Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    • Paradiso Scampia
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    Ma veramente, cammello di merda.
    Originariamente Scritto da BLOOD black
    per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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    • Nasser95
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      • May 2013
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      Tranquilli tanto lui la sta facendo la superlegue.

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      (ride)

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      • Sean
        Csar
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        Caso plusvalenze, ecco i deferimenti: 11 società coinvolte. Ci sono Juve, Napoli, le genovesi e l'Empoli

        La procura federale ha inviato i propri "rinvii a giudizio": I club di Serie A rischiano solo ammenda con diffida, possibile inibizione per alcuni dirigenti. Ma due società di B, Parma e Pisa, potrebbero correre rischi maggiori

        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Juventus-Inter, Barella e Cuadrado le chiavi per vincere. Bianconeri con più qualità, nerazzurri più organizzati

            Barella è la diversità, è un calcio strano, poco comprensibile, non ripete mai se stesso. Cuadrado è l’unico che sappia correre e sterzare, mettere il pallone dove c’è bisogno


            di Mario Sconcerti

            Juventus e Inter sono due squadre belle e incomplete. La Juve ha avuto il suo grande attaccante ma non ha ancora chi sappia costruirgli intorno un gioco di arte varia. L’Inter ha più stabilità ma è molto legata a un giocatore, Barella. Brozovic è più una grammatica che una differenza, senza il suo ordine, le sue regole, non si comincia nemmeno. Ma Barella è la diversità. Quando Barella ha energie, ha anche idee in proporzione e sono idee che gli altri non sanno pensare.

            Barella è un calcio strano, poco comprensibile, non ripete mai se stesso. Quindi spariglia. Non è un fantasista puro, ma ha pura fantasia di gesti, è un’immagine di calcio snodabile che crea disordine negli altri perché imprevista. La Juve non ha questa eccentricità, ha tanti giocatori di qualità, ma non di differenza: Bernardeschi, Arthur, Dybala, McKennie, Chiesa (che non ci saranno per infortuni). Hanno dentro partite anche migliori di Barella, ma non il suo disordine organizzato, il colpo un po’ sporco che diventa invenzione. Allegri lo sa. È uno che ama un tipo di calcio in cui c’è bisogno estremo di qualità proprio perché è un gioco essenziale. Se attacchi in tanti, il gol lo fai e lo prendi. Se attacchi in pochi, quando segni hai vinto, ma per segnare hai bisogno di tanta qualità. Quella manca ancora alla Juventus che peraltro rinuncia a Dybala perché giudicato una grande qualità incompleta.

            L’uomo di oggi, il Barella della Juve, diventa così Cuadrado, il giocatore ormai più internazionale della Juve, l’unico che sappia correre e sterzare, mettere il pallone dove c’è bisogno. Questo è l’ultimo limite della vecchia Juve, i tanti compiti che affida a un giocatore superiore ma non universale. Cuadrado ha lavorato molto negli anni per gestire il suo istinto di ballerino, per rendere calcolata la frenesia e metterla al servizio degli altri. È andato molto in là con i risultati, infatti oggi è il migliore, ma non è un trequartista, rimane un laterale, non sa pensare per linee rette, dal centro. Lì si normalizza. E la squadra rimane senza le sue idee di mezzo, quelle che danno invece l’ultima profondità.

            La Juve ha un vantaggio sulla qualità: ne ha molta anche in panchina. Non è della razza che decide i campionati, ma è di quelle che sanno cambiare una partita. L’Inter meno, deve cercare tra un tiro di Calhanoglu e un colpo di Dumfries o Perisic, che però sono in campo da subito, non aggiungono. Ma nei giorni buoni l’Inter ha una gestione del campo totale, più organizzata e intensa della Juve, tentata quasi sempre dall’azione isolata. Però, se fossi Inzaghi, darei un’attenzione particolare alla marcatura di Cuadrado. Mentre Barella lo prendi a zona dentro una copertura naturale, Cuadrado è meglio se ha l’avversario addosso.

