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Per lunghi tratti della partita la Juve ha giocato a baricentro alto con buon palleggio. Ha anche rischiato, ma ha creato anche tante occasioni. È una partita decisa dagli episodi, poteva finire in tanti modi
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L'Atalanta per strada qualche punto lo lascerà. Bisognerà essere bravi ad approfittarne. La corsa ormai va fatta su loro, questo lo ha reso chiaro il campionato.
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Per lunghi tratti della partita la Juve ha giocato a baricentro alto con buon palleggio. Ha anche rischiato, ma ha creato anche tante occasioni. È una partita decisa dagli episodi, poteva finire in tanti modi
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Ci sono state buone occasioni, per carità. Non mi è piaciuta la gestione complessiva, mi lascia come un senso di inespresso.
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Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Il Milan va al comando con un gol di Leao e la trasmissione del pensiero di Berlusconi, che lo aveva ordinato al Monza il giorno prima: “Il portiere deve passare la palla direttamente agli attaccanti!”. In una settimana la squadra di Pioli passa dalla depressione all’esaltazione: vittoria nel derby, quattro schiaffi alla Lazio di Sarri in Coppa Italia, e ora la vittoria sulla Samp che significa sorpasso su Inter e Napoli. Si può fare a meno di Ibrahimovic, e soprattutto ora il Milan non avrà l’intralcio delle Coppe, mentre l’Inter ha il Liverpool e il Napoli il Barcellona. E’ un vantaggio oppure no?
Detto fatto. L’uomo che si vanta di conoscere il mestiere di allenatore più cento altri, che dava consigli a Sacchi ed Ancelotti e la cui presenza metapsichica a Milanello e San Siro aleggia come no, è arrivato con la trasmissione del pensiero fino alla testa di Mike Maignan che ha innescato Leao con un lancio che ha attraversato tutto il campo e che si ricorderà a lungo. Certo poi Leao, che è un fenomeno, ci ha messo molto altro di suo – fuga sulla sinistra, controllo, salto di Bereszynski, ingresso in area e tiro di destro a fulminare Falcone per il più pesante e importante dei gol – ma è evidente che questo è un Milan che ora sa anche andare per le spicce. E che non si fa ammaliare troppo dalla famigerata costruzione dal basso, per arrivare ad occasioni da gol talvolta in maniera sfinente. In appena otto minuti il primato è cotto è mangiato.
E’ un primato virtuale – all’ Inter manca sempre il recupero col Bologna, e comunque devi sempre andare lì e vincere, non è come andare fare un bollettino alla posta – ma simbolico, che dice che quella per lo scudetto più che una lotta è una zuffa. Francamente non darei qualche probabilità in più all’ Inter solo perché è l’ Inter. Come direbbe Spalletti ora come ora mi terrei molto “liquido“.
Il Milan sembrava stesse uscendo dal giro e invece eccolo qui. E’ bastato incrociare due partite giuste (derby e Sampdoria), avere la conferma che Giroud è ancora uno straordinario d’attaccante, dare carta bianca a Leao che ha qualità altissima e soprattutto oggi è uno che decide le partite. In una settimana appena – vittoria in rimonta nel derby, 4 schiaffi alla Lazio, un gol alla Samp ma pesantissimo – si passa dalla depressione al primato e all’esaltazione. D’improvviso, ma nemmeno troppo, si scopre che si può fare a meno di Ibrahimovic e secondo quelli che masticano calcio da esperti, essere fuori dalle Coppe Europee mentre l’Inter ha il Liverpool e il Napoli il Barcellona è un grandissimo vantaggio. Io penso, al contrario, che certe partite alzino il livello dell’adrenalina, ma è chiaro che la gestione del momento da parte di Pioli, sarà molto diversa da quella di Inzaghi e Spalletti.
Per me oggi più di ieri si capisce che il pareggio dell’ Inter a Napoli non è stato un punto guadagnato, ma due persi. Temo che nel nostro calcio si sia ripreso a ragionare con troppa modestia. Questo è il momento in cui gira bene al Milan. Soprattutto al livello di intuizione e di trasmissione del pensiero…
SERIE A 2021 - 2022 GIORNATA N. 25 Sabato 12 febbraio 2022 Lazio - Bologna 3-0 (13' Immobile rig. L, 53' Zaccagni L, 63' Zaccagni L) Napoli - Inter 1-1 (7' Insigne rig. N, 47' Dzeko I) Torino - Venezia 1-2 (5' Brekalo T, 38' Haps V, 46' Crnigoj V) Domenica 13 febbraio 2022 Milan
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La Juventus pareggia con l’Atalanta (infuriata con l’arbitro), a Malinowskyi risponde Danilo. Vlahovic non fa miracoli, e il sogno scudetto ora è davvero svanito
Niente sogni, ritorno sulla terra, sarà pure Vlahovic ma non si fanno miracoli. La Juventus tira un sospiro di sollievo e alla fine si si accontenta sempre della soluzione meno peggiore. La poderosa inzuccata di Danilo toglie alla Juve l’angoscia di dover ricominciare da capo, le dà una certa serenità in vista di mesi molto complicati. Ma non basta per riaccendere quel sogno che la stava spingendo avanti, e che ormai si è troppo affievolito se non svanito del tutto. “Era già ufficiale da prima che non potessimo lottare per lo scudetto” dice Allegri. L’1-1 di Bergamo lascia tutto irrisolto. L’Atalanta ha ferito la Juve con una grande zampata d’orgoglio, un imprendibile missile scagliato in porta da Malinovskyi, la Juve l’ha ripresa in extremis con caparbietà: sulla stessa palla sono saltati Vlahovic e Danilo. L’avesse presa il primo avremmo scritto poemi (inutili). Con Danilo, applauso al gol, ma nella realtà non c’è niente di entusiasmante.
