Udinese-Inter, le probabili formazioni e ultime notizie
I nerazzurri in campo a Udine alle 18 (diretta Dazn) ritrovano Dzeko in attacco. Inzaghi: «Non guardiamo cosa fa il Milan pensiamo solo a noi e non molliamo»
L’Udinese è salva, tranquilla, in forma. Arriva dai quattro gol rifilati alla Fiorentina, è una squadra fisica e sono le peggiori da affrontare per l’Inter, piena di assenze. Bastoni ancora fuori, chissà se ce la farà a tornare in tempo per la finale di Coppa Italia, Calhanoglu squalificato (al suo posto Vidal), Handanovic in ballottaggio forzato con Radu. In partite simili è meglio affidarsi a naviganti esperti come Dzeko e Lautaro, in ballottaggio con Correa. Il tempo degli esperimenti è terminato, si può e si deve inseguire, sperando nell’errore altrui. Inzaghi non si pente di non aver mai fatto giocare Radu prima di Bologna. «Non sono per l’alternanza dei portieri, per me ci sono delle gerarchie».
Una vittoria per crederci ancora
L’Inter ci vuole credere fino alla fine. È giusto. Un campionato così ricco di colpi di scena, di morti apparenti e rinascite, forse non si era mai visto e di sicuro deve ancora scrivere l’ultimo capitolo. La sconfitta di Bologna ha tolto l’asterisco dalla classifica e la speranza di una cavalcata trionfale verso lo scudetto della seconda stella, Simone Inzaghi però non si dà per vinto, non ancora. Primo maggio su coraggio, è la colonna sonora che accompagna i nerazzurri a Udine, alla ricerca di un successo per dimenticare la sconfitta del Dall’Ara, il mancato sorpasso sul Milan, la papera di Radu che dovrebbe tornare in panchina, anche se Handanovic non sta benissimo e rimane in dubbio la sua presenza, ma dovrebbe farcela.
Inzaghi: «Pensiamo solo a noi»
«In questo momento anziché pensare a quello che farà il Milan mi concentrerei sull’Udinese», sottolinea Inzaghi con sano realismo. Si può pure far finta di non guardare la classifica, è normale scaramanzia. Il campionato dell’Inter non è finito, bisogna però capire come la squadra reagirà allo choc di Bologna, simile a quello del derby di inizio febbraio. Lì ci fu un blackout, oggi non è permesso lasciarsi andare, giocare dopo i rossoneri potrebbe essere un vantaggio. Vincere a Udine è vitale per tenere sotto pressione il Milan, atteso da un calendario non agevole, e per non ingrossare il cesto dei rimpianti. La corsa scudetto chiama, ma all’orizzonte si intravede già la finale di Coppa Italia con la Juve, arrivarci con l’adrenalina giusta farà la differenza.
Il finale di stagione e il mercato
Il finale di stagione avrà un’influenza inevitabile sull’anno che verrà. Inzaghi resterà, l’ha confermato l’a.d. Marotta, vincere o meno lo scudetto però può cambiare il mercato e il valore dei giocatori, inferiore se a fine stagione non arriverà il titolo. Va evitato lo scenario di passare dal possibile «Tripletino» all’accontentarsi della Supercoppa. Nei prossimi venti giorni l’Inter si gioca scudetto e Coppa Italia e un pezzo di futuro. La squadra subirà un restyling profondo, molti saluteranno, anche più di un big, il bisogno di chiudere il bilancio in attivo è risaputo. Ma da dove e come ripartire, se il ciclo si è chiuso o resta ancora aperto, lo decide l’Inter di oggi, quella di Inzaghi.