            Naturalmente la partita è anche molto altro, ma il tanto si marca spesso da solo quando le squadre si equivalgono. Sono i dettagli che aiutano gli episodi ad accadere. Allegri è forse più pronto di Inzaghi a cogliere i segnali. Inzaghi si affeziona sempre molto alla costruzione generale, non ama toccarla molto. Allegri vive nella convinzione che il calcio in fondo non sia che un trucco. Tocca cercarne qualcuno fino in fondo. Questo lo rende paradossalmente incompreso: perché è quella ricerca di magia finale che lo inventa allenatore giochista. E vittima di un contrappasso quasi crudele.

            CorSera



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            forse, tra mille inverni
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            C. Campo - Moriremo Lontani


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            • Sean
              Csar
              • Sep 2007
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              Qatar 2022, ai Mondiali senza Italia non ci resta che tifare Messi. Sarà la sua ultima chance, forse….

              Ci sono tutti tranne noi. La sintesi di Qatar 22 – si giocherà dal 21 novembre al 18 dicembre 2022 – è brutalmente questa. Un Mondiale d’inverno di cui forse sentiremo meno il morso dell’assenza italiana, data la stranezza della data (non si può oggettivamente giocare a giugno e luglio nel Golfo Persico). Ma si interromperà forzatamente il campionato per questo Mondiale che abbiamo fallito, dunque il vuoto sarà comunque pesante.

              Non ci resterà che tifare per gli altri, scegliersi una nazionale, un campione – Messi, Lewandowski, Mbappé, Neymar, Ronaldo… – e via così di rimpianto in rimpianto. Cominciamo anche a farci l’abitudine, purtroppo.

              In assenza dell’ Italia io penso che mi prenderò la nazionale più “italiana” al mondo e cioè l’Argentina. Il cui ultimo Mondiale vinto è fermo a Mexico 1986 di Maradona nonostante abbia attraversato l’era di Messi (e di moltissimi altri campioni) senza essere riuscita a vincerlo.

              L’ Argentina tra le superbig non è nemmeno la superfavorita o la più quotata. Brasile, Francia, Inghilterra, Spagna e Germania vengono prima. E’ forse l’ultima occasione per Messi, 34 anni, ormai al suo quinto mondiale, e sarebbe un vero sacrilegio che un campione così e l’eredità di Maradona sulle spalle, abbandoni le scene con questo peso sul cuore.

              Le difficoltà e una certa china del declino ormai imboccata me lo rendono anche più simpatico. Non potendo tremare stavolta per i rigori e le parate di Donnarumma tiferò per lui. Sperando che la storia del calcio sia benevola verso chi ci ha dato così tanto.



              Qatar 2022, il sorteggio dei Mondiali senza l'Italia. Brasile, Francia, Inghilterra, Spagna, Germania: per chi tifare? Messi, 34 anni, è all' ultima chance?
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              • Virulogo.88
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                Portogallo Ghana Uruguay Korea.... Dovevamo esserci noi in quel gruppo per vendicarci.....

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                Originariamente Scritto da Pesca
                lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                • Merdablu
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                  • fede79
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                    • Roma
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                    Da ieri esiste un documento ufficiale: "Plusvalenze fittizie", firmato dalla Procura Federale della Federcalcio, che mette nero su bianco l'espressione nei suoi deferimenti nei confronti di 11 società professionistiche e 61 dirigenti. I club interessati dovranno difendersi dall'accusa di aver scambiato giocatori a un valore superiore a quello reale per alterare i risultati economici dei club. Il deferimento ha colpito Juventus, Napoli, Genoa, Sampdoria ed Empoli in Serie A e per tutte il rischio più concreto è una multa con diffida. Rischiano di più Pisa e Parma, che secondo l'accusa senza quelle cifre gonfiate non avrebbero ottenuto l'iscrizione al campionato e rischiano sanzioni che vanno dalla penalizzazione all'esclusione dal campionato.



