Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Nasser95
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    Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
    Kean pare veramente un handicappato
    Non è una novità, è capace solo a fare video imbarazzanti fuori dal campo, per il resto,spero lo mandano indietro, assurda la sua involuzione,sembrava un buon giocatore qualche stagione fa.

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    (ride)

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    • sebix
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      Allegri. Un grande allenatore.

      ahah.

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        La Juventus fermata dal Torino, al gol di De Ligt risponde Belotti. Che potrebbe aver giocato in granata il suo ultimo derby. Delude tutto l’attacco bianconero, a cominciare da Vlahovic, sostituito. Il trio Vlahovic – Dybala – Morata fa cilecca e dovrebbe dare molto di più, oggi l’attacco bianconero è soltanto il decimo in Serie A. Insomma la Juve torna indietro ai soliti problemi, Allegri si accontenta del punto che rispetta la sua tabella di marcia e il Toro di Juric dopo anni ha di nuovo tirato su la testa

        Pareggio col Milan, pareggio con l’Atalanta, pareggio col Torino. Mettiamoci pure che Vlahovic è stato sostituito e che l’intero tridente bianconero – Vlahovic, Dybala, Morata – è finito in bocca alla difesa del Torino senza riuscire a generare nemmeno un gol. Anzi forse nemmeno un tiro che si consideri tale. La Juventus ha ripreso a balbettare e la sensazione è che l’effetto Vlahovic possa essere già svanito.
        Dopo troppi anni il derby è tornato ad avere un senso, il Toro di Juric non è stato la vittima predestinata che tutti aspettavano e la Juve ha sbattuto la faccia contro il bel gol di Belotti che ha pareggiato la botta di testa di De Ligt.

        Il Toro ha toni se non trionfali, quasi. Juric è troppo aspro e rude per non reprimere la sua gioia e anzi è talmente tosto che la Juve avrebbe voluto matarla. Ma Belotti sprizza soddisfazione da tutti i pori, questo è il gol più pesante in una stagione difficile, condizionata dagli infortuni, e adesso anche dalle chiacchiere di mercato che lo dicono partente a giugno. “Se è stato il mio ultimo derby è stato bellissimo, abbiamo fatto una grande partita”.

        Belotti è stato migliore di Vlahovic, Dybala e Morata, che hanno concluso poco e niente. La Juve ha un grande attacco di nome e un pessimo attacco di fatto, soprattutto per essere una squadra che vuol stare in alta classifica. Al momento i suoi 38 gol la relegano al decimo attacco della Serie A. Vlahovic è partito benissimo ha fatto salire l’entusiasmometro, ma adesso è stato riassorbito in questo inspiegabile tran tran. O meglio dovrebbe spiegarlo Allegri ma non lo fa e dice che il punticino non è granché ma comunque rispetta la tabella per una Juve da piazzare a fine campionato in zona Champions League. La sostituzione di Vlahovic “è normale, non si può pretendere che uno arrivi e giochi tutte le partite per 95 minuti ognuna”. Dei 18 gol che Vlahovic assomma in classifica marcatori, 17 sono con la Fiorentina e uno, in tre di campionato, con la Juve. Il rischio è che la Juve gli rovini la media.

        #SERIE A 2021-2022 GIORNATA N. 26 Venerdì 18 febbraio 2022 Juventus - Torino 1-1 (13' De Ligt J, 62' Belotti T) Sabato 19 febbraio 2022 Sampdoria - Empoli 2-0 (14' Quagliarella S, 29' Quagliarella S) Roma - Verona 2-2 (in corso) (5' Barak V, 20' Tameze V, 65' Volpato R, 84' Bove R) Salernitana -
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          GIORNATA N. 26
          Venerdì 18 febbraio 2022
          Juventus – Torino 1-1

          Sabato 19 febbraio 2022
          Sampdoria – Empoli 15.00
          Roma – Verona 18.00
          Salernitana – Milan 20.45

          Domenica 20 febbraio 2022
          Fiorentina – Atalanta 12.30
          Venezia – Genoa 15.00
          Inter – Sassuolo 18.00
          Udinese – Lazio 20.45

          Lunedì 21 febbraio 2022
          Cagliari – Napoli 19.00
          Bologna – Spezia 21.00
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            Atalanta, c'è l'interesse di un fondo americano: tra voci e smentite il dubbio resta

            Alcune fonti danno per certa le cessione della società bergamasca agli statunitensi KKR, acronimo di Kohlberg Kravis Roberts. Cifre discordanti parlano prima dell'85% delle azioni, quindi del 55% agli americani che smentiscono: "Mai preso in considerazione questa ipotesi"

            Prima le voci su una ormai certa acquisizione, poi la smentita ufficiale. Nelle ultime ore si è fatto sempre più insistente il tam-tam mediatico sulla cessione della società Atalanta da parte della famiglia Percassi al fondo statunitense KKR, acronimo di Kohlberg Kravis Roberts. Insomma, i dubbi restano.