Credo che Allegri si sia adeguato al clima entusiastico e per non apparire fuori sincrono continua a puntare sul tridente Dybala-Morata-Vlahovic. Può funzionare, ma spesso i tre si infognano nell’area avversaria sprecando le occasioni o non facendole maturare con una certa efficacia, non credo che Allegri ne sia intimamente convinto e probabilmente continuerà con le più classiche rotazioni.
L’Atalanta si è infuriata con l’arbitro: voleva l’espulsione di Szczesny e il rigore per il fallo di mano su De Ligt. Ogni tanto spunta qualcuno che si dice interprete ufficiale, certificato e sicuro del regolamento. A me francamente non sembrava che su quegli episodi ci volesse un rosso e un rigore, ma lo dico unicamente per partecipare al dibattito. Il problema lo ha già risolto l’arbitro e sono affari suoi.
Come che sia l’Atalanta entra in pompa magna tra i club che si sentono danneggiati dagli arbitri e che chiedono ovviamente rispetto. Questo fatto che i rigori veicolino o scarichino rispetto come camion in un cantiere edilizio mi è sempre risultato ostico da capire. Ma quelli del calcio ne sono convintissimi…
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Mourinho si accontenta del 2-2, strappato in extremis, dalla Roma al Sassuolo. E’ proprio un Mourinho minore, che se la prende con gli arbitri e che pensa di avere giocatori di Serie C
Probabilmente José Mourinho chiede troppo anche a se stesso. E’ costretto a recitare la parte di un Mourinho minore, dimesso. Che può scaldarsi e accendersi soltanto quando parla di arbitri e di complotti. La Roma di oggi non gli dà molti altri argomenti. Alla fine della partita pareggiata contro un Sassuolo in dieci pronuncia una frase abbastanza emblematica: “Se mi dici pareggio all’inizio non voglio, se mi dici all’intervallo non voglio, se mi dici al 90° voglio”. Cioè si accontenta a forza di un punto molto modesto, strappato a malapena nel recupero con una Roma che lascia molti dubbi e di cui si fa fatica a vedere un disegno logico e completo. Il settimo posto in classifica del resto è una fotografia molto veritiera della situazione.
La sconfitta di Milano contro l’Inter aveva portato a un feroce e burrascoso showdown negli spogliatoi finito sul Corriere dello Sport. I giocatori maltrattati e accusati di essere incapaci di affrontare la tensione delle grandi partite e dunque di essere buoni per la Serie C. Mourinho non poteva smentire una notizia evidentemente vera e ora non gli resta che difendere almeno l’unità dello spogliatoio. “Possiamo essere tutti scarsi, io compreso, ma l’unica cosa che non può dirsi è che non si sia un gruppo unito”.
Per la cronaca dell’espulsione e della gestione dei cartellini da parte dell’arbitro stavolta si è lamentato Alessio Dionisi, senza farne una particolare tragedia. Non essendo Mourinho nessuno se lo è filato più di tanto.
SERIE A 2021 - 2022 GIORNATA N. 25 Sabato 12 febbraio 2022 Lazio - Bologna 3-0 (13' Immobile rig. L, 53' Zaccagni L, 63' Zaccagni L) Napoli - Inter 1-1 (7' Insigne rig. N, 47' Dzeko I) Torino - Venezia 1-2 (5' Brekalo T, 38' Haps V, 46' Crnigoj V) Domenica 13 febbraio 2022 Milan
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La migliore Juve della stagione. Roma, Mourinho lascia perplessi
di Massimo Mauro
E' stata la Juve migliore della stagione quella vista a Bergamo. Morata migliore in campo, Dybala che sembra un altro giocatore e corre per tutto il campo, Vlahovic che tira in porta parecchie volte lottando su ogni pallone. Si vede che è stato fatto un lavoro sia tattico che psicologico importante: lo dimostrano i primi 20', quando la Juve ha giocato nel campo dell'Atalanta. Gasperini con la sostituzioni che ha fatto ha dimostrato il momento della sua squadra, che di fatto ha giocato senza punte cercando di non perdere la partita. Poi il caso ha voluto che Malinovskyi l'abbia buttata dentro, ma la Juve comunque ha continuato a giocare strameritando il pareggio. Un gol scaturito da un corner dopo una grandissima combinazione Dybala-Cuadrado: mancavano pochi secondi ma loro due sono rimasti molto lucidi, duettando invece di buttare la solita palla dentro. E faccio un applauso anche all'arbitro, che è stato bravissimo nel valutare l'episodio di Szczesny e soprattutto non facendosi mai scappare la partita di mano anche nei momenti di nervosismo.