                    Anche i dirigenti rischiano squalifiche: Agnelli, Nedved, Arrivabene, Cherubini e l'ex ds della Juventus Paratici. Così come Aurelio De Laurentiis, con moglie e figlio che compongono il Cda, Ferrero della Samp, Preziosi ex Genoa, Corsi dell’Empoli. La domanda è: quanto valgono davvero i giocatori scambiati? Da qui è partita l'indagine della Procura federale: Osimhen non doveva valere 71 milioni ma 52, Rovella 6 e non 18, Portanova 2 e non 10, Audero 13 e non 20. È il primo tentativo di determinare la valutazione corretta di un giocatore. Il procuratore della Federcalcio Giuseppe Chinè e i suoi uomini hanno provato a riscrivere interi bilanci. Nel deferimento si parla di “plusvalenze fittizie” da oltre 60 milioni per la Juve e più di 19 per il Napoli. In tutta la Serie A sarebbero stati gonfiati valori per ottenere più di 111 milioni di plusvalenze. Chinè ha spiegato nell'atto: “si è reso necessario sottoporre i valori dei calciatori compravenduti ad una verifica di congruità e coerenza”, sviluppando una “metodologia per eseguire la verifica di valore”. Per esempio, la Juventus ha valutato Rovella quanto ha speso per McKennie, nonostante "una carriera decisamente importante", come i baby del Napoli inseriti nell'affare con il Lille, valutati più di Tonelli nonostante uno "storico sportivo ed economico decisamente inferiore". Entro un mese il Tribunale federale determinerà se il prezzo sia stato giusto o meno.


                    (repubblica)
                    sigpic
                    Free at last, they took your life
                    They could not take your PRIDE

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                    • cesko92
                      Real Motherfuckin G
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                      • In da hood (East Coast)
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                      Chi l’avrebbe mai detto...
                      Originariamente Scritto da Sean
                      faccini, kazzi, fike, kuli
                      cesko92 [at] live.it

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                      • marcu9
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                        Originariamente Scritto da Sean
                        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                        • Sidius
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                          Originariamente Scritto da Giampo93 Visualizza Messaggio
                          A me la differenza tra Mancini e lui, e le rispettive responsabilità in relazione al risultato che li accomuna, appaiono gargantuesche - i cross contro la Svezia, De Rossi che subentra al posto di Insigne, ecc.

                          Poi possiamo raccontarci tutte le storie che vogliamo, incluso l'aver vinto l'Europeo fortunosamente... quando gli unici ad averci messo sotto sono stati gli spagnoli.

                          Ma noi italiani siamo Maestri revisionisti, persino su noi stessi
                          Amen

                          Finalmente qualcuno l’ha scritto per bene


                          Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
                          Originariamente Scritto da GoodBoy!
                          modroc - yy

                          piquet - gabbiani

                          acquilani - manchini

                          maybe - Vendola

                          mandjukic - Sjneider

                          lialicic - Kongobia

                          il Mangio - Cointreau

                          izco - Mihajlovich

                          Bonacci - Falcata

                          Cancrena - Val di fiori

                          mouse - Sczesjky

                          Jo Amo Mario - Ronado - Juliano

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                          • Sean
                            Csar
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                            Allegri in Juventus-Inter prepara sorprese: «Dybala gioca di sicuro, gli altri 10 vedrete»

                            Ultimo treno per lo scudetto, anche se Allegri non ci crede troppo. «Inzaghi mi ha battuto nelle gare secche? Finora è stato più fortunato di me»

                            Ci sono tante di quelle «ultime occasioni» in questa partita per la Juventus, da rendere elettrica l’aria dello Stadium, non solo per il ritorno del tutto esaurito , quello vero. È l’ultima occasione per Allegri di vincere uno scontro diretto in campionato, dopo aver raccolto cinque pareggi e due sconfitte contro le prime tre e l’Atalanta: se spezzerà questa serie che mai si è verificata nei dieci anni precedenti, Madama rientrerà almeno ad honorem in corsa per lo scudetto, allargando a macchia d’olio la crisi dell’Inter. «Ma noi — sottolinea Allegri, scegliendo sempre il basso profilo — non giochiamo per far perdere lo scudetto all’Inter, giochiamo per i punti, per giocare la Champions l’anno prossimo».