            85% del club valutato 350 milioni di euro

            Gli spifferi parlavano di un accordo di massima per l'acquisto dell'85% del pacchetto azionario del club orobico al prezzo di circa 350 milioni di euro. L'attuale proprietario Antonio Percassi sarebbe rimasto alla guida del club come Ceo, così come la gestione delle risorse tecniche e le scelte sulla gestione delle strutture e del parco giocatori.

            Voci discordanti

            Altre fonti invece riferivano che la famiglia Percassi sarebbe rimasta titolare del 45% delle azioni con Luca Percassi, figlio di Antonio, confermato come amministratore delegato. I nuovi proprietari (a cui sarebbe andato il 55%) avrebbero investito a titolo personale, avvalendosi degli strumenti finanziari di un fondo di riferimento. Le firme sarebbero previste già per lunedì prossimo 21 febbraio, con la società bergamasca valutata intorno ai 500 milioni.

            Il fondo americano smentisce

            Poi è arrivata la smentita dal fondo americano KKR, un operatore internazionale di private equity con sede a New York. Un portavoce ha sottolineato come KKR "non ha mai preso in considerazione questa ipotesi".

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              Atalanta, perché la vendita: Percassi cede la maggioranza a un fondo Usa

              Percassi dovrebbe tenere il 45%, il 55% a un pool di investitori americani. Pagata 14 milioni, adesso vale mezzo miliardo

              Il pacchetto di maggioranza dell’Atalanta sta per passare di mano. Questione di ore e la nuova proprietà sarà americana. In pochi giorni si è passati dalle voci, della cui credibilità si poteva dubitare, alle numerose conferme su una trattativa concreta. L’affare è ancora in progress, in un intreccio di contatti che sono proseguiti anche nella nottata. La certezza la metterà solo la firma: c’è spazio per un risicato margine di «imprevedibilità», ma le possibilità che l’affare si chiuda sono vicine al 90%.

              Gli elementi dell’operazione stanno passando in un frullatore di numeri che vedono, plausibilmente, una ripartizione di quote con il 45% in mano ai Percassi: il patron Antonio sarebbe confermato presidente e il figlio Luca amministratore delegato. Il restante 55% andrebbe a un pool di (per ora) non meglio identificati investitori americani. Dovrebbe trattarsi di manager pronti a investire i loro bonus immessi in «sottofondi» diversificati, a loro volta ricompresi in un fondo di private equity. Kkr, grande contenitore di investimenti Usa, indicato da varie parti come possibile protagonista dell’acquisizione, ha fatto filtrare una smentita attraverso un portavoce, le prossime ore toglieranno ogni dubbio.

              Da parte dell’Atalanta, nel più perfetto stile della casa, è stato mantenuto un silenzio rigoroso, malgrado Bergamo sia stata attraversata per settimane da indiscrezioni insistenti. Una città che adesso mostra sentimenti e reazioni diverse: stupore e incredulità in primis. L’Atalanta è sempre stata considerata patrimonio della città, come le sue Mura, bergamasca come la mamma o la fidanzata. Sono ore delicate, tanto che il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori si chiude a riccio dietro un cortese, ma ferreo «no comment al momento», mentre l’ex primo cittadino Franco Tentorio (da sempre molto legato al mondo atalantino) cede già al sentimento: «Capisco che il calcio moderno è questo, ma da tifoso ho grande nostalgia dell’Atalanta Bergamasca Calcio».

