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Bella partita toro Juve, sisì. La classe di De Ligt non si discute, purtroppo. Specchio della serata.
Stasera però c'era da fare legna, e legna s'è fatta, è sempre un derby
La Juve resta prima battendo il Torino con un gol di De Ligt. Il difensore prende un altro pallone di mano in area ma per l’arbitro non è rigore: l’unica cosa che abbiamo capito è che nessuno su questa storia ci ha capito niente. Nemmeno gli arbitri… Higuain dà la carica a una Juve che non è ancora sarriana.
TORINO-JUVENTUS 0-1
Ha vinto la Juventus, mantenendosi così in testa alla classifica. Non poteva essere diversamente anche se il Torino ha fatto una partita più che dignitosa, molto oltre la sua modesta condizione attuale. E rischiando addirittura di pareggiarla se Szczesny non si fosse esibito in belle parate nel momento più opportuno.
La svolta della partita è arrivata con l’inserimento di Higuain al posto di Dybala, l’argentino dà alla Juventus molta più incisività in attacco: conclude di persona o fornisce assist. Come è successo in occasione del gol di De Ligt che ha deciso la partita.
Il gol di De Ligt fa da contraltare all’altro episodio che ha visto coinvolto il difensore olandese ancora in un episodio di “mani” in area di rigore. Al di là se fosse rigore o meno e delle considerazioni comunque su un regolamento cervellotico e sull’applicazione da parte degli arbitri fin troppo discontinua – una volta è rigore, un’altra no, così in maniera del tutto random – è evidente che il giocatore deve trovare una soluzione al problema della sue braccia che attraggono palloni un po’ ovunque e comunque capiti.
In questo episodio colpisce soprattutto il fatto, nel fermo immagine, che Pjanic abbia le mani dietro la schiena, mentre De Ligt no. Dimostrando che evidentemente ci sono diverse maniere di muoversi e di stare in area di rigore. E facendo comunque esplodere polemiche e una discreta bufera via social. Ovviamente neanche il Torino è convinto della correttezza della decisione di non dare rigore.
Non volendo sottrarmi ad esprimere un opinione del tutto personale dico che per come ci avevano spiegato e rispiegato il regolamento mi era parso rigore. Ma può essere benissimo che non ci abbia capito nulla come il 90% dei tifosi però. E anche dei giocatori, degli allenatori e degli arbitri stessi, visto che alcuni decidono in una maniera e altri del tutto all’opposto.
Sempre sullo sfondo mi pare che la Juve continui a vincere senza un gioco particolarmente brillante o particolarmente sarriano. Alla maniera di Allegri, per esser chiari. Delle 10 vittorie, 9 sono arrivate con un gol di scarto. Ma di una Juve prima in classifica nessuno può comunque lamentarsi. Il suo terreno di sfida e di prova, lo sappiamo, è la Champions League.
SERIE A, GIORNATA N. 11 RISULTATI Roma-Napoli 2-1 (19' Zaniolo R, 55' Veretout rig R, 72' Milik N). Bologna-Inter 1-2 (59' Soriano B, 75' Lukaku I, 90'+2' Lukaku rig I). Torino-Juventus 0-1 (70' De Ligt J). Atalanta-Cagliari 0-2 (32' Pasalic aut C, 58' Oliva C). Genoa-Udinese 1-3 (22' Pandev G, 32' De Paul U, 87' Sema U, 90' + 4' Lasagna U). Verona-Brescia 1-2 (50' Salcedo V, 81' Pessina V, 85' Balotelli B) Lecce-Sassuolo 2-2 (18' Lapadula G, 35 Toljan S, 42' Falco L, 85' Berardi S) Fiorentina-Parma 1-1 (40' Gervinho P, 67' Castrovilli F) Milan-Lazio 1-2 (25' Immobile L, 28' Bastos aut M, 83' Correa L) Spal-Sampdoria 0-1 (90'+1 Caprari S) CLASSIFICA Juventus 29, Inter 28, Roma 22, Lazio, Atalanta e Cagliari 21, Napoli 18, Fiorentina 16, Verona 15, Parma 14, Milan e Udinese 13, Bologna 12, Torino 11, Sassuolo e Lecce 10, Genoa e Samp 8, Brescia e Spal 7. *** ATALANTA-CAGLIARI 0-2 Più che l'inatteso ko dell' Atalanta che forse quest'anno era andata anche un po' oltre le sue
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nella necropoli deserta»
L’Inter vince anche a Bologna col solito Lukaku protagonista. Il Bologna si infuria per il rigore decisivo strappato da Lautaro: somiglia molto a quello ottenuto da Ronaldo contro il Genoa. In trasferta la squadra di Conte vince tutte le partite e così tiene sotto pressione la Juve.
