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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioMa quella sarà una foto messa a casa nel profilo, mica è quella di chi scrive.I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza MessaggioB & B with a little weed
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Napoli, ricorso contro la squalifica di Ancelotti. Giuntoli: ''Meritiamo rispetto''
Il club prova a cancellare la giornata di squalifica inflitta al tecnico espulso nell'infuocato finale del match contro l'Atalanta. Il ds: ''Da parte degli arbitri c'è mancanza di personalità''. Contro la Roma torna Manolas
Ricorso d'urgenza del Napoli contro la squalifica di una giornata inflitta a Carlo Ancelotti, espulso nell'infuocato finale di gara di mercoledì sera contro l'Atalanta. Il club partenopeo spera di riportare in panchina il tecnico per la gara di domani all'Olimpico contro la Roma.
Oggi intanto ai microfoni della radio ufficiale è intervenuto il ds azzurro Cristiano Giuntoli che è tornato sul rosso ad Ancelotti e sulle proteste azzurre contro l'arbitro Giacomelli. "Io e Ancelotti calmavamo i giocatori per finire la partita - ha spiegato commentando il ricorso - non esiste dare un rosso a chi è così collaborativo. La spiegazione è stata: dovevo fare qualcosa perché c'era troppo casino".
Nel calcio italiano "c'è mancanza di personalità da parte degli arbitri, non sappiamo più chi arbitra, se gli arbitri, il VAR, i guardalinee che non alzano mai la bandierina, neanche di fronte a fuorigioco evidenti, per non prendersi responsabilità. Noi vogliamo chiarezza, dobbiamo essere rispettati" ha detto Giuntoli. "Il popolo napoletano deve essere rispettato, così come la società per i bilanci a posto e la proposta tecnica di questi anni. Non possiamo vedere ogni partita falsata, non importa se a favore o sfavore. Noi non vogliamo aiuti, ma solo chiarezza".
Giuntoli ha commentato anche il rifiuto dell'arbitro di rivedere l'azione al Var in prima persona come gli chiedevano i giocatori e lo staff del Napoli: "Non so perché non l'abbia rivista - ha detto - è quello che gli abbiamo chiesto. In 5 anni non è mai successo, quindi ci sarà un motivo. Mi rifaccio alle parole di Gasperini che dice che dal vivo era rigore, tu fischialo e poi lo rivedi. Il difensore dell'Atalanta si scaglia contro Llorente che si è difeso, altrimenti sarebbe stato investito sulla faccia. Il rigore è netto, dal fotogramma sembra fallo ma perché non c'è prospettiva. Al VAR ci deve essere chi ha giocato al calcio che capisce le dinamiche".
Giuntoli ha parlato anche di mercato e in particolare della trattativa per il rinnovo di Milik: "Stiamo parlando con l'entourage di Milik: lui ha voglia di rimanere e noi di tenerlo, quindi siamo molto fiduciosi. Pensiamo di prolungare per altri cinque anni e pensiamo di puntare su di lui, come lo pensavamo anche prima. Il momento 'difficile' che ha passato è stato tale dal punto di vista fisico, non tecnico. Comunque, nonostante due anni di inattività quasi, l'anno scorso ha fatto 20 gol in 31 gare. Nelle ultime cinque partite non sono tanto i gol che ha segnato ma le situazioni che ha creato, i pali che ha colpito. Sicuramente è destinato a fare tanti gol".
I convocati per la Roma, tornano Manolas e Hysaj
Sono 22 i convocati per la sfida di domani alle 15 contro la Roma. Tornano a disposizione Manolas e Hysaj, out Allan e Ghoulam. La lista: Callejon, Di Lorenzo, Elmas, Fabian, Gaetano, Hysaj, Insigne, Karnezis, Koulibaly, Llorente, Lozano, Luperto, Manolas, Maksimovic, Mario Rui, Meret, Mertens, Milik, Ospina, Tonelli, Younes, Zielinski.
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Inter, nuovo allarme di Conte «Non possiamo sempre andare al massimo»
Contro il Bologna, tra i nerazzurri con l’infermeria affollata tornano Sensi e Vecino. «Dobbiamo andare sempre a duemila all’ora. Se stacchiamo il piede dall’acceleratore è difficile vincere la partita» spiega l’allenatore
Magari è proprio come dice Antonio Conte. «Oggi parlare di scudetto è un aspetto mediatico, non sarei serio se lo facessi». L’Inter però è lì, appena un punto dietro alla Juventus e, nella storia della serie A a girone unico, mai aveva vinto otto delle prime dieci partite. La trasferta di Bologna non è solo una tappa intermedia nella battaglia con i bianconeri di Sarri, è pure la prova generale in vista della sfida decisiva di Champions contro il Borussia Dortmund.