              Ma perché l’Atalanta, da anni un modello di perfetta sostenibilità finanziaria, di investimenti virtuosi e redditività, in un calcio con bilanci arrancanti, avrebbe deciso di imboccare una strada del genere? Non per necessità: i bilanci della società mostrano una redditività in netta e costante progressione, esplosa negli ultimi anni. Palcoscenici mai calcati, primi posti in classifica, ambizioni internazionali hanno segnato via via un punto di non ritorno per la società bergamasca che, dopo aver percorso e battuto tutte le strade di crescita di ricavi possibili, ha rivolto lo sguardo altrove. All’estero, dove il calcio ha un potenziale inespresso e l’Atalanta potrà così rappresentare per gli investitori un asset altamente qualificato, con la possibilità di costruire attorno alla società sportiva e al suo brand una serie di attività correlate. Certo è che la stima di mezzo miliardo di euro dell’intero il pacchetto azionario, fa dell’Atalanta dei Percassi la plusvalenza più imponente mai realizzata nel calcio italiano. Per acquistare la società dalla famiglia Ruggeri nel 2010, Antonio Percassi sborsò 14 milioni di euro.


              CorSera
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              • Virulogo.88
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                E se vlahovic fosse un piatek 2.0?

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                Originariamente Scritto da Pesca
                lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                  Per favore...


                  Vlahovic, a parte che non è che può fare tutto da solo (non è un 10, i goal dovrebbe semmai inventarseli Dybala), è una punta: gli occorrono i rifornimenti e che Morata e Dybala gli aprano gli spazi, dialoghino con lui e tutto l'insieme di un sistema ficcante, aggressivo, armonico.

                  Inoltre ha appena compiuto 22 anni e si è trasferito in una nuova squadra dove è una dimensione diversa rispetto a quella fiorentina.

                  Non si può discutere un giocatore sulla base di ogni singola partita. Vlahvoc, per universale valutazione, è uno dei top europa (e dunque mondo) nel suo ruolo nella sua fascia di età.

                  La squadra va a strappi, un passo avanti, due indietro, mezzo avanti, uno indietro ecc...non il singolo (appena arrivato).
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                    Ci sono 2 cose che non fanno ne passi avanti e ne in dietro, ma girano, i miei maroni

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                    • Sean
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                      Salernitana-Milan, formazioni e dove vederla

                      Testacoda all’Arechi, Pioli non ha Ibrahimovic (infortunato) e si affida a Giroud che cerca il primo gol lontano da San Siro. Nicola esordisce sulla panchina campana

                      Ultima contro prima: guardando la classifica non sembrerebbe esserci storia, troppo ampio lo scarto tecnico, troppa la differenza di qualità. Ed è proprio per questo che Salerno rappresenta stasera per il Milan il più classico dei trappoloni, la buca da schivare per continuare a correre verso quell’obiettivo che, almeno in pubblico, Pioli saggiamente non evoca più. «La classifica non è ancora veritiera, Inter e Atalanta devono recuperare una partita: dobbiamo dare continuità alle nostre prestazioni, pensando solamente a fare più punti possibile» ha messo in chiaro il tecnico rossonero.

                      Nello spogliatoio di Milanello hanno appeso la classifica del campionato scorso, che diceva 79 punti. La missione di quest’anno, l’ha ammesso lo stesso Pioli, «è migliare quel punteggio», ma è chiaro che i rossoneri hanno in testa una sola parola e quella parola è scudetto. Giusto così: l’impresa del derby ha dato al Diavolo il diritto e il dovere di provarci alla fine, senza peraltro l’obbligo di farcela per forza. È vero, la corsa è lunga, 13 partite da qui alla fine sono troppe per pianificare nei dettagli lo sprint, ma il segmento è evidentemente decisivo: dopo la vittoria sulla Samp, serve replicare oggi all’Arechi e venerdì a San Siro contro l’Udinese. Un successo stasera spedirebbe i rossoneri a +4, con la pressione che finirebbe sulle spalle di Inter e Napoli, in campo rispettivamente domani col Sassuolo e lunedì a Cagliari.

                      «Continuità» chiede Pioli, che senza più coppe europee ha avuto la settimana libera per lavorare sul duello di stasera contro una Salernitana rinvigorita dall’ingaggio di Nicola, che in settimana ha preso il posto di Colantuono. Bel colpo del d.s. Sabatini: se c’è uno che sa centrare imprese impossibili, quello è proprio Nicola. Nel Milan non c’è Ibrahimovic, che difficilmente rientrerà prima del derby di Coppa Italia del primo marzo. Al suo posto ci si affiderà di nuovo a Giroud, ancora alla ricerca del primo gol lontano da San Siro, supportato a sinistra da un Leao sempre più decisivo e sempre più vicino al prolungamento contrattuale: dal 2024 al 2026, con stipendio triplicato da 1,5 a 4,5 milioni. Se va avanti così, se li merita tutti.