Passo alla Roma che ha pareggiato a Sassuolo. Mi piacerebbe fare due domande a Mourinho. Perché non ha levato Karsdorp che ha giocato una partita pessima? La sua fase difensiva sul secondo gol del Sassuolo non si vede neanche nei campionati dilettanti e nei campetti di periferia. Ma Mourinho lo lascia in campo togliendo Mancini e Vina, che stavano giocando molto meglio. Seconda domanda: ma come fa a tenere fuori squadra Veretout? Mkhitaryan è bravo e deve giocare, non in quel ruolo. E poi Segrio Oliveira non ha visto una palla tutta la partita. Forse non è in condizioni fisiche, sembra quasi un giocatore a fine carriera. Sinceramente, ribadisco quello che scrissi a suo tempo, non c'era bisogno di andare all'estero per prendere un giocatore così.
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Inter, Milan, Napoli, Sconcerti: i nerazzurri non sono più favoriti
L’Inter ha perso cinque punti in due partite sul Milan e 3 sul Napoli: sembrava avesse già vinto il campionato, invece i giochi sono riaperti. La crisi di Lautaro passerà, ma Leao sta crescendo
di Mario Sconcerti
È cambiato qualcosa rispetto a un anno fa. Quanto diventerà importante è presto per dirlo, ma qualcosa è cambiato. L’Inter ha 5 punti in meno (con una partita da recuperare), circa il 10%, una flessione importante in qualunque bilancio aziendale. Il Milan ne ha 2 in più, il Napoli 9. Questo significa che l’Inter perde adesso il suo significato di squadra di riferimento, perde luce anche se sembra non meritarlo. Ha sempre un grande volume, ma è meno brillante, appena più avara. So che questo contraddice cose già dette e date per certe, ma il calcio cambia e con lui devono assestarsi i giudizi, esattamente come accade per la crescita economica delle nazioni.
Il dato è sempre in divenire. L’Inter ha perso sul Milan 5 punti in 2 partite, 3 sul Napoli, non può essere più la stessa cosa. Il campionato resta apertissimo, ma prima non lo era, prima stava vincendolo l’Inter. Ora siamo sospesi. È cambiato anche il Milan, è cresciuto Leao, si è trovato un modo di sostituire Kessie, è tornato Bennacer, giocatore di un genere dimenticato per come tiene unita la squadra, è salito Tonali, forse l’italiano più moderno nel gruppo di Mancini insieme a Barella e Verratti.
Siamo a un punto della stagione in cui non conta più chi è tecnicamente più forte, ma è forte chi lo conferma sul campo. Non è un pronostico. I pronostici sono come le streghe mandate al rogo nel Seicento: bastò smettere di bruciarle e non ci furono più streghe. I pronostici fanno parte dello spettacolo, non sono rigore. Chi poteva prevedere la discesa ripida di Lautaro? Eppure gioca per me meglio di quando segna, ma gioca per gli altri, cioè si sottrae alla ricerca del gol perché gli viene faticosa in questa Inter. È un problema, ma non infinito, passerà. Ma se Leao continuerà a crescere compenserà i gol prossimi di Lautaro. Non c’è una verità, c’è una realtà ed è quella che dicono i numeri. Atalanta-Juve era una bella partita da 0-0, infatti è stata decisa da due calci da fermo. Risultato giusto che resta però un problema e un merito delle due squadre, non tocca niente della classifica.
CorSera
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Forse è il mestiere dei giornalisti che devono vendere il prodotto, per cui si accontenta tutti, col prodotto si vende anche il fumo.
Io non vedo tutta questa rivoluzione in testa alla classifica solo per il punto di vantaggio del Milan, e soprattutto non vedo questi rovesciamenti di pronostico finale. Forse ai media sfugge che l'Inter ha giocato il derby, col Napoli, con l'Atalanta e mettiamoci pure la Lazio in casa: questo a gennaio.
E' chiaro che qualche punto lo avrebbe perso o il Milan lo avrebbe recuperato, a seconda di come vogliamo guardarla.
Adesso però l'Inter (che comunque deve recuperare una partita) da qui in avanti avrà solo la trasferta di Torino di complicato, mentre il Milan a Napoli ci deve ancora andare: il distacco è minimo, il Milan non dico che dovrà vincerle tutte da qui in avanti ma insomma quasi.
I giochi si riapriranno per davvero in un solo caso: se l'Inter dovesse scivolare con una medio-piccola di quelle che avrà da qui in avanti. Quelli saranno i punti che sposteranno, non con la Juve, perchè se l'Inter ha la Juve il Milan avrà il Napoli: sono partite che si elidono a vicenda.
Il campionato per le due si deciderà sui campi di provincia, anche perchè all'Inter, tolta la Juve, restano solo quelli.
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