrebbe avuto solo un difensore centrale, Igor. Così è intervenuto un infortunio di Odriozola al cui posto ha giocato Venuti, almeno difensore di ruolo. Quello che rafforza il concetto del Milan è la sua applicazione sul campo. Perde molti momenti di partita, come guardasse l’orologio e preferisse scambiare per calma il problema del primo gol. Ma quando attacca a tutto campo, a San Siro come una settimana fa con la Lazio, schiaccia l’avversario, inventa soluzioni. Non è un Milan perfetto, ma è un Milan che sente la vittoria sulle spalle e trova la forza di portarla avanti.
L’Inter ha fatto tutto quello che non aveva fatto a Bologna. Ha corso subito, ha preso il ritmo della partita con i suoi uomini migliori, naturalmente Brozovic, ma anche Barella, di nuovo immediato, quindi decisivo. Ma anche con Dimarco, l’invenzione di Inzaghi per questo finale storto di campionato. Dimarco riassume l’insoddisfazione di Inzaghi e il suo passo avanti. Inzaghi ha sempre giocato con un difensore che veniva avanti, ma non come Dimarco per qualità tecnica e mentalità. L’uomo giusto di Inzaghi sulle fasce è stato per anni Lulic, un ibrido di qualità che gli teneva in equilibrio l’intera squadra, da destra a sinistra, ma sempre come quinto. È quello che rivede adesso in Darmian dall’altra parte.
Ma in questo finale di accelerazioni e maturità Inzaghi prova ad andare oltre se stesso, sbilancia a tratti l’Inter perché insegue. Gioca con Dimarco, Perisic, quasi sempre Dumfries, cioè gioca con due soli difensori di ruolo, Skriniar e De Vrij. Infatti l’Udinese con Deulofeu spesso mette in discussione la difesa interista, l’Udinese porta avanti bene il pallone fino dentro l’area. Ma decide alla fine la differenza di avere Dimarco. Questo conferma la crescita del giocatore ma anche del tecnico. Va da sé che quando la squadra cambia, nei venti minuti finali arrivi sempre molto disordine. L’Inter è una squadra di dodici-tredici giocatori, non di più. Il resto sono cocci estranei. Il finale un po’ disordinato rientra nei cambi e nell’emozione.
Però anche l’Inter vince in mezzo a un esodo massiccio della sua gente nella lontana Udine, città civilissima, ma code e code sull’autostrada del Primo Maggio. A tre giornate dal termine i due punti di vantaggio sono tanti, ma non bastano. L’Inter va verso due partite buone con Empoli e Samp (ormai salva), più una partita scomoda soprattutto per il Cagliari. È chiaro che deve vincerle tutte. Il Milan adesso ha Verona in trasferta e Atalanta in casa. Non è facilissimo. Ma è molto bello.
CorSera
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Definite le qualificate in champions: dentro matematicamente anche Napoli e Juve.
Adesso potremo concentrarci sulla finale di coppa Italia turnando a tutto spiano nella prossima partita.
Per quanto riguarda il vertice, il Milan a Verona troverà la sua nemesi storica (già due campionati naufragati lì). Se dovesse superare quella specie di triangolo delle Bermude, vorrà proprio dire che il fato sarà dalla sua.
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