BOLOGNA-INTER 1-2
L’ Inter in trasferta vince sempre, magari soffrendo, magari andando in svantaggio, però alla fine piazza comunque la zampata. A Bologna la squadra di Conte è andata in gol ma sempre sul filo del fuorigioco, perdendo lo spunto, fino a trovarsi in svantaggio su grande colpo di Soriano. Il Bologna ha giocato una bella partita, ma di fronte alla cocciutaggine della squadra di Conte non è bastato.
Ci hanno pensato quei due come al solito: primo gol di Lukaku, secondo gol su rigore trovato da Lautaro e trasformato da Lukaku ancora. Sul rigore c’è stato scontro in campo e grande nervosismo, il tocco di Orsolini su Lautaro è istintivo, minimale ma anche molto ingenuo. Somiglia molto al fallo da rigore di Sanabria su Ronaldo in Juve-Genoa. Possiamo discutere molto sulla furbizia degli attaccanti, ma insomma siamo ancora distanti dal campo della simulazione netta ed evidente. Ovviamente chi certi rigori li subisce s’arrabbia, e così è stato con Genoa prima e Bologna poi (che tra l’altro si infuria anche per un mancato fallo fischiato su Palacio al limite dell’area sul finale).
Dopo le inquietudini di Conte sulle troppe partite da giocare e la rosa troppo ristretta resta il fatto che l’ Inter – partita con la Juventus e qualche incertezza o vittoria sofferta (vedi Brescia) a parte – tiene botta e non perde colpi rispetto ai propri rivali. Anzi li mette sotto pressione. Su 11 partite ben 9 vittorie, e su 24 gol ben 9 sono di Lukaku. Centravanti che sembra un attaccante vecchio stampo, in realtà ha anche qualche qualità in più. E’ costato decisamente caro – 75 milioni di euro… – ma insomma il dovere suo lo sta facendo tutto.
SERIE A, GIORNATA N. 11 RISULTATI Roma-Napoli 2-1 (19' Zaniolo R, 55' Veretout rig R, 72' Milik N). Bologna-Inter 1-2 (59' Soriano B, 75' Lukaku I, 90'+2' Lukaku rig I). Torino-Juventus 0-1 (70' De Ligt J). Atalanta-Cagliari 0-2 (32' Pasalic aut C, 58' Oliva C). Genoa-Udinese 1-3 (22' Pandev G, 32' De Paul U, 87' Sema U, 90' + 4' Lasagna U). Verona-Brescia 1-2 (50' Salcedo V, 81' Pessina V, 85' Balotelli B) Lecce-Sassuolo 2-2 (18' Lapadula G, 35 Toljan S, 42' Falco L, 85' Berardi S) Fiorentina-Parma 1-1 (40' Gervinho P, 67' Castrovilli F) Milan-Lazio 1-2 (25' Immobile L, 28' Bastos aut M, 83' Correa L) Spal-Sampdoria 0-1 (90'+1 Caprari S) CLASSIFICA Juventus 29, Inter 28, Roma 22, Lazio, Atalanta e Cagliari 21, Napoli 18, Fiorentina 16, Verona 15, Parma 14, Milan e Udinese 13, Bologna 12, Torino 11, Sassuolo e Lecce 10, Genoa e Samp 8, Brescia e Spal 7. *** ATALANTA-CAGLIARI 0-2 Più che l'inatteso ko dell' Atalanta che forse quest'anno era andata anche un po' oltre le sue
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Una Roma da Champions e alla terza vittoria consecutiva batte il Napoli in una partita aperta dal solito Zaniolo in versione Totti. Dalla polemica di Capello non smette più di fare gol. Il Napoli ha avuto buoni sprazzi, preso pali e creato occasioni da gol (ma Meret ha parato anche un rigore di Kolarov), però nel complesso la delusione è forte: ormai siamo alla terza sconfitta in 11 giornate.