                            Quella di stasera è anche l’ultima possibilità per Paulo Dybala di lasciare il segno contro un grande avversario nel «suo» Stadium, dato che l’eventuale finale di Coppa Italia sarà a Roma. Allegri annuncia che «Dybala giocherà», ma glissa sui motivi tecnici del mancato rinnovo di contratto dell’argentino, limitandosi a dire che «con la società siamo in linea su tutto, troviamo sempre un’unità d’intenti per programmare e andare avanti». Come il numero 10 sia passato da centro del progetto a esubero in pochi mesi, resta però un mistero. E non basta l’arrivo di Vlahovic a fine gennaio, con relativo investimento economico, per spiegarlo: evidentemente la Juve sta preparando o si è già assicurata un altro colpo.

                            Probabilmente è l’ultima occasione di vivere una serata del genere anche per Giorgio Chiellini, capitano di mille battaglie che in dieci giorni ha assistito senza poterci fare un granché al flop in Champions contro il Villarreal e a quello ancora più clamoroso della Nazionale con la Macedonia del Nord nel playoff Mondiale. Giorgione come Dybala sarà titolare, mentre il resto della formazione «è impossibile da indovinare» gigioneggia Allegri, sempre combattuto tra la voglia di attaccare e l’atavica paura di sbilanciare troppo una squadra che a centrocampo in effetti soffre parecchio, con o senza palla tra i piedi. Il possibile ritorno dello svizzero Zakaria, altro acquisto di gennaio , può portare Max a rischiare qualcosa, in una gara da vincere, utilizzando magari un 4-2-3-1 con l’attacco al completo: Cuadrado e Morata in fascia (favorito su Bernardeschi), Dybala dietro a Vlahovic

                            Per il serbo è la prima occasione per fare la differenza contro l’avversario meno amato e più temuto dalla Juve, che a gennaio ha sfilato ai bianconeri la Supercoppa all’ultimo minuto dei supplementari. «Inzaghi ha vinto le due partite secche giocate contro di me? Credo sia una casualità — riflette Allegri —. Lui è più fortunato nelle partite secche, speriamo di essere fortunati noi stavolta. Inter-Juve è stata la prima partita a porte chiuse due anni fa e ora per noi è la prima con il 100% dei tifosi. Ci sono tutti gli ingredienti per una grande serata». In un contesto così speciale, anche dal punto di vista emotivo , sarebbe significativo un ricordo di Giampiero Boniperti, morto il 18 giugno scorso e mai omaggiato ufficialmente da tutto lo stadio.

                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • Sean
                              Csar
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                              Inzaghi in Juventus-Inter: «Mi aspetto coraggio, alcune critiche ad arte»

                              L’allenatore dell’Inter sa che una sconfitta aumenterebbe la crisi e spegnerebbe le speranze di scudetto. «Noi siamo in linea con i nostri obiettivi, si sono alzate le pretese»


                              Una partita per scrivere il futuro. Dell’Inter, della lotta scudetto, di Inzaghi. L’allenatore alla vigilia ha cambiato approccio. Ha dismesso la tonaca da Padre Simone e indossato l’armatura. Sente il momento. I nerazzurri devono ripartire con urgenza, il girone di ritorno è stato un disastro, appena 7 punti nelle ultime 7 gare, una cura dimagrante debilitante.