Le probabile formazioni: c’è Dzeko, Handanovic verso il rientro
UDINESE (3-5-2): Silvestri; Becao, Mari, Perez; Molina, Arslan, Walace, Pereyra, Udogie; Deulofeu, Success. All.: Cioffi
INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Dimarco; Darmian, Barella, Brozovic, Vidal, Perisic; Dzeko, Lautaro. All.: Inzaghi
Arbitro: Chiffi
CorSera
I nerazzurri in campo a Udine alle 18 (diretta Dazn) ritrovano Dzeko in attacco. Inzaghi: «Non guardiamo cosa fa il Milan pensiamo solo a noi e non molliamo»
L’Udinese è salva, tranquilla, in forma. Arriva dai quattro gol rifilati alla Fiorentina, è una squadra fisica e sono le peggiori da affrontare per l’Inter, piena di assenze. Bastoni ancora fuori, chissà se ce la farà a tornare in tempo per la finale di Coppa Italia, Calhanoglu squalificato (al suo posto Vidal), Handanovic in ballottaggio forzato con Radu. In partite simili è meglio affidarsi a naviganti esperti come Dzeko e Lautaro, in ballottaggio con Correa. Il tempo degli esperimenti è terminato, si può e si deve inseguire, sperando nell’errore altrui. Inzaghi non si pente di non aver mai fatto giocare Radu prima di Bologna. «Non sono per l’alternanza dei portieri, per me ci sono delle gerarchie».
Una vittoria per crederci ancora
L’Inter ci vuole credere fino alla fine. È giusto. Un campionato così ricco di colpi di scena, di morti apparenti e rinascite, forse non si era mai visto e di sicuro deve ancora scrivere l’ultimo capitolo. La sconfitta di Bologna ha tolto l’asterisco dalla classifica e la speranza di una cavalcata trionfale verso lo scudetto della seconda stella, Simone Inzaghi però non si dà per vinto, non ancora. Primo maggio su coraggio, è la colonna sonora che accompagna i nerazzurri a Udine, alla ricerca di un successo per dimenticare la sconfitta del Dall’Ara, il mancato sorpasso sul Milan, la papera di Radu che dovrebbe tornare in panchina, anche se Handanovic non sta benissimo e rimane in dubbio la sua presenza, ma dovrebbe farcela.
Inzaghi: «Pensiamo solo a noi»
«In questo momento anziché pensare a quello che farà il Milan mi concentrerei sull’Udinese», sottolinea Inzaghi con sano realismo. Si può pure far finta di non guardare la classifica, è normale scaramanzia. Il campionato dell’Inter non è finito, bisogna però capire come la squadra reagirà allo choc di Bologna, simile a quello del derby di inizio febbraio. Lì ci fu un blackout, oggi non è permesso lasciarsi andare, giocare dopo i rossoneri potrebbe essere un vantaggio. Vincere a Udine è vitale per tenere sotto pressione il Milan, atteso da un calendario non agevole, e per non ingrossare il cesto dei rimpianti. La corsa scudetto chiama, ma all’orizzonte si intravede già la finale di Coppa Italia con la Juve, arrivarci con l’adrenalina giusta farà la differenza.
Il finale di stagione e il mercato
Il finale di stagione avrà un’influenza inevitabile sull’anno che verrà. Inzaghi resterà, l’ha confermato l’a.d. Marotta, vincere o meno lo scudetto però può cambiare il mercato e il valore dei giocatori, inferiore se a fine stagione non arriverà il titolo. Va evitato lo scenario di passare dal possibile «Tripletino» all’accontentarsi della Supercoppa. Nei prossimi venti giorni l’Inter si gioca scudetto e Coppa Italia e un pezzo di futuro. La squadra subirà un restyling profondo, molti saluteranno, anche più di un big, il bisogno di chiudere il bilancio in attivo è risaputo. Ma da dove e come ripartire, se il ciclo si è chiuso o resta ancora aperto, lo decide l’Inter di oggi, quella di Inzaghi.
Le probabile formazioni: c’è Dzeko, Handanovic verso il rientro
UDINESE (3-5-2): Silvestri; Becao, Mari, Perez; Molina, Arslan, Walace, Pereyra, Udogie; Deulofeu, Success. All.: Cioffi
INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Dimarco; Darmian, Barella, Brozovic, Vidal, Perisic; Dzeko, Lautaro. All.: Inzaghi
Arbitro: Chiffi
CorSera
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