Milan-Roma, Sconcerti: i rossoneri possono credere allo scudetto. Juventus e Napoli inferiori alle milanesi
Non è questo il momento di chiedersi cosa sarà il Milan alla fine di maggio, probabilmente l’Inter sarà più forte, ma è indubbia la crescita di Pioli
di Mario Sconcerti
In questo giorno sospeso il Milan riprende il discorso con se stesso. Forse le sospensioni di partite possono servire a questo, a guardarsi di più senza giudicarsi troppo. Cosa stia accadendo davvero non può saperlo nessuno, né sul campo né nella vita. È un tempo strano e impaurito. In Inghilterra ci sono squadre come il Burnley che hanno 4 partite in meno. È difficile chiedere chiarezza, assenza di problemi. In questo inverno cupo, il calcio continua a fare il suo mestiere, che è quello di fare compagnia al Paese.
Il risultato è che il Milan conferma il suo diritto ad andare fino in fondo. La Roma era un avversario atipico perché non sai mai esattamente quale faccia mostrerà. Sa giocare e perdersi. Non ho capito bene il primo rigore, quello che ha indirizzato la gara. Ho visto il braccio, non sono riuscito a vedere la deviazione. Ma per quel che so e ricordo di fisica classica, non c’è traiettoria pulita se esiste una deviazione. Forse ha ragione Mourinho quando chiede di farsi mandare a Trigoria una certificazione. Ma ha soprattutto ragione quando dice che la differenza tecnica tra il Milan e i suoi è stata netta.
Il Milan ha un passo collaudato, un sentimento di squadra che la Roma non ha, può permettersi di difendere anche con Kalulu e Gabbia titolari. Non è questo il momento di chiedersi cosa sarà il Milan alla fine di maggio, probabilmente l’Inter sarà più forte. Conta che il Milan cresca nei tanti modi che Pioli conosce e continui a mostrare qualità, personalità, identità, anche schierando formazioni sempre diverse. Il peso di Leao ha chiuso da solo la partita che era cominciata con Saelemakers ala sinistra.
A Torino il risultato è poco decifrabile. Un pareggio danneggia chiunque a questi livelli, ma nel gioco è stato più continuo il Napoli, più compatto. La Juve è stata per due terzi di gara più brillante, ma estemporanea, individuale. Si sono mostrate entrambi inferiori al Milan di San Siro e all’Inter degli ultimi due mesi. Ma credo che sia Napoli che Juve non pensino più allo scudetto, conta il famoso quarto posto, che resta almeno una sconfitta ben pagata. Due ultime cose: successo molto importante di Mazzarri in casa della Sampdoria. Sesto gol consecutivo di Gabbiadini, e un abbraccio a Sarri che a fine partita ha chiesto di fargli sapere con certezza se il Covid è preoccupante o una semplice influenza. Ma forse gli basterà aprire una finestra.
CorSera
Non è questo il momento di chiedersi cosa sarà il Milan alla fine di maggio, probabilmente l’Inter sarà più forte, ma è indubbia la crescita di Pioli
di Mario Sconcerti
In questo giorno sospeso il Milan riprende il discorso con se stesso. Forse le sospensioni di partite possono servire a questo, a guardarsi di più senza giudicarsi troppo. Cosa stia accadendo davvero non può saperlo nessuno, né sul campo né nella vita. È un tempo strano e impaurito. In Inghilterra ci sono squadre come il Burnley che hanno 4 partite in meno. È difficile chiedere chiarezza, assenza di problemi. In questo inverno cupo, il calcio continua a fare il suo mestiere, che è quello di fare compagnia al Paese.
Il risultato è che il Milan conferma il suo diritto ad andare fino in fondo. La Roma era un avversario atipico perché non sai mai esattamente quale faccia mostrerà. Sa giocare e perdersi. Non ho capito bene il primo rigore, quello che ha indirizzato la gara. Ho visto il braccio, non sono riuscito a vedere la deviazione. Ma per quel che so e ricordo di fisica classica, non c’è traiettoria pulita se esiste una deviazione. Forse ha ragione Mourinho quando chiede di farsi mandare a Trigoria una certificazione. Ma ha soprattutto ragione quando dice che la differenza tecnica tra il Milan e i suoi è stata netta.
Il Milan ha un passo collaudato, un sentimento di squadra che la Roma non ha, può permettersi di difendere anche con Kalulu e Gabbia titolari. Non è questo il momento di chiedersi cosa sarà il Milan alla fine di maggio, probabilmente l’Inter sarà più forte. Conta che il Milan cresca nei tanti modi che Pioli conosce e continui a mostrare qualità, personalità, identità, anche schierando formazioni sempre diverse. Il peso di Leao ha chiuso da solo la partita che era cominciata con Saelemakers ala sinistra.
A Torino il risultato è poco decifrabile. Un pareggio danneggia chiunque a questi livelli, ma nel gioco è stato più continuo il Napoli, più compatto. La Juve è stata per due terzi di gara più brillante, ma estemporanea, individuale. Si sono mostrate entrambi inferiori al Milan di San Siro e all’Inter degli ultimi due mesi. Ma credo che sia Napoli che Juve non pensino più allo scudetto, conta il famoso quarto posto, che resta almeno una sconfitta ben pagata. Due ultime cose: successo molto importante di Mazzarri in casa della Sampdoria. Sesto gol consecutivo di Gabbiadini, e un abbraccio a Sarri che a fine partita ha chiesto di fargli sapere con certezza se il Covid è preoccupante o una semplice influenza. Ma forse gli basterà aprire una finestra.
CorSera
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