Conte non ha fatto mistero della sua preoccupazione: la squadra è stanca, fiaccata da tante partite e infortuni. L’emergenza ora è più contenuta, Sensi e Vecino sono di nuovo arruolabili, ma la sorpresa potrebbe essere il debutto da titolare di Lazaro. Al di là di una rosa corta, ad agitare il tecnico nerazzurro è un tratto dell’Inter da correggere. «Dobbiamo andare sempre a duemila all’ora. Se stacchiamo il piede dall’acceleratore è difficile vincere la partita», analizza. Un giudizio dettato dai rilassamenti (quasi fatali) con Sassuolo e Brescia.
L’Inter è da sistemare, nel mentre però la coppia Lukaku-Lautaro fa faville e i nerazzurri sono concreti. Dopo l’Atalanta è la squadra più prolifica, sempre andata in gol nelle prime 13 partite stagionali. Il rovescio della medaglia è una difesa più distratta, tanto da subire almeno una rete in tutte le ultime cinque gare di campionato.
Una pecca che non toglie pressione alla Juventus, come ammesso pure da Cristiano Ronaldo. Conte schiva i paragoni con il passato bianconero, sa di non avere una rosa al livello degli avversari. La sfida però è nei fatti e nei risultati, su quelli l’Inter si sta rivelando tostissima. «Per noi l’obiettivo è essere credibili e avere l’ambizione di tornare a vincere». Tra lui e Sarri un punto di contatto c’è: la Var. «Non viene utilizzata da tutti allo stesso modo e ciò mi lascia perplesso, crea precarietà. La Var può aggiustare, correggere l’errore grosso: fossi un arbitro la userei sempre. Magari da allenatore potessimo avere qualcosa che corregge le fesserie che facciamo». Fin qui però Conte di errori non ne ha commessi, se l’Inter sta lì il merito è suo. Può restarci solo se dal mercato arriverà un aiuto concreto.
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Milan: Lazio, Juventus e Napoli, tre super sfide che attendono Pioli
Il capolavoro di Suso contro la Spal non cancella la crisi dei rossoneri. Difesa in progresso, attacco e centrocampo ancora indietro. Per andare oltre servono il risveglio di Piatek, la consacrazione di Calhanoglu e l’esplosione di Leao.
Il Diavolo è vivo. Ma per capire se davvero può lottare insieme agli altri per un posto in Europa occorrono controprove. Perché quello che s’è visto giovedì contro la Spal ha messo in chiaro che non è affatto uscito dalla crisi. L’ha ammesso anche Stefano Pioli, da tecnico di buonsenso quale è: «Qui c’è tanto da migliorare».
Giusto così: raccontarsi balle non servirebbe a niente, anzi, sarebbe peggio, col rischio di azzerare quel passettino in avanti che contro i ferraresi c’è stato. E l’impressione netta è che, senza quel lampo di Suso, il Milan sarebbe rimasto ancora una volta al buio. Con quella punizione, oltre a trasformare i fischi in applausi, l’andaluso ha dato una risposta a chi si chiede come sia possibile che tutti gli allenatori gli abbiano dato fiducia. Gattuso, Giampaolo, ora Pioli: a Suso non rinuncia nessuno. Tutti pazzi? No, la verità è che in una squadra nella quale la qualità non è immensa, rinunciare al suo talento, per quanto incostante, sarebbe peggio. Suso, da parte sua, ha sposato in pieno la linea di Pioli, mostrando su Twitter di non essersi esaltato dopo giovedì: «Un gol non cambia la storia. Non cancella un momento negativo. Né i fischi, meritati. O le critiche, giuste. Un gol ci fa respirare e ci fa capire che la strada è quella giusta, ma è lunga».
Ora servirebbero anche il risveglio di Piatek, la consacrazione di Calhanoglu o l’esplosione di Leao, che avendo 19 anni ha giustamente bisogno dei suoi tempi. Senza gol non si va da nessuna parte. E il Milan ha il 15esimo attacco della A. Colpa anche di un centrocampo che produce poco. Bennacer in regia è stato una mezza delusione.
