Madonna mia la tirchieria
Attenzione: Calcio Inside! Parte III
Collapse
X
-
Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza MessaggioMadonna mia la tirchieria
Commenta
-
-
Che schifo.
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioL'Inter ha licenziato 3 magazzinieri per "ridurre i costi":
Inter licenzia magazzinieri, il sindacato, in una nota ufficiale, ha chiesto «all’Inter di tornare indietro nelle sue intenzioni»
I sindacalisti si oppongono alla decisione: "Sono ultra 50enni e guadagnano nulla rispetto a un calciatore del club"
Proteste della Cgil ma i compagni comunisti cinesi non hanno ascoltato le lamentele degli ex compagni sindacalisti italiani.
Ultracinquantenni, perpecipavano uno stipendio tra i mille ed i duemila euro. Erano lì da anni ed anni.
Ma i giocatori che dicono?
Potrebbero dare una mano loro...
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
Commenta
-
-
Se aspettano i giocatori possono anche morire di fame.
Marotta lunedì è stato a "Radio anch'io sport", ha parlato della situazione del calcio, del derby, di tante belle cose...e nessuno che gli abbia fatto una domanda sui cinesi che licenziano 3 magazzinieri per "far quadrare i conti".
Hanno rinnovanto Barella a 6 milioni sono qualche giorno fa. Ma in Italia un giornalista che non abbia al collo un guinzaglio, e per lingua uno scendiletto, non c'è più?...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Commenta
-
-
Conte alle Iene: «Il mio al Tottenham un colpo in banca? No, lo fa chi mi prende: il sono un allenatore al top»
Il nuovo tecnico del Tottenham a 17,5 milioni l'anno: «Chi mi prende farà sicuramente un grande colpo». E «Le Iene» scherzano: «Il suo soprannome sarà Lecce»
Al Tottenham, a Londra, Antonio Conte ha trovato l’occasione giusta per ripartire. Acchiappando al volo l’ennesimo contratto faraonico della sua carriera da tecnico, in un campionato (e città) che già conosceva, avendo allenato il Chelsea nel biennio 2016-2018.
Proprio sull’ingaggio extralusso che gli Spurs hanno deciso di concedere all’ex c.t., il programma tv di Mediaset «Le Iene» ha voluto scherzare con Conte, intercettato dall’inviato Stefano Corti. Un botta e risposta tra i due per ironizzare sullo stipendio da 17,5 milioni di euro. «Un vero colpo in banca!», «Finalmente abbiamo trovato squadra», esordisce l’inviato. «Si, abbiam trovato squadra», risponde Conte.
«Da allenatore all’esordio con Juventus, Chelsea, Inter ha sempre vinto lo scudetto. E con il Tottenham?», chiede l’inviato. «Già entrare nelle prime quattro sarà un’impresa», risponde l’allenatore. Ma non finisce qui. Perché Stefano Corti insiste e porge al tecnico la maschera di Salvador Dalì, la stessa utilizzata dai protagonisti delle serie «La Casa di Carta»: «Ma veniamo al suo colpo in banca, le abbiamo portato questa maschera perfetta per l’occasione. L’aiuterà a portare a buon fine il colpo». Ma Conte replica: «Penso che il colpo l’abbia fatto chi mi prende. Farà sicuramente un grande colpo».
E Stefano Corti: «Da oggi il suo soprannome sarà Lecce. Entra ufficialmente nella banda de La Casa di Carta. Un piccolo colpo in banca l’abbiamo fatto, 17,5 milioni all’anno più la buonuscita…». L’ultima battuta è dell’ex tecnico dell’Inter: «Sì ma non è così, tu fai il lavoro tuo ed è giusto che lo fai bene. Io lo faccio al top ed è giusto che mi paghino».
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio«Da allenatore all’esordio con Juventus, Chelsea, Inter ha sempre vinto lo scudetto. E con il Tottenham?»
