basterebbe fischiare molto meno come all'estero se non falli evidenti
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Una volta ero pro tempo effettivo, ma effettivamente diverrebbe un altro sport
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggiobasterebbe fischiare molto meno come all'estero se non falli evidentiI SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioIn Mazembe-Bologna hanno fischiato solo 17 falli. In Juve-Inter 27!
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Partita oscena di Simeone questo atletico è la brutta copia di quello che si è fatto 2 finali....Originariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
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Champions League, il Calcio di Guardiola e l’Anti Calcio di Simeone: ma è proprio così?
GUARDIOLA E SIMEONE, GLI OPPOSTI DEL FOOTBALL
Mi chiedo se davvero Guardiola e Simeone siano i poli opposti del football come lo conosciamo e lo intendiamo oggi. In particolare se le etichette siano giuste: Guardiola è il Calcio e Simeone è l’Anti Calcio.
Visto Manchester City e Atletico Madrid all’opera – non certo una partita particolarmente spettacolare – non si direbbe. Non è che il City faccia oggi questo gioco spettacolare, il risultato lo ha sbloccato solo quando ha inserito Foden che col preciso affondo su De Bruyne ha improvvisamente rotto quegli schemi orizzontali col pallone che passa da un lato all’altro del campo senza verticalizzare seriamente quasi mai. Dando così qualche brivido a chi assiste alla partita.
Il City avrà avuto un paio di buone occasioni da gol, l’ Atletico Madrid secondo tradizione ha rinunciato ad attaccare quasi fosse una bestemmia anche solo pensarci. E nonostante Joao Felix e Griezmann là davanti, non certo giocatori da poco. Insomma sembrerebbe quasi che Simeone stia trascinando Guardiola verso il basso, costringendolo a lottare sul suo terreno.
DUE MANIERE DIVERSE DI GIOCARE, MA SEMPRE DIFESA E’…
La differenza sostanziale è che Simeone fa più o meno un catenaccio modernizzato, mentre Guardiola si difende tenendo la palla, ma senza rischiare eccessivamente con l’affondo verso un centravanti che del resto non c’è, visto che là davanti ci sono solo giocatori di movimento (Silva, Mahrez, Sterling).
Oggi Guardiola non è il Calcio assoluto di 10-12 anni fa, resta comunque un formidabile inventore di football, ma lui stesso ironizza e si fustiga sull’ossessione di tornare a vincere la Champions League lontano dal Barcellona e dai vari Messi, Xavi, Iniesta che furono.
LA CONCORRENZA DEL LIVERPOOL E DEL CALCIO, PIU’ ALLEGRO, DI KLOPP
In Inghilterra, in Premier League come in Champions League, oggi tira di più il calcio di Jurgen Klopp e del Liverpool. Più pulito, efficace, veloce, meno cerebrale. Il Liverpool oggi ha più fascino, più campioni in attacco (Mané, Salah, Firmino, Diogo Jota…), trasmette più entusiasmo e allegria, semplicemente diverte di più.
Guardiola in questo momento è costretto a giocarsi tutto se stesso su più fronti: in Champions League deve vedersela col suo opposto, il dinosauro Simeone col suo calcio giurassico e che a Madrid sicuramente lo farà soffrire. E in Premier League c’è il Liverpool ormai a contatto, domenica lo scontro diretto proprio con la squadra di Klopp.
L’OSSESSIONE DA CHAMPIONS E LA NECESSITA’ DI UN COMPROMESSO
Il calcio di Guardiola è sotto assedio da più parti, mentre sale la pressione sulla sua capacità di tornare a vincere la Champions League con una squadra che non sia il Barcellona. Ancelotti e Mourinho, ad esempio, lo hanno fatto. Guardiola è davvero all’altezza della fama planetaria che si è conquistato?