Progressi invece si sono visti dietro. Pioli ci ha lavorato parecchio. Ha puntato l’attenzione soprattutto sull’aspetto mentale. E contro la Spal il reparto ha retto: zero gol subiti, dopo che nelle precedenti 6 gare erano stati 12. È da lì che si deve ripartire, da una solidità difensiva che è mancata, in questi primi due mesi. Quando prendi gol dal primo che passa, perdi non solo punti, ma anche sicurezze e fiducia. Contro la Spal si è vista gente con anima. O «spirito», come lo chiama Pioli. Che ora è sicuro: «Iniziamo a pensare da squadra». La testa è più libera, l’ha ammesso Paquetà a Sky e Mediaset: «Prima c’era confusione, ora invece le cose sono più chiare, siamo a nostro agio».
Esplicita la critica a Giampaolo, come esplicito è l’elogio al normalizzatore Pioli. La cui linea difensiva a «tre e mezzo» funziona: il reparto è compatto ma allo stesso tempo Theo può sganciarsi. Positivo il debutto da titolare di Duarte. Causa l’infortunio muscolare di Musacchio, lo rivedremo già domani contro la Lazio nella prima delle tre gare crocevia: dopo i biancocelesti, che vanno a mille, ci saranno prima la Juventus allo Stadium e, dopo la sosta, il Napoli a San Siro. Calendario da brividi. Come affrontare tre ottomila in fila. L’unica cosa da fare è evitare di guardare la classifica. Adesso conta solo restare compatti — ieri a Milanello c’era la dirigenza al completo — e provare ad aggiustare una stagione che non è compromessa. In attesa che il mercato porti un po’ di esperienza: senza, resterà tutto dannatamente difficile.
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Roma, Fonseca: "Il Napoli? Spero che alla fine non si parli dell'arbitro"
Il tecnico dei giallorossi alla vigilia della sfida contro i campani: "Rispetto molto Ancelotti, spero domani possa essere della partita. Per me è molto importante l'atteggiamento della squadra, che deve essere sempre positivo. Spero non si debba parlare ancora degli arbitri"
L'anticipo del sabato pomeriggio dell'undicesima giornata di A è una sfida per la Champions. Lo dice la classifica con la Roma a quota 19 e il Napoli che insegue a 18. Paulo Fonseca, allenatore dei giallorossi, è pronto: "Mancini sulla linea dei difensori? Vediamo domani. Oggi non voglio dire niente della squadra che giocherà contro il Napoli. Ancelotti è un grandissimo allenatore, che ha vinto in grandi squadre, dimostrando grandi capacità. Lo rispetto molto: è un uomo onesto, serio e professionale. Mi aspetto che domani possa essere della partita". Il tecnico della Roma in conferenza stampa ha esordito così a proposito del possibile sostituto di Fazio, squalificato, e della squalifica di Ancelotti, per la quale gli azzurri hanno fatto ricorso.
"Lavoro sulla mentalità"
"E' molto importante l'atteggiamento della squadra, che deve essere sempre positivo. Penso che se la squadra mostra l'atteggiamento delle ultime due gare possiamo stare più vicini alla testa della classifica e lottare per vincere più partite - ha detto ancora Fonseca -. E' importante avere una mentalità ambiziosa: la squadra la sta mostrando e ciò mi preme molto. Sto lavorando sulla mentalità per fare diventare il team sempre più ambizioso". "Spinazzola è pronto. E' stato a riposo contro l'Udinese ma è stata una mia decisione. Anche Juan Jesus sta bene e può giocare dal primo minuto. Cetin? Potrebbe giocare anche lui: è un ragazzo che sta imparando tutti i giorni. Pastore? E' solo una questione fisica: oggi sta bene e sta giocando bene. Non abbiamo molte soluzioni in questo momento a centrocampo. Può essere una soluzione. Smalling? La prima volta che abbiamo parlato di lui è stato Petrachi a parlarmi di questa possibilità. Si è adattato bene: è un grandissimo giocatore, molto importante per noi", ha aggiunto Fonseca.
