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Certo. Abbiamo appurato che Pjatek gioca meglio da solo...e tu vuoi affiancargli una prima punta pura come Mandzukic/Llorente. Mi spieghi con quale logica?
Uno come Mandzukic servirebbe come esperienza e cazzimma...ma da titolare. In tal caso avremmo dovuto vendere Pjatek. Ma poi avremmo avuto ancora meno goals in saccoccia (e gia' ne abbiamo pochi).
Non mi sembra appurato che Piatek giochi meglio da solo. Siamo tutti d'accordo che suoi mesi migliori siano stati quelli con il Genoa dello scorso anno e lì giocava con vicino Kouame.
Non mi sembra appurato che Piatek giochi meglio da solo. Siamo tutti d'accordo che suoi mesi migliori siano stati quelli con il Genoa dello scorso anno e lì giocava con vicino Kouame.
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Bravo
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Cura il tuo corpo come un tempio
Originariamente Scritto da M K K
Desade grazie di esistere
Originariamente Scritto da AK_47
si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.
Hernandez e' terzino da 4-3-1-2, e pure Conti lo puo' fare bene (sono entrambi terzini di spinta). Il problema sono il trequartista e la seconda punta.
Questo senza essere in disaccordo con te. Per il 4-3-3 serve un esterno sinistro da minimo 15 goals in campionato.
si hernandez senz altro.
conti bo non mi viene da considerarlo come un titolare,credo che i due infortuni gravi allo stesso ginocchio lo abbiano un po’ rovinato,anche il fatto che ne gattuso ne giampaolo ci abbiano puntato e il fatto che lo volevano dare addirittura dare al parma prima che lui rifiutasse mi fa riflettere un po’ sull affidabilità
anche piatek comunque secondo me sta meglio da solo centrale in un tridente che in un attacco a 2 dove va in difficoltà quando si defila
Non mi sembra appurato che Piatek giochi meglio da solo. Siamo tutti d'accordo che suoi mesi migliori siano stati quelli con il Genoa dello scorso anno e lì giocava con vicino Kouame.
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Koumane diversissimo da Mandzukic. Con Mandzukic non ci puo' giocare dai. Basta discuterne. Non va e basta.
I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
Certo. Abbiamo appurato che Pjatek gioca meglio da solo...e tu vuoi affiancargli una prima punta pura come Mandzukic/Llorente. Mi spieghi con quale logica?
Uno come Mandzukic servirebbe come esperienza e cazzimma...ma da titolare. In tal caso avremmo dovuto vendere Pjatek. Ma poi avremmo avuto ancora meno goals in saccoccia (e gia' ne abbiamo pochi).
Intendevo per.la panchina....
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Si rompe Piatek o è fuori forma chi gioca al posto.suo?
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Inter, il giorno di Sanchez: nuova dinamite per Conte
L'attaccante cileno è arrivato a Milano per le visite mediche e la firma. Anche Biraghi a Milano: pronto un quinquennale da due milioni a stagione
Alexis Sanchez è atterrato a Milano. Ad accoglierlo circa 70 tifosi con cori e grande entusiasmo. L'attaccante cileno è sceso dall'auto per salutare i nerazzurri prima di iniziare la sua nuova avventura. Sanchez arriva in prestito secco all'Inter dal Manchester United che pagherà più del 50 per cento dell'ingaggio del giocatore. Dopo le visite mediche, la firma del il contratto che lo legherà al club nerazzurro.
Firma anche per Biraghi
Cristiano Biraghi è a Milano e a breve verrà ufficializzato il suo trasferimento all'Inter. Il terzino, in arrivo dalla Fiorentina, ha svolto le visite mediche ed è al Coni per l'idoneità sportiva. Arriva nell'ambito di uno scambio di prestiti con il club viola che ha ingaggiato invece Dalbert, in prestito secco. Per Biraghi c'è un diritto di riscatto fissato a 18 milioni e dovrebbe firmare un quinquennale con il club nerazzurro a 2 milioni a stagione.