                      Probabili formazioni:
                      Salernitana (4-3-1-2): 55 Sepe; 32 Mazzarani, 25 Dragusin, 17 Fazio, 19 Ranieri; 18 Coulibaly, 16 Radovanovic, 20 Kastanos; 13 Ederson; 11 Djuric, 9 Bonazzoli
                      Milan (4-2-3-1): 16 Maignan; 2 Calabria, 23 Tomori, 13 Romagnoli, 19 Hernandez; 8 Tonali, 4 Bennacer; 30 Messias, 10 Diaz, 17 Leao; 11 Giroud
                      Arbitro: Fabbri
                      Tv: ore 20.45 Dazn e Sky

                      CorSera
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                      • Sean
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                        Roma, 4 con il Covid e Zaniolo ko. Mou: «Devo saccheggiare la Primavera»

                        Quella che oggi affronterà il Verona sarà una Roma in totale emergenza. Tra infortuni, squalifiche e Covid, la squadra ha annunciato 4 casi, Mourinho dovrà fare a meno di Mancini, Mkhitaryan, Ibanez, El Shaarawy, Shomurodov, Carles Perez, Spinazzola, Boer e con ogni probabilità anche Zaniolo, che ha accusato un problema al quadricipite. "Faremo un test e vedremo, in ogni caso dovrò distruggere mezza Primavera e mi dispiace: nove assenti sono tanti, ogni squadra sarebbe in grande difficoltà e non sarà diverso per noi", ha detto Mourinho parlando delle condizioni del numero 22.

                        In attacco il tecnico si affiderà ad Abraham, ma l'assenza più pesante sarà quella di Mkhitaryan: "Non sono tanti i giocatori che hanno una stagione uniforme a un livello alto, se devo scegliere uno dei nostri dico Miki". Non sarà facile contro il Verona: "è una squadra di grande qualità, all’andata è stata dura sia per noi sia per loro, la squadra si identifica con Tudor, chiamarlo è stata una scelta intelligente perché ha dato seguito al lavoro di chi c’era prima. Sono tranquilli in classifica, sarà difficile per entrambi".

                        Credono in un risultato positivo i tifosi della Roma, che riempiranno lo Stadio Olimpico secondo il limite consentito dalle attuali restrizioni. Il tecnico: "Avremo lo stadio pieno ed è incredibile che in una stagione senza risultati straordinari, che facciano impazzire i tifosi, la gente sarà ancora una volta lì allo stadio. Per forza i giocatori in campo devono sentire questa passione".


                        (corsera)
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                          • In piedi tra le rovine
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                          Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
                          Ci sono 2 cose che non fanno ne passi avanti e ne in dietro, ma girano, i miei maroni

                          Le proiezioni ci danno ancora in piena corsa per il quarto posto, perchè il ritmo delle candidate non è altissimo e dunque siamo in linea di galleggiamento con la matematica...anche se l'Atalanta è un punto avanti volendo dare il suo recupero per vinto.

                          Ci sono adesso 4 partite abbordabili prima dell'Inter. Non voglio fare tabelle ma è chiaro che pareggi o sconfitte in queste 4 gare non devi nemmeno prenderli in considerazione. Nel frattempo occorre sperare che l'Atalanta scivoli, magari distratta dalle voci di una possibile cessione societaria.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • Venkman85
                            Bodyweb Senior
                            • Apr 2015
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                            • Liguria
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                            Ieri avevo scritto a un'amica granata che l'unica cosa di cui ero certo della partita era un gol di Bellotti, dato che con ogni probabilità sarà il suo ultimo derby della Mole mi sentivo avrebbe lasciato un segno

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                            • Arturo Bandini
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                              • Aug 2003
                              • 30838
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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              Atalanta, perché la vendita: Percassi cede la maggioranza a un fondo Usa

                              Percassi dovrebbe tenere il 45%, il 55% a un pool di investitori americani. Pagata 14 milioni, adesso vale mezzo miliardo

                              Il pacchetto di maggioranza dell’Atalanta sta per passare di mano. Questione di ore e la nuova proprietà sarà americana. In pochi giorni si è passati dalle voci, della cui credibilità si poteva dubitare, alle numerose conferme su una trattativa concreta. L’affare è ancora in progress, in un intreccio di contatti che sono proseguiti anche nella nottata. La certezza la metterà solo la firma: c’è spazio per un risicato margine di «imprevedibilità», ma le possibilità che l’affare si chiuda sono vicine al 90%.

