Italia-Svizzera 1-1, Sconcerti: azzurri tornati normali, la stessa involuzione della Juventus
Siamo tornati a due passi da quello che combinò Ventura, però ora ci basta battere l'Irlanda: forza per favore! La bella Italia è finita quando è uscito Spinazzola
di Mario Sconcerti
L’Italia di Mancini è tornata normale, era un suo diritto. Aver vinto l’Europeo non significava essere i migliori per i prossimi quattro anni, significava essere stati i migliori di quel torneo. Abbiamo perso da tempo la differenza iniziale. Oggi manca il ritmo, il gioco rapido di prima, gli scambi corti e continui, la sfacciataggine che diventa fortuna nei tiri e nei dribbling. Se giochi normalmente, sei un avversario normale. Non hai niente più della Svizzera. E infatti in due partite autunnali, hai pareggiato due volte. E non puoi dire di essere stato sfortunato.
Semmai Garcia ha causato un rigore inutile mettendo a terra Berardi quando era già chiuso dalla fine del campo. Così adesso siamo tornati a due passi da quello che combinò Ventura quattro anni fa con la Svezia, Ventura che peraltro giusto oggi ha deciso di lasciare il calcio. Stavolta non può essere nemmeno colpa di Immobile, anzi molto rimpianto. È mancato Chiesa, anche se è stato l’unico che ha tirato; non c’è stato Insigne, era attesa l’assenza di Belotti, ma non così totale, poco ha dato Barella, normale è rimasto Jorginho che ha dato ordine contro un avversario ordinato, cioè il minimo. La Svizzera aveva sei riserve ma venivano da tanti Paesi. Okafor, Vargas, sono stati attaccanti inaspettati, hanno portato un po’ in giro la nostra vecchia difesa. Niente negli avversari ha fatto vedere un’inferiorità, una giustificazione per perdere.
È un avversario duro contro cui dovremo ancora combattere. Noi abbiamo due gol di vantaggio nella differenza reti, loro avranno un’ultima partita migliore. Non sono dei grandi attaccanti, ma non lo siamo più nemmeno noi. È come se avessimo la stessa involuzione della Juve, manca costruzione di gioco dal basso e chi possa riempire la parte finale del gioco. La bella Italia si è persa quando è uscito Spinazzola quattro mesi fa. Senza il giocatore che permetteva due ruoli e molti schemi, siamo scoloriti in fretta. Oggi siamo come gli altri, ma ci basta ancora battere gli irlandesi per andare al Mondiale. Non può essere così difficile. Per favore, Forza!
CorSera
Siamo tornati a due passi da quello che combinò Ventura, però ora ci basta battere l'Irlanda: forza per favore! La bella Italia è finita quando è uscito Spinazzola
di Mario Sconcerti
L’Italia di Mancini è tornata normale, era un suo diritto. Aver vinto l’Europeo non significava essere i migliori per i prossimi quattro anni, significava essere stati i migliori di quel torneo. Abbiamo perso da tempo la differenza iniziale. Oggi manca il ritmo, il gioco rapido di prima, gli scambi corti e continui, la sfacciataggine che diventa fortuna nei tiri e nei dribbling. Se giochi normalmente, sei un avversario normale. Non hai niente più della Svizzera. E infatti in due partite autunnali, hai pareggiato due volte. E non puoi dire di essere stato sfortunato.
Semmai Garcia ha causato un rigore inutile mettendo a terra Berardi quando era già chiuso dalla fine del campo. Così adesso siamo tornati a due passi da quello che combinò Ventura quattro anni fa con la Svezia, Ventura che peraltro giusto oggi ha deciso di lasciare il calcio. Stavolta non può essere nemmeno colpa di Immobile, anzi molto rimpianto. È mancato Chiesa, anche se è stato l’unico che ha tirato; non c’è stato Insigne, era attesa l’assenza di Belotti, ma non così totale, poco ha dato Barella, normale è rimasto Jorginho che ha dato ordine contro un avversario ordinato, cioè il minimo. La Svizzera aveva sei riserve ma venivano da tanti Paesi. Okafor, Vargas, sono stati attaccanti inaspettati, hanno portato un po’ in giro la nostra vecchia difesa. Niente negli avversari ha fatto vedere un’inferiorità, una giustificazione per perdere.
È un avversario duro contro cui dovremo ancora combattere. Noi abbiamo due gol di vantaggio nella differenza reti, loro avranno un’ultima partita migliore. Non sono dei grandi attaccanti, ma non lo siamo più nemmeno noi. È come se avessimo la stessa involuzione della Juve, manca costruzione di gioco dal basso e chi possa riempire la parte finale del gioco. La bella Italia si è persa quando è uscito Spinazzola quattro mesi fa. Senza il giocatore che permetteva due ruoli e molti schemi, siamo scoloriti in fretta. Oggi siamo come gli altri, ma ci basta ancora battere gli irlandesi per andare al Mondiale. Non può essere così difficile. Per favore, Forza!
CorSera
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