Pep è talmente orgoglioso che non rinuncerà mai ai suoi principi e alla sua idea di calcio totale, di discendenza diretta dal calcio olandese di Cruyff, ma si rende conto che l’ora di qualche compromesso è arrivata.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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UEFA CHAMPIONS LEAGUE 2021-2022Quarti di finale – Andata
Martedì 5 aprile 2022
Manchester City – Atletico Madrid 1-0(70? De Bruyne MC)Benfica – Liverpool 1-3(17? Konaté L, 34? Mané L, 49? Nuñez B, 87? Luis Diaz L)
Mercoledì 6 aprile 2022Chelsea – Real MadridVillarreal – Bayern Monaco
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Calendario scudetto: chi è la favorita tra Inter, Milan, Napoli. L’analisi di Sconcerti
Analizzando e interpretando i calendari delle tre rivali, la favorita della corsa finale è la squadra di Inzaghi, che ha il cammino teoricamente migliore. Lo dicono i numeri, anche se l’imponderabile del calcio può scombinarli in ogni momento
di Mario Sconcerti
Chi vincerà il campionato? È la domanda che mi sento rivolgere in questi giorni un po’ dovunque, ma la realtà è che non ho una risposta, posso dire soltanto Milan, Inter o Napoli. In modo serio, niente di più. Ci sono incastri infiniti. In più questo è il primo campionato in cui manca una squadra di riferimento. Non sai chi vincerà e nemmeno chi perderà di più. Conta poco quello che pensiamo, conta quello che continuerà ad accadere. Cento anni di cifre dicono che tutte e tre le squadre di testa per ora sono dentro i limiti per vincere. Il confine più severo è quello delle sconfitte, molto pericoloso superare le cinque partite perse, ma alla trentunesima giornata Milan, Napoli e Inter sono dentro il margine. Lo sono anche per il numero di partite in cui hanno segnato: 27 l’Inter (da adesso daremo per ricordato che ha una partita in meno), 27 il Napoli, 28 il Milan.
Un calendario da interpretare
Come se ne esce allora? Solo con il tifo? Direi che il tifo è un ottimo punto di vista, ma bisognerebbe riuscire a rimanere oggettivi. E questo non è facile. C’è un altro possibile inizio, riguarda il calendario, cioè le partite che restano alle tre squadre di testa. Ma anche qui ci sono molti pericoli. Faccio un esempio: all’ultima giornata l’Inter giocherà in casa con la Sampdoria e il Napoli andrà a La Spezia. Sono due avversari che si equivalgono, abbastanza agevoli. Ma se Spezia e Samp dovessero giocarsi la salvezza quel giorno, diventerebbero due partite complesse. Il Milan andrà invece a Reggio Emilia contro il Sassuolo, partita delicata, ma il Sassuolo in casa ha battuto solo Salernitana, Venezia, Lazio, Fiorentina e Spezia. Gioca molto meglio in trasferta dove ha battuto Milan, Juve e Verona. Ho cercato allora di fare qualcosa di diverso, niente che possa eliminare il caso e l’opinione personale ma che ne limiti almeno il potere. Provo a spiegarmi.
Il metodo degli handicap
La prima cosa importante è costruire due gruppi di squadre, quelle da incontrare in casa e quelle da incontrare in trasferta. Ad ogni squadra ho dato un handicap, cioè un punteggio che ne fotografi il rendimento possibile. Esempio: senza la Juve, le squadre più difficili da affrontare in trasferta sono Fiorentina, Roma e Lazio. A questo daremo un handicap 5. Alla squadra giudicata più facile 1.
I due gruppi di squadre con gli handicap relativi, sono questi.
Squadre da affrontare in trasferta
Handicap 5 - Roma, Lazio, Fiorentina
3.5 - Verona, Torino, Atalanta
3 - Cagliari, Sassuolo
2.5 - Udinese, Bologna, Genoa
2 - Spezia, Empoli, Sampdoria
1 - Venezia, Salernitana
Squadre da incontrare in casa
Handicap 4- Roma e Lazio
3.5 - Atalanta
3 - Verona, Sassuolo, Fiorentina
2.5 - Torino, Udinese, Bologna
2 - Genoa, Cagliari, Empoli
1 - Spezia, Sampdoria
0,5 - Salernitana, Venezia
La spiegazione degli handicap
*La Fiorentina è la squadra ad aver vinto di più in casa, dieci partite, alla pari con l’Inter. Roma e Lazio sono a 9. Lazio e Fiorentina, sempre dopo l’Inter, sono le squadre che in casa hanno segnato di più: 35 gol la Lazio, 33 la Fiorentina. Ecco perché hanno un handicap alto per chi gioca in casa loro. Scende il punteggio in trasferta.
