Il Milan batte la Spal con una bella punizione di Suso, entrato dalla panchina. Per Pioli è la prima vittoria della sua gestione, e forse l’inizio della strada per uscire piano piano dall’incubo. Anche se Gazidis dice che per tornare a essere grande al Milan ci vorranno almeno dieci anni. Insomma mettetevi pure comodi, tanto c’è tempo…
MILAN-SPAL 1-0
La prima vittoria del Milan gestione Pioli, arriva su una bella punizione di Suso, messo molto insolitamente in panchina e poi ributtato dentro nel secondo tempo a cercare il tutto per tutto. Per battere la Spal penultima in classifica e che finora non ha fatto nemmeno un punto in trasferta (addirittura zero gol), c’è voluto un colpo individuale di uno dei suoi giocatori di maggior classe, ma che proprio per questo, soprattutto in un Milan sbandato e intristitito, non riesce a trovare una accettabile continuità di rendimento.
Il Milan sia pure ancora riveduto e corretto da Pioli, alla sua terza partita in rossonero, ha faticato molto a produrre un gioco efficace e anche a essere pericoloso e incisivo sotto porta. Innervosendosi e intestardendosi molto nello sbattere contro il muro. A cominciare da Piatek, che passano le giornate e cambiano gli allenatori, ma continua a non far gol (o quasi).
La vittoria dopo il pareggio col Lecce e il ko con la Roma, offre una piccola tregua al Milan e al suo nuovo allenatore. Ma le prospettive a breve termine non sono ancora il meglio di quello che si possa sperare. Per quelle a lungo termine stiamo alle parole del supermanager Ivan Gazidis che chiede dieci/quindici anni di tempo per tornare a un grande Milan e a delle grandi vittorie. Insomma possiamo metterci pure comodi, tanto di tempo ce ne è.
MILAN-SPAL 1-0
La prima vittoria del Milan gestione Pioli, arriva su una bella punizione di Suso, messo molto insolitamente in panchina e poi ributtato dentro nel secondo tempo a cercare il tutto per tutto. Per battere la Spal penultima in classifica e che finora non ha fatto nemmeno un punto in trasferta (addirittura zero gol), c’è voluto un colpo individuale di uno dei suoi giocatori di maggior classe, ma che proprio per questo, soprattutto in un Milan sbandato e intristitito, non riesce a trovare una accettabile continuità di rendimento.
Il Milan sia pure ancora riveduto e corretto da Pioli, alla sua terza partita in rossonero, ha faticato molto a produrre un gioco efficace e anche a essere pericoloso e incisivo sotto porta. Innervosendosi e intestardendosi molto nello sbattere contro il muro. A cominciare da Piatek, che passano le giornate e cambiano gli allenatori, ma continua a non far gol (o quasi).
La vittoria dopo il pareggio col Lecce e il ko con la Roma, offre una piccola tregua al Milan e al suo nuovo allenatore. Ma le prospettive a breve termine non sono ancora il meglio di quello che si possa sperare. Per quelle a lungo termine stiamo alle parole del supermanager Ivan Gazidis che chiede dieci/quindici anni di tempo per tornare a un grande Milan e a delle grandi vittorie. Insomma possiamo metterci pure comodi, tanto di tempo ce ne è.
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