                              Gli elementi dell’operazione stanno passando in un frullatore di numeri che vedono, plausibilmente, una ripartizione di quote con il 45% in mano ai Percassi: il patron Antonio sarebbe confermato presidente e il figlio Luca amministratore delegato. Il restante 55% andrebbe a un pool di (per ora) non meglio identificati investitori americani. Dovrebbe trattarsi di manager pronti a investire i loro bonus immessi in «sottofondi» diversificati, a loro volta ricompresi in un fondo di private equity. Kkr, grande contenitore di investimenti Usa, indicato da varie parti come possibile protagonista dell’acquisizione, ha fatto filtrare una smentita attraverso un portavoce, le prossime ore toglieranno ogni dubbio.

                              Da parte dell’Atalanta, nel più perfetto stile della casa, è stato mantenuto un silenzio rigoroso, malgrado Bergamo sia stata attraversata per settimane da indiscrezioni insistenti. Una città che adesso mostra sentimenti e reazioni diverse: stupore e incredulità in primis. L’Atalanta è sempre stata considerata patrimonio della città, come le sue Mura, bergamasca come la mamma o la fidanzata. Sono ore delicate, tanto che il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori si chiude a riccio dietro un cortese, ma ferreo «no comment al momento», mentre l’ex primo cittadino Franco Tentorio (da sempre molto legato al mondo atalantino) cede già al sentimento: «Capisco che il calcio moderno è questo, ma da tifoso ho grande nostalgia dell’Atalanta Bergamasca Calcio».

                              Ma perché l’Atalanta, da anni un modello di perfetta sostenibilità finanziaria, di investimenti virtuosi e redditività, in un calcio con bilanci arrancanti, avrebbe deciso di imboccare una strada del genere? Non per necessità: i bilanci della società mostrano una redditività in netta e costante progressione, esplosa negli ultimi anni. Palcoscenici mai calcati, primi posti in classifica, ambizioni internazionali hanno segnato via via un punto di non ritorno per la società bergamasca che, dopo aver percorso e battuto tutte le strade di crescita di ricavi possibili, ha rivolto lo sguardo altrove. All’estero, dove il calcio ha un potenziale inespresso e l’Atalanta potrà così rappresentare per gli investitori un asset altamente qualificato, con la possibilità di costruire attorno alla società sportiva e al suo brand una serie di attività correlate. Certo è che la stima di mezzo miliardo di euro dell’intero il pacchetto azionario, fa dell’Atalanta dei Percassi la plusvalenza più imponente mai realizzata nel calcio italiano. Per acquistare la società dalla famiglia Ruggeri nel 2010, Antonio Percassi sborsò 14 milioni di euro.


                              CorSera

                              ma ce n'è rimasta almeno una di proprietà italiana? (non dirmi agnelli che considero anglo-olandese)
                              che pena, proprietari cinesi o fondi d'investimento, giocatori quasi solo stranieri e tifosi clienti
                              mai più seguirò questo baraccone

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                              • CRI PV
                                Mufasa
                                • Nov 2007
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                                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                                Le proiezioni ci danno ancora in piena corsa per il quarto posto, perchè il ritmo delle candidate non è altissimo e dunque siamo in linea di galleggiamento con la matematica...anche se l'Atalanta è un punto avanti volendo dare il suo recupero per vinto.

                                Ci sono adesso 4 partite abbordabili prima dell'Inter. Non voglio fare tabelle ma è chiaro che pareggi o sconfitte in queste 4 gare non devi nemmeno prenderli in considerazione. Nel frattempo occorre sperare che l'Atalanta scivoli, magari distratta dalle voci di una possibile cessione societaria.
                                Ma a me non girano per il risultato, tanto in campionato primo non arrivi, ma per come giochiamo, avessimo perso a Bergamo sarei stato meno deluso di ieri, poi mettiamoci pure infortuni e mille partite consecutive, però ***** dopo il gol di belotti, ho visto poco poco poco

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