                              «Quella contro la Juve è la partita ideale per dare un segnale», sottolinea. È pure la chance per rientrare nella lotta scudetto. Perdere scriverebbe la parola fine sulla rincorsa al Milan e aprirebbe il capitolo della conferma di Inzaghi, non così certa. «Le critiche fanno parte del mestiere. Ho l’intelligenza di distinguere quelle costruttive da altre costruite ad arte: so da dove vengono e non le prendo in considerazione».


                              Il girone di andata lo aveva lanciato verso lo scudetto e la seconda stella, la vittoria della Supercoppa aveva fatto pensare all’apertura di un nuovo ciclo. La caduta nel derby ha cambiato tutto, rovesciato le prospettive. L’ultima vittoria dell’Inter in 15 sfide allo Stadium è datata 3 novembre 2012, con Stramaccioni in panchina. Inzaghi ha bisogno di stravolgere gli eventi e ritrovare squadra e uomini chiave: Barella e Lautaro su tutti. È l’ultima chiamata per il treno scudetto. «Mi aspetto di fare risultato, con personalità e coraggio. Sappiamo dove eravamo un mese e mezzo fa, nelle ultime sette partite abbiamo perso punti, non le prestazioni». Una mezza verità questa, sono stati smarriti anche gioco e certezze.

                              Inzaghi scatta in difesa dei risultati ottenuti e della sua panchina. «A inizio anno avrei messo la firma per trovarmi a questo punto. Abbiamo vinto la Supercoppa, raggiunto gli ottavi di Champions, ci giochiamo lo scudetto con le altre e un posto Champions, che era l’obiettivo chiesto dalla società». Una puntualizzazione, cui ne segue un’altra. «Abbiamo fatto un grande lavoro e si sono alzate le pretese».


                              Non era lo scudetto l’obiettivo la scorsa estate, lo ricorda e ha ragione. Due mesi fa però il tecnico sottolineava che erano in molti a non accreditare l’Inter tra le favorite. L’aria è cambiata, si è fatta più pesante, l’ha fiutato. «Noi allenatori dipendiamo sempre dai risultati. Nonostante siamo in piena corsa su tutto con una coppa in bacheca, è normale che in una squadra come l’Inter siano arrivate critiche. Questa gara è importante, inciderà molto su morale e classifica». Il finale di stagione avrà un peso per la conferma , centrare l’obiettivo quarto posto non è garanzia sufficiente per sentirsi sicuri.

                              Per la trasferta dovrebbe recuperare Brozovic. Il croato, fresco di rinnovo, porterà più qualità, equilibrio e un approccio diverso alla partita, rispetto a quelli molli visti contro Torino e Fiorentina. «Non mi è piaciuto come abbiamo iniziato quelle gare, con la Juve sarà importantissimo non sbagliare l’avvio. Serve una prestazione di rabbia, carattere e personalità. Una partita da Inter. Non vincere potrebbe allontanarci ancora di più dalla vetta». Non solo da quella. Potrebbe complicare la stagione e portare sorprese. Inattese fino a due mesi fa.

                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Allegri va verso il 4-2-3-1, modulo che è stato provato ieri con Vlahovic centravanti più Cuadrado, Dybala e Morata (o Bernardeschi) alle sue spalle. Bianconeri con il super tridente, dunque, mentre a centrocampo torna Zakaria (fuori dal 26 febbraio per infortunio) e sulla fascia sinistra si rivede Alex Sandro. In difesa ci sarà capitan Chiellini, che supera Scirea al 3° posto con 553 presenze

                                JUVENTUS (4-2-3-1)
                                Szczesny
                                Danilo De Ligt Chiellini Alex Sandro
                                Zakaria Locatelli
                                Cuadrado Dybala Morata
                                Vlahovic
                                ______________________________________
                                INTER (3-5-2)
                                Handanovic
                                D'Ambrosio Skriniar Bastone
                                Dumfries Barella Brozovic Calhanoglu Perisic
                                Dzeko Lautaro

                                Gazzetta
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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