"Spero non debba parlare ancora di arbitri"
"Gli obiettivi della Roma? Domani è una sfida Champions? Per me conta sempre la prossima partita, giocheremo contro una squadra molto forte. Non guardo più avanti - ha spiegato Fonseca -. E' vero che a me piace una squadra che mantiene spesso il possesso del pallone ma penso che l'importante sia capire che dobbiamo essere forti, ambiziosi e lottare e correre fino all'ultimo". "Petrachi è una presenza molto forte: è ogni giorno al nostro fianco e parla con tutti: questo è importantissimo. Le parole di De Laurentiis sugli errori arbitrali? Non mi piace parlare degli arbitri e non commento le parole degli: la sua è una opinione e io la rispetto. Spero che domani a fine gara nessuno debba parlare ancora dell'argomento arbitri", ha aggiunto Fonseca.
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Sarà 4-3-1-2. Dybala e Ronaldo in attacco con Bernadeschi alle spalle. Emre Can, Bentancur e Matuidi a centrocampo
Sarri darà i convocati solo stamattina, con un piccolo dubbio su Pjanic. Miralem si è allenato solo parzialmente con la squadra e potrebbe essere risparmiato. Il resto sono pensieri di formazione. Sarà ancora 4-3-1-2, con Dybala favorito su Higuain per la maglia vicino a Ronaldo e Douglas Costa tentazione da trequartista: l’idea base è Bernardeschi ma DC11 sta meglio e avrà spazio almeno a gara in corso. In mezzo, Bentancur play con quattro uomini per due maglie da mezzala: Matuidi che dovrebbe esserci dal 1’, Emre Can, Khedira e Ramsey. Dietro tutto fatto per quattro quinti, con una sola questione aperta. De Sciglio giocherà una delle prossime partite al posto di Alex Sandro: sarà quella di stasera?
Higuain è tornato ad allenarsi con la squadra da un paio di giorni e oggi dovrebbe rientrare tra i convocati. Testato in attacco, si giocherà il posto con Dybala, per stare al fianco di CR7, ben sapendo di poter essere decisivo pure da cambio.
GdS
JUVENTUS 4-3-1-2SzczesnyCuadrado Bonucci De Ligt Alex SandroEmre Can Bentancur MatuidiBernardeschi
Dybala Ronaldo
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La soluzione di Giuntoli è fantastica: mandare al var "chi ha giocato al calcio perchè capisce le dinamiche"...cioè come giudici di gara dovremmo mandarci degli ex calciatori. Già non ci si fida degli arbitri, che pure, carte alla mano, sono sempre stati la parte più pulita del calcio (ad essere corrotti, a vendere e comprare le partite, a fare magheggi di ogni sorta in Italia nella stragrande maggioranza dei casi sono stati calciatori e dirigenti: gli arbitri si contano sulle dita di una mano)...figuriamoci quanto ci si potrebbe fidare di ex calciatori che hanno indossato una maglia piuttosto che un'altra, con tutta la rivalità che c'è da noi.
Inoltre il mondo del calcio è di una ignoranza abissale: lo stesso Giuntoli ancora si domanda perchè "l'arbitro non è andato al var"...quando è stato spiegato in tutte le salse che il var non interviene se non quando 1) l'arbitro non vede e 2) c'è chiaro ed evidente errore: in quel caso nessuna delle due opzioni.
Sarebbe stato bello che Giuntoli avesse pontificato anche dopo questo episodio:
e si fosse chiesto perchè l'arbitro non è andato nemmeno al var.
Lì tutti zitti. Lì niente richiesta di rispetto "per il popolo napoletano, per i bilanci sani della società". Lì si è passati all'incasso. Per questo calciatori e dirigenti, oltre ad essere la parte storicamente più ignorante, maneggiona, corrotta e corruttibile del calcio, è anche quella più bassamente ipocrita. Devono pensare solo a fare le squadre e a giocare, che a tanti non riesce nemmeno quello, figurarsi applicare il regolamento....ma di noi
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Sicuramente chi ha giocato a calcio "capisce le dinamiche", che infatti sono di una trasparente e universale semplicità: quando tocca a me (il regalo) incasso e scarto senza farmi troppe domande; quando tocca agli altri sclero e faccio casino, chiedendo "rispetto" - che va tradotto con "regalo": sclero e faccio casino per mettere pressione agli arbitri così la prossima volta il regalo lo fanno o rifanno a me.
Quella è l'etica comportamentale del mondo del calcio, le sue "dinamiche".
Piangere, trovare scuse, accollare i propri fallimenti sempre agli altri: questo a chi sta nel calcio è sempre riuscito bene. Assumersi una mezza responsabilità, sentire una mezza autocritica...quello meno. So' tutti bravi, tutti geni.