ROMA-NAPOLI 2-1
La Roma va sempre più in alto e il Napoli sempre più in basso. Sono due sorprese e due squadre che corrono nel senso opposto. Opposto forse anche a quello che avevamo previsto. Della Roma non avevamo previsto le capacità strategiche, tecniche e da leader di Paulo Fonseca, arrivato schiacciato dalla storia del personaggio pittoresco in costume di Zorro. Invece sta riuscendo a costruire una bella squadra, a darle personalità, ad assemblare giocatori presi sul mercato o già trovati in rosa cui non erano state riconosciute tutte queste doti (uno su tutti Mancini riciclato come centrocampista), a superare senza drammi eccessivi difficoltà e un numero considerevole di infortunati.
L’altra immagine della Roma oggi è quella di Nicolò Zaniolo, cui inevitabilmente viene associata non la grandezza di Totti e la sua lunghissima storia in giallorosso, ma la sua maniera di stare in campo e di fare gol. Un po’ anche la stessa guasconeria dello storico capitano in maglia numero 10. Zaniolo è al quarto gol consecutivo da quando Fabio Capello lo ha pizzicato in tv, forse non c’è un nesso stretto tra le due cose, o forse la polemica di Capello lo ha invece pungolato come il frustino sulle natiche di un purosangue.
L’altra faccia della partita è l’involuzione evidente e clamorosa del Napoli. Durante la partita ha anche colto pali, creato occasioni e avuto buoni spunti, ma non si può non tener conto che il passivo non è più pesante per merito ancora di Meret che stavolta ha parato un rigore a Kolarov. Quella di Roma è la terza sconfitta in undici partite (troppe), la squadra è scesa forte in classifica. Lo scorso anno il Napoli, a questo stesso punto, era secondo in classifica, e aveva ben sette punti in più di quello attuale. E’ un Napoli che soffre una crisi di identità evidente, da cui non sarà facile uscire. Per adesso del Napoli hanno fatto più notizia le polemiche intorno a Insigne, Ancelotti e De Laurentiis, che le vittorie troppo esigue rispetto ai suoi presunti concorrenti (Juventus e Inter soprattutto).
SERIE A, GIORNATA N. 11 RISULTATI Roma-Napoli 2-1 (19' Zaniolo R, 55' Veretout rig R, 72' Milik N). Bologna-Inter 1-2 (59' Soriano B, 75' Lukaku I, 90'+2' Lukaku rig I). Torino-Juventus 0-1 (70' De Ligt J). Atalanta-Cagliari 0-2 (32' Pasalic aut C, 58' Oliva C). Genoa-Udinese 1-3 (22' Pandev G, 32' De Paul U, 87' Sema U, 90' + 4' Lasagna U). Verona-Brescia 1-2 (50' Salcedo V, 81' Pessina V, 85' Balotelli B) Lecce-Sassuolo 2-2 (18' Lapadula G, 35 Toljan S, 42' Falco L, 85' Berardi S) Fiorentina-Parma 1-1 (40' Gervinho P, 67' Castrovilli F) Milan-Lazio 1-2 (25' Immobile L, 28' Bastos aut M, 83' Correa L) Spal-Sampdoria 0-1 (90'+1 Caprari S) CLASSIFICA Juventus 29, Inter 28, Roma 22, Lazio, Atalanta e Cagliari 21, Napoli 18, Fiorentina 16, Verona 15, Parma 14, Milan e Udinese 13, Bologna 12, Torino 11, Sassuolo e Lecce 10, Genoa e Samp 8, Brescia e Spal 7. *** ATALANTA-CAGLIARI 0-2 Più che l'inatteso ko dell' Atalanta che forse quest'anno era andata anche un po' oltre le sue
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Un sabato di calcio veramente piacevole.Tre partite belle, intense: soprattutto Roma-Napoli ha offetto spunti tecnici veramente elevati. La Roma ha ritrovato fiducia, gioco e soprattutto corsa senza palla. Prima tutti la volevano tra i piedi, adesso invece tutti si smarcano e giocano per la squadra. Il Napoli crea parecchie occasioni, non gioca male, ma per i risultati può essere definito in crisi. Quella di Ancelotti è una squadra che non ha equilibrio: quando attacca va forte, ma quando viene attaccata rischia costantemente di prendere gol.
