E’ ancora Derby di Milano, il Milan maltratta la Lazio con un sonoro 4-0 e un’altra doppietta di uno scatenatissimo Giroud e va a sbattere in semifinale ancora contro l’Inter che già ha clamorosamente battuto nell’ultimo turno di campionato. Insomma è un segnale, Milano capitale del calcio con altri due Derby nel cuore dello sprint di fine stagione. Roma invece è in crisi: Mourinho con la Roma e Sarri con la Lazio si sono persi per strada e stanno tradendo le attese. Ma per Pioli il bello deve ancora venire: c’è Napoli-Inter e il Milan vuole approfittarne. Insomma per il serafico allenatore rossonero anche un pizzico di sano cinismo
Anche la Coppa Italia passa per Milano, che ha già piazzato o Milan o Inter in finale. Altri due derby a San Siro, proprio nel cuore dello sprint scudetto: avrà un significato pure questo. Un altro segnale della rinascita di una delle capitali del calcio italiano.
Dopo gli schiaffi dell’ Inter alla Roma, ecco gli schiaffi, ancora più pesanti, del Milan alla Lazio. Milano è lassù, al comando nel calcio italiano, Roma è sprofondata nella mediocrità, nonostante abbia investito forte su due allenatori – Mourinho e Sarri – per rilanciarsi, per tornare protagonista. Non è successo e il tonfo è anche molto pesante.
Il Milan è sembrato anche più tosto di quello che ha vinto il Derby, la Lazio di Sarri completamente in bambola, alla mercé dei rossoneri, di Leao, Giroud e compagnia. Ibrahimovic dalla panchina guardava i compagni martellare i biancazzurri, forse preoccupandosi della possibilità di poter recuperare il posto vista la determinazione e la ferocia di Giroud. Due gol nel Derby altri due alla Lazio per mettere al sicuro il risultato.
Mentre Sarri – che alla fine ammetterà quantomeno di “essere perplesso” – prendeva appunti in panchina sui suoi foglietti anche sul 4-0 per il Milan, Pioli applaudiva orgoglioso la sua squadra. Stavolta senza lanciarsi in corse travolgenti in campo.
La Lazio ogni assenza la paga, il turn over rinunciando a Luis Alberto diventa un azzardo, e l’infortunio ad Immobile significa azzerare del tutto le possibilità d’attacco. Di questa partita resteranno le accuse di Sarri sul format della Coppa Italia, ripetute anche dopo la batosta subita: “Non mi piace il format della Coppa Italia, lo trovo inconcepibile. Il migliore in assoluto nel mondo è quello della FA Cup, col sorteggio assoluto in tutti i turni. Questa Coppa Italia la trovo un torneo antisportivo, sembra una competizione creata ad arte per convogliare sul finale le squadre sul televisamente più forti”. Non sono considerazioni del tutto sbagliate, anzi, ma perché proprio adesso visto che ormai è così da anni?
Inter-Milan dunque semifinale di Coppa Italia da giocare in due partite assurdamente distanti un mese e mezzo l’una dall’altra, una a inizio marzo, l’altra nella seconda metà di aprile. Intercetteranno la lotta scudetto e forse anche la Champions League.
Stefano Pioli appare sereno, forte delle sue conoscenze e della capacità di controllare la squadra. Sono trascorsi i tempi in cui nei suoi confronti non c’era fiducia, non lo si riteneva adatto ai grandi club, gli si facevano pesare i fallimenti più degli altri. Certo nel girone di Champions League il Milan è arrivato ultimo, ma avanti c’erano Liverpool, Atletico Madrid e Porto.
Il Milan deve ancora recuperare il troppo tempo perduto dagli anni gloriosi a oggi. “La vittoria del derby – dice Pioli – ci ha dato ancor più energia e convinzione”. Prima di guardare troppo in là, a quest’altro doppio derby in arrivo e allo scudetto, c’è Napoli-Inter da osservare con molto interesse per lucrarci il più possibile sopra. “Dobbiamo far sì che questa settimana dopo la vittoria nel Derby e quella sulla Lazio, diventi perfetta”. Ecco, appunto: una gran signorilità e un pizzico di sano cinismo.
Anche la Coppa Italia passa per Milano, che ha già piazzato o Milan o Inter in finale. Altri due derby a San Siro, proprio nel cuore dello sprint scudetto: avrà un significato pure questo. Un altro segnale della rinascita di una delle capitali del calcio italiano.
Dopo gli schiaffi dell’ Inter alla Roma, ecco gli schiaffi, ancora più pesanti, del Milan alla Lazio. Milano è lassù, al comando nel calcio italiano, Roma è sprofondata nella mediocrità, nonostante abbia investito forte su due allenatori – Mourinho e Sarri – per rilanciarsi, per tornare protagonista. Non è successo e il tonfo è anche molto pesante.
Il Milan è sembrato anche più tosto di quello che ha vinto il Derby, la Lazio di Sarri completamente in bambola, alla mercé dei rossoneri, di Leao, Giroud e compagnia. Ibrahimovic dalla panchina guardava i compagni martellare i biancazzurri, forse preoccupandosi della possibilità di poter recuperare il posto vista la determinazione e la ferocia di Giroud. Due gol nel Derby altri due alla Lazio per mettere al sicuro il risultato.
Mentre Sarri – che alla fine ammetterà quantomeno di “essere perplesso” – prendeva appunti in panchina sui suoi foglietti anche sul 4-0 per il Milan, Pioli applaudiva orgoglioso la sua squadra. Stavolta senza lanciarsi in corse travolgenti in campo.
La Lazio ogni assenza la paga, il turn over rinunciando a Luis Alberto diventa un azzardo, e l’infortunio ad Immobile significa azzerare del tutto le possibilità d’attacco. Di questa partita resteranno le accuse di Sarri sul format della Coppa Italia, ripetute anche dopo la batosta subita: “Non mi piace il format della Coppa Italia, lo trovo inconcepibile. Il migliore in assoluto nel mondo è quello della FA Cup, col sorteggio assoluto in tutti i turni. Questa Coppa Italia la trovo un torneo antisportivo, sembra una competizione creata ad arte per convogliare sul finale le squadre sul televisamente più forti”. Non sono considerazioni del tutto sbagliate, anzi, ma perché proprio adesso visto che ormai è così da anni?
Inter-Milan dunque semifinale di Coppa Italia da giocare in due partite assurdamente distanti un mese e mezzo l’una dall’altra, una a inizio marzo, l’altra nella seconda metà di aprile. Intercetteranno la lotta scudetto e forse anche la Champions League.
Stefano Pioli appare sereno, forte delle sue conoscenze e della capacità di controllare la squadra. Sono trascorsi i tempi in cui nei suoi confronti non c’era fiducia, non lo si riteneva adatto ai grandi club, gli si facevano pesare i fallimenti più degli altri. Certo nel girone di Champions League il Milan è arrivato ultimo, ma avanti c’erano Liverpool, Atletico Madrid e Porto.
Il Milan deve ancora recuperare il troppo tempo perduto dagli anni gloriosi a oggi. “La vittoria del derby – dice Pioli – ci ha dato ancor più energia e convinzione”. Prima di guardare troppo in là, a quest’altro doppio derby in arrivo e allo scudetto, c’è Napoli-Inter da osservare con molto interesse per lucrarci il più possibile sopra. “Dobbiamo far sì che questa settimana dopo la vittoria nel Derby e quella sulla Lazio, diventi perfetta”. Ecco, appunto: una gran signorilità e un pizzico di sano cinismo.
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