Inviato dal mio Redmi Note 8T utilizzando Tapatalk
Commenta
-
-
Lazio, perché Sarri ha già conquistato Lotito
L'allenatore arrivato in estate ha un contratto fino al 2023 ma a giorni firmerà il rinnovo fino al 2025 con opzione fino al 2026. Il presidente entusiasta delle intuizioni di mercato e del lavoro tecnico. Così è nato il feeling fra i due
L'allenatore arrivato in estate ha un contratto fino al 2023 ma a giorni firmerà il rinnovo fino al 2025 con opzione fino al 2026. Il presidente ent…
________________
Napoli, primato e difesa: il bilancio resta super. Ma ora Spalletti deve ritrovare il vero Osimhen
All'ultima sosta dell'anno gli azzurri arrivano da primi in classifica (con il Milan) e in testa al girone di Europa League. Il pari con il Verona ha lasciato un po' di delusione, ma i numeri raccontano di una squadra che sta stupendo. In flessione il nigeriano, vero ago della bilancia per alzare l'asticella
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Mondiale in Qatar: Italia-Svizzera, azzurri qualificati se... Un pareggio potrebbe non bastare
Vincendo azzurri ai Mondiali del prossimo anno, con un pareggio diventerà determinante la differenza reti contro l’Irlanda del Nord
Uno spareggio Mondiale da non fallire. Italia e Svizzera si giocano la qualificazione diretta a Qatar 2022 nel match, all’Olimpico di Roma, di venerdì 12 novembre (20.45). Azzurri ed elvetici sono primi nel girone C con 14 punti. Alla Nazionale di Roberto Mancini basta vincere per essere sicuri, con un turno di anticipo, della qualificazione, quattro anni dopo aver fallito quella per Russia 2018. Infatti, un pari potrebbe anche non bastare.
Nelle ultime due partite la Svizzera ha segnato sei gol e portato la differenza reti da +3 a +9, mentre quella degli azzurri è di +11. Un divario (+2 reti) che resterebbe consistente anche in caso di pareggio con i prossimi avversari. Certo, poi potrebbe succedere di tutto potrebbe nell’ultimo turno delle qualificazioni mondiali, quando l’Italia affronterà l’Irlanda del Nord (brutti presagi, quelli del 1957 quando fallimmo Svezia 58) e la Svizzera la Bulgaria.
In caso di arrivo a pari punti nel girone la differenza reti è il primo criterio a stabilire la classifica.
Se anche questa fosse pari, allora gli altri criteri sarebbero: numero di gol segnati nel gruppo; punti negli scontri diretti; differenza reti negli scontri diretti; maggior numero di reti negli scontri diretti; gol segnati fuori casa (se la parità è tra due squadre); classifica fairplay con -1 per le ammonizioni; -3 per l’espulsione per doppia ammonizione; -4 espulsione diretta; -5 ammonizione più espulsione diretta; 7) sorteggio.
Da ricordare che in Qatar vanno soltanto le prime classificate (al momento, in Europa solo Germania e Danimarca hanno già strappato il pass), mentre le seconde dovranno passare dagli spareggi playoff. A partecipare saranno 12 squadre: le 10 seconde classificate dei gironi di qualificazione e le due migliori dei gironi di Nations League che non sono rientrate nei primi due posti del loro gruppo. Le 12 saranno divise in tre gironi da quattro e disputeranno semifinali e finale a eliminazione diretta: le tre vincitrici andranno al Mondiale. Meglio non fare calcoli e battere la Svizzera.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Italia-Svizzera, Mancini dopo il ko di Immobile: chi gioca in attacco?
Il laziale sarebbe stato il centravanti, adesso è ballottaggio tra il tridente leggero con Insigne falso 9 e il rilancio di Belotti
Il centravanti, ai tempi del Mancio, è una maledizione. Ciro Immobile, il principe dell’Olimpico, 101 reti dentro il suo stadio, già pregustava i novanta minuti cruciali con la Svizzera decisivi per il Mondiale, pronto a regalarci venerdì sera l’acuto decisivo e a far tacere i suoi innumerevoli detrattori: «Mi dispiace non essere stato trattato come gli altri, a sentire certi discorsi sembrava che non facessi parte dei 26 campioni d’Europa».
Alle 13, subito dopo il pranzo, aveva la faccia giusta. Alle 17 è diventata una maschera di delusione e il sorriso di sfida si è trasformato in lacrime di rabbia. La diagnosi è spietata: sofferenza muscolare al polpaccio della gamba sinistra. «Ciro non puoi giocare», gli ha sussurrato il professor Ferretti, appoggiandogli una mano sulla spalla alla fine degli accertamenti diagnostici.