Bologna-Inter è stata decisa da un calcio di rigore in extremis segnato da Lukaku e procurato da Lautaro. Ormai il campionato è affidato all'astuzia dei calciatori, che sfruttano il Var in maniera perfetta. Gli arbitri si sono adeguati, concedono rigori improbabili perché hanno paura che il video li sconfessi. Il rigore dato all'Inter è assurdo, come erano assurdi quelli dato mercoledì alla Juve contro il Genoa e ad Immobile contro l'Atalanta. Ormai purtroppo viviamo di furbi e verità televisive.
Circa il derby, se il Toro giocasse sempre così non sarebbe in queste condizioni di classifica. La Juve però l'ho vista bene, ha meritato di vincere: sempre attenta, ha rischiato una sola volta ed ha creato molto di più. Certo, dai bianconeri ti aspetti un gioco più spettacolare. Ma Ronaldo sembra stanco, ha bisogno di un po' di riposo. Comunque, gol di De Ligt a parte, ci ha pensato Higuain: il migliore degli attaccanto schierati da Sarri in corso di gara.
SERIE A, GIORNATA N. 11 RISULTATI Roma-Napoli 2-1 (19' Zaniolo R, 55' Veretout rig R, 72' Milik N). Bologna-Inter 1-2 (59' Soriano B, 75' Lukaku I, 90'+2' Lukaku rig I). Torino-Juventus 0-1 (70' De Ligt J). Atalanta-Cagliari 0-2 (32' Pasalic aut C, 58' Oliva C). Genoa-Udinese 1-3 (22' Pandev G, 32' De Paul U, 87' Sema U, 90' + 4' Lasagna U). Verona-Brescia 1-2 (50' Salcedo V, 81' Pessina V, 85' Balotelli B) Lecce-Sassuolo 2-2 (18' Lapadula G, 35 Toljan S, 42' Falco L, 85' Berardi S) Fiorentina-Parma 1-1 (40' Gervinho P, 67' Castrovilli F) Milan-Lazio 1-2 (25' Immobile L, 28' Bastos aut M, 83' Correa L) Spal-Sampdoria 0-1 (90'+1 Caprari S) CLASSIFICA Juventus 29, Inter 28, Roma 22, Lazio, Atalanta e Cagliari 21, Napoli 18, Fiorentina 16, Verona 15, Parma 14, Milan e Udinese 13, Bologna 12, Torino 11, Sassuolo e Lecce 10, Genoa e Samp 8, Brescia e Spal 7. *** ATALANTA-CAGLIARI 0-2 Più che l'inatteso ko dell' Atalanta che forse quest'anno era andata anche un po' oltre le sue
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Milan, Elliott ha un piano in quattro punti (e aveva detto sì a Ibrahimovic)
Conti stabili (più ricavi per reinvestire nella squadra), soluzione con l’Uefa, il via ai lavori dello stadio e giocatori giovani ma con qualche eccezione: è stato Zlatan a dire di no
Una rosa giovane (ma come si vedrà non senza possibili eccezioni: per esempio erano arrivati i sì per Ibra l’anno scorso e Modric, in estate), conti «stabili», rapporti normalizzati con la Uefa e, naturalmente, lo stadio. Le voci su una possibile vendita del Milan emergono periodicamente e non potrebbe essere diversamente data la natura della proprietà, che è un fondo d’investimenti, ma dalle parti di Elliott continuano a registrarsi smentite a ogni ipotesi di addio (e in modo netto anche di alcuna trattativa con il francese Arnault e il ceco Kretinsky), almeno non prima di aver realizzato il progetto con i quattro punti di cui sopra. Una volta completati, infatti, il Milan dovrebbe essere un club risanato, tornato ai vertici del calcio e, di conseguenza, la vendita potrà essere conveniente. Quanto ci vorrà? Quello che serve. A quanto risulta, l’Uefa è il punto sul quale al Milan ritengono di essere più avanti con il lavoro, dopo l’accordo raggiunto la scorsa estate (in cambio della rinuncia all’Europa League), che dovrebbe sfociare in un settlement agreement in grado di definire una volta per tutte il piano di rientro. Vedremo.
