Un fantastico Giroud, oggi meglio di Ibrahimovic: Il Milan rimonta e batte l’Inter, riaprendo la lotta scudetto. La Grosse Koalition con gufata generalizzata ha avuto ragione. Il Milan derelitto, secondo pronostico, ha ribaltato i pronostici. Insomma non esiste un Super Potere nerazzurro, ora tutti possono rientrare in corsa. Con una pazza idea: anche la Juve ci sta pensando…. Intanto Inzaghi si duole del calcio ingiusto e Pioli parla già da Churchill
Giroud fa l’Ibrahimovic, e la Grosse Koalition ferma l’Inter
Tutto secondo pronostico, nel senso che i pronostici nel derby sono il contrario di ciò che si pronostica. Ergo doppietta di Olivier Giroud, l’alter ego di Ibrahimovic e Inter al tappeto. Suonano le trombe e squillano le campane, il campionato è salvo, lo scudetto non è stato già rapito a poco più di metà stagione. Anzi, il contrario: ora abbiamo una meravigliosa bolgia. A patto che nessuno si faccia ipnotizzare come davanti al pendolino del mago da quel punticino striminzito cui manca l’eventuale bottino da raccogliere per il recupero col Bologna.
Tutti davano l’Inter favorita, io compreso, ma avevo anche detto, allargando un po’ le mani lo ammetto, che su questo derby e questa ripresa di campionato soffiava un vento di Santa Alleanza, di Grosse Koalition, di Milan in Missione per Conto di Dio. Vado molto più in là del traguardo scudetto riaperto solo per Milan e Napoli, io penso anche a una pazza idea e a una Juve che sotto sotto mediti un’impresa straordinaria, ma nemmeno tanto, per tornare clamorosamente protagonista sulla scena del calcio italiano. Ci vorrebbe qualcosa di clamoroso, e questo altroché se lo sarebbe. Ma ovviamente lo scopriremo solo vivendo.
L’Inter ha giocato il derby di San Siro da padrona per poi perdersi sul più bello. Potrebbe essere una coincidenza o forse no, ma l’ingresso di Brahim Diaz ha innescato in appena tre minuti e mezzo Olivier Giroud che a sua volta ha salvato e resuscitato lo stanco Milan “ibracentrico”. Tutti si preoccupano del totem Ibrahimovic, c’è o non c’è?, come sta?, che fa?, che dice?, rinnova per i 41 anni?, ma il vero totem quest’anno è l’attaccante francese in gol 7 volte su 8 partite da titolare. E che adesso potrebbe anche chiedere conto di questi due gol così pesanti, oltrepassando a buon diritto, nella gerarchia di Pioli, il totem di Ibrahimovic.
Inzaghi ha masticato amaro, rimuginando su quei settanta minuti di dominio e sulle ingiustizie del campo rimesso a nuovo per l’occasione. ”Giocando dieci volte così certe gare le perdi probabilmente solo una volta. Le partite bisogna imparare a gestirle.” Come dicono sempre quelli che beccano gol nel momento clou. Ehh, ma dovevamo vincerla…
Stefano Pioli che tutti avevamo già detto aver perso tocco, freschezza e certe belle idee da stratega rispetto a Simone Inzaghi, ha invece fatto razzia di San Siro, e sprizzato tutta la giovinezza dei suoi 56 anni, con una corsa liberatoria, chiudendo la serata di San Siro con frasi storiche degne addirittura di un Churchill: “Gli ostacoli sono insormontabili solo per chi non ci crede. Onorerò questa vittoria con un fioretto, astenendomi dal fumare i miei amati sigari toscani per un mese”. Puff, puff…
Giroud fa l’Ibrahimovic, e la Grosse Koalition ferma l’Inter
Tutto secondo pronostico, nel senso che i pronostici nel derby sono il contrario di ciò che si pronostica. Ergo doppietta di Olivier Giroud, l’alter ego di Ibrahimovic e Inter al tappeto. Suonano le trombe e squillano le campane, il campionato è salvo, lo scudetto non è stato già rapito a poco più di metà stagione. Anzi, il contrario: ora abbiamo una meravigliosa bolgia. A patto che nessuno si faccia ipnotizzare come davanti al pendolino del mago da quel punticino striminzito cui manca l’eventuale bottino da raccogliere per il recupero col Bologna.
Tutti davano l’Inter favorita, io compreso, ma avevo anche detto, allargando un po’ le mani lo ammetto, che su questo derby e questa ripresa di campionato soffiava un vento di Santa Alleanza, di Grosse Koalition, di Milan in Missione per Conto di Dio. Vado molto più in là del traguardo scudetto riaperto solo per Milan e Napoli, io penso anche a una pazza idea e a una Juve che sotto sotto mediti un’impresa straordinaria, ma nemmeno tanto, per tornare clamorosamente protagonista sulla scena del calcio italiano. Ci vorrebbe qualcosa di clamoroso, e questo altroché se lo sarebbe. Ma ovviamente lo scopriremo solo vivendo.
L’Inter ha giocato il derby di San Siro da padrona per poi perdersi sul più bello. Potrebbe essere una coincidenza o forse no, ma l’ingresso di Brahim Diaz ha innescato in appena tre minuti e mezzo Olivier Giroud che a sua volta ha salvato e resuscitato lo stanco Milan “ibracentrico”. Tutti si preoccupano del totem Ibrahimovic, c’è o non c’è?, come sta?, che fa?, che dice?, rinnova per i 41 anni?, ma il vero totem quest’anno è l’attaccante francese in gol 7 volte su 8 partite da titolare. E che adesso potrebbe anche chiedere conto di questi due gol così pesanti, oltrepassando a buon diritto, nella gerarchia di Pioli, il totem di Ibrahimovic.
Inzaghi ha masticato amaro, rimuginando su quei settanta minuti di dominio e sulle ingiustizie del campo rimesso a nuovo per l’occasione. ”Giocando dieci volte così certe gare le perdi probabilmente solo una volta. Le partite bisogna imparare a gestirle.” Come dicono sempre quelli che beccano gol nel momento clou. Ehh, ma dovevamo vincerla…
Stefano Pioli che tutti avevamo già detto aver perso tocco, freschezza e certe belle idee da stratega rispetto a Simone Inzaghi, ha invece fatto razzia di San Siro, e sprizzato tutta la giovinezza dei suoi 56 anni, con una corsa liberatoria, chiudendo la serata di San Siro con frasi storiche degne addirittura di un Churchill: “Gli ostacoli sono insormontabili solo per chi non ci crede. Onorerò questa vittoria con un fioretto, astenendomi dal fumare i miei amati sigari toscani per un mese”. Puff, puff…
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