*L’Atalanta ha lo stesso punteggio in casa e in trasferta anche se fuori ha vinto 10 partite e in casa appena 4. Da dieci partite il rendimento si è abbassato molto in generale, solo 9 punti, 6 in casa e 3 in trasferta.
*Il Sassuolo ha un handicap più alto fuori casa dove ha battuto Verona, Juventus e Milan. In casa ha vinto solo 5 volte, la Fiorentina come miglior avversario. Incontrerà il Milan a Reggio Emilia all’ultima giornata.
*Verona, Torino e anche Cagliari sono squadre dure da incontrare in casa loro. Mentre è diventata una trasferta abbastanza agevole quella a Genova, sponda Samp: quest’anno ha perso nove volte a Marassi. Ho tenuto invece più alto della sua classifica il Genoa di Blessin che si sta confermando squadra organizzata, un avversario non semplice. Lo incontreranno sia il Milan che il Napoli. E anche il Cagliari di Mazzarri, soprattutto in casa.
*Considero in corsa per la salvezza solo Genoa, Cagliari e Sampdoria: hanno 22, 25 e 29 punti. Sopra i trenta per me sono salvi.
Il confronto
Ora prendiamo il calendario di Milan, Napoli, Inter e applichiamo l’handicap ai loro avversari. Le partite in trasferta sono in maiuscolo. L’handicap è il punteggio accanto alla squadra avversaria. C’è un altro avviso importante. Per ogni punto di differenza nella classifica attuale, si assegna un punto di handicap. Quindi uno in più al Napoli e da uno a quattro all’Inter secondo il risultato del recupero. Ecco che cosa viene fuori.
MILAN PUNTI 67
32ª TORINO 3.5
33ª Genoa 2
34ª LAZIO 5
35ª Fiorentina 3
36ª VERONA 3.5
37ª Atalanta 3.5
38ª SASSUOLO 2.5
Il valore totale handicap del Milan è 23
NAPOLI PUNTI 66
32ª Fiorentina 3
33ª Roma 4
34ª EMPOLI 2
35ª Sassuolo 3
36ª TORINO 3.5
37ª Genoa 2
38ª SPEZIA 2
Il valore totale handicap del Napoli è 19,5
INTER PUNTI 63
32ª Verona 2.5
33ª SPEZIA 2
34ª Roma 4
35ª UDINESE 2.5
36ª Empoli 2
37ª CAGLIARI 3
38ª Sampdoria 1
Il valore totale handicap dell’Inter è 17
La conclusione
Se l’Inter vincesse a Bologna il suo distacco dal Milan scenderebbe a un punto, e il suo handicap salirebbe solo a 18. Se pareggiasse, i punti di distacco e gli handicap sarebbero 3, totale 20. Perdendo tutto salirebbe a 4, totale 21. Contro i 20.5 finali del Napoli (19.5 più il punto attuale di distacco). Partendo dai distacchi attuali questo porterebbe a un risultato clamoroso. La classifica diventerebbe questa: 1 Inter, 2 Napoli, 3 Milan. Con due risultati su tre dell’Inter a Bologna. Naturalmente è tutto fuorché scienza, ma ha buone radici nei dati analizzabili. Il calendario è una prova oggettiva, la classifica anche. I giudizi sulle squadre sono ormai abbastanza collaudati. È un buon inizio di risposta alla domanda iniziale. Va da sé che basta un calcio di rigore, una prodezza di uno qualsiasi fra le centinaia di giocatori coinvolti, o semplicemente una valutazione sbagliata, per ricominciare tutto da capo. Ma questo lo sapevamo già.