Su tutto il resto, il viaggio è ancora molto lungo. Partiamo dai conti, dal momento che il bilancio si è chiuso con un rosso record di 155,9 milioni. L’obiettivo è razionalizzare: non a caso il primo passo è stato non rinnovare i contratti di Abate, Bertolacci, José Mauri, Strinic, Montolivo, Zapata, che hanno fatto risparmiare circa 25 milioni di salari lordi per giocatori non protagonisti. I costi per il personale, però, nell’ultimo anno sono ancora aumentati e l’ad Ivan Gazidis ha chiarito che dovrà intervenire ancora tagliando il monte ingaggi.
La politica dei giovani nasce da qui, dalla necessità di vedere prima i possibili campioni, in modo da assicurarseli a prezzi ragionevoli e, se dovesse servire, venderli guadagnandoci. Questo non nell’ottica di arrivare a incassare chissà quali dividendi, ma per rendere la società più sana (oggi brucia quasi 10 milioni al mese): fonti vicine a Elliott infatti assicurano che sia la proprietà sia l’ad Gazidis abbiano ben chiaro che ogni euro guadagnato nel calcio vada reinvestito nel calcio, anche perché se la parte sportiva non funziona, è difficile trainare tutto il resto, sponsor compresi, come ha spiegato il presidente Paolo Scaroni all’assemblea dei soci (a proposito ieri è stato ufficializzata l’assunzione di una nuova figura nell’area commerciale).
E siccome il Milan deve prima di tutto tornare a vincere, non c’è un’opposizione perentoria ai famosi giocatori di esperienza: se era già noto che la proprietà in estate aveva dato il suo beneplacito all’ingaggio di Modric, che però poi non ha voluto lasciare Madrid, adesso si scopre che anche un anno fa l’ad Gazidis non aveva affatto bocciato l’idea Ibra: è lo svedese che, incassato il rinnovo con i Galaxy, ha preferito restare dov’era. Perché se il Milan non ricomincia a essere attrattivo è difficile che i campioni vogliano raggiungerlo. Un circolo vizioso. Che si spezza aumentando i ricavi: ed è per questo che serve lo stadio, ma anche su questo la strada, dopo le condizioni poste dal Comune, è tutt’altro che in discesa.
CorSera
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La Juve resta prima battendo il Torino con un gol di De Ligt. Il difensore prende un altro pallone di mano in area ma per l’arbitro non è rigore: l’unica cosa che abbiamo capito è che nessuno su questa storia ci ha capito niente. Nemmeno gli arbitri… Higuain dà la carica a una Juve che non è ancora sarriana.
TORINO-JUVENTUS 0-1
Ha vinto la Juventus, mantenendosi così in testa alla classifica. Non poteva essere diversamente anche se il Torino ha fatto una partita più che dignitosa, molto oltre la sua modesta condizione attuale. E rischiando addirittura di pareggiarla se Szczesny non si fosse esibito in belle parate nel momento più opportuno.
La svolta della partita è arrivata con l’inserimento di Higuain al posto di Dybala, l’argentino dà alla Juventus molta più incisività in attacco: conclude di persona o fornisce assist. Come è successo in occasione del gol di De Ligt che ha deciso la partita.
Il gol di De Ligt fa da contraltare all’altro episodio che ha visto coinvolto il difensore olandese ancora in un episodio di “mani” in area di rigore. Al di là se fosse rigore o meno e delle considerazioni comunque su un regolamento cervellotico e sull’applicazione da parte degli arbitri fin troppo discontinua – una volta è rigore, un’altra no, così in maniera del tutto random – è evidente che il giocatore deve trovare una soluzione al problema della sue braccia che attraggono palloni un po’ ovunque e comunque capiti.