Sorpresa e sgomento. Immobile si è infortunato domenica contro la Salernitana , ma non aveva dato eccessivo peso a quei dolorini e una volta entrato a Coverciano si era calato nella parte: «Le critiche mi fanno soffrire ma sono pronto e non voglio pensare al rischio dei playoff che evocano brutti ricordi». Mancini, che un centravanti ideale lo cerca dal giorno della sua investitura, aveva già deciso che sarebbe toccato a lui, all’ex Scarpa d’oro, capocannoniere della serie A con 10 reti. «Ciro non devi dimostrare niente». Così lo aveva caricato. La notizia del forfait del laziale, che rischia di saltare anche la sfida con la Juventus alla ripresa del campionato, è un colpo basso e rimescola le carte.
Il gol diventa un rebus. Il c.t. deve trovare la soluzione giusta e, come nel gioco dell’oca, torna al punto di partenza. Nelle prime esercitazioni senza Immobile ha provato con i titolari il tridentino leggero, Berardi-Insigne-Chiesa, che porta in dote 20 gol azzurri. È la soluzione che nell’ottobre del 2018 ha dato il via alla serie felice di 37 risultati utili di fila, ma nella recente semifinale di Nations League contro la Spagna (con Bernardeschi al posto di Berardi) non aveva funzionato granché.
L’altra pista porta a Belotti. Il Gallo è la controfigura di Ciro, amici prima che rivali, eternamente in competizione senza mai uno screzio. Il centravanti del Torino però non è al massimo della condizione e su questo sta ragionando l’allenatore. Belotti tra la fine di agosto e metà ottobre è rimasto fermo per un infortunio al perone. Da quando è tornato, dopo 50 giorni di sosta forzata, ha giocato 5 partite per un totale di 202 minuti. Quando è partito titolare contro Milan e Spezia, è stato sostituito da Juric. Sino adesso non è mai rimasto in campo per più di un’ora.
Il ballottaggio è aperto. Se Belotti fosse al cento per cento toccherebbe a lui. Ma bisogna guardare in faccia la realtà. Raspadori è la terza ipotesi. Scamacca, convocato d’urgenza per sostituire Immobile, dovrebbe partire dalla panchina anche perché sinora non è mai partito dall’inizio e non è questo il momento degli esperimenti. Mancini però ama stupire. Nel silenzio di Coverciano sta facendo le sue valutazioni. Potrebbero servire i gol dei centrocampisti. Barella, il cui recupero è fondamentale, ne ha segnati 7. Locatelli tre, due alla Svizzera. Jorginho è a 5, tutti su rigore ma l’ultimo lo ha sbagliato proprio a Basilea. Questa però è un’altra storia.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Un'altra Roma o Mou non ci sta
La sconfitta di Venezia ha definitivamente portato a galla il pensiero del tecnico, che ha deciso: azzerare per poi ricostruire. Questa squadra non se la sente sua. Il tecnico ha sempre puntato su fisicità, personalità ed esperienza degli interpreti, ma il gruppo che si ritrova è in gran parte sprovvisto di queste caratteristiche. Tutte le sue dichiarazioni sulla rosa hanno un solo obiettivo: l'all-in mediatico, chiedere 10 per ottenere almeno 5, attaccare per difendersi. Chi si scandalizza non conosce Mourinho, i suoi trascorsi e il suo modus operandi, chi lo ingaggia invece deve sapere che il copione è sempre lo stesso. A Moratti, dopo aver chiesto Deco e Carvalho disse: "questa rosa non è quella dei miei sogni due mesi fa. Vorrà dire che anche gli obiettivi saranno adattati alla squadra", al Chelsea disse: "arriviamo a gennaio e poi via le mele marce dallo spogliatoio", ma rilasciò dichiarazioni simili anche al Manchester e al Tottenham.
José è partito con un'idea sulla rosa, poi si è reso conto di essersi sbagliato: "questa stagione è importante per capire quello che potrei non aver capito prima di arrivare". I Friedkin intendono assecondarlo già a gennaio e nei colloqui il tecnico ha fatto presente alla proprietà cosa manca: un terzino destro (offerto Larsen), un centrocampista e un difensore centrale. Per i primi due ruoli verrà accontentato, per il terzo (Senesi), dipenderà dal mercato: prima bisogna capire come sta Smalling e se ci sono offerte per Kumbulla (Torino in pole). Per quanto riguarda le cessioni: Villar piace a Villarreal e Valencia, anche Mkhitaryan valuta offerte.
(Il Messaggero)...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
Commenta