Avete mai sentito qualcuno candidamente confessare: "beh sì, in fondo come calciatore sono una pippa"?..o un dirigente: "in effetti abbiamo messo su una squadra alla cazzio di cane"?...o un allenatore: "come allenatore ho un chiulo enorme ad essere in A, perchè sì e no saprei combinare qualcosa forse in serie C"? Io no.
Qualcuno rifiutare un regalo arbitrale? Un Ancelotti correre indiavolato in mezzo al campo per dire all'arbitro: "guarda che Mertens ti ha ingannato, ha simulato, ritira il rigore"? Un Giuntoli scusarsi per il furto il giorno dopo? Credo che creperemo prima di avere il piacere di assistere a scene simili. Pero' mi raccomando, l'urgenza non è la bassa morale, la squallida convenienza, l'utilitarismo e la somma ipocrisia che albergano nel calcio, ma il var.Last edited by Sean; 02-11-2019, 09:43:41....ma di noi
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Dubbio Cetin-Jesus. Nel Napoli torna Mario Rui
È vero che Fonseca non ha poi tante scelte, ma è anche vero che qualche dubbio se lo porterà dietro fino alla fine. In particolare tra Spinazzola e Florenzi come terzino destro e Cetin a Juan Jesus al centro della difesa, al fianco di Smalling. Spinazzola e Cetin sono favoriti e dovrebbero partire titolari. Come Pastore, alla quinta gara consecutiva e che potrebbe fare staffetta con Diego Perotti. Non dovrebbero invece esserci dubbi nel Napoli. In difesa ci sarà il ritorno di Manolas al fianco di Koulibaly, così come a sinistra sarà schierato Mario Rui, al rientro dopo un mese dall’infortunio muscolare di Genk.
(gasport)
È vero che Fonseca non ha poi tante scelte, ma è anche vero che qualche dubbio se lo porterà dietro fino alla fine. In particolare tra Spinazzola e Florenzi come terzino destro e Cetin a Juan Jesus al centro della difesa, al fianco di Smalling . Spinazzola e Cetin sono favorit...
Mancini resta a centrocampo, Cetin dall’inizio
IL TEMPO (F. BIAFORA) - Per la sfida Champions con il Napoli (poco più di 32mila i presenti) Fonseca punterà ancora una volta sul blocco squadra che ha battuto Milan ed Udinese. Il tecnico giallorosso, nonostante le tante indisponibilità per infortunio, ha trovato un assetto che funziona e cambierà il meno possibile, dando ancora fiducia a Pastore sulla trequarti alle spalle di Dzeko e a Mancini in mediana. Le uniche novità rispetto alla vittoriosa trasferta in Friuli riguarderanno la difesa. Spinazzola, ormai eletto titolare della fascia destra (Florenzi è uscito dalle rotazioni del ruolo), si riprenderà il suo posto dopo un turno di riposo. Al centro sarà invece Cetin a sostituire lo squalificato Fazio, con Juan Jesus disponibile per la panchina. Intanto, in attesa del completo recupero di Mkhitaryan, Cristante ieri si è sottoposto alla risonanza magnetica per capire se sarà necessaria o meno l’operazione per il grave infortunio al tendine. Le prime sensazioni dopo dieci giorni di terapia conservativa sono buone, ma la decisione definitiva sull’intervento (3-4 mesi di stop) arriverà soltanto lunedì, quando ci sarà il responso dello specialista finlandese Orava.
Last edited by Sean; 02-11-2019, 10:23:55....ma di noi
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Per un Roma-Napoli si sta sui 32mila presenti...poi pero' si vogliono gli stadi da 80mila posti per farsi bbelli...quando anche con uno da 50mila sarebbe stato mezzo vuoto per un incontro di cartello.
Si vede che la gente preferisce starsene a casa ad ascoltare Adani. Visto come siamo ridotto a livello di qualità umana, non mi stupirei....ma di noi
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Sui pochi spettatori influisce orario, maltempo, solite difficoltà ad accedere all'olimpico dove bisogna parcheggiare a tre km di distanza, tifoserie ostili ecc....
Per il resto mi fa specie il trattamento mediatico degli allenatori della roma e napoli. Fonseca viene squalificato dopo roma-cagliari e viene descritto come un rosicone sovversivo, ancelotti passa per martire.
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