In questo episodio colpisce soprattutto il fatto, nel fermo immagine, che Pjanic abbia le mani dietro la schiena, mentre De Ligt no. Dimostrando che evidentemente ci sono diverse maniere di muoversi e di stare in area di rigore. E facendo comunque esplodere polemiche e una discreta bufera via social. Ovviamente neanche il Torino è convinto della correttezza della decisione di non dare rigore.
Non volendo sottrarmi ad esprimere un opinione del tutto personale dico che per come ci avevano spiegato e rispiegato il regolamento mi era parso rigore. Ma può essere benissimo che non ci abbia capito nulla come il 90% dei tifosi però. E anche dei giocatori, degli allenatori e degli arbitri stessi, visto che alcuni decidono in una maniera e altri del tutto all’opposto.
Sempre sullo sfondo mi pare che la Juve continui a vincere senza un gioco particolarmente brillante o particolarmente sarriano. Alla maniera di Allegri, per esser chiari. Delle 10 vittorie, 9 sono arrivate con un gol di scarto. Ma di una Juve prima in classifica nessuno può comunque lamentarsi. Il suo terreno di sfida e di prova, lo sappiamo, è la Champions League.
Il Napoli ha 11 punti di distacco dalla vetta in 11 partite. Perde un punto a partita rispetto al vertice. Vedremo stasera come sarà invece la situazione rispetto alla zona champions: per ora è a -4 dalla Roma e -3 dall'Atalanta (che pero' deve ancora giocare). L'indicazione è comunque chiara: sta vivendo una crisi...non conclamata, non ammessa ma è pur sempre una crisi: su 11 partite ne ha perse già 3.
D'altro canto l'ambiente è quello che è: Insigne non ha saputo trovare niente di meglio che addurre la scusa del gravame psicologico per il "furto" (secondo loro) subito mercoledì per il rigore non dato a Llorente. A Napoli la colpa è sempre esterna, autoassolvendosi continuamente. Senza una necessaria assunzione di responsabilità - e conseguente analisi critica - sarà difficile sistemare le cose, visto che credi che sia sempre colpa degli altri o del destino cinico e baro.
Il mondo del calcio è curioso: mercoledì gli interisti si stracciavano vesti e strappavano capelli ululando al "furto" (sempre secondo loro), alla simulazione, all'inganno, al Palazzo per il rigore di Ronaldo all'ultimo minuto col Genoa...passano 3 giorni e che succede all'ultimo minuto di Bologna-Inter? Lo stesso identico rigore di Orsolini su Lautaro: qualcuno ha visto strappare capelli e ululare al Palazzo? Io ho visto incassare e scartare quello che loro, circa la Juve, hanno definito un furto.
Forse, vista questa doppia morale, questo strabismo, questa capacità di usare la lingua solo quando tocca agli altri, sarebbe meglio limitarsi a commentare le partite dal lato squisitamente tecnico ed evitare ogni commento su quello arbitrale.
D'altro canto una squadra che ha ricevuto 5 rigori (e zero fischiati contro) in 11 partite non ha di che lamentarsi. In più si tiene due (ex) juventini in casa, uno alla guida del vapore e l'altro a quella della panchina: si fa più bella figura a stare zitti, guardare la classifica, godersi questa stagione: come dicevano gli antichi: "silentium est aureum", così ci si evita pure di predicare bene e razzolare al contrario.
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Il braccio di de Ligt non è rigore: è attaccato al corpo e nel momento del contatto del pallone lo ritrae all'indietro. Non cerca il contatto con la sfera.
C'è un episodio, sempre di ieri, che chiarisce bene quando (in casi simili) è invece rigore: Callejon (in Roma-Napoli) che usa il braccio (sempre vicino al corpo) per cercare il pallone e deviarlo. Il contrario di quello che fa de Ligt. E' in quello iato che si dimostra la ratio della corretta interpretazione arbitrale.
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E poi, scusate, ma chi dovrebbe decidere o dire se si tratta di regalia o di corretta decisione? I giornalisti? Non ci stanno capendo un tubo sulla corretta (se ne esiste una) interpretazione dei mani in area. I tifosi? Figuriamoci. Abbiamo visto in abbondanza come ragionano (Ronaldo-Sanabria e Lautaro-Orsolini).
Probabilmente sono in confusione pure gli arbitri, per cui c'è da fare solo una cosa: quello che viene prendi.
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Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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