CorSera...ma di noi
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Allegri e la Juventus del futuro: «L’anno prossimo saremo da titolo»
Il tecnico sempre più centrale nel progetto anche se è in ritardo di 3 punti rispetto al 2021. E liquida con eleganza la questione arbitrale: «Irrati ha fatto bene»
Dodici mesi fa, Andrea Agnelli guardava il derby con il Torino (2-2) assieme a Massimiliano Allegri, decidendo di affidargli il rilancio della Juventus al posto del debuttante Andrea Pirlo, uscito a sorpresa agli ottavi di Champions e in ritardo in campionato. Oggi, dopo aver interrotto contro l’Inter una serie di 16 risultati utili, Madama ha 3 punti in meno del 2021, ma qualche certezza in più sul quarto posto, con 5 punti di vantaggio sulla Roma, grazie alla rimonta nello scontro diretto (4-3). Però avrà, se va bene, un trofeo in meno in bacheca e non ha mai battuto in campionato una delle tre avversarie che la precedono in classifica, cosa che non avveniva addirittura da sessanta anni.
La ricostruzione dell’Allegri-bis è più lenta del previsto e la differenza che salta all’occhio è l’assenza totale di dubbi sul tecnico, sempre più centrale, come dimostra il ruolo avuto nel mancato rinnovo di Dybala e di conseguenza quello che avrà nel mercato estivo. Non è troppo presto per parlarne, perché lo stesso Allegri domenica ha spostato l’obiettivo già sulla stagione che verrà: «Ci sono tutte le condizioni giuste per partire il prossimo anno e lottare per il campionato».
La Juve, che nell’estate scorsa si è fatta sorprendere dall’addio a fine mercato di Ronaldo rimpiazzandolo con Kean, ha potuto prendere il solo Locatelli (ora out un mesetto per infortunio al ginocchio) e a conti fatti ha ritardato di un anno la ripartenza: dal terzino sinistro, al centrale di difesa, dal regista alle mezzali, gli innesti da fare sono tanti, in attesa del fattore Allegri che fin qui si è visto, ma troppo poco.
Anche perché il grande colpo del 2022 la Juve lo ha già fatto, spendendo 80 milioni per Vlahovic: con l’aggiunta del serbo i bianconeri possono centrare più agevolmente l’obiettivo minimo, quello della qualificazione Champions, che altrimenti sarebbe stato complicato. Grandi miglioramenti però non si sono visti, dato che contro Villarreal e Inter — due delle migliori partite stagionali della Juve — i tiri in porta sono stati 32, senza gol all’orizzonte. «Io sono anche fatalista, ci sono delle annate in cui queste partite le vinci e annate in cui non ne va bene una — dice Allegri —. Dobbiamo essere più lucidi negli ultimi metri. Io in panchina mi sono divertito, perché è stata una bella partita. A volte il bel calcio non paga».
Per la Juve è un paradosso, creare tanto volume di gioco e non segnare. Ma se Allegri avesse puntato fin dall’inizio (o potuto puntare, perché gli infortuni lo hanno senz’altro condizionato) su un atteggiamento più offensivo, forse la squadra sarebbe più a suo agio quando affronta le difese chiuse e con il baricentro molto basso. Di certo la gestione della questione arbitrale da parte di Allegri domenica sera è stata molto professionale, ma non è una novità. «Irrati è stato molto bravo, ha arbitrato bene — ha detto ieri Max ricevendo il Tapiro di Striscia —. Poi le decisioni ogni tanto vanno da una parte e ogni tanto dall’altra». Non dare alibi alla squadra, anche quando ci sarebbero, è sempre un buon segno.
CorSera...ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Il Milan ha ciccato non adesso ma prima, quando pareggiava nel mentre l'Inter perdeva i punti: lì avrebbe dovuto incamerare il distacco. E' quello l'handicap che non ha sfruttato.
Una crisi non è per sempre, ogni squadra si risolleva prima o poi (vedi Inter, vedi la Juve, vedi la Roma ecc...) e allora devi massimizzare nel momento in cui puoi sui concorrenti. Il pareggio col Bologna è una quasi sentenza.
Vediamo il Napoli, Spalletti ha la chance di una vita e di una carriera, ma è dura. L'ultima volta oltre 30 anni fa....ma di noi
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