Caso Icardi
A meno di una settimana dalla chiusura del calciomercato resta incerto il futuro dell'attaccante dell'Inter, Mauro Icardi. All'indomani di Inter-Lecce, al centro sportivo di Appiano Gentile si era presentato il presidente nerazzurro Steven Zhang accompagnato dall'amministratore delegato Giuseppe Marotta. Nel corso dell'incontro, all'ex capitano è stata ribadita la linea societaria, ossia che Icardi resta fuori dal progetto dell'Inter.
Dopo l'arrivo di Lukaku, ora è arrivato anche Sanchez: bisogna capire se i dirigenti dell'Inter avranno un nuovo incontro con Wanda Nara e Icardi aprirà all'ipotesi di una possibile cessione, anche se fino ad ora ha sempre mantenuto ferma l'idea di restare a Milano come ribadito anche all'Inter. Il tempo stringe, se Icardi non vuole passare una stagione in ombra, deve guardarsi attorno con Juve e Napoli che potrebbero fare il colpo last minute.
Inoltre c'è anche una ipotesi per cui Icardi potrebbe chiedere la rescissione per giusta causa sportiva sulla base dell'articolo 15 del regolamento Fifa, quello che dice che un giocatore affermato che non disputi almeno un minuto di gioco in almeno il 10% delle partite possa risolvere anticipatamente il suo contratto. Comunque l'esistenza della giusta causa sportiva dovrà essere accertata caso per caso.
L'attaccante cileno è arrivato a Milano per le visite mediche e la firma. Anche Biraghi a Milano: ufficiale lo scambio di prestiti con Dalbert
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Il tecnico bianconero si è rivisto sul terreno di allenamento: non ha comunque diretto la sgambata dei suoi. Si avvicina il ritorno in panchina, ma difficilmente accadrà contro il Napoli
In campo ma senza dirigere la seduta di allenamento. Le buone notizie dei giorni scorsi sulla salute di Maurizio Sarri lasciano sognare i tifosi bianconeri ma, prima di tutto, lo stesso tecnico toscano. Che nella sua settimana di avvicinamento al big match di sabato sera contro il Napoli si è posto un obiettivo ben preciso: convincere i medici a dare il via libera alla sua presenza in panchina. L'ostacolo principale resta, evidentemente, il parere dello staff sanitario della Juventus, visto che la polmonite è andata via via perdendo di intensità fino a rimanere un nemico fiaccato. La posizione ufficiale della Juventus, al momento, è che non ci sono novità rispetto al comunicato diramato la scorsa settimana che escludeva il tecnico, nato a Napoli ma cresciuto a Figline Valdarno, per la prima e la seconda giornata di campionato di Serie A. Ma i progressi e la voglia di tornare in campo stanno avendo la meglio e immaginare l'allenatore in campo contro il suo passato nel big match di sabato sera non è una follia.
Definizione che potrebbe essere invece utilizzata per tutta la ridda di voci, messaggi vocali, illazioni che hanno delineato l'estate bianconera, nate con Guardiola e concluse la scorsa settimana con la voce di un litigio tra Ronaldo e il tecnico che avrebbe determinato la rottura. Con la contestuale nascita della malattia diplomatica per l'allenatore bianconero.
LOTTATORE - La sua indole, come hanno imparato prima a Empoli, quindi a Napoli e infine a Londra, sponda Chelsea, è pugnace: non si spiegherebbe altrimenti la sua presenza a Villar Perosa il 14 agosto per il vernissage nel feudo degli Agnelli contro la Juventus B, nonostante le sue condizioni di salute sconsigliassero la presenza a bordo campo. Un azzardo pagato a caro prezzo, con le condizioni di salute precipitate e che già quel giorno avevano fiaccato e debilitato Sarri.
Dopo la pausa e la terapia concordata dallo staff medico bianconero, giorno dopo giorno Sarri è migliorato, coordinando naturalmente il lavoro del suo staff tecnico nel percorso di creazione della sua Juventus, "quella di Sarri". Rinchiuso nel suo ufficio ha progettato, come il miglior architetto, dando mandato ai suoi "geometri", primo su tutti Martusciello, di edificare piano dopo piano la sua nuova Juve. Che, a dirla tutta, non si è vista nell'esordio di Parma, eccezion fatta per qualche sprazzo di gioco. Sabato sera, anche se non dovesse riuscire ad accomodarsi in panchina, si potrebbe vedere un ulteriore passo in avanti: con lui a bordo campo l'iniezione di fiducia darebbe un ulteriore sprint a tutto l'ambiente.
RAMSEY - Se Sarri si avvicina al ritorno, contro il Napoli o direttamente dopo la sosta per le nazionali, chi si è fermato ancora una volta è il gallese Ramsey. Prima dell'allenamento odierno il centrocampista ex Arsenal ha accusato una leggera lombalgia che l'ha costretto a saltare la seduta. Non convocato nell'esordio della scorsa settimana a Parma, Ramsey salterà probabilmente anche la seconda sfida, quella di sabato con il Napoli.
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IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Entro domani la Roma prenderà una decisione sul difensore centrale. Il borsino vede Lovren in vantaggio rispetto a Rugani anche se Petrachi tiene nascosto un altro profilo (estero) di scorta. Dall’Inghilterra si fanno i nomi di Sakho e di Mustafi. Dalla Turchia, invece, si torna a parlare di Vida.
Il ds - visto lo stallo per lo juventino - sta cercando di accontentare l’allenatore con il croato ma vuole prendersi delle precauzioni (legate ai problemi di pubalgia del difensore), subordinando l’iniziale prestito oneroso (3 milioni) a 20 presenze. Il Liverpool non vuole andare oltre le 12 e indispettito per il fatto che a Ferragosto, quando tutto sembrava definito, la Roma s’è defilata, al riscatto (per ulteriori 12 milioni) vuole ora aggiungere un bonus legato alla qualificazione in Champions di 3 milioni. Paradossalmente, proprio grazie all’agevolazione fiscale del Decreto Crescita (che prevede il taglio del 50% dell’Irpef sugli stipendi dei calciatori provenienti dall’estero), lo stipendio è invece un problema già risolto. A Trigoria si sono dati 48 ore per risolvere la questione: dentro o fuori. La trattativa per Lovren procede di pari passo con quella per Rugani. Perché qualora Paratici aprisse a sorpresa al prestito con diritto, la Roma virerebbe in extremis sullo juventino, potendo così risparmiare i soldi del cartellino. Pur di ottenere l’obbligo, il ds Paratici ha proposto anche il prestito gratuito di Mandzukic (che avrebbe accettato soltanto nel caso fosse stato biennale: ipotesi impraticabile visto che il contratto gli scade nel 2021), scartato a malincuore a Trigoria per lo stipendio oneroso (5 milioni più bonus).
OLSEN VERSO CAGLIARI Capitolo Taison: Petrachi ha provato a convincere lo Shakhtar Donetsk offrendo 10 milioni, Bianda più Olsen. Negativa la risposta del club ucraino che chiede 25 milioni. Tra l’altro il portiere sta trattando con il Cagliari che chiede però alla Roma un contributo sull’ingaggio. Procede invece il tira e molla per la cessione di Schick: il ds salentino intende cedere il giocatore in via definitiva. Il Lipsia nicchia. All’addio del ceco è subordinato l’arrivo di Kalinic, bloccato ormai da tre giorni. Defrel vicino al Sassuolo.
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Entro domani la Roma prenderà una decisione sul difensore centrale. Il borsino vede Lovren in vantaggio rispetto a Rugani anche se Petrachi tiene nascosto un altro profilo (estero) di scort a. Dall’Inghilterra si fanno i nomi di Sakho e di Mustafi . Dalla Turchi...
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
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